Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: ale93    14/10/2015    4 recensioni
Ogni morte di Dean ha ucciso Castiel.
|Accenni Destiel|
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Naomi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Ottava stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Way back into you

 

This house just creeps, it won't let you sleep.
All that noise, there in your brain,
won't give you peace.

 

E il silenzio s’addensò tutt’attorno.
Neppure il cling metallico della lama abbandonata al suolo riuscì al colmare il vuoto che restava a comprimergli il petto.
Castiel allungò due dita verso la fronte del corpo ancora caldo che teneva tra le braccia. Qualcosa dentro di lui (era un’espressione umana, stucchevole, eppure l’unica adatta) si dibatteva e si divincolava; era una massa dolorante, ma vitale, un serpentello di sofferenza di cui era consapevole di dover aver timore.
“Non sei tu…” mormorò, lasciando che la punta delle sue dita scorresse su quel viso ancora contratto. Sotto la sua mano, le ultime tracce di calore andavano disperdendosi, il colorito lasciava posto al pallore. Il serpente strisciò nel suo sterno, lento, letale. “Non sei tu… no.
I lineamenti, ora che li osservava più da vicino, erano così esatti, così perfetti… un singhiozzo gli scosse il petto. “Non sei tu.”
Corrugò la fronte quando qualcosa d’improvviso gli bagnò il viso, e sentì il petto gonfiarsi e dolere. Respirare davanti a quel corpo ormai gelido gli dava una sensazione strana, come se i suoi polmoni avessero deciso che espandersi era un processo troppo complesso. Ma era in Paradiso, glielo aveva detto Naomi. Era in Paradiso, e non aveva bisogno di respirare.
Le sue dita si fermarono sulle labbra esangui, le accarezzarono appena. Il suo viso si bagnò ancora di quelle che riconobbe come lacrime.
“Non sei tu, Dean…” La sua voce s’interruppe per un attimo, spezzata.

Il serpente affondò i denti nel suo cuore. E il veleno si spanse.

***

You're in every single thing.
You're in the walls, you're in the space.

Realizzò, con spaventosa accortezza per i dettagli, che qualsiasi essere entrasse in quell’ ala del Paradiso -così simile ad un edificio dimesso, ad una palestra-, non era mai una copia perfetta.
Le efelidi erano diverse, il colorito mai uguale, l’andatura del tutto innaturale.
Qualsiasi essere entrasse nella palestra che Naomi aveva allestito per lui, non era Dean.

Ma lo sembrava.

***

Ognuno di loro lo chiamava Castiel.
All’udito, il suo nome completo strideva con la voce che lo pronunciava.
Lo pregavano, lo imploravano. Alcuni lo baciavano sulla bocca (e quelle labbra avevano sempre un sapore terribile, corrotto, eppure così dolce).
Ma ognuno di loro lo chiamava solo e soltanto Castiel.

***

L’intero edificio era ormai costellato di cadaveri a ricordargli quante volte avesse guardato morire Dean Winchester per sua stessa mano.
Come una medaglia d’onore per la leatà mostrata ai suoi fratelli.
Come ciò che di più simile potesse immaginare ad una condanna eterna.
L’unica differenza tra questo e qualsiasi altro massacro è che era accaduto in Paradiso, nella Luce sacra del Signore. Ma quanto c’era di puro, in questo, quanto corretto?
A che ordine stava rispondendo?

Cas.

Nella sua mente piena di ricordi plastici e distorti, il suono familiare squillò come un allarme. Una reminescenza incontaminata di quella voce, forse l’ultima, si disse.

Cas, Cas, Cas.

Si strinse all’ultimo corpo caduto sotto la sua lama, nella speranza di assorbirne le poche tracce di calore prima che svanissero del tutto. Persino quel sangue che arrestava il suo flusso sotto il palmo di Castiel era solo frutto di un’illusione, e gli fece venir voglia di vomitare.
Strano che riuscisse a pensare solo in termini così umani.

Avanti, Cas.

Il serpentello tornò ad acquattarsi accanto al suo cuore, lo strinse. La sofferenza era l’unico conforto concesso.

***

Il pugno destro era orribilmente contratto sul tessuto di quel poggiabraccio consumato dal grattare di unghie, strappato via a brandelli con la poca forza che in brevi sprazzi di terribile lucidità tornava a fluirgli in quel corpo fragile.
Castiel non avrebbe saputo indicare se le scosse di dolore elettrico che lo stordivano s’irradiassero dalla testa, dallo sterno, o se da un punto troppo in profondità dentro di lui per poterlo identificare con una collocazione banalmente anatomica.
E così, a quanto pare, la sua grazia non era alla deriva nel suo corpo. Non galleggiava qui e là in attesa di consumarsi, di dissolversi, beffandosi di lui, come Castiel avrebbe meritato. Ma risiedeva ancora sotto il suo sottile strato di carne e tessuti, viva e pulsante.
“Non preoccuparti, Castiel. Ti restituirò te stesso. Continua a collaborare” La voce di Naomi giunse chiara, squillante, come se stesse risuonando dentro di lui, nella sua gabbia toracica, spostando organi, espandendosi tra le molecole.
I contorni sbiaditi della sagoma di Naomi nel suo campo visivo offuscato si tinsero di rosso sangue, mentre l’ennesimo urlo muto restava intrappolato della sua bocca umana.
Chiuse gli occhi e strinse le palpebre, nella vana speranza che le sue ciglia si fondessero con gli zigomi.

Ti retituirò te stesso.

La sua testa sembrò esplodere sotto la pressione della sua grazia pungolata e martoriata all’infinito. Immagini casuali scoppiarono dietro le sue palpebre nello scorrimento di una pellicola personale.

Mi dispiace, Dean. Non è ciò che voglio, non è questo che voglio, te lo giuro!

Il profilo innaturale delle spalle di Dean si allontanava ancora e ancora. E il serpentello strisciò sul fondo della gola di Castiel, impedendogli di urlare il suo nome.

“Dobbiamo liberarti di questa zavorra, Castiel. Credevo di averti già sistemato, ma ci vuole più di questo per dirigere altrove la tua leatà, non è vero? Non preoccuparti, prometto che andrà meglio, fidati di me, Castiel. Ti restuirò te stesso.”

Cas.

La sua mente si sgretolò sotto il tocco di Naomi.

Cas…

Le spalle di Dean divennero un punto lontano, irraggiungibile. La sofferenza avvelenava ogni muscolo, tendine, legamento-

Cas, Cas… CAS-

Rimase solo grazia soggiogata. E la voce si spense.
Il serpente morì dentro di lui.

Don't let your friends know, you can't pay your debts.







 

Note di Ale: scusate. Sento dal profondo del cuore di dover chiedere perdono, nel caso in cui voi siate arrivati fin qui. La verità è che no, non ho ancora finito di pungolare e spremere l’ottava stagione e no, non potevo assolutamente lasciare da parte uno dei contesti più angst che Supernatural mi abbia dato: Castiel che sotto il dominio psicologico di Naomi ammazza Dean. Infinite volte. Mi sono sempre chiesta: sì, ma come ci è arrivato? Come ha fatto Naomi? Ora voi mi direte: SI, MA ‘NA GIOIA OGNI TANTO e avete ragione. La vorrei pure io. Girerò ogni reclamo al mio cervello malato, lo prometto.
Intanto, grazie per essere qui. <3
P.S. La canzone che intervalla il testo è "This house is full of noise" degli Editors.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: ale93