Di
cioccolata e lampade rotte
"Oggi non lavora nessuno?" l'entrata in plancia di
Bones viene preceduta dal suo vocione burbero.
Una volta dentro, l'ufficiale in maglia blu scandaglia i presenti
alla ricerca della sua preda.
"Dove si è cacciato Jim? Sarebbe dovuto passare in
infermeria
per il controllo mensile. Sono ore che lo aspetto ma non è
ancora
arrivato!".
Queste le parole che fanno comprendere ai presenti che "il
Capitano l'ha fatta grossa".
Ma, apparentemente, nessuno sa dare risposta al quesito del Doc.
Infatti tutti gli ufficiali in plancia si guardano spaesanti,
cercando di capire cosa fare e come reagire all'incresciosa mancanza.
Ma quando nessuno risponde, nemmeno una petulante voce da robot
inespressivo, il medico capo si accorge di un'altra anomalia.
"Hei, dove si è cacciato orecchie a punta?" chiede
quindi; ma ancora una volta non ottiene risposta.
Gli ufficiali continuano a guardarsi spaesati, senza sapere cosa
fare quando, improvvisamente, un lieve sussurro dalle console si alza.
"Non si è visto nessuno dei due, questa mattina,
dottore" chiarisce Hikaru Sulu.
Un silenzio glaciale discende sulla plancia, lasciando tutti i
presenti sospesi in un innaturale calma.
L'aria sembra sfrigolare fra gli ufficiali ed è difficile
persino
respirare per paura che così facendo si possa spezzare il
momento.
Poi...
"NON MI DITE CHE LO HANNO FATTO DI NUOVO!" urlo di Bones
è seguito dal suono dei suoi stivali che rimbombando nel
silenzio fa capire
agli ufficiali che l'uomo è andato via.
Solo quando ormai le porte della plancia si sono chiuse da vari
secondi il personale di comando si concede di ritornare a respirare.
Subito dopo delle leggere risate iniziano ad aleggiare per la
stanza.
"Credete che dovremmo chiamare Scott?" propone
l'asiatico timoniere. Molte teste, con la bocca ancora impegnata in
ghigni e
sghignazzi, mostrano il loro consenso, ma ci pensa Uhura a calmare gli
animi.
"Prima aspettiamo che torni il Dottore. Potrebbe anche non
esserci bisogno di Scott."
Ma l'occhiata che le lancia Hikaru le fa immediatamente capire che
non crede che Scott potrà rimanersene con i suoi motori
tanto a lungo.
In effetti, ad essere sinceri, neanche lei lo crede. Ha appena
finito di formulare il pensiero quando vede il timoniere uscire da un
taschino
un piccolo taccuino ed una penna.
"Bene signori" -annuncia Hikaru- "Si aprono le
quotazioni. Come si giustificheranno questa volta?".
***
"Jim, per l'amor del cielo, mancate solo voi, ma che avete
combinato?!" esclama spazientito il Dottore quando il Capitano si degna
di
parlargli nell'anticamera della sua cabina.
"Oh Bones non farla troppo tragica! Abbiamo solo fatto tardi
giocando a scacchi e stamattina non abbiamo sentito lo sveglia" spiega
Jim, alzando le spalle per minimizzare la cosa.
Come se il fatto che il Capitano ed il Primo Ufficiale Scientifico
non si siano presentati al loro turno sia una cosa minimizzabile, poi.
"Punto primo -inizia Leonard, aprendo un dito della mano per
contare- avrete fatto tardi miliardi di volte e vi siete sempre
presentati a
lavoro il giorno dopo."
Jim sorride, a braccia conserte, sussurrando un "È
vero".
"Punto secondo –continua a contare il Doc- se anche tu non ti
presenti, Spock ti sostituisce."
Alla menzione del vulcaniano Kirk sogghigna per poi iniziare a
guardare con molto interesse il polsino della sua manica sinistra che,
a quanto
pare, ha deciso di rompersi non si sa bene quando.
"E punto terzo... Ehi, quella non sarà mica
cioccolata?".
Jim guarda verso le tazze sul tavolinetto accanto a loro per poi
leccarsi lascivamente le labbra quando dei ricordi fugaci della sera
prima invadono
la sua mente.
"Sì -ammette- cioccolata con una spruzzata di panna"
confessa.
"Oh. Mio. Dio. Hai fatto ubriacare Spock?!".
Il rantolo strozzato sul finale di Bones costringe Jim a distogliere gli occhi dagli oggetti del suo interesse.
Inizia a guardarsi intorno, giusto per sfuggire ad un sempre
più
infuriato Doc, ma quando nota che la faccia dell'amico sta iniziando a
diventare paonazza decide che forse essere sinceri è la cosa
migliore.
"Ubriacare non direi proprio -spiega tranquillamente- diciamo
che gli ho dato un incentivo a rilassarsi" e conclude la sua
spiegazione
con un sorriso soddisfatto degno del peggior manipolatore di questo e
svariati
altri quadranti d'universo.
Bones si sbatte una mano sulla faccia, esasperato dalla
situazione.
Ancora una volta Kirk ha combinato il suo guaio quotidiano.
"Va bene, fammi andare a controllarlo" dice il Dottore,
iniziando ad avanzare verso la zona notte.
"No! Non c'è bisogno!" esclama Jim, fermandolo per un
braccio.
"Ho tutto sotto controllo. Altre due ore di sonno e sarà
come
nuovo. Non ti preoccupare Bones".
Leonard ci pensa un po' su, poi nota che l'altro è in
pantaloni di
tuta, petto nudo e capelli scarmigliati e gli viene un dubbio: Forse
che...
Decide quindi che, per una volta, asseconderà "il consiglio
medico" di quel perfetto incompetente in materia che è James
Kirk.
"Va bene -sospira, ormai arreso all'inevitabile- te lo
lascio. Ma se dovessero esserci problemi chiamami, intesi?".
L'occhiata gelida del Doc convince il biondo a non dire altre
stupidate.
"Ok Bones, ora vai e fammi fare il mio lavoro" sorride,
per poi sospirare quando vede la porta della cabina chiudersi dietro le
spalle
della maglia blu.
Solo dopo qualche minuto si concede di ritornare alla zona notte.
Avvicinatosi al letto, Jim si toglie l'unico capo di vestiario che
indossa e ritorna lì dove si trovava prima che Bones lo
svegliasse.
Ringrazia il cielo che i suoi riflessi lo abbiano tempestivamente
avvertito dell'arrivo del Doc, così che ora può
godersi uno spettacolo che raramente
ha avuto la fortuna di ammirare.
Spock ancora addormentato.
Sorride teneramente Kirk, perché un vulcaniano dormiente
è un
concentrato di dolcezza e sensualità.
Jim appoggia il capo sul cuscino e si accoccola il più
vicino
possibile, senza rischiare di svegliarlo, al compagno. Con una mano
percorre
lentamente il volto dell'amante accarezzandolo.
Traccia il contorno delle carnose labbra del moro con le dita, per
poi scendere al mento e risalire la mascella affilata. Arrivato alle
orecchie,
che tante volte durante i momenti di massimo ardore avrebbe voluto
mordere, si
sofferma su di esse. Gli piace coccolare quella piccola parte del
vulcaniano
che lo rende così diverso eppure unico.
Se dovesse enumerare tutti i motivi per cui si è innamorato
di
lui, uno di questi sarebbero di sicuro le sue orecchie.
Si sofferma su di loro per alcuni minuti per poi andare ad
affondare la mano nei serici capelli di Spock.
Inizia a massaggiarli lentamente e si gode la sensazione che gli
dà sentirli scorrere fra le sue dita.
È proprio in quel momento che Spock apre i suoi occhi di
ossidiana, ancora velati di sonno, e con la confusione che permea il
suo
sguardo, sussurra: "T'hy'la?".
Jim sorride dolcemente, senza fermare il suo massaggio, e prima di
rispondere al vulcaniano lascia un soffice bacio sulle sue labbra.
"Puoi tornare a dormire, se vuoi. Ho già sistemato tutto;
nessuno ci disturberà per oggi" e gli sorride incoraggiante.
Spock chiude gli occhi per assaporare ancora qualche attimo del
fantastico massaggio, ora spostatosi sulle sue spalle, che l'altro gli
sta
facendo. Sospira rilassato per poi andare a catturare la mano che si
sta
muovendo su di lui ed intrappolarla nella sua.
Porta due dita a contatto con quelle di Jim e si bea del sospiro
estasiato del compagno prima di sporgersi su di lui ed andare a
catturare le
sue labbra in un bacio lento.
Un semplice sfiorarsi di labbra contro labbra che insieme alle
loro mani, perse in una magica danza di tocchi e sfioramenti, suggella
il loro
"buongiorno".
"E se io non volessi dormire?" chiede con una sottile
vena lussuriosa nella voce.
Mentre aspetta la risposta di Jim, lascia la sua comoda posizione
e si mette a cavalcioni del compagno, poggiando le mani ai lati della
sua testa
così che ora il biondo è immobilizzato sotto di
lui.
Jim sorride maliziosamente, beandosi della visione del corpo nudo
di Spock sopra di sé.
Circonda il collo del moro con le sue braccia e dopo avergli
rubato un altro bacio, chiede: "E mi dica, signor Primo Ufficiale, cosa
desidera fare?".
Il vulcaniano non risponde ma si lancia sul collo del compagno,
attaccandolo con morsi e lappate.
Kirk ha scoperto a proprie spese che Spock ha una particolare
predilezione per i succhiotti e proprio non riesce a lamentarsi della
cosa.
Adora ritrovare i segni della passionalità del suo uomo sul
proprio corpo.
E non può fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito quando
il
vulcaniano scende a mordergli un capezzolo sul petto.
"Lei, signor Spock" ansima eccitato, iniziando a
ricoprire di carezze il corpo dell'amante, "È sempre fonte
di nuove
sorprese".
***
Nel frattempo il Doc è tornato in plancia. Entrato in sala
comando, si lascia cadere pesantemente sulla sedia del capitano.
L'equipaggio lo guarda incuriosito, aspettando pazientemente di
scoprire "le novità". Bones non si cura degli sguardi che ha
puntati
addosso e dopo aver sospirato stancamente apre un canale di
comunicazione con
la sala macchine.
"Capo Ingegnere Scott, qui sala di comando, risponda, Scott,
la prego".
La risposta della maglia rossa non si fa attendere.
"Qui Scott, mi dica Dottore!" esclama lo scozzese
allegramente.
"C'è bisogno di lei qui, Scott. Le disturba prendere il
comando per oggi?".
Il "Lo sapevo!" di Sulu copre la risposta affermativa di
Scott ma questo fa si che il timoniere si becchi un occhiata truce dal
dottore.
È proprio in momenti come questi che McCoy non
può fare a meno di
pensare 'sono un dottore, non una balia asciutta!' .
Ma si sa, certe volte
un uomo è costretto a fare ciò che un uomo
è costretto a fare.
Quando, infine, Scotty arriva in plancia la prima cosa che chiede
è: "Cosa hanno fatto questa volta?".
Ma invece di ottenere risposta un coro di risate si alza per la
stanza. E questo già basta al Capo Ingegnere per capire.
Con un sorriso gioviale prende il posto che McCoy gli lascia e poi
chiede: "Come si sono giustificati?".
La curiosità è dipinta sui volti di ogni persona
presente lì ed il
Doc si sente quasi in imbarazzo. Ma poi ripensa a quante gliene hanno
fatte
passare quei due chiusi in cabina ed allora decide che sbugiardarli
è solo ciò
che si meritano.
"Jim, perché ho parlato solo con lui, mi ha detto che hanno
fatto tardi giocando a scacchi" afferma con semplicità.
"E da quando una notte in bianco a giocare a scacchi gli
impedisce di lavorare?" li schernisce Uhura.
"È proprio questo il punto- inizia il medico capo- non hanno
mai dato questi problemi gli scacchi. C'era anche della cioccolata di
mezzo" continua a spiegare con solerzia "ma non credo sia stata
quella 'il problema'."
Tutti gli ufficiali si scambiano sguardi complici. Sanno
perfettamente qual è 'il problema' ma
si esimono dal palesarlo per
rispetto ai loro superiori.
"Ma non può essere." inizia Chekov "cioccolata
manda ko Signor Spock ma no Capitano" esclama il ragazzo con marcato
accento russo.
Gli altri ufficiali lo guardano teneramente. Il ragazzo è
ancora
troppo ingenuo e a certe cose proprio non ci arriva.
"Bene, io me ne torno in infermeria" inizia Bones
"Almeno qualcuno, oggi, deve lavorare" e detto questo, sorridendo,
lascia il ponte di comando.
Tutta la plancia torna a lavoro. Fortunatamente sono in un
quadrante pacifico e stanno solo esplorando in tranquillità.
Passa mezz'ora
nella totale calma, ma poi...
"Oh no. Di nuovo!" l'urlo angosciato di Scotty fa
sobbalzare tutti gli ufficiali.
"Cos'è successo?" chiede preoccupato Sulu.
"La lampada! L'hanno rotta, ANCORA!" spiega Scott,
tenendo un PADD fra le mani.
"Che lampada?" esclama confusa Uhura.
"Il Capitano-spiega Scotty- ha una lampada molto particolare,
risalente al XX secolo chiamata 'lava lamp', su un tavolino accanto al
letto.
Ho cercato in lungo e in largo per trovare questa lampada ed OGNI VOLTA
la
rompono" gli ufficiali sghignazzano divertiti alle parole del Facente
Funzione, ma poi Scott continua.
"L'ultima volta che ho trovato un grosso rivenditore di
questi cimeli ho preso, su ordine del Capitano, un carico da una
tonnellata. Ma
di questo passo lo distruggeranno tutto prima che riesca a trovare un
altro
mercante di 'lava lamp'."
La maglia rossa si accascia sconsolata sulla sedia del comando.
Pensa già alla fatica che dovrà fare per trovare
altri di questi strani cimeli,
ma Sulu richiama la sua attenzione.
"Quanto tempo fa hai comprato questo carico?" chiede
incuriosito dalla faccenda.
"Approssimativamente due, tre mesi fa".
"E, in due mesi, quante ne hanno rotte?" continua il
timoniere.
"Bhe, con questa, direi che ne han fatte fuori la metà".
E a quel punto, tutti gli ufficiali in plancia, non possono fare
altro che scuotere la testa sorridendo e pensando che Kirk e Spock sono
incorreggibili.
Ma sono anche degli ottimi comandanti per cui non faranno mai
pesare loro la cosa. Ciò però non gli impedisce
di spettegolare e scherzare
alle loro spalle.
Fine
Note: Salve,
c’è ancora qualcuno che si ricorda di me? No? Bene!
Ammetto che mi
sembra stranissimo
constatare che non scrivo sul fandom di Star Trek da più di
un’anno ma la vita
universitaria è una brutta bestia e non ti concede mai un
attimo di respiro.
Riuscire a
scrivere e pubblicare
questa shottina è stato un miracolo!
Partendo anche
solo dal fatto che
l’ho scritta in treno andando a lezione (e di questo
ringrazio la magnifica
Rosebud_secret
che mi ha dato l’idea dello sfruttamento del treno e mi ha
supportato moralmente quando ne ho avuto bisogno).
Un’altra
persona che è giusto
ringraziare, per la betatura grammatico/sintattica e
l’infinito support morale,
è la stupenda Sid
che ancora non si è decisa ad entrare nel fandom ma giuro
che
prima o poi la convinco :D
Bene, non ho
molto altro da
aggiungere, sennon che sono perfettamente consapevole che Spock
è OOC e credo
anche Jim. Ma essendo questa una shot demenziale mi sembrava giusto non
prendere la cosa troppo sul serio ed allentare un minimo il controllo
sui characters.
Spero vi sia
piaciuta. Io mi sono
divertita molto a scriverla.
Un bacio a
tutti!