Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Midori No Esupuri    15/10/2015    2 recensioni
[WARNING: MYSTRADE // POTTERLOCK AU]
"Non ti sei nemmeno presentato in ospedale!"
"Credevo volessimo preservare il segreto della nostra relazione."
"Una cruciatus, Mycroft! Mi aspettavo che almeno ti degnassi di passare a chiedere se fossi ancora vivo!"
#prompt suggerito sulla pagina facebook WhoLindtLock Drabble.
Dal testo:
-Oh, Gregory, non esagerare la faccenda.
-Esagerare la faccenda?!
-La Maledizione Cruciatus è tra le Maledizioni Senza Perdono, ma se ben ricordi e come, anzi, dovresti sapere per motivi di lavoro, non costituisce la morte della persona che...
-Va' al diavolo!
E alla fine quel pugno che gli fa tremare la mano da ore, da giorni, prende il sopravvento sul corpo dell'Auror e frizza sullo zigomo tagliente di Mycroft.
-Abbiamo chiuso, stronzo.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Finite Incantatem
 
Il cuore che martellava nel petto, il respiro doloroso come decine di coltellate, i polmoni quasi congelati e le nocche bianche per lo sforzo di tenere in mano la bacchetta, prima che una tra le tante luci fluorescenti lo colpissero da una spalla. Un punto non vitale, ma abbastanza centrato da permettere ad una delle Maledizioni Senza Perdono di catapultarlo a terra, tra la ghiaia ruvida, e fargli contorcere senza controllo il corpo. La testa che vorticava, le orecchie che fischiavano, la vista annebbiata e la paura, dilagante e bianca latte, di non sopravvivere. Aveva studiato poco nella sua vita, ma abbastanza da riuscire a diventare un Auror di discreto livello, a proteggere molte persone, ad avere uno scopo per la propria esistenza.
-Greg!
La voce che grida il suo nome gli arriva ovattata, come da decine di metri di distanza, tanto che pensa di essersela immaginata per disperazione, per aggrapparsi alla vita. Quella voce che vorrebbe appartenesse all'unica persona al mondo che invece non è lì con lui, ironia della sorte, per proteggerlo.
Che stupidaggine.
Gli Auror che vengono addestrati per proteggere il mondo magico e i ministri, e questi ultimi che lavorano per far sì che quella particolare polizia incantata non rischi troppo la pelle. C'è sempre stato un che di assurdo, di malsano in tutte quelle regole per il modesto parere di Greg, cresciuto in campagna da due genitori mezzosangue, e quasi per assioma ha un compagno di vita che utilizza rigidi schemi anche per vestirsi al mattino.
Così diversi per carattere, stile di vita, mentalità, Casata di studi e discendenze familiari,  lui e Mycroft riescono ad amarsi come se le differenze si annullassero nel loro semplice essere insieme, nel loro incatenarsi di sguardi, di labbra, di corpi.
Il filo dei suoi pensieri si interrompe all'improvviso, non sa come e non sa quando esattamente, ma gli occhi nocciola si spalancano con uno scatto in tempo per inquadrare una forte luce a neon pallida, in un ambiente asettico, che purtroppo conosce molto bene. Di nuovo, si trova a fare i conti con l'ospedale, con le infermiere insistenti e con quelle più scorbutiche, per giorni interi, nei quali oltre alla sua testa provata dalla Maledizione martella anche il suo cuore. Di rabbia frustrata, delusa, a tratti arancione e ad altri rossa sangue.
Mycroft non si è degnato di venirlo a trovare, mai una volta, per pochi minuti, in tutta la settimana di degenza.
Non può fare a meno di scoprirsi arrabbiato, giorno dopo giorno, e gli avrebbe anche spedito una Strillettera all'ora se non fosse stato così orgoglioso e consapevole che, subito dopo aver visto volare via il proprio gufo, se ne sarebbe pentito. Mycroft è un uomo intelligente, potente, un abile oratore e tiene in pugno l'intero Ministero, se non l'intera comunità magica, ma non avrebbe davvero mai capito nulla di sentimenti umani, di relazioni. Non che lo abbia mai trattato male o ferito intimamente, ma per Greg certe piccole cose sono importanti e vorrebbe solo che Mycroft lo capisse, una volta per tutte.
Avrebbe solo potuto migliorare la loro relazione, infondo.
Dopo l'ennesimo giorno passato ad attendere una visita che in cuor suo sapeva non sarebbe mai arrivata, non ha potuto fare a meno di tornare a casa con l'umore sotto le scarpe e una gran voglia di prendere a pugni quello splendido uomo che non vede da una settimana intera... E che sta tranquillamente rileggendo chissà quali documenti, comodamente seduto in salotto. Nemmeno lo sbattere volontario della porta d'ingresso della villa lo fa sussultare, cosa che fa aumentare drasticamente la rabbia di Greg.
-Una fottuta settimana.- sibila, tremante, anche se vorrebbe solo gridare e riempirlo di insulti. Sbatte le mani aperte sul tavolo, facendo volare via alcuni fogli, lo sguardo altrui che lo fissa infastidito.
-Bentornato a casa, Gregory.
-Già, bentornato! Non sei nemmeno presentato in ospedale! Per. Tutta. La. Settimana! Cosa dovrei pensare?
Mycroft lo guarda, non troppo contento di sentirlo gridare, ma il volto allungato e pallido resta comunque impassibile.
-Sai che non sarei mai potuto venire a trovarti.
-Cosa? Perchè mai?
-Credevo volessimo preservare il segreto della nostra relazione.
Oh, no. Non se la sarebbe certo cavata con questo vecchio ed errato discorso. Gregory aveva acconsentito, in passato, a non farne parola con nessuno, ma non certo per sentire usare una frase del genere come scusa per essersene fregato di lui e della sua salute.
-Una Cruciatus, Mycroft! Mi aspettavo che almeno ti degnassi di passare a chiedere se fossi ancora vivo!
-Oh, Gregory, non esagerare la faccenda.
-Esagerare la faccenda?!
-La Maledizione Cruciatus è tra le Maledizioni Senza Perdono, ma se ben ricordi e come, anzi, dovresti sapere per motivi di lavoro, non costituisce la morte della persona che...
-Va' al diavolo!
E alla fine quel pugno che gli fa tremare la mano da ore, da giorni, prende il sopravvento sul corpo dell'Auror e frizza sullo zigomo tagliente di Mycroft.
-Abbiamo chiuso, stronzo.
Per tutta risposta Mycroft ammutolisce, lasciando la stanza per dirigersi probabilmente in camera, chiudendo la porta a chiave. Greg ha di nuovo la vista annebbiata, la testa che gira, ma non ha intenzione di essere il solito stupido che rincorre una relazione destinata, forse, a non durare davvero. Come gli ha detto sua madre, quando lo ha capito. Un Serpeverde, altezzoso ed egocentrico, con un Grifondoro dal cuore caldo e dal sorriso gentile? Poli opposti, sciocchezze, cotte giovanili.
Apre la porta ed esce, nel fresco della sera, e nonostante gli ultimi dolori si Materializza nel secondo posto in cui si sente a casa, il Paiolo Magico. Maghi e Streghe del suo livello, colleghi di lavoro, amici e sconosciuti pronti a condividere una Burrobirra e vecchie storie. E lei, la nuova barista che spesso gli offre una pinta in più e delle noccioline.
Mycroft, dopotutto, sta bene anche da solo.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Midori No Esupuri