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Autore: ichigo_sakura    16/10/2015    5 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non sapevo cosa diavolo mi fosse preso. Non sapevo neppure dove fossi diretta.
Volevo aiutare i miei compagni, aiutare Sulfus… e invece stavo inutilmente disubbidendo agli ordini di Arkan, sottraendomi dal compito che mi aveva affidato, dove potevo realmente rendermi utile.
Ero davvero convinta di stare sbagliando, ma in tutta la mia esperienza da Angel, avevo capito che sbagliare in fondo mi aveva portato a delle scelte giuste ed a una vita… beh, felice, nel suo piccolo. Era stato un errore baciare Sulfus durante la gara scatenando un sacrilegio? Ovvio. Tuttavia se non l’avessi fatto me ne sarei pentita per la vita. Soprattutto se non l’avessi baciato probabilmente non saremmo mai arrivati alla notte passata insieme solamente il giorno prima.
 
Fanculo. Io non posso rimanere da parte. Io li voglio aiutare. Voglio combattere a fianco di Sulfus, voglio sconfiggere ogni problema che ci si presenterà davanti assieme a lui e vivere il resto della mia vita innamorandomi ogni giorno di più… ma non posso farlo se morirà in battaglia! Dove sei amore mio?
 
In quel momento mi fu tutto chiaro. L’oscurità della notte non era mai stata così limpida e luminosa. La traiettoria da percorrere si tracciava davanti ai miei occhi, chiara come la scia di un aereo che squarcia il cielo azzurro. Sentivo il suo odore, il suo dolce profumo, il suo battito e il suo stato d’animo che si collegava al mio.
Credetti che in me si fosse sviluppato un nuovo potere, ma non era così. Capii subito che “quello” non c’entrava nulla con i poteri dei Sempiterni. “Questo” era l’amore indissolubile tra me e Sulfus, un amore che superava i confini, che abbatteva le barriere e che non ci abbandonava mai, nemmeno nella distanza.
Cominciai a volare veloce, seguendo il tragitto dettato dai miei sentimenti, il tragitto che mi avrebbe portato alla battaglia, ai miei amici e all’uscita di quel tunnel tenebroso che era la ricerca di vendetta, causata da Reina.
 
Più sbattevo forte le ali e meno mi sembrava di avanzare, la distanza era interminabile e l’attesa mi distruggeva. Capii di essermi avvicinata quando percepii nell’aria quello sgradevole odore… l’odore diaria intrisa di malvagità e oscurità che ne faceva un gas irrespirabile e copriva le tracce dell’amore mio.
La caverna dal quale proveniva aveva qualcosa di familiare e ci misi un po’ per capire che erano le grotte di Oxcuria. Mi affiorarono alla mente innumerevoli ricordi, ma non era quello il momento.
Scesi a terra e mi addentrai nell’oscurità della caverna a piedi. Le stalattiti gocciolavano ritmicamente sul suolo e il rumore dei miei tacchi riecheggiava. Il silenzio percepito era inquietante e davvero assurdo. Non poteva essere, li ci doveva essere una battaglia!
Continuai comunque a camminare, ero fiduciosa del mio istinto e il mio istinto mi diceva che li c’era qualcosa di davvero importante per me.
Percorrevo il cammino accidentato con passo svelto ma attento, tutti i miei sensi erano in allarme per eventuali trappole o pericoli. Continuando a camminare mi accorsi di trovarmi in una parte della caverna completamente sconosciuta, finché non mi sentii più la terra sotto i piedi e cominciai a precipitare in uno strapiombo, cadendo rovinosamente al suolo, rotolando per diversi metri. Il vestito si era tutto stracciato, ma era l’ultima cosa che m’importava. Quando riaprii gli occhi stanchi e provati dalla precedente oscurità fui abbagliata da una luce candida, ma fredda come il ghiaccio. Mi si gelarono le ali, le mani e i piedi, ma trovai comunque la forza di alzarmi e andare in contro a quel bagliore innaturale. Cominciavo a sentire il rumore delle voci che si infrangevano contro le pareti rocciose e umide della grotta, risultando ovattate e sfocate, il suono metallico di armi che si scontravano tra di loro e le urla. Le urla terribili dei miei compagni.
Cominciai a correre freneticamente, aiutandomi con i poteri delle mie ali, il petto mi bruciava per lo sforzo, ma il corridoio infinito non mi dava pace, dovevo continuare.
Quando finalmente uscii dal tunnel la vidi. Era lì davanti a me, ne fui paralizzata. Riuscì solo a emettere un suono smorzato nella gola.
-Mamma…-
 
***

 
Ero preoccupato. Da quando Miki era stata ferita gravemente e Gas se ne era andato, ormai irrimediabilmente Terreni entrambi, non riuscivo a darmi pace.
Mi chiedevo in continuazione se fossero arrivati sani e salvi, se Raf stesse bene, di come lei possa aver reagito. Segretamente speravo che non l’avesse mai saputo, non avrei mai voluto che si preoccupasse, non volevo che pensasse che io non l’avessi raggiunta perché per me era troppo tardi, non volevo che perdesse le speranze, ma soprattutto non volevo che in quella sua testolina testarda le saltasse in mente di cercarci.
Tuttavia questo non era proprio il momento di distrarsi.
Eravamo arrivati tardi, purtroppo. Quella troia bastarda, al nostro arrivo era già riuscita a connettersi con Angelie. Non utilizzava personalmente il potere della Punizione Divina, ma riusciva a comandare da brava burattinaia il corpo inerme della madre di Raf, facendola agire secondo il suo volere. Il che era proprio da bastardi infami: non avrei mai potuto, né io né gli altri, ferire la madre del mio Angelo.
Mentre Angelie cercava di usare il suo potere per privarci del nostro spirito Sempiterno, la strega reietta ci colpiva a morte con le sue armi.
I professori erano stati messi fuori gioco quasi subito, sapendo le loro potenzialità superiori alle nostre, era stata preparata una trappola per loro e ora giacevano inermi sul suolo. Pregai che fossero ancora vivi, perché avrei voluto avere io l’onore di uccidere quegli idioti con le mie mani nude, per aver permesso ai miei amici di esporsi a questo modo… tuttavia se non l’avessero fatto loro, probabilmente l’avremmo fatto noi per i cazzi nostri.
-Akuma! Non riesco… La mia arma non reggerà ancora per molto!- urlai a mio fratello, mentre cercavo di respingere i colpi di Angelie assorbendoli con la mia alabarda –Se assorbe troppo potere, mi respingerà! Fai qualcosa, muoviti!- intimai.
-Non fare l’isterico, ho anche io i miei cazzo di problemi! Continua a deviare i colpi finche riesci, io cercherò di colpire sta zoccola!- disse alludendo alla Neutra.
Mio fratello schivava abilmente i suoi colpi, ma proprio mentre si era avvicinato abbastanza da poter colpire a morte la bastarda, Angelie deviò il colpo direttamente da me a mio fratello.
-AKUMA!- urlai gettandomi verso di lui. Ma quando arrivai era troppo tardi, il raggio argenteo l’aveva già pervaso. Le convulsioni lo travolgevano. Quando riaprì gli occhi, lo potevo vedere: il suo immenso potere che lo abbandonava, la disperazione riflessa nelle sue pupille. Privo di forze si accasciò al suolo imprecando –Fratello! Prendi la mia arma! Almeno non sarai indifeso- cercai di trascinarlo via, ma lui si oppose.
-Ora sono un Terreno! Sei davvero così coglione da pensare che io possa impugnare quel genere di arma senza subire danni? Vattene Sulfus. Preferisco morire qui, in questo modo, piuttosto che passare la mia vita come umano. Così non ha senso-
-Me ne fotto di quello che ha senso per te! Ora stai zitto e fermo qui. Penso a tutto io- Piantai la mia alabarda nel terreno, cercando di creare uno scudo Akuma –Ah, e se ti fai colpire sarò io ad ammazzarti. Capito, fratello?- Akuma mi guardò e per un secondo sorrise sinceramente e annuì.
-E se tu perderai questa battaglia, sarò io ad ammazzare te- rise soffocando i colpi di tosse, prima di stramazzare al suolo privato di ogni energia.
-Sulfus! Dobbiamo adoperare una strategia!- mi urlò Uriè, cercando di prestare soccorso alla rosa, gravemente ferita, ma ancora Sempiterna.
-Non c’è tempo! Bisogna agire e basta, dovete smetterla di pensare voi cazzo di Angels, muovete il culo e basta!- Zeno era il Guardian nelle migliori condizioni, dopo che mio fratello era stato reso un terreno, Sam era rimasta vittima dei tranelli mentali della Neutra, rimanendo incastrata in una sorta di limbo psicologico e quel pennuto pompato di Gabi era stato messo fuori gioco dopo cinque minuti.
Eravamo rimasti solo io, Zeno, Cabiria e Uriè. Mentre Kabalè era rimasta colpita da uno dei suoi stessi shiuriken, deviati subdolamente dalla Reietta. Non so se ce l’avrebbe fatta… ma ora come ora nessuno di noi poteva staccarsi dalla battaglia per portare via i feriti o saremmo morti tutti. Una distrazione valeva la nostra vita.
-No, Uriè ha ragione! Non possiamo continuare così, altrimenti soccomberemo tutti nel giro di dieci minuti. Dobbiamo smetterla di colpire a cazzo!- con un paio di slanci indietro mi avvicinai al gruppo superstite.
-ORMAI DOVRETE ARRENDERVI, PICCOLI E INSIGNIFICANTI SCARAFAGGI! NON AVETE SPERANZE CONTRO LA REGINA REINA, FUTURA GOVERNATRICE DI TUTTO IL MONDO!- La vecchia arpia continuò a ridacchiare a lungo, facendo riecheggiare la sua voce stonata per tutta la grotta.
-Non so a voi, ma a me sta ancora più sul culo quando parla in terza persona…- sdrammatizzò Cabiria ridacchiando nervosamente.
-Come ci muoviamo?- cercai di arrivare ad una conclusione il prima possibile, quando alle mie spalle, verso l’ingresso sentii un sussurro appena accennato, ma lo riconobbi comunque.
-Mamma…-
-RAF!-

 
 ***
 
 

 
Mi sno resa conto che non accedevo più ad EFP... ed è stato un caso che ieri sia tornata, un caso che mi ha fatto notare che non aggiornavo dal 06 AGOSTO del 2014!!! ma siamo impazziti??? E' stato più di un anno fa!! No, questo mi ha dato una svegliata, in un pomeriggio ho gettato questo capitolo di sana pianta dopo essermi riletta gli ultimi capitoli, erche nemmeno io mi ricordavo più la trama! Tutto questo è tristemente ridicolo. Sono sicura che pochi, forse nessuno dei miei precedenti lettori continuerà a leggere e recensire... nemmeno io lo farei, odio le storie piantate a metà, quindi praticamente ho fatto io stessa una cosa che odio. Tuttavia sono decisa a finirla il prima possibile! Spero che qualcuno mi sosterrà fino alla fine! 
Un bacio.



 
  
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