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Autore: Inquisitor95    16/10/2015    1 recensioni
L'ultimo anno scolastico: il più memorabile, il più tormentato e difficile da affrontare. Nove ragazzi decidono di andare per il fine settimana nella baita di montagna sul Crow's Peak vicino Seattle. La notte di Halloween non è mai stata così divertente per loro, tuttavia qualcosa turberà la loro notte che si trasformerà in un incubo ad occhi aperti nel quale la paura sarà l'elemento base.
[Storia Interattiva]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Rimembranza

 

 

I corridoi dell'istituto privato erano silenziosi, una cosa che si ripeteva ogni primo giorno di scuola, quando i ragazzi dovevano ancora riprendere i ritmi per alzarsi presto, per prendere il bus o per farsi accompagnare dai genitori.

Tra il silenzio e la leggera luce che filtrava dalle finestre camminava un uomo in giacca e cravatta, un completo grigio scuro. Il professor August Lewis era un uomo molto alto, dal fisico allenato, di bell'aspetto; la barba gli contornava il viso, era di un colore scuro molto simile a quello dei capelli tirati indietro, i suoi occhi invece erano di un azzurro che ricordava quella parte di mare non troppo profonda.

Da ormai vent'anni lavorava nell'istituto, nella sua memoria c'era impressi numerosi ricordi con gli studenti, numerosi giorni ma mai avrebbe dimenticato il primo giorno da insegnante: ricordava ancora il volto dell'alunna che gli aveva posto in maniera abbastanza sfacciata: “Perché un ragazzo come lei si è condannato in un lavoro come l'insegnamento?”

Il professor Lewis non seppe cosa rispondere visto che all'epoca era un ragazzo impreparato, tuttavia la lezione era quasi terminata, dovette andare via dall'aula per andarsi a rintanare nel bagno dei docenti. Voleva sapere il perché?

Perché aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni e a ciò che lo caratterizzava. Aveva scelto un'altra strada per se stesso. Una strada che lo avrebbe portato a vedere nuovi piccoli adulti che un giorno avrebbero cambiato il mondo.

Quel giorno le lezioni sarebbero riprese, gli studenti sarebbero tornati tra i banchi e lui avrebbe potuto fare quello che col tempo aveva imparato ad amare. Già sentiva l'ebrezza dell'insegnamento, del plasmare la mente altrui.

Entrò nella classe, vide che nessuno era ancora presente, la sua lezione di storia non poteva quindi ancora cominciare anche se i suoi piani erano ben diversi. Si accomodò dietro la cattedra attendendo i suoi studenti, alle otto in punto le campane della scuola risuonarono per i corridoi e nelle aule, una suono morbido e profondo. Lewis chiuse gli occhi avvertendo una sensazione di tranquillità e pace mentre centinaia di studenti camminavano con passo pesante cercando le aule dove dovevano andare. La sua porta era aperta e poco dopo la classe si riempì di quelle che erano trenta tra le migliori teste dell'istituto. Una classe notevole a parer suo, soprattutto nella sua materia.

Il primo giorno di scuola tutti i professori erano soliti iniziare le lezioni, lui però era molto diverso dagli altri insegnanti: ricordava bene come lui si sentiva il primo giorno di scuole quand'era un ragazzo, solitamente non faceva lezione. Quel giorno però era tutto differente, in particolare lo sguardo di molti studenti, che si trovavano costretti a sedere in quelle classi, la sensazione non apparteneva però solo a quei giovani ma anche ad alcuni nel corpo docente.

Sensazioni di confusione e di smarrimento regnavano visto quello che era successo diversi mesi prima. Tutti tacevano.

Il professor Lewis batté le proprie dita sulle nocchie delle mani più volte, lasciando che i propri occhi scrutassero ogni studente seduto. Tutti quanti evitavano gli sguardi, nessuno di loro aveva più il coraggio di guardare qualcuno negli occhi. A quel punto il professore sospirò e parlò.

« Ogni anno sapete bene quanto io preferisca non fare lezione fin dal primo giorno. Quasi sempre vi informo sul progetto scolastico o il programma che svolgeremo... » fece una lunga pausa. « Tuttavia quest'anno non ho voglia di fare lezione subito e penso sia da capire. Non lo trovo corretto. Suonerebbe come un insulto alla memoria di coloro che mesi fa hanno sofferto. Erano vostri compagni, semplici conoscenti e forse anche amici o chissà, anche di più. » durante questa pausa ancora più lunga uno degli studenti ebbe modo di alzare la mano per porre una domanda all'insegnante.

« A nome di rappresentante di classe, credo che nessuno di noi abbia intenzione di parlarne. » l'alunno in questione era uno dei più diligenti, il più educato tra tutti, e il professor Lewis mai si sarebbe aspettato una risposta del genere da parte del ragazzo. Comprendeva però il dolore che provava.

« Sono consapevole di ciò, quello che però è successo a quei poveri ragazzi in ottobre scorso non è da dimenticare. E numerose versioni sono state date su ciò che è successo, ritengo abbiate il diritto di conoscere la verità su quello che è successo su quella montagna... » il professore mantenne la calma e tenne il viso rilassato, gli occhi puntati contro un ragazzo in fondo all'aula che aveva alzato la mano.

« Perché? Che altro c'è da sapere? Sangue e orrore non sono sufficienti? Le parole dei giornali sono chiare, professore. » l'uomo stavolta si trovò costretto a spostare lo sguardo su colui che aveva parlato. « Parlarne ora non farà tornare indietro l'orologio, non farà si che quelle persone non soffrano, che i nostri amici non soffrano, perciò non ha senso parlarne! » le sue parole erano colme d'amarezza e dolore.

Il professor Lewis aveva già la risposta pronta, come per molte delle domande che i suoi studenti gli ponevano dopo l'imbarazzante episodio accaduto il suo primo giorno. « Sofferenza. » ripeté. « Un concetto che alcuni di noi non conoscono. La perdita di amici e familiari, si tratta di un incubo senza fine, nel quale non possiamo fare altro che sopravvivere fino alla fine di esso al nostro risveglio. »

A quelle parole gli studenti cominciarono a parlare con dei sussurri tra di loro, lui li guardò tutti quanti e sul suo volto si dipinse un sorriso malinconico e compassionevole. « Non voglio farvi soffrire ragazzi. Per questo se non vorrete parlarne smetterò all'istante. Credo però che sia giusto che, dopo le fandonie e le supposizioni fatte, voi conosciate la verità! » fece un'altra pausa nella quale poté deglutire e nella quale si limitò ad ascoltare il silenzio degli studenti.

« Che intende, professore? » chiese una studentessa alzando la mano e ponendo la domanda nello stesso tempo. « Cosa ci è stato negato? Cosa non è stato detto dai giornali? »

A quelle domanda il professore sorrise ancora. « Il corso degli eventi è strano. Ci sono persone che spesso vivono esperienze incredibili, parliamo di sensazioni e presagi riguardanti il futuro che verrà. Non è possibile controllare ciò che non può essere controllato, qual è la loro soluzione? Negare e cancellare. La storia cambia. »

« È una cosa che si ripete spesso nella storia. Lo dice sempre lei, no? » chiese un'altra studentessa ribadendo uno dei concetti che Lewis era solito ripetere. Il professore annuì più volte, si alzò dalla propria sedia e si spostò camminando avanti e indietro fiancheggiando la lavagna nera.

« La storia viene scritta dai vincitori. Qui però non ci sono vincitori o vinti. Solo persone che soffrono. E io oggi non intendo continuare a sostenere queste bugie. Non è giusto che queste cose vengano mutate. » un leggero sorriso rassicurante sul suo volto bastò per farne scatenare uno ancor più grande in quello dei propri studenti. « Come ogni fatto storico, cominciamo con l'identificarne il tempo cronologico. »

Aspettò la risposta dagli studenti, solo uno tra di loro trovò il coraggio di affrontare l'argomento e iniziare la discussione col professore. « Ottobre scorso. La notte di Halloween... »

Il professor Lewis batté le mani cercando di alleggerire l'argomento. « Esatto. Tipico di un film quasi. Il trentuno ottobre scorso dei ragazzi decisero di passare una notte tranquilla in una località montana. Chi mi sa dire dove? »

Nessuno alzò la mano, a rispondere fu nuovamente lo studente che era stato interpellato prima . « Crow's Peak. Si trova vicino Seattle mi pare... » nuovamente il professore batté le mani allo studente che aveva risposto. Si voltò.

Prese in mano il gesso e cominciò a scrivere con una grafia delicata ed elegante alcune parole chiave. « Perfetto. Sappiamo tutti che nove ragazzi partirono per divertirsi. Ma nessuno di loro immaginava che avrebbe passato la peggiore notte della propria vita. » il suo entusiasmo sembrò spezzarsi.

« Prima di iniziare la lezione voglio dirvi una cosa che sono certo vi resterà per sempre impressa... » fece una pausa nel quale buttò giù la saliva. « Tenete a mente una cosa ragazzi: gli eventi del passato non possono essere cambiati, quelli futuri sono sono invece incerti e sconosciuti... »

« Lei prima però parlava di esperienze e visioni. » disse uno tra gli studenti che aveva già parlato in precedenza. Il professor Lewis non aspettava altro che le loro domande.

« Esatto. Questo è un fatto accaduto realmente, per quanto possa sembrare paranormale; tra quei ragazzi qualcuno ha avuto questo genere di “dono”, facendo forse più male che bene ma tutti loro hanno comunque avuto modo di compiere una scelta che li ha portati a dove sono oggi. » si voltò verso la classe e si poggiò con entrambe le mani allo schienale della sedia per riprendere il proprio discorso.

« Siamo noi a prendere le scelte che influenzeranno la nostra vita; ricordate che qualunque siano le scelte che compirete, vi troverete su una strada costruita per voi da qualcun altro. » a quelle parole i ragazzi si guardarono confusi non capendo il messaggio nelle parole del professore.

Lewis si spostò davanti a tutti loro e cominciò a spiegare. « Nella nostra vita ci troviamo ad affrontare scelte ogni giorno. E ogni scelta porta con sé delle conseguenze, sia che riguardino noi sia che riguardino gli altri. Ricordate questo e potremo insieme ricostruire il percorso fatto da quei nove ragazzi in quella notte. » concluse quelle parole, il professore cominciò dal principio: la mattina scolastica.






 

Angolo Autore:
Buon pomeriggio cari lettori incuriositi dalla mia storia. Quello che vi propongo oggi è un piccolo esperimento: si tratta di una storia interattiva, dove voi lettori avrete la chiave per decidere le sorti dei personaggi tramite le scelte che vi proporrò. Come detto dal Professor Lewis, siamo noi a scegliere il nostro destino, e in questo caso sarete voi. In questo primo capitolo vediamo quindi la presentazione dei fatti e l'avvio della nostra storia. Spero che vi abbia incuriosito, a presto col prossimo capitolo ^^

Warnig:
Link del progetto:
https://www.facebook.com/groups/1166158216733219/

Ripeterò questo avviso ad ogni capitolo: ho creato una pagina Facebook riguardante la mia storia nella quale potrete vedere aggiornamenti, scelte da compiere, foto e altro materiale che mi appresterò a pubblicare per allietare la notte di terrore e la vostra esperienza. A tal proposito: non è mia intenzione raccogliere commenti su EFP nel quale esprimerete i voti sulle scelte che i personaggi dovranno compiere in quanto è contro il regolamento. Se vorrete esprimere il vostro parere sulla storia allora le recensioni saranno ben accette; per i voti riguardanti le scelte terrò conto solo ed esclusivamente dei voti sulla pagina Facebook eccetto casi particolari. 

  
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