Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: EchelonDeathbat    17/10/2015    1 recensioni
I pensieri di Daenerys sul suo passato, presente e futuro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Daenerys Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa ff è dedicata a meiousetsuna, la quale voleva leggere una mia storia su Game of Thrones. Spero ti piaccia!

 

Viserys: “You don't awake the dragon, do you?” Daenerys: “No”. From Game of Thrones

 

La vita non è facile se sei una donna. Soprattutto se sei una bambina che ha come sola compagnia un fratello forse un po' troppo esaltato. Nei Sette Regni, poi, erano gli uomini a dettar legge.

Io cambierò questa regola.

Iniziamo dal principio.

Io non sono una donna qualunque. Io sono Daenerys Targaryen, Nata dalla Tempesta e la Madre dei Draghi. E la mia storia non tra le più allegre.

Mia madre morì di parto dandomi alla luce durante una tempesta e proprio in quel momento mio padre e mio fratello venivano sterminati da Robert Baratheon, Eddard Stark e da tutti i loro alleati.

I Targaryen persero il Trono di Spade ed io e mio fratello Viserys rimanemmo gli unici superstiti della nostra Nobile Casata.

Tutto quello che so sulla mia famiglia lo devo a mio fratello. E grazie a lui ho imparato a distinguere gli amici dai nemici. Sinceramente, a volte pensavo che Viserys fosse un mio nemico. Quando mi picchiava mi faceva male. Una persona che ti vuole realmente bene non si azzarderebbe ad alzare un dito su di te. Ma mio fratello amava solo sé stesso. Il suo unico obiettivo era quello di riprendersi il Trono di Spade, che in effetti era suo di diritto. Ma io ero troppo piccola per capire queste cose. Io volevo solo una madre e un padre e vivere una vita serena e tranquilla, ma questo non è il destino di un Targaryen.

Viserys mi diceva sempre che il simbolo della nostra Casata è il drago a tre teste e il nostro motto è “Fuoco e Sangue”.

I Targaryen avevano governato per tanto tempo proprio perché erano i signori dei draghi, per questo la gente li temeva e li rispettava. Se mio padre non fosse diventato così pazzo come tutti dicono, probabilmente io e mio fratello non avremmo vissuto in esilio per così tanto tempo.

Viserys era convinto di avere il sangue di drago nelle vene. E quando si arrabbiava con me non faceva altro che ripetere: -Non vuoi svegliare il drago, vero?!- sembrava pazzo. A me veniva da pensare che forse, in realtà, tutti i Targaryen fossero folli, non solo mio padre. Io tremavo di paura, mio fratello quando si arrabbiava era terrificante, ed io ero solo una bambina troppo ingenua e troppo fragile per ribellarmi. Così rispondevo con uno strozzato: -No-.

Fino ai miei tredici anni vivemmo a Pentos, eravamo i protetti del magistro Illyrio Mopatis.

Viserys mi mandò in sposa a Khal Drogo quando ero solo una bambina perché pensava che quest'ultimo l'avrebbe aiutato a riprendersi il Trono di Spade.

All'inizio avevo paura di mio marito. Era un uomo alto e possente, con quegli occhi scuri che ti penetravano l'anima. Aveva lo sguardo severo e fiero, degno di un vero re.

Tutti dicevano che Drogo fosse il guerriero più forte di tutti, e questo m'incuteva timore.

Il giorno del nostro matrimonio, il magistro Illyrio mi donò tre uova di drago: una marrone scuro, una verde smeraldo e un'altra marrone chiaro un po' grigiastra.

-I draghi sono morti, mia principessa. Ormai queste uova non sono altro che pietre-. Mi disse.

Rimasi un po' delusa da quest'affermazione. Una parte di me voleva vedere i draghi, il simbolo della mia Casata.

Decisi comunque di tenere le tre “pietre” perché fin da subito mi donarono calma e serenità, ed avevo bisogno d'entrambe in quel terribile giorno.

Si dice che un matrimonio Dothraki non è un vero matrimonio se non avvengono degli stupri o delle uccisioni durante la festa. Io quel giorno vidi entrambe le cose.

Avrei voluto coprirmi gli occhi, correre via e piangere. Davanti a tutto quel sangue e quella violenza, sfido qualunque bambina a non voler fare altrettanto.

Ma io non piansi ne corsi via. Avevo paura di cosa mi sarebbe successo se l'avessi fatto.

La prima volta che feci sesso con Drogo non fu molto piacevole. Come ho già detto, a me quell'uomo faceva paura.

Dopo le nozze mi ritrovai insieme a lui sulla spiaggia.

Capii cos'avesse intenzione di fare appena iniziò a spogliarsi senza vergogna.

Io invece di vergogna ne avevo tanta, non avevo mai visto un uomo nudo. Bhe, avevo visto nudo mio fratello, ma credevo non fosse la stessa cosa.

Puntai gli occhi sull'orizzonte, c'era il tramonto. Il mare sembrava pacifico e il sole vi si tuffava piano e con una calma straziante.

In quel momento non ce la feci più, iniziai a piangere.

Da piccola piangevo spesso.

Quella notte mi feci domare da Drogo e persi così la verginità. Non fu violento, sapeva che per me era la prima volta, ma mi fece comunque male. Mentre lui entrava, io piangevo sempre di più. Cercavo di pensare a qualcosa di allegro, a qualche ricordo felice per non pensare alla realtà dolorosa. Ma io non avevo vissuto una vita felice, non ancora.

Per molte altre sere, quando Drogo rientrava nella nostra tenda, si spogliava e mi scopava senza guardarmi in volto, sembrava non importargli molto il fatto che io piangessi o che avessi dei singhiozzi.

Nonostante questo, la gente di Drogo mi venerava. Ero la loro khaleesi, ed essendo la moglie del loro capo venivo trattata meglio di mio fratello, che diventava sempre più presuntuoso e sempre più intrattabile ogni giorno che passava.

L'unico mio vero amico era il cavaliere Jorah Mormont, il quale sembrava tenere molto a me, mi chiamava sempre “bambina” o “principessa”, ma io non ero più nessuna delle due. Ero diventata una khaleesi, avevo abbandonato ormai l'età dell'innocenza.

Una notte decisi di non essere più domata da Drogo ma di domarlo io stessa.

Gli piacque. Credo che da quella notte lui iniziò ad amarmi sul serio e per la prima volta io godetti nel fare sesso.

Iniziammo a chiamarci “Luna della mia vita” e “Mio Sole e Stelle”.

Poco tempo dopo io scoprii di essere incinta di suo figlio, tutti dicevano che sarebbe stato lo “stallone che monta il mondo”, il guerriero più potente di tutti che avrebbe guidato il suo popolo.

Ed io ero fiera di avere in grembo una creatura così forte. Finalmente avevo trovato un po' di felicità. Avevo un uomo forte e fiero che mi amava e presto avremmo avuto un figlio.

Ma un vero Targaryen non può avere la vita facile.

Più io venivo amata, più Viserys mi trattava male, peggio del solito. Arrivò a minacciare me e mio figlio. Ovviamente non ebbe vita breve.

Drogo lo uccise versandogli sulla testa dell'oro bollente dicendo: -La corona del re-.

Per la prima volta sul volto di Viserys lessi la paura. Mio fratello voltò verso di me la testa strillando: -Dany! Per favore!-

Ma io rimasi immobile senza muovere un muscolo e lui morì, davanti ai miei occhi.

La prima cosa che mi venne in mente fu che Viserys aveva detto una menzogna. Non era vero che era un drago, il fuoco non può uccidere un drago.

Subito dopo compresi che ero l'ultima rimasta della mia Casata.

In quel momento capii di essere cambiata. Mio fratello era appena morto, ma io non versai neanche una lacrima. Lui faceva parte della mia famiglia, ma aveva tentato di uccidermi, perciò non piansi la sua morte.

Gli sarò comunque sempre grata per quello che mi ha insegnato, tutto quello che so, lo devo sopratutto a lui.

Era un pessimo fratello, ma forse non sarebbe stato un cattivo re.

Ovviamente le mie sfortune non potevano finire lì.

Drogo morì e così fece anche suo figlio che portavo in grembo. Si erano sbagliati tutti, mio figlio non avrebbe montato un bel niente.

La colpa fu tutta di Mirri Maz Duur.

Credevo di potermi fidare, invece lei uccise entrambi per una sua vendetta personale.

Grazie a lei persi le sole cose che m'importavano davvero.

Grazie a lei io sono diventata quella che sono ora.

Preparai un grande falò, con al centro Drogo con le tre uova di drago, e legai quella strega alla legna.

Avevo intenzione d'accendere un falò ed entrare nel cerchio di fuoco.

Giurai ai miei sudditi rimasti con me che non avrei mai permesso a qualcuno di far loro del male.

Jorah m'implorò di non fare quella pazzia, mi avrebbe impedito di uccidermi. Compresi in quel momento che lui mi amava.

-Non preoccuparti, mio cavaliere. Andrà tutto bene-.

E lo pensavo davvero, se mio fratello non aveva il sangue del drago, allora era molto probabile che ce lo avessi io. Avrei dimostrato a tutti il mio valore e poi avrei preso la strada che portava ad Approdo del Re, per vendicare la morte dei miei famigliari.

In caso contrario, sarei morta insieme a mio marito. Ormai non avevo nulla da perdere.

Mirri Maz Duur promise che non avrebbe urlato appena il fuoco sarebbe arrivato da lei.

-Oh, sì che urlerai-. Esclamai con voce severa e autoritaria, una parte di me non mi riconosceva più.

Infatti, appena il fuoco la raggiunse, la strega cominciò ad urlare come una gallina ed in poco tempo morì bruciata.

“Non eri altro che cenere e polvere”. Pensai.

Diedi un leggero bacio sulla guancia a Jorah per incoraggiarlo. Sapevo che per lui era difficile lasciarmi fare questo.

Ma appena entrai nel cerchio di fuoco capii di avere ragione. Non era Viserys ad avere il sangue del drago nelle vene, ero io.

C'era tanto caldo ed i miei vestiti cominciarono a bruciarsi in poco tempo, in lontananza sentivo le urla angosciate della strega che moriva bruciata. “Io non farò quella fine. Il fuoco non è un mio nemico”.

Le fiamme bruciarono tutto, anche il mio amato Drogo, ma non toccarono me.

Ad un certo punto notai che dalle uova di drago uscirono tre piccole lucertole con le ali. Avevo perso mio figlio, ma ne avevo ricevuti in cambio altri tre.

Appena il fuoco si spense, tutti s'inginocchiarono nel vedermi ancora viva e con tre draghi insieme a me.

Ora sapevo cosa dovevo fare. Il Trono di Spade era mio soltanto, Robert Baratheon e tutti quegli altri avrebbero pagato con il sangue quello che avevano osato fare alla mia famiglia.

 

Dopo un po' di giorni, decisi i nomi dei miei figli: Viserion, Rhaegal e Drogon.

Osservandoli bene avevo la sensazione che fossero la reincarnazione dei miei due fratelli e di mio marito, per questo li chiamai così.

Viserion era quello più chiaro, nei suoi occhi vedevo Viserys. Rhaegal era verde scuro. Mentre Drogon era nero ed era il mio grosso dei tre. Aveva lo sguardo autoritario di Drogo. Sapevo che con loro non sarei più stata sola. Nei miei draghi vivevano i membri della mia famiglia, non potevo chiedere nulla di meglio.

Ovviamente in tutti i Sette Regni arrivò la notizia che io ero ancora viva, nonostante avessero tentato d'avvelenarmi e che per di più ora avevo ben tre draghi dalla mia parte. Ma Westeros aveva anche altri problemi da risolvere, ed io non ero ancora una minaccia.

 

Con il passare degli anni, i miei draghi crescevano a vista d'occhio e ben presto divennero più grossi di me.

Detesto ammettere che Drogon era il mio preferito. Una madre non dovrebbe mai preferire un figlio agli altri, ma tra noi due s'instaurò subito un rapporto speciale. Per Rhaegal e Viserion nutrivo un amore ed un affetto smisurato. Ma con Drogon la cosa andava oltre, tra noi c'era complicità, lui riusciva a leggere nel mio animo.

I miei figli non erano gli unici a cambiare con il tempo. La bambina che fui morì pian piano ed al suo posto nacque una nuova Daenerys. Più autoritaria, meno gentile e più forte. Proprio come doveva essere una vera regina. Perché è questo che sono in realtà. Io sono nata per governare su Westeros, nessun altro può farlo al mio posto. Ho avuto la prova di questo: Robert Baratheon era un ubriacone ed è stato ucciso da un cinghiale, è una fine non molto nobile per un re. Ma lui non è mai stato un re, non era degno di questo nome. Joffrey? Era solo un ragazzino viziato che credeva di saper tutto quando invece non sapeva niente. Stannis? Voleva prendere il Trono di Spade perché era fratello del re, anche se in realtà l'aveva sempre odiato. Non voleva quel trono per vendicare la morte di un suo fratello, lo voleva perché aveva la presunzione di esserne degno.

Quel trono è mio! Me lo riprenderò con il fuoco e col sangue, questa è una promessa che faccio ai Sette Regni. O impareranno a vivere nel mio mondo, o moriranno.

Non sono più quella bambina che aveva paura del mondo perché troppo crudele, io sono la donna che cambierà le regole, gli uomini dovranno imparare a stare al di sotto di me. Non saranno più loro a impartire le regole.

“Tutti gli uomini devono morire. Ma io sono una donna”. Questo mi ripeto sempre nella testa nei momenti di sconforto.

Con il tempo sono diventata quasi un'altra persona, io stessa stento a riconoscermi a volte. Ma una regina deve essere fredda e giudicare in modo oggettivo gli eventi. Sono diventata spietata e giusta, proprio come deve essere un vero sovrano.

Ho dovuto esiliare Jorah quando seppi che lui all'inizio mi tradiva. Non avevo scelta. La legge è uguale per tutti, se tradisci il tuo sovrano, la pena è la morte.

Ma io non potevo uccidere il mio Jorah. Sapevo che in realtà lui mi ha sempre amato. Il suo amore non è mai stato corrisposto purtroppo. Il mio cuore appartiene e apparterrà per sempre al mio Sole e Stelle.

Ma quel buon cavaliere mi aveva salvata innumerevoli volte, per questo non volevo la sua testa su una picca come fecero con Eddard Stark. Così, gli diedi la possibilità d'andarsene per sempre e di non tornare più. Un privilegio che non donerò a nessun altro d'ora in poi.

La città di Meereen non è facile da gestire, ma se non riuscirò a governare qui, come ci riuscirò ad Approdo del Re?

Da quando ho fatto uccidere uno degli schiavi che avevo liberato, il popolo mi si rivoltò contro.

Credevo di fare la cosa giusta, ma forse persino io posso sbagliare.

Sono stati giorni difficili. Ho dovuto rinchiudere Viserion e Rhaegal, che ora mi odiano. E come biasimarli? La loro mamma li ha messi in castigo.

L'unica cosa positiva di quella situazione era Daario. Sotto le coperte era fantastico, ed io ero rimasta senza fare sesso per troppo tempo.

Sono convinta che Daario si sia innamorato di me col tempo. Io purtroppo non ho mai ricambiato fino in fondo i suoi sentimenti. So che sarò sempre legata a Drogo, neanche la morte mi separerà realmente da lui.

Anche con Drogon il rapporto deteriorò. Si ribellò a me e non ascoltava più le mie parole. Questa è la cosa che mi fece soffrire di più. Potevo sopportare tutto il resto, ma non che anche Drogon mi odiasse.

Avevo perso tutto. I miei figli, il sostegno della mia gente, Jorah.

Ma qualcuno giunse in mio aiuto: Tyrion Lannister, detto il “Folletto”.

Era l'uomo più piccolo che avessi mai visto, ed anche il più intelligente. Jorah lo portò da me, in cambio del mio perdono.

Ma quando la regina prende una decisione, niente e nessuno può farle cambiare idea.

Tyrion restò con me, mentre esiliai per la seconda volta Jorah.

Il Folletto mi diede molti consigli saggi su come governare una città, lui sapeva bene come comportarsi, in fondo, per un certo periodo era stato il Primo Cavaliere del Re. Per un secondo pensai che forse lui si meritava il Trono di Spade più di me.

Per riprendermi la fiducia dei miei sudditi a Meereen dovetti far riprendere i combattimenti.

La gente ama la violenza. Forse perché è il loro unico svago.

Mentre osservavo i combattenti mentre combattevano volevo scappare da tutto quell'orrore. Dicevano che lottavano per me, ma io non desideravo niente di tutto questo.

Poi arrivò Jorah. Lui combatté contro gli altri guerrieri perché voleva il mio perdono, ma io non ero ancora pronta, anche se l'idea di vederlo morto non mi allettava per niente. Pregai che fosse lui il vincitore, e così fu.

E poi mi salvò un'altra volta. Uccise uno degli uomini con la maschera, uno dei ribelli. Questi si erano nascosti per tutta la durata del torneo, ma alla fine si mostrarono. Erano in tantissimi. I miei immacolati cercarono in tutti i modi di fermarli, ma erano in troppi.

Fu in quel momento che Jorah mi porse la mano per aiutarmi a scappare. Ci pensai un attimo, ma alla fine feci quello che avrei dovuto fare fin dall'inizio: lo perdonai. Mi aveva più volte mostrato la sua fedeltà, il mio perdono se l'era guadagnato.

Anche Daario, Tyrion e Missandei ci raggiunsero, ma i ribelli erano in troppi e troppi pochi immacolati erano rimasti.

Pensai che fosse tutto perduto. Avevo perso. Avevo giurato al mondo intero che avrei ottenuto ciò che è mio col fuoco e col sangue, ma avevo fallito la mia missione.

Io e Missandei ci guardammo negli occhi spaventate e ci stringemmo la mano. Chiusi gli occhi e mi preparai a ritrovare la mia famiglia e Drogo. Ma non fu così.

Un possente ruggito spezzò le grida e il rumore delle lance e delle spade.

Mi voltai all'istante speranzosa. Drogon apparve nel cielo sputando fuoco e il mio cuore si riempì di speranza.

Uccise molti ribelli bruciandoli o divorandoli. Capii che non mi odiava in realtà, solo che ormai era diventato grande, era diventato indipendente, di quella lucertolina uscita dall'uovo in quel cerchio di fuoco, ormai non c'era rimasto niente. Drogon era cambiato, proprio come me.

All'improvviso i ribelli sopravvissuti gli scagliarono contro delle lance. Sapevo che non gli avrebbero fatto niente, ci vuole ben altro per ferire e uccidere un drago, ma una madre si preoccupa sempre per i suoi figli. Mi avvicinai a lui senza paura, sapevo che non mi avrebbe fatto del male, e lo liberai di una lancia e lui mi ruggì contro per il dolore, ma dopo pochi istanti, i nostri occhi si incontrarono ed io e mio figlio finalmente ci guardammo come ci guardavamo sempre in passato.

Ma improvvisamente un'altra lancia lo colpì. Dovevo fare qualcosa, dovevo salvarlo e l'unico modo era andare via di lì, o per meglio dire, volare via di lì.

Ormai era diventato un drago grande e possente, sarebbe stato in grado di sorreggermi. Così, senza pensarci due volte, gli salii in groppa e gli ordinai di volare via e, come in passato, Drogon mi obbedì.

 

E così ora insieme stiamo volando via da Meereen, via da Jorah, Daario, Tyrion e Missandei. Via dalle mie responsabilità e via dal pericolo. Per la prima volta in vita mia, sto scappando.

Ma ora so quello che devo fare. Sto cavalcando il mio drago, come i miei padri fecero prima di me. Questa è la conferma che i Targaryen torneranno a volare sopra Approdo del Re e sopra Westeros. Qualche anno fa, promisi che quando i miei draghi sarebbero diventati grandi avremmo distrutto i miei nemici e raso al suolo le loro città. Non era una bugia, lo faremo davvero.

Ora che ho riconquistato l'amore di Drogon sono sicura che anche Viserion e Rhaegal torneranno da me.

Che il mondo ascolti il mio avvertimento: diventerò la regina dei Sette Regni e i miei nemici verranno bruciati e le loro teste verranno messe su una picca.

Sono la donna che getterà Westeros nel caos e poi lo governerà, com'è giusto che sia.

 

The End

Questa è la prima storia che pubblico su Game of Thrones, perciò ditemi se ci sono degli errori/orrorri imperdonabili, così potrò migliorare!! Come avrete intuito, Daenerys è il mio personaggio preferito della saga, quindi ho voluto iniziare a scrivere su di lei perché mi sembrava la scelta più semplice. Come ho detto all'inizio, questa ff la dedico a meiousetsuna, se vi piace la serie tv The Vampire Diaries, vi consiglio la sua ultima ff: American Ulysses. Bene, credo d'avervi detto tutto, aspetto qualche recensione (anche quelle negative vanno bene). Alla prossima!!

The ring guardian

   
 
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