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Autore: Magali_1982    17/10/2015    3 recensioni
"Io cosa sono?"
Era a dir poco inusuale, sentire domande nella Luce.
In un luogo dove il tempo, lo spazio, le dimensioni non esistevano, non sarebbe dovuto esistere il concetto di dubbio.
Lì gli Angeli nascevano e basta.
[S11E02]
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Era da tempo che una storia, per quanto piccola, non mi usciva così di getto.
Sicuramente l'esordio di stagione di Supernatural ne ha colpa: non mi aspettavo mi sarebbe piaciuto tanto. Quindi ora vi tocca sorbire questo delirio di disagio e puro amore verso Castiel.
Ringrazio Sara, Gabry e tutte le altre prodi che come sempre, invece di sedarmi o chiamare Padre Crowley per un sano esorcismo m' incitano a dare del mio peggio.
Non siate timidi e fatemi sapere cosa ne pensate!
See you, idjits!
Maddy

 

 

"Take my hand"

 

 

"Io cosa sono?"
Era a dir poco inusuale, sentire domande nella Luce.
In un luogo dove il tempo, lo spazio, le dimensioni non esistevano, non sarebbe dovuto esistere il concetto di dubbio.
Lì gli Angeli nascevano e basta.
Se qualcuno possedeva tale germe, un bagliore rosso impossibile da cogliere -stanziava in una crisalide sul punto di dischiudersi tra la coscienza e il cuore- si sapeva cosa sarebbe successo.
Ma era una storia diversa e questa nuova Creatura non lo possedeva.
Per questo risultò ancora più strano al Padre.
"Perché te lo stai chiedendo, Castiel?"
Castiel.
Aveva appena ricevuto il suo nome.
L'Universo intero cantò per rimarcare l'importanza di quanto appena accaduto, riempiendo l' anima dell' Angelo di riconoscenza.
"Perché non lo so."
Un nuovo, bellissimo suono invase quel luogo dove c'era tutto e nulla insieme; un continuo divenire di vita, esplosioni, pulsazioni.
Castiel aprì gli occhi. Nello stesso istante, un fruscio intessuto di scintille s'irradiò da lui.
E scoprì di volare.
"Sei un Angelo del Signore."
Il silenzio sapeva essere così- spaventoso,quando il Padre taceva. Avrebbe ascoltato quella voce per l'eternità.
"Cosa significa?"
Non poteva saperlo. Era appena nato.
Allo stesso tempo, non poteva nemmeno pensare di compiere la propria missione senza saperlo.
"Sono certo lo capirai."
Castiel desiderò che quell' attimo fondamentale arrivasse il prima possibile.

 

 

"I'll lead you to salvation"

 

"Il tuo amico è vivo."
Gli occhi dell' Uomo Giusto erano due fiamme verdi. Castiel sentì sulla pelle il loro calore omicida e il cuore di Jimmy Novak, il suo cuore, accellerò di nuovo.
La prima volta era stata pochi istanti prima.
Quando finalmente l' anima salvata dall' Inferno aveva avuto un volto.
Un volto da associare a un nome.
Dean.
Conosceva l' importanza di un nome. Ricordava ancora l'esultanza del Creato quando Dio aveva pronunciato il suo la prima volta.
Era trascorso molto tempo. Non anni. Non secoli. Ere intere.
Aveva visto molto, imparato molto, conosciuto molto.
Mancava solo una risposta e ancora non l'aveva trovata.
"Chi sei?" gli venne chiesto.
L'ira trattenuta del Cacciatore gli fece tremare appena le dita con cui stava sfogliando un libro di rituali esoterici.
Stava perdendo il controllo?
Lui?
Gli rispose nell' unico modo possibile, cosciente che non sarebbe bastato.
La rabbia di Dean Winchester tornò a sibilare e graffiare.
Era solo un essere umano ma la sua voce lo rendeva irrequieto.
"Sì, era evidente. Intendo dire cosa sei?"
Il mondo possedeva davvero un' ironia incomprensibile.
La stessa domanda, rivoltagli contro questa volta.
Non aveva ancora compreso cosa volesse dire.
Il ruolo comportato nell' ammetterlo.
Aveva cercato l'unica verità mai afferrata ogni giorno della sua vita. Sui campi di battaglia, nei Cieli più alti, negli anfratti più osceni degli Inferi. Vi era sceso proprio per salvare colui che ora lo fronteggiava incurante del pericolo, della maestà, del potere che rappresentava.
Un nuovo desiderio nacque e divenne soverchiante.
Ti prego, Padre mio. Fa che mi creda.
Smise di leggere e ricambiò lo sguardo astioso dell' Uomo Giusto. Vi mise dentro tutto l' amore di cui si sapeva capace, quello per quelle pavide esistenze di fango tanto disprezzate dai suoi fratelli.
"Sono un Angelo del Signore."

 

"Take my love, 'cause love is everlasting"

 

Un vero Soldato non concepiva la disobbedienza.
Castiel aveva sempre eseguito gli ordini. Provenivano dalla voce del Padre, la Giustizia stessa dell' intero creato.
Il dubbio, assaggiato il giorno della sua nascita, era diventato un sapore dimenticato.
Scoprì quanto non gli piacesse dopo aver conosciuto Dean Winchester.
Un uomo, un mortale macchiatosi dei peggiori peccati, il responsabile dell' Apocalisse, capace di possedere l' anima più pura che avesse mai visto.
"Tu non pensi di meritare di essere salvato."
Eppure questo gli era stato chiesto di fare. Il Cacciatore serviva per fermare la fine da lui stesso innescata, senza spiegazioni.
Il dovere a cui era stato chiamato non prevedeva altro che accettazione.
Castiel non avrebbe dovuto parlare. Svelare.
Si era trovato a farlo, trascinato inevitabilmente dalla luce dell' Uomo Giusto. Una luce imperfetta, a tratti sul punto di spegnersi ma solo per raccogliere le forze ed esplodere, mostrandogli quanto buio potesse rintanarsi nella Perfezione.
Allora aveva cominciato a capire.
C'era un motivo dietro la sua nascita ed era solo quello che era importato al Padre.
Nel suo cuore aveva sempre saputo che qualsiasi cosa fatta per Dean, per l'umanità, sarebbe stata perdonata.
L'amore non poteva essere un peccato e avrebbe lottato contro chiunque, contro Dean stesso pur di far valere la lezione più importante da apprendere.
Il costo era stato molto alto ma se avesse mentito dicendosi pentito, allora si sarebbe davvero macchiato della colpa.

 

 

"And remember, the truth of once who spoken"

 

 

Un trillo persistente e fastidioso lo riportò cosciente.
Sbatté gli occhi debolmente, dietro il sacco di tela nera con cui lo avevano incapucciato.
"Mh...Dean."
Dean.
Era il suo telefono. Lo stava chiamando.
Le manette stridettero, quando uno dei suoi fratelli gli permise di tornare a vedere.
Il sollievo di sapere Dean ancora vivo, di nuovo se stesso, che lo continuava a cercare soffocò sotto l'onda rovente dell' incantesimo che stava cercando di vincerlo.
Vinse il nuovo assalto della maledizione con gli ultimi residui della sua energia.
Una guerra di anni con milioni di morti conclusa in due secondi.
L'avrebbe combattuta dieci, cento volte pur di sentire ancora nella testa l'unica voce che contava.
"Sì, sto bene."
Era imprigionato. Debole e insieme colmo di ferocia.
Alla mercé di suoi fratelli.
Il loro odio era la peggiore delle torture.
Sapeva il peso di ciascuna delle colpe che ora gli stavano rinfacciando.
E sapeva che avrebbe rifatto le stesse scelte, per arrivare a sentire Dean libero di essere ancora l' Uomo Giusto che amava e avrebbe seguito fino alla fine dei giorni.
Ogni volta che il volere del Cielo si era schierato contro l' umanità, aveva saputo da che parte stare. Era stato Dean a insegnarli quanto contasse il volere di un individuo.
"Pietà, fratello!"
Implorò, supplicò. Cedette.
Le ferite inferte dalla Daga faticavano a rimarginarsi e la sua Grazia era tutta concentrata a non farlo impazzire.
" Fratello? Dimmi un po'... cosa sei?"
La voce di Ephron era caustico disgusto.
Castiel boccheggiò.
E in un secondo comprese.
Comprese che una patetica "scimmia di fango", una pedina inferiore, l' Uomo Giusto, gli aveva insegnato chi fosse.
"Sono un Angelo del Signore."
Anche se lo ammise balbettando, anche se dopo la tortura proseguì con più rancore di prima, Castiel si aggrappò a quella convinzione.
Nata dall' amore, cresciuta nella sua ombra e colta nel momento in cui poteva capire la forza di quel sentimento.
Per amore si era ribellato, aveva voltato le spalle a un esercito, aveva perduto la Grazia.
E trovato se stesso.
"Cas, stai bene?"
Lo sarebbe tornato presto, se fosse riuscito a liberarsi.
E allora non avrebbe più avuto paura.
Più nessun dubbio.
Amava.
Ed era questo che un vero Angelo doveva fare.

 

"To love another person is to see the face of God."

 

 

 

L'assolutamente non richiesto angolo dell' autrice: le frasi in inglese che dividono questa piccola storia nata per profonde necessità di Disagio da sfogare non sono mie. Sono tratte dal musical "Les Misérables", scena finale, con la reprise del famosissimo brano "Do you hear the people sing?". Sono continva che Castiel le amerebbe!

  
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