Questa è una nuova mini-fiction che ho scritto in un momento di noia.
Sono quattro capitoli scritti da diversi punti di vista.I personaggi,inventati,sono:Kelly,la cellulare-dipendente,Emma,la sorella maggiore di Kelly,la madre di Emma e Kelly e la professoressa di greco di Kelly.
Gira tutto un po' intorno al cellulare e ci sono presentate le varie opinioni contrastanti.
In questo primo capitolo la voce narrante è la madre.Spero che vi piaccia,buona lettura!




Provenienza:
Dal diario mentale di..
Una povera genitrice affranta(che io comprendo e compatisco):


Sono fermamente convinta che il cellulare sia stato programmato scientificamente per essere inutilizzabile.
In teoria è utile.E sono sicura che quel pover'uomo che l'ha inventato avesse le migliori intenzioni.
Quando non ti serve rimane lì,rassicurante,nella borsa,fra il portafogli e i cerotti e tu sai che se ti servisse ti basta recuperarlo fra quel marasma.
E' piccolo,maneggevole,elegante e dà quell'aria da donna in carriera sufficientemente importante quando rispondi al telefono con tono sofisticato e un'espressione seria e concentrata.Salvo poi scoprire che è tua madre,che ti chiama per chiederti come stai e perchè non vai a trovarla più spesso,e informarti che il suo mal di schiena la fa impazzire e che non fai mai le "cose" nel Modo Giusto.
La corretta definizione di "cose" è variabile.
Da come educare le tue figlie,a come ti occupi della casa,a che partito voti.Ma non importa,perchè la mamma è sempre la mamma e comunque le restano pochi anni da vivere,come ti ricorda in continuazione,e ti ha cresciuta lei,ti ha insegnato a parlare e a camminare e ha raccolto le tue prime confidenze da adolescente.
Tutte cose che ha continuato,continua,e continuerà a rinfacciarti sempre,nonostante tutto.E comunque ormai ci hai fatto il callo.
Il vero problema si presenta con la generazione successiva,quella degli alternativi e spregiudicati,nonchè incomprensibili,adolescenti che avete incautamente messo al mondo(cosa che preghi ti verrà perdonata prima o poi),quelli perennemente incazzati col mondo senza un'apparente ragione,meglio conosciuti come figli.
Figlie,nel mio caso.
Due.
Rispettivamente,sedici e quattordici anni.
Emma e Kelly.
Kelly.
Un nome che è una minaccia.
L'avevo detto a mio marito che un nome del genere portava solo guai.Mi sono battuta con tutte le mie forze per NON chiamarla così.Ma,avendo scelto io il nome della primogenita,gli avevo promesso che avrebbe scelto lui quella del/della secondo/a,convinta che non mi sarei fatta infinocchiare con una seconda gravidanza.
Nove mesi di ritenzione di liquidi,nausee,piedi gonfi e televisione?No grazie.Il mio dovere l'ho già fatto,ho messo al mondo un'altra possibile delinquente/insegnante/hostess/punka bestia e sono a posto così.
Davvero,non mi serve altro.
Soprattutto non un altra femmina.Soprattutto non con quel nome.
Ma SOPRATTUTTO non una cellulare-dipendente.
E sicuramente non così terribilmente incoerente.
Quando,in alcuni rari pomeriggi,stai comodamente affogando in un bagno profumato,leggendo quel libro che dovevi finire tre mesi fa ma che non hai ancora avuto il tempo di aprire,e tocchi il Paradiso delle Casalinghe con un dito...
Immancabilmente ti chiama per chiederti di portarla in qualche posto e "..già che ci sei passa a prendere la Kikka!".
Prima che tu abbia il tempo di riattaccare ti arriva una seconda chiamata(il che è sovvrannaturale visto che sei EFFETTIVAMENTE ancora in linea)che ti informa che ".. anche la Marty!".
Segue la terza,in cui ti chiede di andare a comprarle l'abbonamento dell'autobus perchè se l'è dimenticato,e tu cominci a perdere le speranze e vedi le porte del Paradiso allontanarsi inesorabilmente.
E alla quarta,quando scopri che devi lavarle la tuta che domani ha ginnastica,esci definitivamente dalla vasca.
Ti rassegni alla dura realtà durante la quinta e la sesta,venendo raccomandata sul fatto che devi lavare la felpa rosa,ma non quella rosa-rossa,e neanche quella rosa-fucsia,ma quella rosa-rosa,da non confondere con quella rosa-gialla.
Ora,tralasciando il fatto che non sapevi esistesse il colore rosa-giallo,quante accidenti di felpe rosa possono esserci nel suo armadio??!E,soprattutto,cadrà il governo se mette quella rosa-rossa al posto di quella rosa-rosa?
Mio dio.E poi si stupisce se alla dodicesima telefonata mi mostro,come dire,"innervosita".
Ecco,in questi momenti sarei deliziata,orgogliosa perfino,se si dimenticasse di avere un cellulare.
Ma puntualmente se ne dimentica solo la sera,quando è tardi, lei è in ritardo e alla televisione è passata l'ora dei programmi deficienti con cui distrarsi dall'ansia e inizia la fascia dei film porno.Non molto adatti allo scopo.
Per poi presentarsi a casa con un sorriso smagliante e dirmi:"Scusa,avevo la vibrazione,non sentivo!Ma non è un problema,no?".

Tesoro.No,non è un problema,ho solo avuto una decina di attacchi cardiaci e un'enfisema polmonare,ma non è un problema se il tuo dannatissimo cellulare stava nella borsa accanto a te e tu non avevi voglia di allungare le tue piccole unghie smaltate per controllare le quarantadue chiamate perse.No,non è un problema.
Devo dare ragione a mio marito,però.Un nome come Kelly non porta guai,no.
Porta l'Apocalisse.






Note:
Hihi,non so voi a leggere,ma io mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo:)Spero vi sia piaciuto,lasciate tante recensioni!