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Autore: TimeStrangerRey    17/10/2015    13 recensioni
[Storia ad OC] [Iscrizioni aperte fino al 19 Ottobre]
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Cosa succederebbe se i peccati capitali si risvegliassero? Sicuramente, niente di buono! Soprattutto se il Signore dell'Inferno li brama...
Nell'incantevole città di Venezia, sei ragazzi sono all'oscuro di essere la reincarnazione dei sette peccati capitali, eccetto uno. Ad uno di loro non è stato permesso di dimenticare, perchè a lui è stato affidato il compito di risvegliare la mente dormiente dei suoi compagni e insieme a loro, sconfiggere Lucifero una volta per tutte. Ma se il temibile Diavolo fosse a conoscenza del segreto di uno di loro? Cosa succederebbe se i peccati prevalessero sulla mente dei sette reincarnati?
[Trama provvisoria]
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-Dal primo capitolo:
"Dormire in un treno non era mai stato uno dei suoi numerosi sogni nel cassetto, né tanto meno rilassante soprattutto perché, mentre dormiva, sognava cose... poco caste, che tendevano più sull'indecenza. Non che lo volesse, anzi. Era come se, in lei, fosse nata un'altra personalità."
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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L'inizio.


C'è un inizio in ogni cosa. Molti pensano che l'inizio sia facile o addirittura una bella occasione, ma cominciare, per alcuni, non è affatto un evento da festeggiare...

 

 

Il concilio degli Dei ebbe deciso che per ristabilire l'ordine delle cose, i sette pilastri dell'Umanità avrebbero dovuto distruggere sia il vaso di Pandora che i sette peccati capitali. Il loro mondo e quello umano era sull'orlo del precipizio e questi, avevano il preciso compito di evitare che ciò si aggravasse sempre più. I pilastri, però, intuirono che tale decisione più che discussa fu ordinata dal concilio e senza neanche un'attenta e adeguata riflessione dei pro e dei contro – che il concilio ne era completamente all'oscuro –. Sebbene fossero di tutt'altro avviso in merito a questa faccenda, accettarono di esaudire le loro volontà e quando furono in procinto di eseguire l'ordine impartitoli, uno di loro ebbe una visione a dir poco raccapricciante, tanto da fargli emettere un grido così straziante che fece desistere i suoi compagni da ciò che stavano per fare.

«NO!» gridò il pilastro della Castità, stringendo di più le mani che aveva davanti agli occhi.

La voce, che di solito era dolce e armoniosa, aveva assunto un timbro da far accapponare la pelle: era risaputo che il pilastro della Castità avesse l'animo più forte del gruppo, ma se aveva cacciato quell'urlo di terrore, allora c'era da temere e non poco.

«Se li distruggiamo,» cominciò a predire «gli uomini ci sormonteranno e si alleeranno tra di loro per andarci contro! Ci uccideranno... diventeranno sovrani... e al contempo, diventeranno... il Male...» gridò disperata, per poi finire in un sussurro tanto flebile quanto amaro.

Gli altri pilastri guardarono questo senza riuscire a proferire parola. Era una profezia che aveva dell'assurdo. Gli uomini avrebbero sterminato gli Dei? Cosa praticamente impossibile! Gli Dei erano immortali, come avrebbero potuto dei miseri mortali ucciderli?

«Se ciò fosse vero...» cominciò a dire il pilastro del Controllo «Allora cosa dovremmo fare!? Nascondere sia il vaso che la teca contenente i sette peccati capitali!? Sai che non possiamo disobbedire agli ordini!»

«Una soluzione c'è...» lo sovrastò un'altra voce «Ci potremmo reincarnare, così nasconderemo solo i peccati, mentre il vaso lo distruggeremo come prova dell'esecuzione del compito»

Era il pilastro dell'Equilibrio che mai, fino ad allora, aveva osato pronunciare tali bestemmie.

«Non sai quel che dici! Non possiamo farlo! Sai chiaramente cosa succederebbe se-!»

«Elimineremo la fonte di tutto il Male!» lo interruppe l'Equilibrio.

Aveva gli occhi lucidi, sebbene in quel momento si mostrasse calmo e pacato. Era lampante che stava soffrendo.

«Se ci reincarnassimo, potremmo dire anche addio ai nostri ricordi!» sibilò un altro pilastro.

Il silenzio che dominava in quel momento, non era mai stato così imbarazzante fino ad allora.

Nessuno ebbe il coraggio di incrociare il suo sguardo con quello di qualcuno di loro. E più che imbarazzo, nell'aria si poteva odorare l'amaro profumo della paura, della consapevolezza della trasgressione di un ordine. Sapevano che non l'avrebbero passata liscia, ma l'Umanità era più importante e poi... la reincarnazione aveva anche dei lati positivi: non avrebbero potuto punirli, in teoria.

«Reincarniamoci.» proferì una voce.

Il panico c'era ed era palpabile, ma era una cosa che doveva essere fatta. Non c'era altra soluzione: Waverly stava cadendo in rovina e loro non potevano permettere che la distruzione si propagasse ulteriormente, che facesse ancora più danni, così, una volta presa la decisione, si misero in cerchio e si presero per mano affinché si distanziassero meglio. Una volta lasciata la mano del compagno, si inginocchiarono e alzarono lo sguardo verso il soffitto in cristallo e recitarono:

«Ουδέν άλλο ή την ελευθερίαν βούλομαι.

Ουδείς την αλήθειαν γιγνώσκει... μόνος εγώ. Εξ αρχής, ουδείς ουδέν ορά...¹»

Un lamento costante, ripetitivo.

Poco dopo, una luce pallida, ma di un inconfondibile lilla, avvolse la piccola teca dorata dove al suo interno vi erano contenuti i sette peccati capitali e li fece uscire. Questi, assunsero la forma di sette sfere fluorescenti tinte di colori una diversa dall'altra e iniziarono a fluttuare all'altezza del petto di ciascuno di loro. Contemporaneamente a questa danza colorata che avveniva a mezz'aria, la lagna continuò imperterrita fino a quando ogni peccato non entrò dentro ad ogni pilastro, privandolo della vita.

 

 

***

 

 

Dormire in un treno non è mai stato uno dei miei numerosi sogni nel cassetto, né tanto meno rilassante soprattutto perché, mentre dormo, sogno cose... poco caste, che tendono più sull'indecenza. Non che lo voglia, anzi. È come se, in me, fosse nata un'altra personalità.

Oggi sono tre mesi... constato, per poi piegare le mie labbra vermiglie in un sorriso quasi compiaciuto. Forse... più di rassegnazione. Tre mesi da quando ho iniziato a sognare la perversione e l'indecenza.

Mi basta già quella che si fa chiamare Ibuki Munemasa, di personalità. Quel mio ego è completamente l'opposto della sottoscritta – per certi versi – ed è come se avesse una vita propria. Io e Ibuki abbiamo opinioni contrastanti: chiacchieriamo, sì, e litighiamo pure, ma ciò che ci rende diversi fin dal principio sono i nostri sessi e non solo per questo penso che non possa far parte della mia personalità, che non poteva essere solo frutto della mia fantasia ancora fanciullesca... lui è troppo reale, punto.

Da bambina, mia madre mi portò da uno – come li definisco io – strizza cervelli, dal momento che parlavo di continuo da sola guardando o il mio riflesso su uno specchio o la pancia, più precisamente quella strana voglia nera a forma di drago che alberga il perimetro dell'ombelico, e questo spiegò a mia madre che cosa stava succedendo dentro la mia testa. Personalità multipla, aveva detto.

Che razza di parolone...

Al solo ricordo, preferisco guardare fuori dal finestrino. È l'una di notte passata e ancora devo raggiungere la stazione di Venezia.

Nel vetro leggermente sporco del treno, posso notare il mio riflesso: vedo una ragazza dall'aspetto raffinato e ben curato, sebbene, in questo momento, assomiglia più ad una donna delle caverne che ad una civile. Ho i capelli tutti scompigliati, indomati per via del mio sedile di prima classe per niente appropriato dove poter fare un sonnellino e la luce affusolata della carrozza, nasconde il bel color vermiglio dei miei boccoli. Gli occhi sono colorati di un bell'ambra e lottano contro il sonno per la supremazia: non posso addormentarmi. Ho finito i miei sonniferi.

«Siamo in arrivo alla stazione di Venezia Santa Lucia. Termine corsa del treno.»

La voce meccanizzata della registrazione mi fa trasalire, per poi farmi innervosire. Odio ogni momento che la sento: le parole che proferisce, le considero false.

"Se lo dice un'altra volta, caccio una bestemmia!", sento la sua voce maschile rimbombare nella mia mente.

Ibuki! Non t'azzardare..., gli rispondo mentalmente.

"É snervante stare dentro il tuo corpo, lo sai!?", ringhia lui, cambiando discorso.

Tu sei nella mia testa, uno, e secondo, scusami se sono una ragazza! Ma che ci parlo a fare con te, poi!? Sei solo frutto della mia immaginazione!

Non appena si ferma il treno, le poche persone che hanno fatto il viaggio con me scesero dalla carrozza e se ne vanno, lasciandomi in balia del mio ego.

"Siamo soli, dolcezza...", comincia a dire Ibuki in modo provocante.

Prendo la mia valigia ignorandolo, cerco di aggiustarmi sia gli indumenti che i capelli e scendo dal treno, facendo attenzione a dove metto i piedi.

Ibuki, sei tu che mi fai sognare quelle cose indecenti?, chiedo alla mia personalità, non riuscendo a celare la mia titubanza.

"Oh, no. Le sogni tu, piccola."

Spalanco leggermente le mie iridi terrorizzate e imbarazzate allo stesso tempo. Insomma, sono molto riservata su certi argomenti, quello che mi dice Ibuki non pùò essere vero!

«Ai!»

Quella voce calda e rassicurante è inconfondibile, l'avrei riconosciuta tra mille: è quella di mio fratello.

«Claude!» trillo, correndogli in contro e abbracciandolo «Mi sei mancato!» è la prima cosa che gli dico affondando il viso sull'incavo del suo collo.

Mio fratello ricambia l'abbraccio e mi stringe più a sé, come non credesse poter essere vero quel momento.

«Anche tu...» ammette poi.

Da quanto non ci vediamo? Da un anno. Un lunghissimo anno ci ha tenuti lontano per chilometri e chilometri che a noi sembravano la distanza che c'è tra il Sole e la Terra.

Le chiamate video che ci eravamo fatti, non trasmettevano le stesse emozioni che provavamo in quel momento, né tanto meno le alcune lettere che ci spedivamo: c'era lo schermo e il pensiero della lontananza che impediva l'uno di essere sincero con l'altra. Ma ora ci siamo ritrovati e non ci saremmo più allontanati.

«Com'è andato il tuo programma di studio in Svizzera?» si informa Claude, non appena sciolse l'abbraccio e si fece carico delle due borse, mentre io mi apprestavo a trascinare il suo trolley.

«Ringrazio il fatto che i nostri zii vivono lì. Non ero poi così sola, quindi... sì. Grazie a questo il mio programma di studi è andato bene, anzi. Alla grande! Abbiamo pure fatto degli stage!» racconto ancora tutta elettrizzata incamminandoci verso casa, non riuscendo a celare la pronuncia francese in alcuni vocaboli.

Claude sorride e appena giungiamo a casa, apre la porta e mi fa accomodare.

«Quanto mi è mancata casa nostra!» mi lascio scappare felice, mentre la ispeziono da cima a fondo come una bambina per notare se sia cambiato qualcosa.

«Mamma tornerà più tardi... andiamoci a cambiare e filiamo a nanna! Dormi con me, vero!?» sorride lui, soffocando uno sbadiglio.

Annuisco vivamente e gli sorrido. Mi dico sempre di essere stata fortunata ad aver avuto un fratello come Claude. Lui è l'unico che riesce ad intuire al volo cosa mi passa per la testa: d'altronde, i gemelli hanno sempre avuto questo tipo di affinità.

«Ah, domani ho scuola e pure tu!» si affretta a dirmi in un sbadiglio.

«EH!?»

 


 

***angolinoangolettodell'autrice***

Mi piace finire con certe esclamazioni~✿
Muahahah, mi fa sentire potente! Come avete notato, è una storia ad OC... -ma va!-

Stavolta farò a selezioni, ma non per questo non potrei mettervi tutte/i... sia chiaro.

Vi spiego come funzionerà:

-Non accetto Mary Sue, ovviamente.
- Gli OC preparati in recensione fanno un volo nel cestino. (Mi hanno istruita, scusate. Anche perché, ci vuole carattere!)

-I boy saranno solo di IE. (Ibuki Munemasa vi sarà più chiaro perché c'è... in teoria. Non è facile capire ciò che è dentro la mia testolina)
-Sparite e sparisce pure il/la vostro/a OC. Non pretendo che recensiate tutti i capitoli, ma almeno fatemi vedere che Timmy Turner non ha desiderato la vostra scomparsa!
-Userò i nomi europei dal momento che la storia l'ambienterò a Venezia, così almeno c'è coerenza... no?~

Bene, ora passiamo alla scheda OC. Allora, deve ESSERE ben dettagliata e coerente:

Nome:
Cognome:

Età: 16-19 (c'è un motivo se poi cambierò il rating~)
Sesso: (Vi prego... non tutte femmine! Come minimo, nei pilastri ci devono essere almeno 3 maschietti. Sorry ✿)
Nazionalità: (Non sottovalutatela. È fondamentale!)
Peccato: (Lussuria e Ira no!)
Aspetto fisico: (Coerente con la nazionalità prego! E siate dettagliate/i)
Carattere: (Qui dovrà coincidere con l'opposto del peccato che avete scelto... lo sanno tutti perché~ Gli opposti si attraggono!)
Cosa ama:
Cosa odia:
Passioni:
Relazione romantica: (Suzuno Fuusuke no, neanche Shirou Fubuki e per chi volesse Hiroto Kiyama, avverto l'autore/autrice che lo volesse: all'inizio non sarà disponibile)

Stanno già insieme?:
Come si sono-metteranno insieme?: (se volete, posso anche crearvela io la storiella ^-^)
Creatura: (Solo: Ninfa – e specificare quale –; Dio – e specificare quale –; Paranormale – me ne servono due e in quest'ambito i poteri sono già stabiliti. Non pensiate che siano brutti, anzi –)
Poteri: (Uno, massimo due)

Background: (Fioi... vi prego pure in ginocchio: se proprio dovete inviarmi una tragedia, che non sia greca!)
Altro:

 

 

Spero di essere stata abbastanza chiara... i boy e la creatura con il rispettivo potere, gradirei che mi fossero scritti in via recensione!✿
Spero di avervi incuriosito, ah. In base al vostro peccato – miei/mie peccatori/peccatrici – sentenzierò qual è il vostro pilastro~

#Hakuna Matata
Baci, Bebe <3

  
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