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Autore: A Girl    17/10/2015    0 recensioni
Ricordo bene quella sera sai? Più di un anno e mezzo fa. Io ero con Lui e trovai te al solito tavolo della sua compagnia. Ti presentasti allegro ed estroverso come sei sempre stato. Notai subito i tuoi occhi grandi e grigi quasi glaciali. Capelli biondi e ricci, un fisico asciutto e un sorriso meraviglioso ed assolutamente contagioso. Non mi notasti subito, oppure si? In ogni caso non lo desti a vedere ma quando Lui andò via ti avvicinasti, con quel tuo sguardo particolare e vivace e con una nota autoironica ti presentasti: “Ciao fanciulla, piacere Vez” dicesti e mi sorridesti guardandomi dritto negli occhi. Risi, senza sapere bene il perché ma quello sguardo era ricco di dolcezza che quasi mi fece scogliere ma anche ricco di forza e determinazione.
Non potei non sorridere a mia volta.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dedicato a Te.
Hai sofferto così tanto non è vero?
E’ proprio da te essere arrivato sorridendo
Portando il sole anche dentro di me.
Resterai, per sempre, un mistero per il mio cuore.


 
Quando ti incontrai non potevo certo immaginare che avresti creato un tale tumulto in me, eppure quella sera credetti di aver trovato un amico invece ti sei rivelato una ferita cosi dolce che non desidero che guarisca. Non posso non sorridere se ripenso a te, infondo sei arrivato d’improvviso, portando con te allegria e felicità, e te ne sei andato nella nebbia lasciando un piccolo e dolce vuoto nel mio cuore impossibile da colmare.
Ricordo bene quella sera sai? Più di un anno e mezzo fa. Io ero con Lui e trovai te al solito tavolo della sua compagnia. Ti presentasti allegro ed estroverso come sei sempre stato. Notai subito i tuoi occhi grandi e grigi quasi glaciali. Capelli biondi e ricci, un fisico asciutto e un sorriso meraviglioso ed assolutamente contagioso. Non mi notasti subito, oppure si? In ogni caso non lo desti a vedere ma quando Lui andò via ti avvicinasti, con quel tuo sguardo particolare e vivace e con una nota autoironica ti presentasti: “Ciao fanciulla, piacere Vez” dicesti e mi sorridesti guardandomi dritto negli occhi. Risi, senza sapere bene il perché ma quello sguardo era ricco di dolcezza che quasi mi fece scogliere ma anche ricco di forza e determinazione.


Non potei non sorridere a mia volta.


Non abbiamo avuto un inizio facile non trovi? Infondo eravamo sempre immersi in quel marasma di gente, i miei amici, i tuoi amici… eppure uno sguardo...una parola.. sempre ci sfuggiva. Un pò per sbaglio, un pò per colpa. E nonostante tutto sapevamo che era sbagliato, sapevamo che non dovevamo. Forse per questo era così bello. Era così intenso ciò che aleggiava nell’aria quando eravamo vicini. Tutto era lecito, anche se effettivamente noi non facevamo nulla. Che fosse tutto nella mia testa?
Mi piaceva pensarti ma in maniera superficiale. Infatti lentamente i miei pensieri su di te si allentarono col tempo, passarono mesi prima di risentirci ancora, ma quando ci rincontravamo tornava in me quella felicità così assurda e così calda dentro me da farmi male a volte. Riuscivi sempre a farmi sorridere, anche tra le lacrime.

Lui andò via, e tu che lo sapevi non azzardasti ad avvicinarti a me. Ero sola, anche se la sera qualche pensiero volava verso la tua dolcezza e il tuo sorriso, che come al solito, faceva sorridere anche me prima di addormentarmi. 

Capii tardi ciò che provavo per te, era dicembre e una sera, non so bene per qualche motivo, ti chiamai. Avevo bisogno di un piccolo angolo di felicità e tu eri l’unico in grado di darmelo. Sorrisi quando tu rispondesti con la tua solita spavalderia sfacciata e ironica. Ti dissi come stavo e ricordo bene che tu facesti di tutto per farmi ridere, infondo è questo che fai no? Cerchi di rendere la vita delle persone meno tremenda perché sai cosa si prova. Ne sono convinta di questo.
Tu mi mandasti un abbraccio metaforico e io immaginai di accoccolarmi tra le tue braccia, e proprio in quell’istante una sensazione di calore mi pervase tutto il corpo facendomi rilassare e chiudere gli occhi.
Ti dissi: “L’amore fa schifo” E tu prontamente rispondesti con la tua solita allegria: “ per questo non mi innamoro fanciulla”.
Il cuore iniziò a battermi a mille, non chiedermi di raccontarne la ragione perché sai benissimo che è impossibile trascrivere ciò che un cuore prova.

Mi salutasti e andasti a dormire ma io non dormii quella notte, pensavo ai tuoi grandi occhi grigi e a quanto brillassero i miei nel guardarli.

Dopo qualche settimana e trenta film mentali su un nostro possibile rapporto, tu mi dicesti che c’era una ragazza nella tua vita e praticamente tutto il mio castello di carte crollò.
Allora i nostri Filrt erano davvero nella mia testa? Non c’era nulla di quello che pensavo esistesse? Quell’elettricità dei nostri sguardi, quella pesantezza dell’aria quando ci toccavamo per sbaglio.. I sorrisi che nascondevano qualcosa di più? Era tutto finto…tutto frutto di qualcosa che forse desideravo solo io.
Avevo ragione…
L’amore fa schifo.

TI guardai quando mi dicesti quelle cose, ti guardai con rabbia, tristezza, frustrazione e anche  amore in un certo senso. Il cuore batteva ,batteva, batteva forte. Volevo baciarti, volevo abbracciarti. Volevo che tu fossi mio.
Era solo una chiara illusione. E come d’incanto il tuo sorriso mi face piangere.

Arrivò febbraio… e Lui ritornò senza tornare veramente. Fu solo una parentesi che continuò a devastarmi e tu..così buono e così pieno d’affetto verso di me, mi trattasti come una principessa…illudendomi ancora una volta che forse c’era una qualche speranza.
Fino a quella sera.
Fino a quel bacio.

Quel bacio che io ti detti con reale voglia delle tue labbra e tu con solo l’intento di farmi sorridere in quell’inferno. E rimasero solo i nostri corpi nudi avvinghiati.
Peccato che c’era tutto tranne la passione in quella notte.
Credo che fu solo lo sfogo di tanta sofferenza ma invece che sentirmi appagata quella sera mi sentii solo più triste perché mi fu chiaro che tu, il mio dolce e caro eroe… non eri il principe che stavo cercando.
Forse era meglio così, iniziai a pensare. Infondo perché soffrire per qualcuno che non ha mai dimostrato un reale affetto verso di te. Perché illudersi ogni volta che quel sorriso e quei occhi e quelle dolci carezze potessero nascondere qualcosa di più grande, di più intimo? Si tutto fumo e niente arrosto… alla fine mi ritrovavo sempre a pensare ai tuoi occhi, alle tue carezze e ai tuoi sorrisi. Quella che era una cotta innocente divenne qualcosa di più. Qualcosa di più grande e più complessa.

Fu Desiderio.

Sai, non posso realmente catalogare il momento in cui mi resi conto che c’era qualcosa di più grande nel mio cuore che una semplice cotta. Infondo non ci conoscevamo bene io e te. Ci sentivamo saltuariamente e probabilmente quello che mi attirava era un’ idea di te così inverosimile da risultare completamente fuori luogo se applicata.
Ma qualcosa cambiò.
Non so cosa, non so quando nè il perché ma tu…colui che aleggiava nei miei pensieri ormai da tempo immemore…apristi il tuo cuore a me, facendomi chiaramente intendere che ciò che pensavo fosse solo una fantasia era realtà.
Qualcosa c’era, qualcosa di cosi grande e prepotente da non poter essere rinchiusa.

Amore.

In pochi mesi, tutto il quadro si capovolse. Tutto ciò che era impossibile prima ora si stava avverando, tutto ciò che credevo fantasia divenne realtà
tutto ciò che provavo verso di te… tu lo provavi per me.

Mi spingesti al muro e mi baciasti con un tale trasporto da spaventarmi.
Fu il bacio più bello in assoluto.

E quel bacio si tramutò presto in qualcosa di più pericoloso, di più intimo e più caldo. Ci guardammo negli occhi con tanta di quella passione da rendere ciechi entrambi.
Da quello sguardo al letto il passo fu molto molto breve.
Un altro bacio, un altro scambio di calore e di elettricità. I vestiti volarono subito via e gli ansiti non tardarono ad arrivare. La tua mano pesante mi accarezzava pesantemente tutto il corpo, i tuoi baci lenti e passionali sul mio collo e il petto fecero aumentare la mia eccitazione ed io inerme sottostavo a quella dolce tortura con il fuoco tra le gambe e le mani nei tuoi morbidi capelli ricci, la bocca spalancata senza emettere alcun suono se non qualche gemito provocato dalle tue mani calde ed esperte. Il tempo si bloccò esattamente in quel momento, quando tu delicatamente ti abbassasti verso la mia intimità per baciarla lentamente e sentine il sapore.
M’inarcai ancora di più e il lenzuolo finì tra le mie dita, lo afferrai e lo tirai con forza mentre tu continuasti quel lungo bacio proprio li, nella mia intimità. Gemetti rumorosamente e tu, visibilmente eccitato ne, fosti soddisfatto.
La passione però prese possesso di me e ti feci stendere al mio posto, questa volta iniziai io a baciarti lungo tutto il tuo maestoso corpo, sentivo il sapore della tua pelle sulle mie labbra e i tuoi ansiti delle mie orecchie che fecero solo aumentare la mia eccitazione e voglia di averti. Era tremendamente erotico.
Arrivai al tuo membro e rimasi stupita delle dimensioni. Non ricordavo fossero così sviluppate e in quel momento mi chiesi se sarei stata capace di accoglierti dentro di me.
Che sciocchezza era già accaduto no? Divenni rossa a quel pensiero ma tu mi sorridesti ed io continuai ciò che lasciai in sospeso.
Lentamente accolsi il tuo membro tra le mie labbra e poi nella mia bocca, mi guidava solamente il mio istinto la mente non ragionava già da qualche tempo. Tu gemetti forte e con la tua mano accarezzavi dolcemente i miei capelli e il mio visto mentre continuavo a prendermi cura della tua erezione e del tuo piacere.
Dentro di me un fuoco intenso ardeva, non potevo aspettare ancora. Mi tolsi e ti guardai negli occhi, mi misi sopra di te e baciandoti con quello stesso ardore che mi dimostrasti poco prima ti feci entrare dentro di me e tu con una spinta altrettanto veloce e poderosa entrasti. Urlai dal piacere di quella dolce invasione, tu mi guardasti stupido ed eccitato per poi mettermi sotto di te, alzarmi una gamba e iniziando a muoverti prima lentamente per poi aumentare sempre di più quelle spinte così cariche di energia. Venni poco dopo.
Ma tu non contento continuasti ancora, torturando il mio seno con la bocca e con i denti e con le tue mani stringevi le mie. Io non potei fare altro che dimenarmi sotto di te in preda al piacere e lasciarmi andare completamente.
 Andasti avanti a lungo e ai miei gemiti si unirono i tuoi, prima pesanti e sussurrati poi sempre più leggeri e liberatori.
Venimmo entrambi con una tua ultima spinta.

Mai un peccato fu tanto bello da compiere.

Guardai i tuoi occhi, ancora pieni di desiderio e dolcezza. Ti baciai perché era impossibile non farlo e tu rimanesti dentro di me ancora un poco. Quasi a dimostrare che non era solo sesso il nostro.

Non ammettemmo mai i sentimenti l’uno per l’altra. Ma in quell’istante capii che c’era ben più che amicizia tra di noi.
Sorrisi, e poco dopo sorridesti anche tu. Avvinghiati sotto le coperte ci baciammo ancora a lungo e parlammo, argomenti poco seri giusto per ridere e stare in compagnia. Ma l’unica cosa che ricordo di quel momento sono le tue braccia che mi stringono al tuo petto e le tue labbra calde sopra le mie.
Non potevo certo immaginare che sarebbe stata l’ultima volta.


Ammettere di amarti non fu facile per me dopo quello che scoprii... tu avevi un’altra relazione e quindi la nostra non poteva aver luogo. In seguito arrivò un Lui anche per me quindi le nostre strade si separarono. Ma mi mancavi.
Mi mancavi tu, con la tua ironia e la tua simpatia. La tua bontà e la tua dolcezza. Eri il mio principe azzurro arrivato d’improvviso. Ne ero convinta.
Ti scrissi una lettera, non molto lunga, dove ti spiegai perché decisi di andarmene e cosa provassi per te. Te la ricordi vero? È quella che ha fatto in modo che quel nove agosto ci incontrassimo un ultima volta.

Il giorno dopo mi attendeva una giornata importante, un giorno che tu non volevi che arrivasse.
Ma li, in quel salotto, alle dieci di sera…c’eravamo solo tu ed io. A guardarci ancora negli occhi.
Un brivido mi pervase alla vista di quegli occhi cristallini. Il rossore sul mio viso era visibile e tu sapevi a cosa fosse dovuto. A te ovviamente. Alla tua sola presenza che era capace di mandare a puttane un interò anno passato a non pensarti.
Quel tuo fottuto sorriso mi aveva stregato ancora una volta, e li accadde ancora. D’improvviso ci avvicinammo, eravamo soli, intrecciammo le nostre dita e ci baciammo come abbiamo sempre fatto.
Un bacio dolce, senza pretese di alcun tipo. Un bacio che di per se non significava niente ma trasportato su di noi voleva dire solo due parole:
Ti amo.
E lo dicesti. Me lo dicesti guardandomi dritto negli occhi. Tremai quando vidi tanta determinazione in quegli occhi così maestosi.
Tremai nel sentire la tua flebile voce pronunciare quel voto solenne: Ti amo.

Sospirai e ti abbracciai. Te lo sussurrai all’orecchio lentamente così che solo tu potessi sapere quanto importante fosse dirtelo.  
Ma quella fu la nostra ultima sera insieme. Te ne andasti così velocemente da non farmene neanche accorgere.

Piansi quella sera, avevo ancora il tuo odore sui vestiti e la tua voce nella mia testa.
Mai dimenticherò quelle tue parole
Mai dimenticherò ciò che sei stato per me
Un eroe, un salvatore, un semplice ragazzo che si presentò auto deridendosi e che se ne andò con il cuore distrutto.

Ma il sole che porti dentro di te tornerà a farti sorridere ancora.

Di questo né sono più che certa.


 
                
  
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