Tu
Quoque
Traditore.
Jon
osserva e non
comprende. Traditore. Una parola
solo
scritta, non pronunciata, ma è come se venisse gridata nel
silenzio della
notte.
Ha
appena il tempo per
voltarsi. Vuole chiedere spiegazioni. Un’ombra si avvicina a
lui. Ser Alliser.
Estrae un pugnale. Jon ha appena la percezione del movimento
dell’uomo, e
quando realizza ciò che sta per accadere è
già troppo tardi. La lama è mortalmente
affilata, e lacera indumenti, carne e ossa. Una fitta lancinante di
dolore lo
pervade, lo sguardo gli si annebbia.
«Per
la confraternita.»
Dice con rabbia l’uomo. Nella voce una nota di trionfo tanto
attesa e agognata.
Nessun
pensiero
razionale si formula nella testa di Jon. C’è solo
dolore. Dolore e confusione. Vorrebbe
gridare, difendersi, ma le mani, le gambe, il corpo non risponde.
Mentre il
sangue fuoriesce dalla ferita, Jon rimane inerme.
Un
uomo si avvicina.
Non lo guarda negli occhi, Jon non lo riconosce. Non riesce a mettere a
fuoco.
Sente solo il bacio gelido dell’acciaio contro la sua carne.
«Per
la confraternita.»
Dice. La voce bassa, ma per Jon è come se gridasse.
Traditore.
L’uomo
si allontana e
se ne avvicina un altro. Sono ombre, ombre scure dai contorni sconnessi
e
sfocati.
«Per
la confraternita.»
«Per
la confraternita.»
«Per
la confraternita.»
Questo
è quello che
dicono. Uno dopo l’altro. Colpiscono. Parlano. Si
allontanano. Tornano a essere
forme indistinte.
Jon
non vede, subisce e
basta. Incapace di muoversi e reagire. Percepisce i suoni –
rumori bassi,
sussurri, gemiti. Gli sforzi di coloro che affondano la lame, il
lamento di
colui che subisce l’attacco.
Indifeso,
confuso. Tradito.
Jon percepisce gli odori.
Morte e sangue. Con
sorpresa quasi, si rende conto che è lui stesso a puzzare di
morte, un odore
che conosce bene.
Il dolore lo acceca, fatica
a respirare. Il
corpo è in fiamme, nonostante la neve che cade e inizia a
ricoprire il cortile
interno del Castello Nero.
Le
forze lo
abbandonano. Cade in ginocchio. E quasi non se ne accorge. Sente solo
il
contatto delle sue ginocchia contro il terreno duro e gelato.
Deglutisce.
Sbatte le palpebre.
Un’altra
ombra gli si
avvicina. Più piccola, più silenziosa.
All’improvviso
incontra
lo sguardo di Olly. Il ragazzino che un tempo lo guardava con
così tanta
ammirazione, che aveva combattuto quando i bruti avevano attaccato la
Barriera,
che aveva ucciso Ygritte.
Quello
stesso ragazzino
che ora estrae il pugnale e lo conficca con violenza.
«Per
la confraternita.»
Sussurra. E si allontana in fretta, nel suo sguardo Jon legge il
dolore, la
rabbia.
Anche
tu, Olly.
Questo
è il pensiero
che si forma nella mente di Jon. Perde nuovamente
l’equilibrio. Cade. Il
contatto con il suolo gli mozza il fiato in gola. I capelli sfiorano il
manto
innevato.
Le
ombre spariscono.
Una ad una, tutte quante si allontanano e all’improvviso si
ritrova solo, con
la sola compagnia delle mute nuvole cariche di neve che si muovono
lentamente
in cielo.
Jon
le osserva. I petto
gli duole, vorrebbe respirare, ma non riesce a incanalare aria a
sufficienza.
L’addome è in fiamme, come se piccole lingue di
fuoco fuoriuscissero da ogni
ferita, da ogni pugnalata. Mille pensieri si accumulano nella testa.
La
morte è davvero così?
Nella
tua testa si
materializza l’immagine di suo padre. Ucciso dalla sua
fedeltà. L’uomo dal
volto duro e austero, ma che amava infinitamente i suoi figli. Per lui,
Robb
era sceso in guerra. E la guerra aveva ucciso anche lui.
Erano
così simili, Jon
e Robb. Ma con destini completamente diversi. Uno dei due un giorno
sarebbe
diventato lord di Grande Inverno. L’altro.. l’altro
sarebbe rimasto solo un
bastardo. Uno Snow.
Eppure
aveva incontrato
la stessa sorte.
Robb.
Il fratello
tradito, ucciso vergognosamente. Aveva visto sua moglie incinta morire
davanti
ai suoi occhi, sua madre urlare disperata, dirgli di andarsene,
scappare. E
mentre un’altra freccia lo trafiggeva – negli occhi
c’era ancora l’immagine della
donna che amava, del sangue che usciva dalle ferite sul ventre
– dalle sue
labbra uscirono solo parole sussurrate.
«Vento
grigio.»
Jon
sente le dita
intorpidirsi, diventare insensibili. Le gambe non gli rispondono. Cerca
di
muoverle, ma non succede niente.
Era
questo che provava Bran?Si
chiede, la mente gli si annebbia a causa del
dolore.
Bran.
Il suo fratellino
spezzato. Che sognava di diventare un cavaliere.
E
poi Rickon, troppo
piccolo per comprendere. Arrabbiato e infelice, abbandonato dai
genitori e dai
fratelli. Ucciso troppo presto, ingiustamente, vergognosamente.
E
Arya. Jon pensa a
quando le arruffava i capelli, e al loro ultimo incontro. Il suo
sorriso
contagioso e la sua vena ribelle. Era morta anche lei?
Nella
mente di Jon si
forma l’immagine di Ygritte. Pensa ai suoi baci, ai suoi
occhi e ai suoi
capelli rossi. Baciata dal Fuoco,
così la chiamavano nel suo popolo. I capelli così
simili a quelli di Sansa.
La
sorella prigioniera,
la sorella che lui non aveva mai saputo comprendere fino in fondo.
L’unica
ancora in vita.
Pensieri
che lo
confondono, pensieri che si accumulano. Riflessioni che durano un
istante o
poco più. Un nome si forma sulle sua labbra, ma non ha la
forza di
pronunciarlo, vorrebbe gridare ma non ne ha la forza.
Gli
occhi rimangono
fissi sulle nuvole che coprono il cielo. Con uno sforzo che gli pare
disumano
Jon incurva le labbra e una sola parola appena sussurrata viene
pronunciata, ma
il suo suono si disperde nell’aria gelida.
«Spettro.»
Salve
, salvino!
Volevo
dare una mia personale interpretazione di
quanto successo nella puntata 5x10. One-shot scritta di getto, e tenuta
nascosta in una cartella del computer per molto tempo, e sinceramente
non molto
riuscita, ma volevo creare un parallelismo tra la morte di Robb e
quella
–presunta – di Jon. Entrambi muoiono pronunciando
il nome del loro meta-lupo.
Entrambi vengono traditi.
Il
titolo si riferisce alla morte di Giulio Cesare, ucciso e tradito.
Morì
pronunciando la famosa frase:
“Tu
quoque, Brute, fili mi!”, ovvero ‘Anche tu, Bruto, figlio
mio.’ Il
tradimento di Olly, è infatti ispirato a questo episodio
storico. Non mi
dilungo oltre in spiegazioni :)
Spero
che questa storia non sia un completo
disastro! In ogni caso fatemi sapere ♥
Alla
prossima,
Topazio
♥