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Autore: slanif    18/10/2015    2 recensioni
10 storie scritte di getto ascoltando 10 canzoni in risproduzione casuale.
Cosa ne sarà venuto fuori?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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— RULES
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata sia la tua drabble.
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.
 
 
 
 

*

 
 
 
 

Super Junior 10 Songs Challenge
di slanif

 
 
 
 

1. “Ti Scatterò Una Foto”, Tiziano Ferro

 
I Ricordi...
Quei bastardi.
Con tutto il cuore avrei voluto cancellarli. Con tutto il cuore avrei voluto strapparli via dalla mente e dal cuore.
Avrei voluto scordarmi di lui esattamente come tu ti sei scordato di me, cancellandomi dalla tua vita, dimenticando le cose orribili che ti ho fatto e le parole schifose che ti ho detto.
Vorrei solo che la notte passasse, che il girono sorgesse e che il Mondo mi inglobasse, facendomi dimenticare per un po’ quanto sono stato sciocco nel lasciarti andare. Perché la notte, quella stronza, mi riempie di te, ti porta con sé, e io non riesco nemmeno a respirare per quanto mi manchi.
Eravamo diversissimi, due poli opposti, ma eravamo speciali, insieme. Unici. Due pezzi di puzzle che si incastravano perfettamente.
Ma ti ho perduto. E il puzzle non è più completo.
E io sono solo.
Per causa mia.
Solo, senza possibilità di vederti tornare da me.
Dimenticato...
 

*****

 

2. “What Makes You Beautiful”, One Direction

 
«Sei bello.» Te lo ripeto costantemente, ma tu non mi capisci. Sembra quasi che tu sia sordo alle mie parole, come se non ci credessi davvero e ti entrassero e uscissero dalle orecchie. Come se pensassi che ti sto schifosamente prendendo in giro.
Ma la verità è che tutti, tutti, sanno quanto sei meraviglioso. Tutti sanno che sei adorabile la mattina appena sveglio, quando esci dalla nostra stanza e ti stropicci gli occhi prima di sederti a tavola con noi, con ancora indosso il pigiama. Tutti sanno che sei bellissimo senza bisogno di ricorrere a chili di trucco e lacca, perché i tuoi occhi sono luminosi e belli così e perché la tua pelle è di porcellana anche senza fondotinta. Perché i tuoi capelli, così lisci e morbidi, sono eccezionali da toccare e la lacca li rovinerebbe e basta. Perché io amo guardarti negli occhi e, più di tutti, amo passare le mani tra i tuoi capelli.
E baciarti.
E dirtelo ancora e ancora, finché non mi crederai, perché per me tu sei bellissimo e il fatto che non te ne renda conto fa di te l’essere più meraviglioso della Terra.
 

*****

 

3. “Clarity” – Sam Tsui ft. Kurt Schneider

 
Tira e molla.
Tira e molla.
Tira e molla incessante.
Tu tiri, io spingo. Tu spingi, io tiro.
Insieme siamo sbagliati. Insieme non funzioniamo. Insieme facciamo veramente schifo.
So che il nostro amore è sbagliato... ma allora perché non riesco a fare a meno di te? Perché ti sento come parte di me? Perché tu, fonte di tutti i miei tormenti più profondi, sei anche l’unico in grado di curarli? Perché sei l’unico in grado di donarmi nuova lucidità, di farmi vedere le cose per quello che realmente sono?
Perché il nostro amore deve essere così difficile?
Perché tu devi esserlo?
Perché non ti arrendi a me? E perché io non trovo il coraggio di arrendermi a te?
Siamo due anime alla deriva, due entità destinate a cozzare tra di loro senza mai riposare nello stesso posto uno di fianco all’altro.
Sarà così per sempre? Saremo sempre così, uno a tirare e l’altro a spingere?
Quando spingeremo insieme? E quando, forse, tireremo entrambi?
Insieme o separati.
È tutto quello che dobbiamo decidere.
Perché così non si può andare avanti, perché ho bisogno della mia lucidità, della mia luce.
Ho bisogno di te.
Perché non riesci a comprenderlo?
 

*****

 

4. “Airplane” – BoB ft. Hayley Williams Of Paramore

 
Siamo in aeroporto, seduti su queste scomode sedie di metallo con l’imbottitura fottutasi anni fa. Siamo fermi immobili, con le facce rivolte verso le vetrate, a vedere aerei che decollano e altri che atterrano.
Ho il cellulare sulla pancia, tu in mano.
Ormai viviamo con questi cosi incollati addosso, come se ne dipendesse la vita.
Ormai siamo famosi.
Contattare casa, tornare, respirare… sono tutte azioni che non possiamo fare spesso, non per davvero.
Viviamo di corsa, di aereo in aereo, come se quella fosse la macchina dei nostri desideri e spostandoci nel Mondo di qua e di là, facesse sì che si avverino uno dopo l’altro.
Ed è quello che succede. È quello che è.
Ormai siamo i Super Junior, siamo famosi.
Ma dov’è la felicità? Dov’è la gioia di dieci anni fa? Dove sono le corse in metropolitana per arrivare alle prove, le notti in bianco senza accorgersene a scrivere canzoni? Ormai è diventato tutto meccanico. Tutto… futile.
E noi due, invece di essere più vicini, mi sembriamo sempre più lontani.
Come se prendessimo due aerei diversi e i nostri desideri andassero uno a est e uno a ovest.
Come se, improvvisamente, viaggiassimo su rotte opposte.
Tu sorgi, io tramonto; tu tramonti, io sorgo.
 

*****

 

5. “Live While We’re Young”, One Direction

 
Una notte. Una soltanto. È tutto quello che mi basta. È tutto quello che voglio.
Perché posso stare con te.
Possiamo essere noi stessi, fare pazzie, correre e guardare l’alba. Possiamo baciarci e stringerci come tutti i ragazzi della nostra età, creando ricordi che rimarranno indelebili nei nostri cuori.
Una sola notte.
È tutto quello che mi serve.
Perché ci sei tu.
Perché per me sei il Mondo.
 

*****

 

6. “Say It Now”, The Afters

 
Ti ho sempre guardato da lontano. Ammirato la tua figura nell’ombra. Ti ho amato pazzamente senza dirtelo mai.
E poi uno stupido bicchiere di troppo e ho rovinato tutto. La mia bocca ha vomitato fuori tutto quanto, ogni parola, e tu non hai saputo cosa fare, come prenderla, come reagire.
Ma come darti  torto? Tu ami qualcun altro, e io sono stato egoista a dirti quello che ti ho detto.
Ma dovevo dirlo.
Prima o poi, anche senza alcool di mezzo, so che l’avrei fatto.
Perché certe cose vanno dette. Anche se fa male; vanno dette e basta.
Perché poi crescono dentro di te come una pianta rampicante, ti stritolano il cuore e ti soffocano dall’interno, e le parole rimangono bloccate lì e non va bene; perché le cose vanno dette. Non importa quando, basta che escano.
L’“ora” può essere in qualunque momento.
Basta che lo si dica.
Ora.
E te l’ho detto: «Ti amo.»
E tu me l’hai detto: «Mi dispiace…»
 

*****

 

7. “Stay”, Hurts

 
Il cielo piange incessantemente da giorni. Non ha mai smesso, nemmeno per un secondo. Sembra come quel giorno di dieci anni fa, quando la mia vita è finita e tu sei andato via da me. Sembra come quella volta, sì, quando le parole sono rimaste ferme nella mia gola e tu te ne sei andato, senza sentire quello che realmente volevo dirti.
Insieme al rumore frenetico della pioggia, si aggiunge il trillo del campanello.
Mi alzo dal divano per inerzia, come ormai faccio qualunque altra cosa, perché senza di te non ho più nemmeno la voglia di vivere.
Apro la porta e mi sembra di essere catapultato indietro nel tempo. Mi sembra, improvvisamente, di essere tornato a dieci anni fa. Di essere non dentro casa mia, ma in mezzo a quel parcheggio dove mi hai detto che dovevi sposarti con una donna, perché è così che fanno tutti, abbandonandomi zuppo come un pulcino e col cuore in frantumi.
«Ciao...» È la tua voce e quel tuo sorriso timido.
«C… ciao…» Non so dove sono riuscito a trovare la voce, ma è uscita. «Cosa ci fai qui?»
«Io…» Ti mordi il labbro e io vorrei stringerti a me; incastrarti nel mio petto e sentirmi di nuovo bene. Vorrei aggrapparmi a te, sentirti aggrappare a me. Vorrei che tornassimo ad essere il rifugio l’uno dell’altro.
«Tua moglie?» Non voglio sentirgli dire che è felice con lei molto più di come lo era con me; ma devo sapere.
I tuoi occhi scuri si alzano su di me e mi fissano incerti. La pioggia ti sta fradiciano, ma io non voglio farti entrare in casa mia, perché sarebbe come farti entrare di nuovo nella mia vita e io non posso.
«L’ho lasciata.»
Sbatto ripetutamente le palpebre: «Come?», domando confuso.
«L’ho lasciata. Le ho detto addio. Le ho detto finalmente la verità.», ripeti, con più decisione, rialzando le spalle.
«Che verità?»
«Che ti amo da sempre, ora come allora.» È un sussurro appena, ma è sufficiente a far sgorgare fuori tutto il dolore, tutte le frustrazioni, tutti gli incubi e il senso di vuoto.
E finalmente, dopo dieci anni, riesco a dirti quello che avrei dovuto dirti dieci anni fa, per far sì che tu rimanessi con me, abbracciato a me, di fianco a me, a percorrere la vita insieme a me: «Rimani… rimani con me…»
«Rimango, certo che rimango. Ora e per sempre.»
 

*****

 

8. “Di Notte”, Pierdavide Carone

 
La notte è sempre stata la mia consigliera. Di notte ho sempre affrontato i miei incubi, a volte vincendo, a volte facendoli vincere, a volte uscendone completamente sconfitto.
Ma è in notti come queste che odio quello che sono, che odio le notti, il nostro dannato lavoro che ci tiene lontani milioni di miglia, con continenti interi in mezzo.
«Stai bene?», ti chiedo al telefono, osservando la tua faccia stanca sul piccolo schermo della videochiamata.
«Sì… sono solo molto stanco.», mi dici, accennando un sorriso per tranquillizzarmi.
«Odio vederti così e non poter essere lì.», ammetto.
Tu sorridi ancora e io sento le farfalle agitarsi nel mio stomaco, perché nonostante la stanchezza, sei qui con me, a parlare con me, con un fuso orario tremendo, solo per vedermi cinque minuti.
«Va’ a dormire…», ti dico in un sussurro.
Mi sorridi: «Buona giornata.»
Ti sorrido: «Buonanotte, amore.»
 

*****

 

9. “In Ogni Cosa”, Valentina Tesio

 
Non c’è più tempo.
Non per noi due.
Ormai siamo due Mondi distinti, ci facciamo male e basta, come due bestie feroci che non possono più parlare civilmente, ma solo insultarsi e azzannarsi. Come se aggredirci fosse l’unico modo per comunicare.
Eppure, prima, comunicavamo in milioni di modi differenti: con sguardi, carezze, silenzi.
Perché adesso lo facciamo solo con le urla?
Eppure, nonostante tra noi sia finita, non posso pensare che tu non faccia più parte della mia vita.
Tu eri tutto.
Facevi parte di ogni mia cellula, di ogni più piccola cosa.
Ed è così che voglio ricordarti, in ogni cosa che dirò, perché sei tu, ogni cosa.
 

*****

 

10. “Somebody That I Used To Know” - Gotye ft. Kimbra

 
Tra noi è finita tanto tempo fa. Molto prima che ci lasciassimo davvero. E di comune accordo, sotto tua richiesta, siamo rimasti amici.
Per un po’ ha funzionato.
Ma poi la vita ti ha risucchiato. Le feste, l’alcool, nuovi amori. Sei entrato in un mucchio di mutande e hai gettato via quello che c’era prima senza guardarti indietro.
Nonostante fossi stato tu a dire di voler rimanere amici, sei stato sempre tu a tagliare tutti i ponti, a chiudere per sempre un rapporto che non era più fatto di amore, ma pensavo almeno di rispetto.
E invece ti sei volatilizzato, diventando un estraneo, cambiando numero di cellulare. L’ho scoperto solo quando un altro membro me l’ha detto, ma lo avevi cambiato già da più di un mese. È forse questo il tuo modo meschino di chiudermi fuori?
È ridicolo.
Ti comporti come se non ci fossimo mai conosciuti. Come se non avessimo significato nulla l’uno per l’altro.
Eppure per me hai significato tanto; ma adesso…
Adesso sei solo uno che conoscevo.
 
 
 
 

FINE

 
Mi è piaciuta questa piccola sfida, e spero anche a voi! Non faccio mai nomi perché voglio che ognuno ci veda chi vuole, magari anche coppie diverse per ogni storia.
Ho scritto quello che le canzoni mi trasmettevano in quei tre minuti circa di durata, perciò può essere che non abbiano molto senso, ma spero che le apprezzerete lo stesso.
Besitos!

   
 
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