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Autore: Frasca94    18/10/2015    2 recensioni
dal testo:
Mandò giù tutto in un sorso la pozione, cercando di non rimetterla, tuttavia, non poté evitare una smorfia di disgusto.
“Peccato che lo zucchero annulli i suoi effetti, vero Lupin?” commentò con voce strascicata Piton.
“Un vero peccato, Severus” rispose a tono Remus, sorpreso di essere ancora vivo.
Questa storia partecipa al contest "Missing Moment Contest" indetto da HermioneJeanGranger sul forum
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Cioccolato
 



 
 
Era di nuovo lì… Credeva che non sarebbe più riuscito a rimettere piede nel castello che gli aveva permesso di essere come tutti gli altri.
Ma in quel momento, pensava che, forse, non era stata una buona idea accettare l’incarico.
Quando Silente gli aveva offerto il posto aveva temporeggiato a lungo. Sapeva che sarebbe stato difficile tornare, ma non immaginava quanto: ogni corridoio, ogni armatura, ogni aula gli ricordava loro.
Rivedere la professoressa McGranitt gli aveva procurato una fitta al petto dolorosissima, ripensando alle troppe punizioni e ai punti sottratti ai Grifondoro a causa loro.
I suoi pensieri furono interrotti da una cantilena che aveva ormai dimenticato:

Pazzo, pazzo Lupin. Pazzo, lupesco Lupin, pazzo, lupesco Lupin…” canticchiò Pix sopra la sua testa.

Era stato James a suggerire quel ritornello al Poltergeist tanto tempo fa…
Non riuscì nemmeno a lanciargli un Waddiwasi per farlo smettere.
Una terribile malinconia gli attanagliò lo stomaco e si costrinse ad aumentare il passo, tirandosi dietro il suo baule, per raggiungere il più in fretta possibile lo studio che gli era stato assegnato.
Una volta arrivato, si chiuse la porta alle spalle e scivolò con la schiena appoggiata alla porta sul pavimento di pietra, tenendosi la testa tra le mani, per tentare di far cessare quei ricordi troppo dolorosi per lui.
 
"Lunastorta, andiamo nelle cucine a sgraffignare qualche burrobirra per tirarti su di morale" diceva il povero Peter nella sua testa.
“E non dimentichiamoci la cioccolata, vero Remus?” continuava James.
 
Non poteva sopportarlo.
Si alzò in fretta, prese il baule e lo appoggiò sul grande tavolo al centro della stanza, poi sospirò e si sedette su una sedia prima di crollare di nuovo a terra.
In quel momento si accorse di avere qualcosa in tasca, oltre alla sua bacchetta: metà tavoletta di cioccolato…
L’altra metà l’aveva data poco prima al figlio del suo amico.
Quando aveva accettato, aveva messo in conto di dover vedere ed essere insegnante di Harry, ma il problema era che vedeva un James tredicenne con gli occhi della sua migliore amica.
Era allo stesso tempo una tortura e un regalo.
Gli venne in mente che James era stato il primo tra loro ad essere riuscito ad evocare un Patronus.
“Forse perché era quello che aveva più ricordi belli” pensò il professor Lupin, senza averci mai pensato prima.
Stava ancora tenendo in mano ciò che restava della sua tavoletta, quando qualcuno bussò alla porta.
Si alzò in fretta, rimettendo in tasca ciò che aveva trovato, si diede una veloce sistemata e disse un timido “Avanti”.
La porta si aprì mostrando il Preside, seguito da qualcuno che Remus non avrebbe mai pensato di vedere al suo fianco: Mocciosus.
“Ah, professor Lupin, benvenuto ad Hogwarts!” lo salutò calorosamente Silente, stringendogli la mano.
“Signor Preside…”
“Tutto bene il viaggio? Ho sentito che i Dissennatori sono venuti a controllare il treno, spero che non ci siano stati incidenti” chiese Silente con tono grave.
Remus si guardò bene dal raccontare di cosa era successo a Harry davanti a Piton e rispose che era andato comunque tutto bene.
“Penso che tu conosca già il nostro professore di Pozioni, Severus Piton” continuò Silente, facendo segno a quest’ultimo, affinché si avvicinasse.
Non era cambiato dai tempi della scuola: aveva sempre quel colorito giallognolo e i capelli neri come tendine ai lati del viso, caratterizzato dal lungo naso.
Le voci di James e di Black nella sua testa commentarono: “Mocciosus dopo tutti questi anni non ha ancora scoperto l’esistenza dello shampoo”
L’unica cosa che era cambiata era la sua posizione; l’ultima volta l’aveva visto tra i Mangiamorte ed ora faceva l’insegnante nella Hogwarts di Silente.
 “Cosa ci fa lui qui?” chiese irrequieto al Preside.
“Sta cogliendo la sua seconda possibilità” rispose tranquillo l’altro.
“Ma è un Mangiamorte!”
“Severus Piton è stato un Mangiamorte, ma ha ammesso di aver sbagliato e ha collaborato con me e il Ministero dopo la caduta di Voldemort”
Remus voleva ribattere, ma il Preside lo mise a tacere, alzando semplicemente una mano.
“Non intendo discutere oltre. Ti fidi di me, Remus Lupin?”
“Sì, di lei sì. Il problema è che non mi fido di lui”
“Basta ora… Se ti fidi di me, dovrai fidarti anche di Severus, anche perché è uno dei pochi che può aiutarti”
“In che senso, scusi?” chiese confuso Remus, mentre Silente faceva un cenno del capo a Piton.
Quest’ultimo prese la bacchetta e fece apparire un calice fumante tra le sue mani.
“Bene, ora che siete colleghi dovreste proprio darvi del tu, no? Ci vediamo tra poco al banchetto” propose il Preside, sorridendo, prima di andarsene, lasciando i due da soli.
“Lupin, dovresti bere questa” scandì con lentezza Piton e con gli occhi assottigliati, come se non avesse sentito le parole di Silente.
“Che cosa sarebbe, Severus? Uno dei tuoi amati veleni?” chiese l’altro con sarcasmo e diffidenza.
“No… purtroppo no… è la Pozione Antilupo. Sono uno dei pochi in grado di distillarla”
Remus impallidì, sapeva già che Piton aveva scoperto il suo segreto quando quel traditore di Sirius lo stava per far uccidere dal lupo mannaro, in cui si trasformava ad ogni luna piena – “Avrei dovuto capire già allora che era malvagio e crudele” pensò Remus, mentre riviveva l’accaduto– ma Silente gli aveva detto che non l’avrebbe saputo nessun altro.
E il licantropo sperò che fosse ancora tenuto a non dir nulla sulla sua condizione.
“Non credere che sia un atto di gentilezza e di misericordia nei tuoi confronti, Lupin! È il Preside che mi costringe a farla, dato che, da quel che ricordo, eri una frana in pozioni” spiegò Piton con soddisfazione.
Sì, era sempre stato una schiappa in pozioni, poi, però, le cose erano andate meglio quando Lily aveva smesso di essere la compagna di banco di Piton alla fine del quinto anno e Lumacorno l’aveva messa con lui, perché lo aiutasse.
Così, tra una Felix Felicis e un Distillato della morte vivente, erano diventati amici.
Si riscosse da quei pensieri malinconici per osservare Piton appoggiare la coppa sul tavolo, in attesa che lui la bevesse.
Ma Remus non ne aveva alcuna intenzione.
“Vedo che hai cambiato lavoro, Severus, dall’ultima volta che ci siamo visti” disse Remus, mantenendo un tono di voce pacato.
“Ti conviene berla subito, Lupin” cambiò discorso Piton con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
Remus non sapeva cosa fare: non si fidava per niente di lui, ma si fidava di Silente… E se il preside si fosse sbagliato su di lui?
Si portò il calice vicino al viso e l’annusò: un odore nauseabondo.
Stava cercando di ricordare le lezioni di Lumacorno sui veleni e i loro odori caratteristici, ma non gli veniva in mente nulla.
“Cosa ti aspettavi, succo di zucca, Lupin?” commentò Piton con le labbra tirate in una specie di sorriso ambiguo.
Alla fine decise di fidarsi ciecamente di Silente e se proprio fosse morto, avvelenato da Piton, sarebbe rimasto ad Hogwarts come fantasma a perseguitare entrambi.
Mandò giù tutto in un sorso la pozione, cercando di non rimetterla; tuttavia, non poté evitare una smorfia di disgusto.
“Peccato che lo zucchero annulli i suoi effetti, vero Lupin?” commentò con voce strascicata Piton.
“Un vero peccato, Severus” rispose a tono Remus, sorpreso di essere ancora vivo.
“Ne ho ancora nei sotterranei, se ti dovesse servire” concluse l’altro, prima di dirigersi verso la porta con il suo mantello da pipistrello.
“Grazie, Severus” si trovò costretto a dire Remus, prima di vederlo sparire al di là della porta.
Prese dalla tasca la tavoletta e ne mangiò un bel pezzo per togliersi quel sapore terribile dalla bocca, iniziando a disfare i bagagli e pensando che avrebbe avuto bisogno di molto cioccolato per sopravvivere all’anno che stava per affrontare.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti,
 
Eccomi tornata con una piccola one-shot che racconta il primo incontro tra Remus e Severus dopo la prima guerra magica e la prima volta che Remus prende la Pozione Antilupo distillata da Piton.
L’idea mi è venuta rileggendo il pezzo in cui, nel Prigioniero di Azkaban, Harry e Lupin sono interrotti da Piton che gli porta la pozione. Così ho pensato: “Chissà la prima volta che l’ha dovuta bere come ha reagito” e da lì è nata questa storia.
Remus nutre molta diffidenza, sapendo che Piton stava con i Mangiamorte durante la prima guerra magica (Lily dice che già ad hogwarts frequenta i Mangiamorte, se non sbaglio) e conoscendo i rapporti tra i Malandrini e Piton, tuttavia si fida di Silente, così come conferma la sua fiducia nei confronti del preside, quando Harry nel Principe Mezzosangue espone i suoi dubbi su Piton.
 
Grazie per aver letto la storia e i miei ragionamenti contorti,
 
FRASCA
  
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