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Autore: albalau    18/10/2015    5 recensioni
Eccomi tornata! Ammetto che su questo gioco è stato scritto di tutto e di più, però ho voluto dare anch'io la mia versione!
Questa è una GouFubu, con contorno di HiroMido, FudoKido e piccolissimo (quasi insignificante ) accenno EndoKaze.
Trama :
Un nuovo ritiro, cinque amici sull'orlo di una crisi di nervi, due innamorati che ignorano quello che provano l'uno verso l'altro e un'osservatore che troverà la soluzione. Ma andrà tutto per il meglio?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato un anno da quando la Inazuma Japan aveva vinto il prestigioso torneo Foutball Frontier International.

I giocatori che avevano partecipato a tale impresa, dopo le varie congratulazioni e, dopo sopratutto, aver preso il diploma delle rispettive scuole superiori, si erano persi di vista. Infatti le strade intraprese erano state diverse, anche se la passione che li legava mai era stata dimenticata. Fu per questo motivo che nessuno di loro si sorprese quando ricevettero quella telefonata.

Kudou, l'allenatore che li aveva guidati sul tetto del mondo a livello giovanile, li aveva nuovamente convocati tutti e, guarda caso proprio, ancora una volta, sull'isola di Liocott.

Senza nemmeno a dirlo, la notizia li aveva subito entusiasmati, Endo per primo. Il capitano non stava più nella pelle e non solo per quel ritiro a sorpresa, ma per l'occasiona datagli per rivedere tutti i suoi compagni. Era vero che lui e Kidou erano rimasti in contatto, così come con Gouenji e gli ex componenti della Raimon, ma per gli altri non poteva dire lo stesso. La distanza, nonostante il forte legame che li univa, non era facile da colmare. Fu per quello che una volta giunti tutti all'aeroporto non riuscì a trattenersi dal saltare addosso a tutti. Fubuki, Tsunami, Tachimukai e gli altri ricevettero un abbraccio caloroso.

La loro nuova avventura cominciava!

 

 

Solo che...

 

-Adesso che facciamo?- domandò Kidou sottovoce.

-E io che ne so! Mica sono ferrato su questo argomento.-

Il ragazzo con gli occhiali si portò una mano alla fronte, scuotendo la testa sconsolato. Sapeva che se riguardava il calcio il suo capitano non aveva rivali, ma su questioni di cuore... forse era ancora meglio Fudou!

-Senti Endou, o troviamo una soluzione al problema, oppure questo ritiro si trasformerà in tragedia.- era stato drastico nelle parole, ma non poteva fare altrimenti.

Endou sapeva che l'amico non aveva tutti i torti, ma lui che poteva fare? Ormai erano mesi che ne parlavano e ancora non erano venuti a capo di nulla.

-Ascolta, vediamo come le cose si evolvono e poi vedremo il da farsi.-

Yuuto sospirò. In fondo il suo amico non aveva tutti i torti.

 

Da un'altra parte dello stabile adibito al loro ritiro altre tre persone stavano discutendo.

-Giuro che se non si dà una mossa lo ammazzo!-

-Calmati Mido.-

-No che non mi calmo Sakuma! L'ho sempre detto che è un cretino!-

-E che vuoi fare?- chiese la terza persona.

-Semplice Kazemaru! Lo costringiamo!-

-Solo per sapere, ma secondo te, conoscendolo, ci riuscirà?- chiese i turchesino scettico.

Dopo questa domanda gli altri due ragazzi si guardarono, per poi abbassare lo sguardo e scuotere la testa in senso di diniego. Mai e poi mai l'avrebbe fatto.

-Sentite, vediamo come vanno le cose. Non sappiamo se in realtà ha qualche possibilità.- decretò alla fine Sakuma, trovando inaspettatamente, l'appoggio dei due amici.

 

Il grande problema, insormontabile problema, dei cinque ragazzi era che due dei loro più cari amici e, sopratutto, compagni di squadra, fossero innamorati. Ma non due qualunque.

Gouenji, il Bomber di Fuoco, era innamorato di Fubuki, il Lupo dei Ghiacci.

Fubuki, il Lupo dei Ghiacci, era innamorato di Gouenji, il Bomber di Fuoco.

Ma entrambi erano ignari dei sentimenti dell'altro e, nel frattempo, facevano impazzire i rispettivi amici.

 

Gli allenamenti, in vista della partita organizzata contro i giocatori più forti che avevano incontrato l'anno precedente, comunque, andavano a gonfie vele, nonostante l'evidente disattenzione dei due sopra citati giocatori.

-Ma che gli prende a Gouenji?- domandò l'ignaro Toramaru a Fudou, dopo che il biondo aveva mancato la porta per ben tre volte consecutive.

-Sarà distratto.- replicò l'altro allontanandosi.

Altro che distratto! Aveva capito bene cosa stesse succedendo, ma mica era scemo da intromettersi in cose che non lo riguardavano. A meno che non fosse Kidou stesso a chiederglielo, ovvio.

-Fudou.- lo chiamò proprio la persona a cui stava pensando.

-Che vuoi principessa?- si divertiva a chiamarlo così, dopo la volta che aveva visto la sua “casa”.

L'altro sbuffò contrariato. Se non la smetteva di provocarlo prima o poi l'avrebbe appeso per il collo.

-Vieni con me.- disse solo.

Entrarono nella stanza del regista della squadra. Fudou lanciò un'occhiata maliziosa all'amico, certo di aver capito cosa intendesse fare. Infatti, appena Kidou chiuse la porta, non perse tempo e lo bloccò tra la scrivania e il proprio corpo, fiondandosi sulle sue labbra e prendendo a mordicchiarle con delicatezza. Non era da lui quella dolcezza, ma sapeva che solo con il rasta poteva togliere completamente la maschera del ragazzo strafottente ed essere sé stesso. Anche se preso alla sprovvista, Kidou si lasciò subito andare, anzi, avvicinò il corpo al quello del compagno, portando una mano tra i capelli ormai cresciuti dell'altro e approfondendo il bacio che ormai del casto non aveva più nulla.

-Avete finito o devo aspettarmi altro?-

Al suono di quella voce i due ragazzi sobbalzarono separandosi di colpo. Davanti a loro Endou li stava guardando con gli occhi leggermente spalancati, ma che dai quali si poteva intravedere anche una nota di divertimento per le facce dei due.

Fudou era arrossito, ma non aveva perso del tutto la testa.

-Potevi avvisarmi che c'era anche lui!- sbottò contro il suo ragazzo.

-E...ecco...io...- il regista balbettava confuso. In che razza di situazione era finito! Ma la colpa era anche sua. Possibile che ogni volta che Akio lo sfiorava non connetteva più il cervello?

-Lasciamo stare.- sbuffò il numero otto, andandosi a sedere sul letto e meditando vendetta. Oh sì, Kidou avrebbe pagato caro questa figuraccia.- Perché sono...siamo qui?-

-Abbiamo un problema e non sappiamo come risolverlo.- esordì il capitano, nonostante cercasse di non ridere. Meglio evitare di far arrabbiare ancora di più il compagno di squadra e far andare completamente in tilt l'amico.

-Fatemi indovinare. Per caso si tratta di un certo “porcospino”?-

-E tu come fai a saperlo?- chiesero in coro.

-Semplice ragazzi, io osservo.- rispose incrociando le braccia dietro la testa e con il solito sorrisetto sinistro.

-Allora non dobbiamo spiegare, solo non sai...-

-Fubuki.- disse candidamente Fudou, facendo spalancare ancora una volta la bocca ad entrambi. - E lasciatemi dire che se continua così, presto anche il resto della squadra lo scoprirà, facendogli fare una figuraccia. Anche se ancora mi chiedo perché non si fa avanti e basta.-

-Ha, diciamo, timore.- Kidou non voleva proprio dire tutto quello che il biondo aveva loro confidato.

-Non ci credo! Il sempre imperterrito Gouenji ha paura di essere respinto!- e scoppiò a ridere.

-Ma che legge nel pensiero?- domandò sempre più scioccato Endou.

-No. Ma come ha detto lui, osserva.- gli disse sconsolato Kidou. - Smettila di ridere, è una cosa seria!- riprese poi il suo ragazzo.

A fatica Fudou si ricompose, dopo tutto Yuuto aveva ragione. Ricordava ancora la fatica che aveva fatto nell'accettare prima i sentimenti che provava per lui e poi riuscire a dimostrarglieli. Era una cosa davvero complicata l'amore.

-Cosa volete fare allora.-

-Stiamo cercando una soluzione, ma ancora non siamo venuti a capo di nulla. Anche perché ignoriamo se Shirou è interessato.- Endou era parecchio abbattuto.

-Senza contare che sai anche tu che Fubuki è sempre accerchiato da ragazze e questo rende il tutto più difficile.- continuò Kidou.

Fudou incrociò le braccia al petto e fissò con decisione i due. Preoccupati come erano per Gouenji non si erano davvero accorti di nulla.

-Guardate che Shirou È interessato.- rivelò all'improvviso.

-EEHHH!!!-

-Ve lo ripeto, io osservo.-

 

 

-Cavolo, oggi si stava davvero mettendo male.- sospirò Kazemaru, appoggiando la testa sul tavolo.

-Per fortuna siamo riusciti a bloccarlo, altrimenti il povero Toramaru si sarebbe ritrovato in ospedale senza sapere come ci era finito.- anche Midorikawa sembrava abbattuto.

-Seconde me lo fa apposta.- sbottò, invece, Sakuma facendo alzare la testa di scatto agli altri due.

-Che intendi?- domandò il difensore.

-Lo sappiamo tutti che ha una venerazione per Gouenji e che, non dico ci stia provando, ma che voglia tutta la sua attenzione per lui.- spiegò tranquillamente.

-Ma se non sbaglio non stava con Tobitaka?-

-Sì, Mido ha ragione.- confermò Kazemaru.

-Non stanno insieme, sono solo grandi amici. È sempre stato il nostro bomber ad avere la meglio.-

-Ciò non toglie che Shirou deve darsi una calmata. Se non ha il coraggio di rivelarsi, non può nemmeno permettersi di essere geloso.- disse con convinzione il verde, trovando gli amici pienamente d'accordo.

-E allora che si fa?-

Nessuno rispose e Sakuma sospirò. In che casino erano finiti! Poi un'illuminazione colpì uno di loro.

-Sentite, nonostante il nostro problema, non è sembrato anche a voi che oggi Gouenji era strano?- chiese Kazemaru.

-In effetti...-

-Non è certo da lui sbagliare tutti quei tiri, inoltre pareva distratto.- confermò Sakuma.

-Adesso che mi ci fai pensare ho notato anche che spesso guardava nella nostra direzione.-

I tre amici si zittirono, pensierosi. Forse era una follia, forse si stavano immaginando tutto, forse...il loro rimuginare fu interrotto da qualcuno che stava bussando.

Fu Kazemaru ad aprire e rimase stupito nel vedere chi aveva di fronte. Si spostò per far entrare Endou, Kidou e Fudou che si sedettero a terra a gambe incrociate e fissandoli intensamente. Fu proprio Fudou Akio a prendere la parola.

-Abbiamo un problema ed è lo stesso che affigge anche voi. Ma per vostra fortuna io ho anche la soluzione.- informò i presenti ghignando e godendosi le facce sorprese degli altri.

 

 

 

Shirou camminava avanti e indietro per la sua stanza, sembrava un animale in gabbia da quanto era agitato.

Non sapeva che fare e riconosceva pure che si stava comportando da idiota. Doveva davvero ringraziare quei santi dei suoi amici, altrimenti quel pomeriggio avrebbe fatto seriamente del male ad un suo compagno. E non andava bene per niente.

Stava andando letteralmente in confusione e, inoltre, l'aveva ancora di più sorpreso scoprire quanto realmente forti erano i sentimenti che provava. Sapeva con certezza di amare Shuuya da molto tempo, ma non credeva con tale intensità da fargli quasi mancare il fiato ogni volta che lo vedeva. Il battito del cuore e il respiro acceleravano ancora di più se per caso incrociava i suoi occhi. Così caldi, così profondi. Strinse una mano al petto, la sensazione era tornata e stava solo pensando! Non poteva andare avanti così, altrimenti prima o poi si sarebbe sentito male. Sospirò sedendosi sul letto, a testa bassa. Forse i suoi tre confidenti non avevano tutti i torti a ripetergli che doveva darsi una mossa, fare qualsiasi cosa, ma lui aveva paura. Non di essere rifiutato, come probabilmente, anzi certamente sarebbe accaduto, ma di perdere la sua amicizia, l'unico legame certo che avevano. Gouenji era stato importante fin da quando si erano conosciuti. Se non ci fosse stato probabilmente la sua vita non sarebbe stata piena come lo era in quel momento. No, non poteva perderlo. Però...non poteva nemmeno andare avanti in quel modo.

-Cosa faccio.- mormorò disperato mettendosi le mani nei capelli.

-Fubuki la cena è pronta.- lo avvisò Haruna attraverso la porta chiusa.

Il grigio sospirò di nuovo. E chi aveva voglia di mangiare con quella confusione nella testa? Sentiva lo stomaco chiuso solo all'idea di stare nella stessa stanza con Gouenji, figuriamoci a farci entrare del cibo. Comunque non poteva esimersi, sapeva che, altrimenti, Kazemaru, Sakuma e Mido lo avrebbero trascinato a forza. Si fece coraggio e si avviò.

 

Shuuya era appoggiato allo stipite della finestra, con le braccia incrociate e lo sguardo fisso sul paesaggio. A prima vista sembrava quello di sempre, ma dentro di sé stava combattendo una battaglia senza fine. Cosa doveva fare? Non lo sapeva nemmeno lui e non riusciva a venire a capo di nulla. Endo e Kidou avevano cercato di dargli qualche consiglio, ma era restio a metterli in pratica. La facevano facile loro! Mica poteva prendere Fubuki e dirgli su due piedi cosa provasse realmente per lui! Sicuramente il Lupo l'avrebbe allontanato e lui non voleva perdere quell'unico legame che avevano, l'amicizia. Quel ragazzo era diventato quasi indispensabile per lui. Era rimasto spiazzato quando aveva compreso che quello sentiva per Shirou andava ben oltre il semplice legame amichevole, che se ne era perdutamente innamorato, aveva completamente perso il cuore e la testa. Ma era anche conscio che il grigio mai avrebbe ricambiato i suoi sentimenti, visto anche che era sempre circondato da splendide ragazze che pendevano dalle sue labbra e Fubuki non sembrava dispiaciuto di riscuotere tale interesse. E lui, invece, ormai era quasi al collasso, visto anche il disastroso allenamento del pomeriggio. Se continuava in quel modo Kudou l'avrebbe rispedito a casa senza pensarci due volte.

-Mi sono cacciato in un bel casino.- sospirò amareggiato, abbassando la testa e chiudendo gli occhi.

-Gouenji la cena è pronta.- la voce di Aki gli arrivò attraverso la porta chiusa.

Si scostò dalla finestra e mise le mani in tasca. Ecco che un'altra tortura stava per iniziare. Sapeva per certo che non sarebbe riuscito a mangiare nulla, aveva già lo stomaco chiuso al solo pensiero di essere nella stessa stanza con Fubuki a pochissimi metri da lui. Ma se non si fosse presentato, sarebbe stato Endou stesso a venirlo a prendere e, conoscendolo, era meglio evitare.

 

 

 

Endou e Kidou erano, come sempre, seduti vicini. Akio, invece, era a due tavoli da loro. Il capitano continuava a passare lo sguardo da uno all'altro per poi sorridere senza farsi troppo notare. Inclinò la testa verso il rasta e abbassò la voce.

-Ora capisco perché, nonostante stiate insieme, mangiate sempre lontani.-

Kidou girò la testa nella sua direzione.

-Che intendi dire?-

-Semplice. Visto a quello che ho assistito questo pomeriggio...non riuscite davvero a tenere ferme le mani. E non solo quelle.- rispose con un tono malizioso che non era proprio da lui.

Il regista arrossì di botto ricordando la scena. Che figura! Però sapeva anche che non aveva tutti i torti, potevano davvero considerarsi due calamite.

-Scemo.- ridacchiò. - Comunque, tornando a cose più serie, speriamo che si presentino entrambi.-

-Non preoccuparti ci saranno, anche perché, in caso contrario, abbiamo sempre il piano B.-

-E quale sarebbe, scusa?- non lo conosceva.

-Io e Mido li andiamo a prendere per i capelli.- spiegò tranquillamente.

-Non ci tengo proprio a...- si interruppe non appena notò Fubuki entrare e andarsi a sedere vicino a Sakuma.

-Uno è arrivato e...ecco l'altro.- disse Endou.

-Sono quasi arrivati in contemporanea, possibile non si siano visti?- sembrava strano anche a Kidou.

-Mangia prima che si insospettisca.- sussurrò il capitano appena un attimo prima che Gouenji si sedette di fronte a loro.

 

-Credevo di doverti venire a prendere.- mormorò Ryuuji.

-Perché?- chiese leggermente confuso.

-Con quello che stavi combinando oggi pensavamo non scendessi di tua spontanea volontà. Ma non preoccuparti, nessuno l'ha notato.- lo rassicurò Sakuma.

-Scusate.- mormorò sconsolato.

-Tranquillo. Comunque...abbiamo visto che tu e Gouenji siete arrivati praticamente insieme. Vi siete parlati?- indagò sempre a bassa voce Kazemaru.

-No.- e per dirgli cosa? si chiese mentalmente il Lupo.

-Shirou...-

-Lascia perdere Mido, non voglio più pensarci.- lo interruppe il grigio.

I tre amici si guardarono e scossero appena la testa. L'unica speranza risiedeva davvero solo e unicamente nel piano di Fudou e, se per caso, fosse andato male sarebbero ricorsi davvero alle maniere forti.

 

La cena era terminata da poco e il tempo era molto limitato. Nessuno doveva ancora uscire dalla sala altrimenti non avrebbero potuto mette in atto la loro strategia.

-Ragazzi visto che domani ci alleneremo solo di pomeriggio, che ne dite se giochiamo a qualcosa tutti assieme stasera?- la voce di Endou squillò forte e chiara.

-Non una partita di calcio capitano. Ti prego!- implorò Kabeyama che si sentiva stanchissimo.

-Tranquilli niente calcio!- rassicurò tutti con il suo smagliante sorriso.

-Io ci sto!- esultò Tsunami che ricevette anche il consenso di Tachimukai e Kogure vicino a lui.

Velocemente anche gli altri componenti aderirono all'idea del loro capitano.

-Io torno in camera, sono stanco.- disse Fubuki.

-Nemmeno per sogno! Vieni anche tu. Potrai dormire domani mattina.- sia Kazemaru che Sakuma lo presero sottobraccio.

Non ci voleva andare assolutamente, già la cena era stata una tortura, figuriamoci prolungarla. Ma i suoi più cari amici avevano deciso di fare a modo loro e lui, a malincuore, fu costretto a seguirli.

-Io non vengo.- esordì Gouenji.

-Dai ci divertiremo.- cercò di convincerlo Endo. - E poi un po' di compagnia ti farà bene, almeno smetterai di pesare per un paio d'ore.-

Shuuya non era d'accordo. Come poteva non pensare se l'oggetto dei suoi stessi pensieri era vicino a lui? Ma non riuscì a declinare l'invito e si vide, pure lui, costretto a seguire l'amico.

Si erano radunati nella sala comune e, sotto direttiva precisa di Kidou, si sedettero in cerchio.

-Ma allora è proprio scemo.- sussurrò Fudou a nessuno in particolare.

In effetti...Fubuki era stato uno dei primi a sedersi e alla sua destra aveva Kazemaru, ma l'altro lato era ancora libero. Gouenji attese un attimo, per poi abbassare la testa e andandosi a mettere quasi dal lato opposto, tra Toramaru e Hijikata. Il posto rimasto vuoto vicino al grigio venne occupato, invece, da Someoka.

“E te pareva!” pensò Sakuma alzando gli occhi a cielo.

Hiroto era accanto al rosa, Midorikawa veniva subito dopo, Sakuma era dalla parte opposta a Gouenji con Fudou da un lato e Kogure dall'altro, mentre Endo e Kidou erano di fronte a Fubuki. Erano in punti strategici e potevano monitorare bene la situazione. Sempre che la fortuna fosse dalla loro, s'intendeva.

-A che si gioca allora?- chiese Sakuma, tanto per sviare ogni possibile e probabile sospetto.

-Che ne dite di....- il capitano lasciò la frase in sospeso di proposito.

-Di???- continuarono gli altri.

-Obbligo o verità!- annunciò tirando fuori una bottiglia.

-Ma sei matto?- esclamò Ryuuji.

-No Mido e vi avviso, chi non partecipa domani allenamento doppio. Ho già il permesso dal mister.- non era niente vero, ma nessuno di loro sarebbe mai andato a chiedere conferma.

Qualcuno sbuffò, qualcuno masticò qualche imprecazione, qualcun altro esultò, ma nessuno se ne andò.

 

 

La partita cominciò. Nessuno dei componenti dell'Inazuma osava troppo, infatti erano più le volte che chiedevano di svelare qualche segreto, ma che mai era troppo spinto. Gli unici temerari furono Tsunami, Tachimukai e Kogure.

Mai l'avessero fatto!

Il piccolo e dolce secondo portiere si ritrovò, per colpa di Toramaru, a camminare sulle mani.

Il surfista a rimanere in equilibrio su un pallone per cinque minuti, che procurò al giocatore una bella botta sul sedere.

Kogure ebbe la peggio! Visto i suoi scherzi, Someoka gli impose di bere quasi un'intera bottiglia di peperoncino!

Intanto i nostri cari cinque, o sei, amici, si stavano disperando. La fortuna non era proprio dalla loro!

In fondo il piano era semplice, dopo tutto. Bastava far arrivare la bottiglia a Fudou e il gioco era fatto. Ma mica era facile! Sembrava davvero che fosse più complicato del previsto!

Comunque, avevano tutti notato, Fubuki si stava divertendo. Il suo sorriso, le sue risate erano quelle solite e spontanee di sempre e non potevano che esserne più felici. Anche Gouenji pareva coinvolto. Non rideva apertamente, però si vedeva che era più rilassato.

La bottiglia, nel frattempo, si fermò su Hiroto e a girarla era stato Kazemaru.

-Che scegli?-

-Obbligo!- disse con decisione il rosso.

-Altro temerario! Grande Kiyama!- esultarono gli altri.

-Bene bene....- Kazemaru non voleva mettere in imbarazzo Hiroto, ma bensì Ryuuji!

Ricordava ancora bene la figuraccia che il verde gli aveva fatto fare con Endou, rivelandogli che lui gli piaceva. Per fortuna che il capitano era tonto e non aveva capito il senso della frase.

-Allora...rimani a petto nudo fino alla fine del gioco!-

Hiroto non fece una piega, anzi a lui sembrava facile, ma quello che sobbalzò fu il compagno al suo fianco. Non che non lo avesse mai visto così, figuriamoci, con quello che combinavano da tre mesi a quella parte, ma non lo avevano ancora detto al resto della squadra. Appena Hiroto si tolse i vestiti, il povero Mido arrossì.

-Non serve che fai quella faccia Ryuuji! Tanto ormai lo sappiamo!- lo prese in giro Tsunami.

Sgranò gli occhi. Come lo sapevano? Chi aveva aperto bocca?

-Ti si legge in faccia. E poi Kiyama non riesce a tenere lontane le mani.- confermò ancora Hijikata.

-E dai Mido, ormai è chiaro. A che serve nasconderlo?- sussurrò Hiroto al suo orecchio facendolo diventare ancora più rosso di quello che era.

-Va bene, ma staccati!- gli intimò sottovoce, altrimenti sapeva che non avrebbe resistito alla tentazione di assalirlo. E per fortuna che il pervertito doveva essere l'altro!

Kiyama sogghignò prima di girare la bottiglia, che, guarda caso, finì su Gouenji.

“Finalmente!” esultarono mentalmente i cinque complici. Almeno uno era uscito! Non con chi volevano, ma potevano accontentarsi. In fondo, Hiroto mica era stupido.

Infatti il rosso vide subito come “alcuni” dei compagni si erano rinvigoriti. Il suo compagno personale per primo. E fece due più due. Nonostante il verde mai avesse fatto cenno di nulla, lui osservava e aveva compreso l'intera situazione. Decise di dargli una mano, anche perché non si poteva più andare avanti così, sopratutto se l'allenatore si fosse stancato.

-Gouenji che vuoi?-

Il biondo ci pensò. Obbligo era escluso, non voleva trovarsi in situazioni ridicole, anche se non credeva che con Hiroto potesse succedere, ma era meglio evitare. In ogni caso anche verità era rischiosa. Sì, poteva mentire, ma non era da lui. Oltretutto le domande potevano essere le più disparate, per cui forse, ma forse, poteva andargli bene.

-Verità.- disse fissando il suo interlocutore.

Che sogghignò.

-Sei innamorato?-

Ci fu chi sobbalzò, chi si avvicinò per sentire bene la risposta e chi esultò pensando di dare un premio ad honorem a Hiroto!

Uno di quelli che drizzò le orecchie, nemmeno a dirlo, fu Fubiki. Kazemaru, invece, si preparò a tutto. La sua risposta avrebbe potuto distruggere il Lupo oppure...distruggerlo!

Shuuya ci pensò un attimo prima di rispondere. Poteva negare o poteva dire la verità. Tanto non avrebbe risolto molto a mentire.

-Sì.- decise infine di dire.

Quasi tutti sobbalzarono. Ora capivano il perché l'attaccante di punta fosse così distratto!

-E di chi?- chiese ancora il rosso.

-La domanda era una, o sbaglio?- lo sfidò con lo sguardo facendolo zittire.

Ok, le cose non erano andate proprio bene, però forse ancora una possibilità c'era, pensarono i poveri martiri. L'unico che non aveva avuto quel pensiero era stato Kazemaru. Una volta uscite quelle due sillabe aveva sentito chiaramente Shirou irrigidirsi. Di scatto voltò la testa solo per vedere quella dell'amico abbassarsi. La sua spalla sfiorava quella dell'altro e la sentiva tremare. Il colpo di grazia lo ricevette quando l'albino gli strinse la mano.

-Tutto bene?- gli chiese a voce bassissima.

-Voglio andare via. Sto male.- rispose Shirou.

Non sapeva che fare. Il tono di voce di Fubuki lo aveva atterrito. Aveva percepito solo e unicamente dolore. Solo in quel momento comprese, come non mai, quanto forte fosse il sentimento che provava per Shuuya. E il si sentì male con lui, in particolar modo perché ancora non poteva rivelargli che le cose non stavano come credeva, non per il momento.

-Cerca di resistere, non puoi sparire di punto in bianco.- cercò di incoraggiarlo, ma sapeva che il rischio che crollasse da un momento all'altro era molto vicino.

Lanciò un'occhiata a Fudou che comprese al volo. Il moro, infatti, incrociò le dita, anche se lui alla fortuna credeva ben poco. Ma invece...

Gouenji, visto che era il suo turno, girò quella “maledetta” bottiglia che finì proprio su...Fudou!

-Si!- esclamò appena Mido attirando l'attenzione del compagno che belleamente ignorò.

-Allora?- chiese solo il numero dieci.

-Verità.-

-Ma come! Un temerario come te che non rischia?- chiese innocentemente.

-Sai com'è. Ci tengo alla reputazione.- rispose con la sua solita calma.

-Va bene, per questa volta. Perché ti sei fatto crescere i capelli?- quella era una cosa che incuriosiva parecchio tutti da quando l'avevano rivisto.

-Ho perso una scommessa con Sakuma.- niente di più veritiero.

-Quale scommessa?- domandarono i più.

-Ragazzi, la domanda è una.- rispose riportando le stesse parole di Gouenji.

Lui ricordava bene come era andata.

Sakuma aveva capito da molto che il moro era cotto, ma che dire cotto, stra cotto di Kidou e avevano scommesso che se glielo avesse detto non si sarebbe più tagliato i capelli. Fudou aveva accettato, sapendo bene che anche se l'avesse fatto, l'ex numero quattordici non lo ricambiava. Però, dopo due mesi, si era dovuto ricredere.

Casualmente, un pomeriggio, si erano ritrovati soli lui e il rasta ad allenarsi al solito campo. Complice il caldo, complice la stanchezza, complice il fatto che non riusciva più a contenere l'attrazione che provava, gli saltò addosso. Lo sbatté a terra, baciandolo come mi avrebbe immaginato e facendo uscire quelle due semplici parole che erano incastrate nella sua gola da mesi. Fu Kidou a spiazzarlo dicendogli che era quello che stava aspettando. Riconobbe, infine, che la scommessa era stata persa, ma non era poi andata così male. Come lui adorava gli occhi di Yuuto, Yuuto stesso adorava infilare le mani nei suoi capelli. Erano diventati il loro afrodisiaco.

Comunque non era certo il tempo di crociolarsi nei ricordi, le cose si stavano mettendo proprio come il numero otto aveva pronosticato. E doveva anche sbrigarsi. Aveva lanciato un'occhiata, senza farsi ovviamente vedere, a Fubuki e aveva compreso pure lui che stava crollando.

“Sono due imbecilli e con la i maiuscola!”

Girò la bottiglia, calcolandone forza e direzione.

Tutto andò come previsto.

Un manata arrivò all'improvviso sulla spalla del grigio, facendolo scuotere da quello stato di trans nel quale era caduto.

-Allora che vuoi?- disse Someoka ridendo.

Shirou alzò per un attimo gli occhi, notando, effettivamente, che il prescelto era lui. Rispose senza pensare.

-Obbligo.-

Il silenzio cadde tra i presenti. Molti si chiesero davvero che cosa passasse per la mente a Fubuki per essere così temerario. Shirou notò lo sbigottimento dei compagni e alzò la testa con sguardo confuso.

-Che succede?- domandò innocentemente.

Fu Toramaru ad illuminarlo.

-Hai visto chi ha girato?-

In effetti no, non l'aveva notato. Era da quella maledetta parola che non stava più prestando attenzione al gioco. Negò con la testa, ma poi seguì il dito del piccolo della squadra. Sbiancò nel vedere la figura indicata.

Fudou!

Era morto!

-Fubuki Fubuki, vediamo che posso farti fare.- sogghignò il moro.

In verità sapeva bene cosa doveva fare. A dirla tutta non si aspettava una situazione del genere, però probabilmente era la più adatta.

Il grigio sobbalzò a quelle parole. Peggio di così non gli poteva andare. Ma perché aveva perso il contatto con la realtà dopo la risposta di Gouenji? Era in un mare di guai! Di Fudou non ci si poteva fidare, almeno non in quel senso...

-Alzati e mettiti nel centro.- disse, appunto, il moro.

Shirou obbedì. In fondo poteva anche sbagliarsi su di lui e quella, come imposizione, gli pareva piuttosto semplice.

-Mi sembra facile.- sussurrò Kougure.

-Guarda che non è mica questo l'obbligo. Mi serve in piedi, tutto qui.- spiegò innocentemente il ragazzo, preoccupando ancora di più il Lupo.

Shirou sentiva una goccia di sudore scendergli giù per la schiena.

-Allora...mi serve...mi serve...- passò in rassegna tutti suoi compagni di squadra, fino a che il suo sguardo non si fermò.

-Gouenji! Alzati anche tu e mettiti di fronte a Fubuki.-

I diretti interessati sobbalzarono in contemporanea. In che razza di situazione erano finiti! Senza contare che stare così vicini...Shirou era sbiancato ancora di più e le mani gli tremavano, mentre Gouenji era leggermente arrossito, però dovevano entrambi sottostare. Giusto per non far intendere niente a nessuno, all'altro in particolare.

Erano uno di fronte all'altro, con il cuore che aveva iniziato a battere impazzito nel petto di entrambi. Shirou aveva abbassato leggermente gli occhi, non riusciva davvero a guardarlo in volto. Shuuya, invece, grazie al fatto di essere almeno dieci centimetri più alto del grigio, fissava davanti a sé. Intanto i “complici” si stavano seriamente chiedendo che avesse in mente Fudou. Anche loro erano convinti che mai il Lupo avesse potuto azzardare tanto e ora erano spiazzati.

-Non ci resta che fidarci.- mormorò Endou, trovando l'approvazione di Kidou. In fondo il suo ragazzo non era stupido, per niente.

Gli altri, invece, attendevano la prossima mossa con curiosità. Sapevano che il numero otto poteva essere davvero imprevedibile.

-Metti le mani sulle spalle di Gouenji.- continuò il “carnefice”.

-Come?- non poteva chiedergli una cosa del genere!

Anche Shuuya trasalì appena. Un contatto diretto con Shirou era impensabile!

-Avanti Fubuki, non è difficile.- ridacchiò Fudou. Lo ammetteva, si stava divertendo e anche parecchio.

“Lo sapevo che dovevo tornare in camera.” pensò sconsolato il grigio sospirando.

Fece come richiesto/ordinato e attese. Sperava solo che Gouenji non avvertisse il tremore delle sue mani. Comunque...quanto caldo era quel ragazzo? Lo avvertiva chiaramente anche attraverso i vestiti ed era un tepore piacevole. Troppo piacevole.

Dal canto suo, nemmeno Shuuya era messo bene. La lieve pressione delle mani di Fubuki lo stava letteralmente mandando a fuoco.

-E adesso? Tutto qui?- domandò incerto Someoka.

-Adesso viene l'obbligo.- ghignò quasi sadico, attendendo trepidante la reazione dei due “cretini”.

Tutti erano in attesa, in silenzio, trepidanti. Midorikawa deglutì come Kazemaru. Sakuma si torceva le mani, mentre Kidou e Endo erano in ansia.

-Bene. Bacialo!- decretò Fudou.

-CHEEEEE??????- esplosero insieme sia il biondo che il grigio.

Shirou si voltò di scatto, come Shuuya. Entrambi avevano gli occhi sgranati e increduli, i volti che sfioravano una tonalità di rosso che mai si era vista. Anche il resto del gruppo saltò. Fudou Akio era davvero terribile!

-Oddio non ci credo...- mormorò il capitano.

-Non pensavo arrivasse a tanto.- disse sconsolato Kidou.

Kazemaru stava per morire soffocato. Non dovevano fidarsi...invece Sakuma se la rideva sotto i baffi. Niente da dire : era un Genio!

-Su muoviti, non abbiamo mica tutta la notte.- esortò il nuovo genio della squadra.

-M...ma...de...devo farlo...davanti a...a tutti?- balbettò il povero lupetto.

Al che, dopo quella domanda, la testa di Gouenji scattò di colpo verso il grigio. Che aveva chiesto?

-Certo, oppure vuoi portartelo già in camera.- rispose abbastanza stranito Akio.

-Non può averlo detto sul serio. A quel ragazzo va in pappa il cervello quando si imbarazza...- sussurrò Mido mettendosi una mano sulla fronte.

-Mi spieghi che state combinando?- domandò al suo orecchio Hiroto.

Ryuuji sospirò profondamente.

-Lo scoprirai tra poco...-

Nel frattempo Fubuki si rese effettivamente che cosa aveva detto. Ok che la situazione non era delle migliori, ci stava che la richiesta fattagli era praticamente assurda, ma ci metteva anche del suo per scavarsi la fossa!

-Non volevo dire quello.- disse con un filo di voce.

-Allora?-

Non aveva scelta. Bene, sarebbe morto sul serio.

-Ok...- tornò con entrambe le braccia sulle spalle dell'altro e prese un profondo respiro.

Ora era Gouenji ad essere entrato nel panico. Già l'uscita del lupetto lo aveva scioccato, non contando che stava davvero per...per...era in iperventilazione.

“Respira...respira...” continuava a ripetersi, ma mica era facile.

All'improvviso sentì la presa di Shirou farsi più forte, lo guardò e notò che si era alzato appena sulle punte dei piedi. C'era, effettivamente da dire, che Fudou non aveva specificato dove lo avrebbe dovuto baciare, quindi, onde evitare altre figuracce, Fubuki scelse di dare un bacio sulla guancia di Gouenji. Ma mentre stava per toccare la pelle dell'altro, fu Shuuya stesso a compiere quel passo che mai, Shirou men che meno, avrebbe avuto il coraggio di fare. Mica poteva sprecare l'occasione. Spostò leggermente il viso e, inevitabilmente, toccò le labbra dell'altro.

Erano davvero come le immaginava. Morbide, dolci, in poche parole celestiali! Se solo avesse potuto sarebbe rimasto così per sempre.

Shirou sgranò gli occhi non appena avvertì le labbra di Shuuya sulle sue. Non poteva essere vero, non ci credeva! Eppure...eppure era reale. Sapeva di doversi allontanare, ma non ci riusciva. Era il suo desiderio più grande avere quel contatto con lui e ora stava accadendo. Le labbra del biondo erano calde e delicate, come aveva sempre immaginato. No, non poteva, non ci riusciva a spostarsi. E mandò al diavolo anche la timidezza. Chiuse gli occhi e premette leggermente più forte sulle labbra dell'altro. Inoltre, non contento, le dischiuse appena e con la punta della lingua le accarezzò. A quel contatto Shuuya perse del tutto la testa. Non gli importava più dove fossero, con chi fossero, esisteva solo il suo Shirou. Sì, perché ormai non aveva più dubbi. Portò le mani sui suoi fianchi e lo strinse a sé, mentre avvertiva le mani del Lupo insinuarsi tra i suoi capelli. Non ci volle molto che il bacio si approfondì. Finalmente potevano sentire interamente il loro sapore reciproco. Si staccarono dopo poco tempo e si fissarono intensamente. Entrambi avevano il respiro ansante, le guance erano colorate di un leggero rossore, ma gli occhi brillavano.

-Vieni con me.- gli sussurrò Shuuya prendendolo per un polso e trascinandolo fuori dalla stanza.

 

Tutti i componenti dell'Inazuma Japan erano impietriti. Che cosa era successo?

-Ra...ragazzi?- la voce di Kougure ruppe il silenzio che era calato nella sala.

-Non...ci...posso...credere...- mormorò Someoka.

-E chi se lo aspettava?- per quanto non sembrasse, anche Tsunami era scioccato.

-Più che altro, non avrei mai immaginato che Fubuki fosse così intraprendente.- constatò Hiroto.

-Guarda che è stato Gouenji a girarsi.- chiarì Hijikata.

-Vero, però non so se hai notato la mossa del nostro lupetto. L'ha provocato e l'altro a risposto senza tanti problemi.-

-L'ho detto io che sono due cretini.- disse infine Fudou, che dopo quella frase si ritrovò gli occhi di tutti addosso.

-E tu che ne sapevi?- chiesero in coro.

-Bastava guardare. Solo loro sembravano non volerlo fare.-

-Ben detto Kiyama.-

-Meno male è finita!- sospirarono sia Kazemaru che Midorikawa sdraiandosi a terra.

-Non se ne poteva davvero più.- esordì anche Sakuma.

-Io propongo di dare un premio Nobel a Fudou Akio per il miglior obbligo del secolo!- esplose Endou saltando in piedi.

-Una volta ogni tanto le tue idee funzionano.- disse, invece, Kidou rivolto al moro.

-Devo ammettere che Fubuki mi ha agevolato dicendo obbligo, comunque anche in caso contrario gli avrei fatto sputare la verità.-

-Scusate, ma pensate che li rivedremmo prima di domani mattina?- chiese titubante il piccolo Tachimukai.

-Credo proprio di no.- rise il capitano, subito seguito a ruota dai suoi “complici”.

Le voci di tutti tornarono a riempire la sala e l'argomento “cosa è successo prima?” venne accantonato. In fondo tutti erano contenti per la novità. Non proprio tutti, ma nessuno ormai poteva farci più nulla.

 

 

Intanto...

 

 

Erano entrati nella camera del biondo e una volta che Gouenji ebbe chiuso la porta ci fece appoggiare Fubuki con la schiena. Continuavano a fissarsi, quasi increduli per quello che era accaduto. Shirou sorrise appena, un dolcissimo sorriso che Shuuya ricambiò. Con una mano sfiorò il volto del grigio, gli accarezzò i capelli che non immaginava essere così morbidi. Sentiva il suo respiro accelerare lievemente, vedeva le sue labbra appena dischiuse tremare e non resistette. Si fiondò su di esse, venendo subito accolto dal compagno. Shirou gli stava accarezzando la schiena, stringendolo più a sé, quasi a volersi fondere con lui. Andarono avanti a scambiarsi baci appassionati e dolci carezze per parecchio tempo, prima che si decidessero a staccarsi, ma non del tutto. Non dopo il tempo passato a “costringersi” lontani.

Raggiunsero i letto e si sdraiarono. Non avevano ancora parlato, ma in fondo cosa c'era da dire? Leggevano nei loro occhi, nei loro gesti quale fosse il loro legame e quanto forte fosse. Però una cosa dovevano dirla. Quelle due semplici parole che erano tutto per loro.

 

-Ti amo.-

 

 

 

  
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