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Autore: gemelli89    18/10/2015    0 recensioni
E' ambientata qualche anno dopo la partenza di Cuddy dal PPTH...ci saranno delle piccole sorprese che sconvolgeranno la vita dei protagonisti. Anticipo che è presente un personaggio nuovo che non è presente nella serie, così come saranno ancora presenti sia Wilson che Dominika. E' la mia prima fanfiction, spero di scrivere qualcosa di interessante e che vi piaccia, la storia è ancora in lavorazione e sinceramente non so come andrà a finire. Lo scopriremo insieme:)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~Il sole è alto in cielo, i suoi raggi baciano delicatamente i profili della case entrando attraverso le finestre e illuminando le camere. Queste giornate ti mettono di buon umore ma non ora, non con Matt nelle mani di chissà quale criminale. Adesso, invece, sembrano volerti prendere in giro, sembrano voler sottolineare come il mondo continui ad andare avanti, ignaro della sofferenza che aleggia nel tuo cuore.
Sono passate poche ore da quando House aveva lasciato casa di Lisa ma ti sembra un’eternità, sembra tutto un brutto incubo, come se la tua mente non possa accettare che tutto questo sia successo a voi, a Lisa.
Wilson era uscito a cercare House visto che non era riuscito a calmare Lisa. C’era voluta tutta la tua capacità di persuasione e un po’ di oggetti rotti, tra cui il tuo orologio da polso, per calmare Lisa. Nel frattempo era arrivata Julia, la sorella della Cuddy, che si era presa cura di Rachel, facendola svagare un po’.
Lisa ti raggiunge in cucina, le passi una tazza di caffè appena fatto, non vi dite niente, basta solo uno sguardo, una lacrima scivola solitaria sulla sua guancia, “So che ho sbagliato” ti dice distogliendo gli occhi dai tuoi, “Lisa nessuno ti giudica. Nessuno di noi può neanche lontanamente immaginare quello che stai passando. Vedrai che anche House la penserà così”, cerchi di confortarla, “Dov’è?” ti chiede, “Non lo so. È uscito subito dopo la tua sfuriata. Era a pezzi. Credo che anche lui la pensi come te. Crede sia colpa sua” le rispondi non riuscendo a mascherare la tua preoccupazione, “E le mie urla non hanno aiutato”, sospira rumorosamente quasi a voler scacciare il nodo che ha in gola e che le fa inumidire gli occhi. Il silenzio si protrae per qualche secondo, “Wilson è uscito a cercarlo?”, le rispondi con un cenno del capo mentre sei intenta a sorseggiare del caffè, “Spero che l’abbia trovato e che stia bene”. Lo speri anche tu e ti dispiace che Lisa abbia quest’altra preoccupazione.
Sentite qualcuno aprire la porta, uscite dalla cucina e Wilson e House entrano in casa. Wilson si dirige verso il salotto e tu lo segui chiedendogli a mezza voce se era tutto ok, “Abbastanza” è la risposta del medico.
Ora siete tutti e quattro nella stessa stanza, in silenzio, un silenzio che ti fa impazzire, siete tutti immobili con gli occhi fissi in un punto, non sapendo bene che fare. Tutti tranne House che ha ripreso a macinare chilometri. Non aveva rivolto la parola a nessuno, l’unico contatto che era riuscito a concedersi con Lisa era stato un veloce sguardo.
All’improvviso Cuddy si alza di scatto dal divano, come se il suo cervello avesse costretto il corpo a fare qualcosa che non voleva. La segui con gli occhi mentre si avvicina ad House, “House mi dispiace” le senti dire. Lui si ferma e la guarda con un’espressione inedita sul volto, “Io non so cosa mi sia preso. Ero spaventata, terrorizzata. Chiunque abbia preso Matt è un pazzo…”, “Avevi ragione invece” la interrompe, “Appena Matt tornerà a casa vi lascerò in pace. Ti prometto che tornerà sano e salvo”, “Non dire stupidaggini. Abbiamo bisogno di te. Chiunque abbia preso Matt è un pazzo. Non è colpa tua”. Vedi House avvicinarsi a Lisa e abbracciarla mentre una lacrima scivola sul suo volto. Distogli lo sguardo, ti sembra di violare qualcosa di particolarmente intimo e preferiresti essere da un’altra parte, e noti che anche Wilson sta pensando la stessa cosa, ma un minuto dopo House sembra essere tornato quello di sempre e Lisa è ritornata a sedersi sul divano.
Julia rientra poco prima dell’ora di pranzo insieme a Rachel.
Le ore passano lente. Hai sentito Harry ma non ci sono novità né su Matt né su Dominika. Non fai in tempo a pensarlo che qualcuno bussa alla porta facendovi sobbalzare tutti. È Harry. “Ci sono novità”, esordisce, “Abbiamo trovato Dominika, ora è in ospedale in coma”, si affretta a concludere prima che qualcuno lo interrompa. Lisa perde quel po’ del colore che aveva acquistato e Julia le passa una mano sulla spalla, Wilson e House restano in silenzio, scioccati dalla piega che stava prendendo la situazione, “Cos’è successo?” gli chiedi, “Un incidente. Secondo noi non è una coincidenza. Forse è stato il suo complice. Non sappiamo molto. Quando ci hanno chiamato lei era già incosciente. Ma la cosa più importante è che ci è arrivato un nuovo video”, Harry si avvicina al televisore, e il terrore di ciò che potresti vedere ti fa torcere le budella. Speri che non sia peggio dell’ultima volta. Osservi House perdere velocemente colore e stringere il bastone convulsamente, l’ultimo video l’aveva scosso e non sapeva bene cosa aspettarsi da questo. Matt ha sempre un giornale in mano con la data di oggi ma non è bendato, “Mamma” chiama mentre delle lacrime spuntano dai suoi bellissimi occhi azzurri, senti Lisa singhiozzare abbracciata a Julia. Deve essere straziante vedere una persona a cui vuoi bene chiederti aiuto senza che tu possa fare niente per aiutarlo. “Dottoressa Cuddy” interviene l’uomo col passamontagna, “Come ci si sente quando tuo figlio ti chiede aiuto e l’unica persona che può aiutarlo rimane indifferente alle sue suppliche? Adesso è il mio turno di restare indifferente”. Il video si interrompe di colpo.
“Ma cosa diavolo vuole quest’uomo?” urla Lisa in preda alla paura, alla frustrazione, all’angoscia, “Rivoglio indietro mio figlio”, Julia le porge un bicchiere d’acqua e le chiede se vuole sdraiarsi un po’. Lisa accetta ma dubiti che abbia effettivamente capito quello che le è stato detto. Sembra non avere più la forza mentale per fare niente. Julia l’aiuta a camminare mentre si dirigono in camera.
“Quest’uomo ha preso in ostaggio nostro figlio perché abbiamo fatto qualcosa al suo di figlio”, sul suo volto compare la solita espressione che assume quando cerca di risolvere i suoi casi, “Sembra proprio di sì, dottor House”, risponde Harry ma, sei abbastanza sicura che, quella di House, non era una domanda ma una constatazione. Sai che sta riflettendo. “Dovrò chiedere all’amministrazione dell’ospedale le cartelle dei suoi casi, crediamo che il responsabile di questo sia lì”, “Ma non ha chiesto nessun riscatto?”, interviene Wilson, “Non crediamo sia interessato ai soldi” gli risponde Harry, “E cosa vuole allora?”, “Dolore” rispondi ad un Wilson che ti guarda sbalordito, “Vuole che House e Cuddy provino lo stesso dolore che ha provato lui”.
Wilson continua a tormentare Harry con una miriade di domande, non riesce a capire come si possa fare del male ad un bambino, ma lui non sa cos’è il dolore, quello profondo, quello che ti svuota, quello che ti toglie la voglia di vivere, che ti fa toccare il fondo. Quando una perdita ti colpisce così da vicino, come quella di un figlio, il tempo sembra fermarsi, rimani lì, immobile, aspettando che tutto prenda di nuovo ad avere un senso, che tutto ritorni ad essere come prima, e poi ti accorgi che, mentre tu sei fermo lì, con il dolore come unico compagno di vita, la gente intorno a te continua a vivere e ti chiedi come facciano a ridere, a divertirsi, mentre la persona a te cara è morta e non potrà più gioire o ridere. Quella sofferenza ti logora piano piano e ti fa scendere sempre più giù, fino a farti fare cose insensate.
Sei arrivata anche ad un’altra conclusione. Se il rapitore non era interessato ai soldi ma solo a farla pagare a Lisa e House, l’unica soluzione, affinché Matt potesse tornare a casa, era trovarlo. Trovarlo prima che il rapitore potesse fargli del male.
 
  
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