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Autore: Megga_Cullen    18/02/2009    9 recensioni
“ E’ stato lui!”
“ E’ stata lei!”
Ok, qui bisogna risolvere il problema. Adesso.
“ Tom, non è che potresti darmi il numero di quel mostro? Vorrei chiedergli un piccolissimo favore.”

Una shot senza pretese su un ipotetico - o meglio, troppo bello per essere vero! - futuro di Kristen. Una Kris alle prese con fango, vasi antichi rotti, mostri e così via. Ma non temete, ogni principessa in difficoltà ha il suo principe, no?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengo, a parte Nikki e Tom - voi vi chiederete, giustamente: Ma non sono i migliori amici di...? Leggete e capirete *-* - e questa storia è frutto della mia subdola mente, senza scopi di lucro o blablabla.
Note: Alluuuuura. Questa piccola storia nasce perchè, dopo la distruzione del mio pc portatile anche il fisso è morto - Sfortuna a me! - ed ora che quest'ultimo è... Come dire, magicamente rinato... Beh, lo rinauguro! xD Il personaggio maschile penso abbiate capito chi è Y______Y Ahimè, non sono brava a nascondere le cose U_U
(*) Non ditemi che non sapete di chi è sorella U_U E che non sapete che lui viene chiamato così dai suoi amici *___*
Beh, spero solo che vi piaccia U_U
E che mi lasciaste delle BELLE critiche costruttive *-* Farete questo sforzo per me? Sì? Ma che caVe ^^
Dedicata a tutte quelle che seguono le mie pazze imprese e a sbadata93, AnnieWilkes { Che stanno progettando il sedere fumetto della storia xD } e honeyweasley95 che ha la pazienza di sopportami xD * Me piccola ebraina, sì *
Enjoy it, people! *ò*


A Quiet Afternoon.


xxx_ Mud and Vases



Uhm, un frutto… Mandarino Cinese… Sette parole… Ci son- aaah! No, Il vaso no!

“Ehn… Ops. Io… Vedi… Ops!” Ignorando la creaturina che si spreme le meningi per trovare una scusa, con un balzo raggiungo il camino, dove prima era in bella mostra il vaso di mia suocera.

“Si, tesoro, l’hai già detto.” Osservo sconsolata quei pezzi di ceramica, irreparabili.
Una cosa è certa: il prossimo Natale il posto accanto a lei andrà di sicuro al marito di Beth.(*)
E tanti bei saluti all’adorabile consorte del suo bambino.

“Mi dispiace.” Ok. Guai a chi dice che questa bambina non è la copia identica di suo padre. Con il suo sguardo da cagnolino bastonato, il tutto incorniciato da splendidi occhioni azzurri e boccoli rossicci. Dispiace anche a me, piccola, ma stavolta non attacca.

“Nikki, quante volte ti ho detto che non si gioca con gli oggetti delicati? Soprattutto se sono un regalo della nonna? Hai sei anni, sei una donnina ormai!” Preparati Kris, resisti a quello sguardo, devi farcela.

“ Ma… Vedi… Ecco! Sì, io, beh! Volevo leggere uno di quei libri che leggi tu, sai… Quelle cose lì, sulle dee…”

Mitologia greca, Nik?” Le dico, scettica.

“Esatto, quella roba lì.” Io la guardo, furiosa. “ Uffi, mamma, lo sai anche tu che quel vaso era orrendo!”

“ Prova a spiegarlo a tua nonna. Per non parlare di tuo padre! Inizierà con uno dei suoi monologhi su quanto tua nonna abbia speso, su quanto ci tenesse! Cimeli di famiglia e blablabla!” Sbuffo. Che bella seratina mi si prospetta davanti!

“ Mi dispiace, mamma. Davvero, io non volevo! E’ solo che mi annoiavo e… Ti prometto che spiegherò tutto io alla nonna, ok? Anche a papà. Sguardo coccoloso e vedrai.” La incenerisco con lo sguardo, sa che nessuno dei due riesce a resistere al suo sguardo da cucciolo.
Imporsi? Inutile, soprattutto per quanto riguarda il suo papà. E’ come… stregato da questo piccolo demonio. Per non parlare della sua adorazione verso il piccolo mini-lui, Tom.

Sbuffo di nuovo.
Avanti, Kri. Tanto sai che alla fine l'avrà vinta lei.
Dannazione a me!

“ E va bene! Ma non finisce qui, Nicole.” Poi comincio a riempirle la faccia di piccoli baci, sotto le sue risa, per il solletico. “Basta mamma, basta! Noooo, il collo no! Tregua! Tregua! Pace!” Sorrido fermandomi, inziando a cullarla.

“Quindi sono perdonata perdonata?” Mi chiede, fintamente preoccupata.

Io alzo un sopracciglio, eloquente. A differenza del suo papà, io almeno provo ad impormi.

“Grazie!” Adesso è lei, a riempirmi di baci. “Ti voglio bene, Kiki.” Le sorrido raggiante, amo essere chiamata in quel modo. Solo tre persone, al mondo, mi chiamano così.
Le persone che amo più della mia vita. Questo soprannome ha anche, come dire, una storia. L’inizio della mia vera felicità.

“ Sai Kris, stavo pensando ad una cosa.”

“Tu… Pensi?”

“Divertente, davvero. Avanti Kristen, guardami negli occhi, sono serio.”

Rido, guardando il ragazzo avanti a me, spazientito più che mai.

“Ok, ok, la smetto.” Lui sospira e chiude gli occhi, come per concentrarsi, o prepararsi prima di dire o fare qualcosa.

“ Kris…” Continua, dopo un po’. “ Stiamo insieme da quattro anni, mentre io ti amo da cinque e mezzo e… Beh. Io… Io sento che non posso continuare così. Non voglio andare ogni week-end in aeroporto, mi sto stufando di questa situazione. Voglio vederti Kris, sempre, voglio svegliarmi con te, dormire con te, passeggiare con te…” Lo interrompo, spaesata.

“ Sono cose che facciamo già, non trovi?”

“ No, Kris. Io voglio stare sotto lo stesso tetto con te.” Il mio cuore perde un battito. Che… Mi… Insomma, mi sta chiedendo di vivere insieme?

Senza accorgermene, do voce ai miei pensieri. La mia faccia deve essere molto divertente, perché il mio ragazzo scoppia a ridere come un pazzo. La nota isterica è solo una mia impressione?

“ No, Kiki. Ti sto chiedendo di sposarmi.”




Sento il rumore della serratura, accompagnata da passi che si avvicinano al soggiorno.

“ Papà, avanti, perché dobbiamo per forza dirlo alla mamma? Non se ne accorgerà! Sarà di sicuro andata a casa di zia Nikki con Nicole, l’hai detto anche tu! Possiamo sempre raggirarla, no?”

“ Non penso proprio, Tom.” Risponde mio marito, improvvisamente terrorizzato, a nostro figlio, girandolo verso me e la sua gemella.

Impiastricciato dalla testa ai piedi di fango, l’unica parte non sporca di quel liquido viscido e marrone sono gli occhi e qualche ciocca di capelli. Quei terribili occhi tra il verde e l’azzurro e quei capelli ribelli di una tonalità tra il biondo e il castano.

E io che mi preoccupavo di ricevere una ramanzina!

Bene, bene, bene. Chi pensavate di raggirare voi due, eh?” Dico, con una mano al fianco e il piede che batte per terra.

“ Possiamo spiegare!” Dicono, con le mani in avanti, come per proteggersi da una furia.

Il fango, Dio mio! Il fango! Devo ricordarti, Rob, quanto tempo ci abbiamo messo per lavarlo l’altra volta? Era ridotto peggio dell’uomo fango!” I tre scoppiano a ridere. Mai pensato di darti alla carriera di comico? Ora sì.

Robert, finita la crisi ilare, si sofferma sul mucchio di pezzetti di ceramica e polvere, che prima facevano parte del vaso antico di sua madre.

Oh-Oh.

“ E quello?” Dice lui, sostituendo il mio posto da generale. Mani al petto, piede a ritmo.

“ Possiamo spiegare!” Urliamo allora io e Nicole, prima che il caos abbia inizio.

“ Aspettate!” Interviene Tom.

Stoppiamo il nostro battibecco, per concentrarci su di lui.

“ Papà mi ha permesso di giocare con il fango…” Lancio uno sguardo omicida a mio marito. “… E mamma stava coccolando Nik dopo che lei ha rotto il vaso.” Ora è lui quello ad incenerirmi con lo sguardo.

“ E allora?” Sbotta sua sorella.

“ E allora siamo pari, niente punizioni con la promessa che sarà l’ultima volta. Faremo più attenzione e vi ubbidiremo.” Il mio piccolo alza lo sguardo, fiero, mentre io e Rob scoppiamo a ridere.

“ Cosa c’è da ridere? Mi sembra un buona idea!” Esclama Nik, offesa.

“ No, sul serio, bambini. Pensate davvero che i vostri genitori siano così vecchi e creduloni?” Rob sghignazza.

“ Beh…”

“ TOM!” Ma... Come... Io vecchia? Io? Cose da pazzi!

“ Filate a farvi il bagno, che tra poco si cena. Io e papà vi raggiungiamo subito.” Dico io.

“ Scricciolo, controlla tuo fratello.” Nik annuisce divertita, schioccando un bacio al papà.

“ Hei! Ma io sono più grande di te! Perché devo essere controllato?”

“ Si, di cinque minuti.”

“Tre.” Nik sbuffa, trascinando il fratello in bagno.
Rimasti soli, mi giro verso l’uomo della mia vita.

“ Sapevo che prima o poi avrebbero fatto storie sui minuti.” Mormora lui.

“ E hanno solo sei anni e mezzo!”

“ Sono svegli.”

“ E demoniaci.”

“ Ma mi piacciono così, sai? Amo la mia famiglia così com’è, vasi rotti, t-shirt usate come mantelli da super eroi, opere d'arte sui muri-...”

“ Si Rob, penso di aver capito il concetto...! Sai che ti dico? Piace anche a me così, non la cambierei per nulla al mondo.” Gli dico, sorridendo. E' la pura verità.
Amo quei bambini, ogni giorno guardo Rob e ripenso alla mia testardaggine, a cosa avrei potuto perdere continuando a viaggiare nella mia bolla protettiva.

“ Neanche per un cucciolo?”

“ Forse! Sarebbe più facile togliere del fango dalla pelle di un cane!” Dico, piantandogli un pugnetto sulla spalla.

Lui mi guarda e sospirando mi abbraccia, sussurrandomi all’orecchio “ Possiamo rimandare a più tardi? Sono stanco e ho voglia di coccole.” E, beh… Poi sfodera il suo sguardo, quello che i nostri piccoli hanno eridato… Logico. Forza! Stordiamo pure Kris a nostro piacimento! TSK!

Patty(*) vuole le coccole?” Dico io, accarezzandogli i capelli. Lui annuisce, strofinando il naso sulla mia guancia, come un gatto.

“ Ti amo, Kiki.”

“ Anch’io, scemo.” Gli rispondo, prima di baciarlo.
Ma come volevasi dimostrare, i miei due amati gemelli del terrore sono, come al solito, puntuali come un orologio svizzero.

Aaaaah! Mamma, papà! Tom dice che c’è un mostro nella vasca che vuole risucchiarmi e usare i miei occhi come tappa orecchi!”

Rob ride, mentre io alzo gli occhi al cielo.
“ Non c’è che dire, quel bambino ha molta fantasia.”

“ Concordo, donna.” Poi mi prende per mano, diretti verso il bagno. “ Bene Nik, preparati, Super Papà arriva! Ucci Ucci tutti i mostri mi pappo in un…” Rob mi guarda, cercando un suggerimento.

“ In un boccucci!” Rispondo ridendo, rafforzando la presa delle nostre mani, prima di entrare in bagno e di ritrovarmi in un lago d’acqua artificiale.

“ E’ stato lui!”

“ E’ stata lei!”

Ok, qui bisogna risolvere il problema. Adesso.

“ Tom, non è che potresti darmi il numero di quel mostro? Vorrei chiedergli un piccolissimo favore.”
  
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