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Autore: DarkPhoenix    18/02/2009    2 recensioni
Non fare così Sas’ke-kun.” Cinguettava quasi. “ Sei tu che vuoi tutto questo. Io te l’ho detto che non era una buona idea, ma sei così testardo...”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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[Basta, non ce la faccio più. Perché non la smette?]

“Ti stai chiedendo perché non ti lascio in pace, vero Sas’ke-kun? Oh, ma perché dovrei? È’ tanto bello stare qui con te! Ora che sei tornato possiamo stare assieme tutto il giorno! Sono così contenta!”
Vide il suo viso contrarsi in una smorfia di disappunto quando la ignorò. Era così infantile.
“E tu sei un incredibile musone, potresti sorridere ogni tanto, sai?”
Sakura Haruno era lì davanti a lui, i grandi occhi verdi sgranati, e lo guardava.
[Come al solito. Pazzesco come non si arrenda mai.]
Lui, tanto per cambiare, non le rispose. Si limitò a fissarla, pensando che forse avrebbe pure potuto smetterla di andare fin laggiù se lei riusciva comunque a inseguirlo anche lì.. Succedeva  sempre così. Si andava a sedere sotto quell’albero [ un ciliegio, figurarsi] ed ecco che lei compariva, quasi dal nulla. Come diavolo facesse, poi..

[ Non fingere di non saperlo, a cosa vuoi che serva ormai?]

Lei intanto continuava a parlare, incessantemente, lanciandogli, di tanto in tanto, un sorriso.
“Oh, smettila di fare quella faccia Sas’ke-kun! Se tu non volessi realmente vedermi, ti assicuro che non sarei qui!”
 Scoppiò a ridere e all’improvviso quel suono argentino gli fece gelare il sangue nelle vene.

[ No, non di nuovo…ti prego, non di nuovo!]

Si sporse in avanti, tentando di afferrarla, ma lei era già scattata in piedi e lo guardava con uno sguardo pieno di rassegnato amore.
[ Lo stesso di quella volta..]
“ Oh no Sas’ke-kun! Lo sai che non puoi toccarmi. Non è consentito questo”
La vide piegarsi verso di lui, ancora accasciato a terra, e sorridere.
“Non fare così Sas’ke-kun.” Cinguettava quasi. “ Sei tu che vuoi tutto questo. Io te l’ho detto che non era una buona idea, ma sei così testardo...”
Scosse il capo, mentre si accovacciava, il viso a pochi centimetri da quello di lui, negli occhi un’ improvvisa tristezza.
“ Ma tu non riesci a farne a meno, vero? Ti odi troppo..”

[ I suoi occhi erano troppo grandi, troppo verdi.  Accecanti.  Era colpa loro se si trovava in quello stato, steso nella polvere, col viso sporco di terra e lacrime.]

“ Credi che questo servirà a qualcosa. Che questo tuo…supplizio ti porterà indietro ciò che hai perso. Ma i morti non ritornano, Sas’ke.  Non ritornano.”
Morire. Voleva morire. A tutti quelli che aveva amato era stato concesso, perché lui era ancora vivo?
“Non è ancora il tuo turno. Hai tempo”
Lui finse di ignorare il vero significato di quelle parole, e  biascicò qualcosa che sapeva di supplica, ma lei parve non darvi troppa importanza. La guardò. Il suo sorriso era ancora li, come i suoi occhi tristi, ma tutto diventava sempre più sbiadito.
“ Smettila di colpevolizzarti così, Sas’ke. Ti ho ripetuto mille volte che non è colpa tua. Non nel modo che intendi tu. Per come stavano andando le cose, tutto questo era inevitabile. Non è colpa tua se…”
Lo sguardo le cadde involontariamente verso il basso, e lui, seguendolo, potè vedere il sangue che sgorgava copioso da una profonda ferita al petto. Lei, svelta, vi portò una mano sopra, per nasconderla.
“ Smettila” La sua voce, sebbene fosse oramai quasi del tutto inudibile, arrivò tagliente alle sue orecchie, ma lui non vi fece caso, troppo impegnato a fissare inorridito la sua katana, che, ancora una volta, era macchiata di sangue.

[ Quante altre volte avrebbe dovuto pulirla ancora?]

“Non. E’. colpa. Tua.” Sakura stava urlando, ma ormai non riusciva quasi più a sentirla. Riportò di scatto lo sguardo su di lei, cercandone affannosamente gli occhi, ma non li trovò.

[ Era sparita. Di nuovo. Come i suoi occhi. Persi.  Persi per sempre.]

E insieme a loro non trovò neppure la sua pace, perché sarebbe stato troppo facile credere solamente alle parole.

[Ma gli occhi.]

 Gli occhi non mentono mai.
E lui era troppo vigliacco, anche solo per riuscire a guardarli. Aveva troppa paura di leggervi la sua condanna.

[ Ma tu sei già dannato.]

Dannato per aver ucciso suo fratello, per aver tolto la vita alla persona che lo aveva amato più di ogni altra cosa, e che per lui aveva sacrificato t u t t o.

[ Ma lui era cieco, lo era stato fino alla fine.]

Dannato per aver ucciso lei, che aveva come unica colpa aveva quella di averlo amato e di aver cercato di proteggerlo da troppe cose. Anche da se stesso.

[Perché anche lei si era rifiutata di vedere. In lui non c’era più niente da salvare. Tantomeno la sua anima.]

E i dannati, si sa, hanno come condanna la loro stessa colpa.
[ Troppo vigliacco Uchiha, troppo vigliacco per riuscire a voler  guardare la verità in faccia. A guardarla veramente. Lo sei sempre stato e sempre lo sarai.]
E così rimaneva intrappolato in quel limbo [ inferno] schiacciato dalla sua colpa , dal suo odio per se stesso, dalla sua paura [ perché se lei lo avesse condannato definitivamente, lui cosa avrebbe potuto fare?  Peggiore del dubbio, c’è solo la certezza.] e ogni giorno riviveva quell’incubo, senza riuscire a farne a meno.

[ Ma il desiderio di lei era così forte.. e i suoi occhi. Non riusciva a rinunciarvi, per quanto il  cuore ne uscisse ogni volta più dilaniato.]

E la sua condanna si ripeteva ,volta dopo volta.

[ Era stato un errore. Lui non voleva. Lui…non avrebbe mai voluto.]

Ma continuava ugualmente la sua punizione, perché per uno come lui non poteva esserci niente di meglio.
[Semplicemente non lo meritava. Come avrebbe potuto?]

Eppure sarebbe bastato guardarla negli occhi.
Pena eterna, o assoluzione.


[ Perché gli occhi non mentono mai.]

 

 

 

Coff coff! [ me si soffoca] Beh, che dire.. eccomi di nuovo qui! Contenti? Si ovviamente, che domande inutili…[evita coltello]
Ma comunque! Vi starete chiedendo cosa sia quello che avete letto. Ebbene….non ne ho idea. Semplicemente questa idea mi ronzava da un po’ in testa, e metterla giù è stato qualcosa di molto simile a un parto. Plurigemellare.
Non so se ritenermi soddisfatta, ma a un certo punto va bene così. Poteva fare più schifo in fondo. O almeno credo..
Trovo perversamente affascinante l’idea di un Sasuke ferocemente tormentato dai sensi di colpa per aver (seppur erroneamente) tolto la vita proprio a colei che più lo amava, e che lui alla fine, riamava ( BlackPanthers  convinta, ora e sempre u_u) e che finisce con l’impazzire.
Si si, non c’è bisogno che me lo diciate. So di esser pazza.
Commentino? ^-^  Ci starebbe bene, no?

  
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