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Autore: mizuki95    18/10/2015    0 recensioni
[Fan fiction cross-over di "Noragami" e "Alive - The final evolution"]
[Lievi accenni di Yato x Taisuke]
"«Un dio della morte?!» lo interruppe il ragazzo. Ma Yato riprese «Certo che no, idiota! Lasciami finire! Sono un dio che esprime i des... » ma il ragazzo lo interruppe di nuovo «Esaudisci i desideri? Come i geni o i personaggi secondari dei manga? Fantastico! Stupendo! Potresti addirittura rendere Nami una ragazza?! Bene, allora desidero... » ma stavolta fu lui ad essere interrotto, non da un commento del dio infastidito ma dai suoi calci, che lo colpirono in ogni parte del corpo fino a tramortirlo."
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Yato
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti! Faccio un salto veloce, giusto per presentarvi questa fan fiction ed il motivo per cui l'ho scritta. In pochissimi lo sanno, ma prima di disegnare questo manga, Adachitoka disegnò un manga (bellissimo) insieme ad un altro mangaka, che purtroppo morì di cancro al fegato un anno dopo la conclusione del manga. Ebbene, dato che entrambe le opere sono state disegnate da Adachitoka, mi è venuta in mente l'idea di scrivere un cross-over, visto che dubito fortemente di poter leggere un capitolo simile in futuro (anche se ancora ci spero). L'idea originale era una fan fiction di tipo romantico, ma scrivendola non sono riuscita a realizzarla così come l'avevo pensata. Yato e Taisuke sono più simili di quanto non si pensi, e questa somiglianza non riesco a farla diventare qualcosa di più. Sarebbero due amiconi, se ci fosse un cross-over. Però i feels pioverebbero a palate, perché credo che Taisuke avrebbe dato 5.000 yen a Yato pur di salvare tutti, essendo un dio della guerra avrebbe pure potuto fermare i "fratelli" e tutto ciò che ne è venuto dopo. Detto questo, vi lascio alla fan fiction! Spero che vi piaccia! Buona lettura! :D

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Una volta, durante un periodo morto in cui attendeva una chiamata, Yato ripensò ad un episodio bizzarro capitatogli quando stava ancora cercando una nuova lama. Un idiota, che di nome faceva Taisuke Kanou, aveva trovato il suo numero e lo aveva chiamato. Yato si precipitò come sua abitudine nel luogo della chiama, capitando nel bel mezzo di un campeggio estivo: vi erano tre tende da campeggio, un tavolo imbandito ed un fuoco scoppiettante.

Ma soprattutto, c’era un ragazzo che lo fissava con un’espressione stupidamente sorpresa e al contempo sconvolta. Prima che iniziasse on le classiche domande “Chi sei? Come sei apparso? Sei un supereroe?” e versetti strozzati vari con aggiunta di gridolini niente affatto eccitanti, il dio parlò per primo «Ciao umano, io sono un dio... » «Un dio della morte?!» lo interruppe il ragazzo. Ma Yato riprese «Certo che no, idiota! Lasciami finire! Sono un dio che esprime i des... » ma il ragazzo lo interruppe di nuovo «Esaudisci i desideri? Come i geni o i personaggi secondari dei manga? Fantastico! Stupendo! Potresti addirittura rendere Nami una ragazza?! Bene, allora desidero... » ma stavolta fu lui ad essere interrotto, non da un commento del dio infastidito ma dai suoi calci, che lo colpirono in ogni parte del corpo fino a tramortirlo.

Quando lo vide privo di sensi, Yato capì di aver esagerato e si grattò la nuca, mentre rifletteva sul da farsi. Decise pertanto di aspettare che si svegliasse, per poi farsi pagare subito e realizzare il suo desiderio, infine se ne sarebbe andato in fretta per evitare domande. Tuttavia mentre organizzava questo piano, le sue narici divine avvertirono un odore delizioso. Si voltò verso la fonte di quel profumino e vide il tavolo imbandito, che prima aveva guardato con un’occhiata veloce. In effetti, era da un po’ che non mangiava qualcosa degno del palato di un dio. Vi si avvicinò con passo veloce e gli occhi assistettero alla visione di uno dei pasti più variegati e dall’aspetto invitante che Yato avesse mai avuto davanti.

Capì presto che erano degli avanzi, ma non avanzi sbocconcellati ma piatti interi mai sfiorati, con tutta probabilità perché il cuoco aveva esagerato nelle porzioni. Non ci pensò due volte a cosa fare, e si servì da solo con sommo piacere. Così facendo scoprì che l’aspetto non era solo invitante, ma il cibo in sé era squisito. Il dio era così concentrato sul cibo da non accorgersi che Taisuke si era svegliato e, alzatosi, lo stava raggiungendo lentamente «Non fare complimenti, mangia pure!» disse il ragazzo sorridendo, ma l’altro si voltò a guardarlo appena udì la sua voce. Yato non aveva un aspetto molto divino con un gamberetto impanato in bocca e un piatto colmo di cibo in mano, ma fece finta di nulla ed esclamò «Io sono il dio Yato, ed esaudirò un tuo desiderio in cambio di un’offerta!».

Taisuke pensò a moltissime cose in pochissimi secondi: avrebbe potuto desiderare il ritorno di Hirose, la salvezza di Megumi, fermare Katsumata e i fratelli; o far tornare in vita tutte le persone morte a causa degli eventi che avevano sconvolto il mondo intero negli ultimi tempi, riportare in vita i suoi genitori … Moltissimi desideri gli attraversarono la mente, di importanza e sensatezza variabile, perché quello era un momento che non capita mai nella vita reale ma solo nei manga e nei libri. E scelse il suo desiderio «Vorrei che finissi di mangiare e mi aiutassi a sistemare. Puoi farlo?». Proferì quelle parole con un sorriso un po’ mesto, poi, mentre cercava nella propria tenda il borsellino, s’informò del costo del desiderio.

Consegnò i cinque yen ad un disorientato Yato, non particolarmente entusiasta «Esaudirò il tuo desiderio, ma sei sicuro? La gente solitamente mi fa richieste di ogni genere: trovare qualcuno, cambiare, desiderio di ricchezza … » riprese a mangiare, seppur con meno foga di prima, e domandò «Perché tu no? Non desideri qualcosa?».

Taisuke sospirò, poi rispose «Preferisco fare da me. So che potrei ottenere qualunque cosa, ma non sarebbe la stessa cosa. E’ un modo di pensare forse un po’ stupido … » e con un largo sorriso «… ma io sono fatto così. Forse in futuro me ne pentirò, o forse no, ma per ora non è un problema che mi pongo. E poi, voglio dimostrare a Hirose che il potere non è tutto. Rende più felici fare le cose da sé, piuttosto che farle fare agli altri. Anche perché … » iniziò a gesticolare come suo solito quand’era agitato, parlando più veloce «Se dovessi far tornare in vita tutte le vittime, non è che finirebbe con un’ apocalisse zombie? E una Nami femminile forse sarebbe “carina”, ma farebbe anche venire i brividi. Ormai sono abituato con questa Nami! E se fermassi Katsumata in un modo così appariscente, uscirebbe fuori la storia dei fratelli e scoppierebbe il finimondo, e non mi va di diventare una cavia da laboratorio! E andare a prendere di persona Hirose e Megumi mi farebbe sembrare più figo, no?».

Improvvisamente si zittì e, abbassando il capo, mormorò «E non avrei il coraggio di vedere i miei genitori … ». Yato non capiva di cosa parlasse il ragazzo, ma comprese che stava facendo un’azione considerata “giusta”. Non volendo però ricevere l’offerta sacra per nulla, molto volentieri esaudì il desiderio di Taisuke e mangiarono insieme, parlando un po’ di tutto. Ad un certo punto, Taisuke iniziò a parlare dei suoi compagni di viaggio, svelando così la presenza di Nami in una delle tende «Dormi con una ragazza?» domandò stupito il dio, per poi dare piccole gomitate ad un fianco del ragazzo e, guardandolo come se fosse un marpione, aggiunse «E’ una fortuna, eh?» «Per niente!» esclamò l’altro, tremando «E’ una ragazza violenta, suscettibile, le basta un niente per farti diventare un ghiacciolo infilzato …» «Eh?! Un ghiacciolo infilzato?» ripeté il dio, ma il ragazzo non rispose per andare verso il tavolo, dato che per mangiare al caldo si erano spostati di fronte al fuoco.

Yato, spaventato dalle rivelazioni fatte sulla ragazza, si aggrappò ai pantaloni dell’umano voltato, ignorando il fatto di star strofinando la tuta sul terreno e i propri pantaloni che erano calati un po’, mostrando al cielo stellato una parte del divino fondoschiena «Ehi, cosa significa? Stavi scherzando, vero? E dammi un altro piatto di curry, dai!».

Il tempo passò, e con l’alba arrivò il momento per i due di salutarsi. Entrambi seduti guardavano l’alba  e, sorridendo, Yato gli disse «Sei un ragazzo simpatico, un po’ stupido ma simpatico. Il mio numero lo hai, chiamami di nuovo se desideri qualcosa o hai bisogno di sbarazzarti degli “avanzi”. Ricordati: sono Yato, il delivery god!» «Ti chiamerò quando potrò» rispose Taisuke, sorridendo anch’egli «Ma ti posso chiamare anche se non ho alcun desiderio?» «Eh? Non credo, il numero serve solo per coloro che hanno un desiderio … ma perché?».

Il ragazzo gli mise un braccio intorno al collo e, avvicinandolo a sé, gli rispose con uno dei suoi soliti grandi sorrisi «Perché siamo amici». Il sentimento che colse il dio era quello che gli umani chiamavano “imbarazzo”. Ma Yato non lo sapeva e, col viso leggermente arrossato, sparì.

Era la prima volta nella sua lunga vita divina che qualcuno lo chiamava “amico”, e la cosa lo rendeva davvero felice. Sistematosi nel tempio di un suo collega dio, si addormentò con un sorriso sulle labbra, fantasticamente sulla prossima volta in cui avrebbe incontrato Taisuke Kanou.
 
                                                                                           
                                                                               THE END
  
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