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Autore: Ash Visconti    18/10/2015    2 recensioni
Questa mia fic arriva un po' in ritardo per celebrare un evento storico epocale, ma che volete ho saputo che era il 200° anniversario in ritardo!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Napoleonico
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Io e la mia famiglia abbiamo sentito che l’Imperatore è stato sconfitto in battaglia.
E’ stato battuto pochi giorni fa, in un posto del Belgio chiamato Waterloo.
Provai sconforto: quell’uomo così invincibile era stato battuto di nuovo: dov’era finito il suo genio che tante vittorie aveva portato a noi francesi?
Ricordo bene il mio Imperatore, lo incontrai quel giorno di diciannove anni fa quando lui, semplice generale, rivolse a noi, semplici soldati, un discorso. Per lui combattei nelle verdi pianure dell’Italia e poi combattei per lui anche nel caldo feroce del deserto dell’Egitto.
Lì mi azzopparono ad una gamba, e dopo quella campagna non fui più in grado di combattere per una persona che ormai adoravo, ma seguii le sue altre imprese, mi tenni il più possibile informato sulle sue campagne vittoriose, e sulla sua scalata nei vertici del potere.
Ah, come ammiravo quell’uomo che giunse a dominare un impero partendo dal nulla, che creò un impero che dominò l’Europa, ma che sconforto provai quando seppi della Russia e di Lipsia.
Mi sembro così irreale!
Ma esultai quando seppi che era tornato dall’Elba e mentre marciava su Parigi gli andai incontro insieme ad una folla festante e gli dissi: “Imperatore si ricorda di me? Ho combattuto con lei in Italia ed in Egitto!”
Che figuraccia che feci! Come poteva ricordarsi d’un tizio qualunque con una divisa di seconda mano, invecchiato e in definitiva assolutamente irriconoscibile?
Pensando che ero solo un buffone, ma sorridendo gentilmente, quell’uomo mi rispose: “Indubbiamente hai fatto molto allora!”
Ora non ci sarà nessuno futuro per lui come invece speravo da cento giorni. Ma so per certo che mi porterò sempre nel cuore il ricordo di quest'uomo straordinario.
Ed anche voi, miei nipoti, non dimenticatelo!
 
   
 
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