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Autore: G RAFFA uwetta    19/10/2015    2 recensioni
Dal testo: "L'alba accoglie il mio risveglio con un gentile profumo di rose selvatiche; i suoi petali galleggiano sull'acqua chiara tornata tranquilla. Il sole nascente colora di rosa le acque mentre i gabbiani stridono, nel cielo sgombro, in cerca di cibo."
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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La storia è liberamente ispirata al contest "Nei tuoi occhi [edite&inedite]" indetto da milla4 sul forum.

 

Hai abbracciato l'infinito sul calar del giorno

Il mare è calmo, una distesa piatta di cristallo lucido: sembra che trattenga il fiato, come in attesa di un evento straordinario. Il sole morente dona riflessi dorati all'aria satura d'umidità e le nubi opaline si tingono di rosa infrangendosi d'arancio sulla superficie liscia.

Le onde mi solleticano la veste sollevandola appena; immersa nell'acqua salata, frammenti di me galleggiano sospesi nel vuoto, li lascio andare, trattenendoli appena, fino all'ultimo. Sospiro appagata, preparandomi alla tempesta, cullata dal lieve gorgoglio dell'acqua mentre amoreggia tra le mie cosce.

In questo angolo di mondo poche anime si avventurano: gli scogli frastagliati e la scogliera a picco mi riparano da occhi indiscreti. Solo il mare, con il suo cadenzato fluire, ha osato avvicinarsi tanto da farmi innamorare. Gioco a nascondino con le bizzarre conchiglie dei fondali, gusci vuoti dai molteplici colori. Scrivo lettere d'amore vergate dallo zampettare elegante dei gabbiani reali; le loro frivole zampe rosa imprimono dolci solchi indirizzati agli dei dei monti che poi il mare, geloso, ne lava via ogni traccia. Il vento impetuoso modella le mie forme, laboriose mani che costruiscono castelli da fata, protetti da prodi cavalieri.

La tempesta incombe e il mare reclama il suo possesso arrampicandosi e mordendo feroce le mie membra esposte. Accecanti fasci di luce illuminano la Baja dello Squalo. Denti aguzzi strappano l'acqua salmastra dai flutti. Tuoni possenti si ripercuotono tra le mura grigie della scogliera. La pioggia batte forte sul terreno sollevando lembi di me che si perdono nei rigagnoli, che lesti ritornano al mare. Nel buio quasi totale, il muggito del mare accompagna il mio agitato sonno.

L'alba accoglie il mio risveglio con un gentile profumo di rose selvatiche; i suoi petali galleggiano sull'acqua chiara tornata tranquilla. Il sole nascente colora di rosa le acque mentre i gabbiani stridono, nel cielo sgombro, in cerca di cibo.

Disseminati ovunque, ingombranti rottami di legno e lamiera ferrosa feriscono la mia carne. La vegetazione dell'entroterra mi solletica il manto e nasconde, parzialmente, due corpi sdraiati che si stringono l'un l'altro. La tempesta li ha adagiati, feriti, a ridosso degli affilati artigli di pietra. Mugolii indistinti fuoriescono dalle labbra dischiuse, sbuffi caldi che arroventano l'anima. Curiosi gechi risalgono lungo il mio corpo per poi ritirarsi repentini al primo movimento: una delle figure sguscia via serpentina per poi issarsi sulle lunghe gambe. Le vesti lacere scoprono buona parte del giovane corpo intriso di sangue. Lentamente, lasciando solchi disuguali sul terreno morbido, si avvia verso la radura nascosta tra le fronde.

Il sole è già alto nel cielo quando ritorna provvisto di un guscio colmo d'acqua e dei frutti maturi: si inginocchia accanto all'altro corpo e cerca, dolcemente, di scuoterlo. L'ombra di un rottame ha mantenuto fresca l'aria ma la ferita nella carne ha nutrito di putridi liquami il mio palato: le ossa del più vecchio emergono dalle carni, lucide e aguzze. Le labbra screpolate bevono avide quel semplice ristoro, cercando di sopprimere le convulsioni del petto. Con rami e corde il giovane costruisce un giaciglio, il più delicatamente possibile vi fa scivolare sopra l'esausto corpo che comincia ad urlare in preda al dolore.

Gli uccelli storditi si librano in volo unendosi, in cacofonico sostegno, al moribondo. Dal folto della giungla, alle mie spalle, il vento innalza il suo canto impregnando l'aria di ostili vapori. La calma di questa notte, che mi ha baciata e vezzeggiata in sinfonie di inebriante amore, viene infranta da un urlo grondante dolore.

Il giovane piange struggenti lacrime sanguigne picchiando, dolente, mordaci pugni che affondano nella rena. Sfibra la mia pelle, in tonfi sordi, lacerandosi il cuore con mille lame roventi; si accascia sfinito sui miei fianchi mentre le acque salmastre cercano di levigarne l'angoscia. Il loro dondolio pare un balsamo ipnotico, che lo disorienta, mentre lo cullo tenendolo abbracciato.

Lentamente si alza e raggiunge l'amato, lo avvolge in un sudario di foglie, cantandogli una struggente nenia d'addio. La natura si unisce al giovane in un pianto discreto mentre lascia scivolare, lungo le grigie acque, il corpo senza vita del suo amore. Lo accompagna accarezzandolo a lungo, nel suo ultimo viaggio. Corre poi sull'alta scogliera osservandolo inabissarsi fino a quando gli occhi rimangono freddi e vuoti.

Rimane per giorni, malinconica figura, sull'alto dirupo a sfiorire sotto il sole inclemente. Come petali avvizziti, la sua anima si sgretola divenendo le stelle che luccicano tra i miei capelli. Sul calar di un giorno si alza e, prosciugato da ogni sentimento, abbraccia l'infinito volandogli incontro: con il sorriso e gli occhi di nuovo brillanti, raggiunge le sottostanti acque agitate. Quest'ultime spalancano le fauci e, impotente, le guardo divorare quelle carni ormai vecchie.

Sospiro affranta, non vi è colpa alcuna dall'emergere da una tempesta se non quella di sopravvivere all'amato, tanto il mare rivendica sempre i figli che partorisco. Rimpiango sempre la solitudine perché nemmeno l'oblio dei ricordi colma il vuoto lasciato dalle tracce sulla rena.

Note autrice: la storia si sviluppa attraverso lo sguardo di un "personaggio" originale e del tutto inusuale, come richiedeva il bando.  Però il contesto, ad un certo punto, mi sembra sia sfociato nel "fuori tema".
Grazie a chiunque leggerà e vorrà lasciare un suo parere, i commenti sono sempre graditi.

Vi invito a visitare la mia pagina per notizie, approfondimenti e curiosità https://www.facebook.com/pages/Pensieri-miei/368122016708287


 


 

 
   
 
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