Scritta per i Drabble Days indetti nel gruppo We are out for prompts.

Forgiven
 

Di tutte le cose orribili che Clarke aveva fatto, la peggiore era essersene andata. Lo sapeva lei, lo sapevano i suoi amici, l'intero campo, ma quello che ne aveva più sofferto era Bellamy. Perché in quel mondo di adulti e vite distrutte e amici perduti, lei era l'unica a potergli offrire supporto e capirlo davvero. O così gli piaceva credere.

In fondo sapeva che la verità era un'altra: si era così abituato a contare su di lei per ogni piccola decisione, aveva così amato il fatto che lei ci fosse sempre, che per una volta nella sua vita avesse qualcuno con cui dividere il peso delle responsabilità, che ormai non riusciva più ad immaginarsi senza di lei. Senza i suoi consigli e le sue occhiatacce. Sembravano passati secoli dall'ultima volta che l'aveva chiamata 'principessa', ma era poco meno di un anno.

All'inizio l'aveva odiata – beh, non aveva odiato lei, aveva odiato la sua assenza; ad un certo punto l'aveva invidiata, perché dovunque fosse, di certo non pensava a lui e alla sua testa calda.

Rivederla così all'improvviso l'aveva scosso nel profondo. Ogni suo muscolo si era immobilizzato, lasciandolo impalato a fissarla da lontano. I capelli biondi erano più lunghi e le spalle sembravano ancor più piccole e magre dell'ultima volta, il sorriso era più incrinato di quel che ricordava.

Ci mise meno di un secondo a prendere la decisione di andare da lei e meno di un attimo ad iniziare a correre per stringerla a sé.

Non fu per nulla strano interrompere così bruscamente i saluti e le conversazioni tutt'intorno a lei, farsi spazio tra la folla di amici e stringerla davanti a tutti. Gli sembrò più naturale dello stesso respirare.

“Sei tornata” sussurrò soddisfatto nella nuvola dei suoi capelli chiari.

Clarke strinse forte le braccia intorno al suo collo, i piedi che ancora non toccavano il suolo.

“Tu mi hai perdonata” gli ricordò, riferendosi alla loro ultima conversazione. “E sono finalmente riuscita a fare lo stesso.”

Bellamy la lasciò andare, perché era proprio quello che voleva sentire. Se era finalmente riuscita a perdonarsi davvero, sarebbe rimasta.