Crossover
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Autore: KikiWhiteFly    19/10/2015    0 recensioni
Cinquanta flashfic o one shot, ispirate alla community americana "50_lovequotes"; raccolta multifandom: manga/anime, telefilm, libri, film, RPF e fumetti americani.
Jess/Nick | Heathcliff/Catherine | Jack/Ennis | Lucy/Shroeder | Vash/Lily | Naoki/Kotoko | Chuck/Sarah | InuYasha/Kagome | Maxwell/Francesca | Chuck/Blair | Charming/Snow | Victor/Emily | Nana/Ren | Arashi/Miwako | Angelina/Victor | Gerry/Holly | Clark/Lois | Derek/Odette | Meredith/Derek | Yoko/Kamina | Rapunzel/Flynn | Yukari/Joji | Dharma/Greg | Zach/Yvonne | Booth/Bones | Cole/Phoebe | Arima/Yukino | Callie/Arizona | Akira/Midori | Hiroki/Nowaki | Milo/Nicole | V/Evey | Shika/Ino | Zakuro/Mint | Darcy/Lizzie | Spike/Buffy | Lelouch/C.C. | Akito/Sana | Haruka/Michiru | Italia/SRI | Sherlock/John | Vegeta/Bulma | Rumpelstiltskin/Belle | Nobu/Hachi | Henry/Lucy | Harry/Sally | Pocahontas/John | Hercules/Megara | Usagi/Misaki | Aladdin/Jasmine.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash, FemSlash | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Libri, Telefilm
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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E sono giunta al termine di questa raccolta. Ci ho messo molto tempo, ma ce l’ho fatta.
Ovviamente non avrei potuto concepirla senza la mia coppia per eccellenza, una delle ship che per me sono proprio la definizione dell’amore. Di Al e Jasmine ho sempre amato il loro credere fermamente l’uno nell’altra, una cosa che si esplica in particolare nel terzo film della saga e, per l’appunto, questa storia si colloca post “Aladdin e il re dei ladri”. Ho inserito alcuni riferimenti, quindi la citazione è d’obbligo. XD

Infine vorrei ringraziare tutti coloro che si sono fermati a recensire anche solo una volta, che hanno trovato il tempo di leggere le mie storie e coloro che hanno inserito questa raccolta tra le preferite-seguite-ricordate.
Grazie mille a tutti, soprattutto a chi ha sopportato i miei aggiornamenti poco costanti.
E un grazie a Fabi (Feel Good Inc) che mi ha concesso di utilizzare questa challenge!
Okay, ho terminato, buona lettura e ancora grazie. <3





Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male



50. 

«What's meant to be will always find a way».



Aladdin non aveva mai riflettuto davvero circa quanto fosse cambiata la sua vita finché la visuale di Agrabah, solenne e maestosa, non si era insinuata nei suoi occhi quella mattina.
Era una distesa di colori vivaci, si ammorbidivano sulla linea dell’orizzonte e poi si perdevano in tante altre sfumature, oltre le quali non riusciva a scorgere null’altro. Il mondo, visto da un comodo letto a baldacchino e da soffici lenzuola di seta, era ancor più luminoso per chi aveva dovuto sempre considerare i primi albori come l’inizio di una giornata lavorativa all’insegna della sopravvivenza.
Le fila del destino lo avevano condotto da Jasmine, nonostante durante il loro primo incontro si fosse intrufolata nel mercato come una stracciona; ma ad Aladdin, già da allora, era apparsa come una visione principesca: in un via vai farfugliante di gente, Jasmine si era fatta spazio tra la folla come un’immagine singolare, quasi onirica nel suo incedere.

E ora, ora che erano sposati e il peggio sembrava passato, Aladdin temeva di svegliarsi ancora con la sensazione di dover fuggire e di dover conservare un pezzo di pane, per quanto duro, ancora per qualche giorno. Talvolta era Jasmine, la quale lo sentiva sussurrare strani mormorii in dormiveglia, a scuoterlo da certi torpori, infilando un braccio sotto il suo e ricordandogli quanto andasse tutto bene, certi giorni non sarebbero tornati mai più. 
Ma vi erano anche altri giorni in cui Aladdin rifletteva circa ciò che gli era stato donato, nonostante quanto gli fosse stato tolto, la sua vita aveva preso una svolta che non avrebbe mai pensato possibile e Jasmine, in quel quadro idilliaco, ne era la causa e la conseguenza.
Si voltò verso l’altro lato del letto per cercarla, ma non era lì; quindi si alzò, pensando che qualche dovere regale l’avesse fatta scendere di buon mattino, per poi scoprire che si trovava sull’ampio balcone, rivolta con lo sguardo in direzione del regno.

«Ehi, Al. Sei già sveglio?».
«Potrei farti la stessa domanda», rispose prontamente, baciandole la fronte.
Jasmine si strinse per qualche nano secondo nel suo scialle, poi dichiarò: «Qualche mattina mi sveglio prima per contemplare il regno. E anche per pensare un po’, prima di dover adempiere ai miei doveri quotidiani».
Avvicinò il suo volto a quello di Aladdin, come faceva sempre quando qualcosa la preoccupava in maniera particolare: «Voglio dire, tu sei qui. Ma ogni tanto temo che un’altra missione ti terrà lontano da me, che sia salvare tuo padre o entrare nella combriccola dei quaranta ladroni», sospirò. «In quei giorni ho cercato di allontanare il pensiero che non saresti mai tornato, ma… certe volte era semplicemente più forte di me».
Jasmine si morse le labbra con veemenza e Aladdin, in quel momento, si sentì così sciocco: aveva sempre visto la situazione dalla sua prospettiva, senza tener conto di quanto sua moglie avesse sofferto in sua assenza. I giorni lontani da Agrabah erano stati lunghi, faticosi e molte volte aveva temuto il peggio, un uomo solo contro quaranta ladroni era quanto di più masochistico ci si potesse mai aspettare da uno straccione come lui, eppure Jasmine lo aveva lasciato andare – anche questo, d’altro canto, era l’amore. 
«Jasmine, io… io ti chiedo scusa. Tu non hai mai cancellato quella data, non hai mai dubitato che potessi farcela», ammise Aladdin, stringendola forte.  «E nemmeno io ho dubitato di te, mai».
A Jasmine sfuggì una risatina singolare dalle labbra, quasi sardonica: «Stai mettendo sullo stesso piano l’intrufolarsi tra i ladroni e la mia presenza qui, nel Palazzo, in tua attesa?».
«Oh no, tu hai avuto il lavoro più difficile», Jasmine gli lanciò un’occhiata insospettita. «Nessuno dovrebbe mai aspettare qualcuno che potrebbe non tornare più, è la tortura peggiore. Eppure tu l’hai fatto. Eppure tu non hai mai cancellato il nostro matrimonio».
«Mi sarei intrufolata nel rifugio dei quaranta ladroni in abito da sposa, piuttosto!», esclamò Jasmine, cancellando i segni della tristezza dal volto.
«Ed è per questo che ti amo».
 «Ed è per questo che siamo ancora qui. Ma ti proibisco di usare l’Oracolo per i prossimi vent’anni!».
Aladdin si chinò alla sua altezza per poterla baciare, Jasmine cinse le braccia attorno al suo collo e così le paure, i demoni del passato e le preoccupazioni future scomparvero, lasciando posto a quel che entrambi sapevano di poter fare al meglio: vivere il presente, in attesa del capitolo successivo.


 

 

 

   
 
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