Voglio continuare a sapere che ci sei.
Che il corpo è solo un mezzo.
Che c'è altro oltre l' obrio.
Voglio che qualcuno mi dia una spiegazione a tutto ciò.
Un fottutissimo senso.
Una cazzutissima risposta.
Perché proprio Te?
E perché proprio così?
Cosa avevi fatto di male?
Queste.
Queste sono le domande che continuavano a frullarmi in testa, durante tutta la funzione.
Qesto.
Questo è tutto ciò che mi ha ucciso.
Mi ha ucciso perché non può essere vero.
Io ti sento.
Ti sento qui.
Ti sento ridere.
Ti sento parlare.
Sento che ci sei.
Sento tutto.
Dentro di me.
Lo sento dal vuoto che hai lasciato.
Dal dolore costante che mi pulsa nelle vene.
Dalle lacrime sul mio viso.
Dal respiro corto e la mente incredula.
Tu ci sei.
E se chiudo gli occhi e mi concentro.
Se per un momento escludo tutto il resto.
Io, io in quel momento Ti Rivedo.
Ti rivedo.
Ti rivedo ovunque.
Ti rivedo nelle foto, in mezzo alle canzoni, nei miei ricordi.
Ti rivedo in chi non ha paura di lottare.
In chi ha il coraggio di urlare.
In chi spera ancora.
Ti rivedo.
Ti rivedo e so che ci sei.
Ci sei e ridi.
Ridi sempre.
Ridi mentre ti sollevo per salutarti.
Ridi quando tua sorella si lamenta per come guido.
Ridi quando a mamma scappa una parolaccia.
Ridi quando ci stracci tutti a tombola.
Ridi e illumini tutto ciò che ti circonda.
Ridi e fai ridere anche me.
Continua a ridere.
Continua a insegnarmi cosa vuol dire vivere fino all' ultimo respiro.
Continua a essere.
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Notte insonne.
Ecco come avrei dovuto chiamare questa shot.
Mi prendo la libertà di alleggerire la mia anima, su questa pagina bianca.
Mi prendo la libertà di esternare tutto ciò.
Mi prendo la libertà di ringraziarti.
Per tutto.
E adesso chiudo gli occhi e mi concentro.
Un momento.
Un solo momento.
Un momento per rivederti.
C.