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Autore: Ace of Spades    20/10/2015    4 recensioni
" La pausa caffè, l'unico momento in cui si poteva staccare la spina e avere un po' di pace; e questo valeva in ogni luogo, pure lì, nella sede del Governo Mondiale, Marineford.
Anzi, forse è meglio specificare che valeva soprattutto lì. "
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Storia liberamente ispirata a Camera Caffè, quando i marine più importanti si trovano davanti alla macchinetta del caffè in una normale giornata di lavoro.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akainu, Aokiji, Kizaru, Sengoku, Smoker
Note: Missing Moments, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pausa caffè a Marineford
 

-quando i marine si trovano davanti alla macchinetta del caffè















La pausa caffè, l'unico momento in cui si poteva staccare la spina e avere un po' di pace. E questo valeva in ogni luogo, pure lì, nella sede del governo mondiale, Marineford.
Anzi, forse è meglio specificare che valeva soprattutto lì.

Era grazie alla dose giornaliera di caffeina se i marine e i loro superiori arrivavano a fine giornata senza commettere troppi danni o eliminare fisicamente qualcuno.
Perchè tutto si poteva dire, ma che i soldati non rispettassero le regole, quello no.
Il fatto che fossero dei pirati mancati con un alto valore di giustizia, bhe, era noto a tutti lì dentro.
Quindi nessuno si stupì quando il nuovo Grand'Ammiraglio, fresco fresco di nomina, fece quasi crollare un muro del suo ufficio ed uscì furente sbattendosi dietro la porta.



Ogni giorno la stessa storia.
Documenti, documenti, Ammiragli indisciplinati, ancora documenti, documenti, e documenti.
Non ne poteva più, ormai aveva toccato il fondo. Sentiva un'emicrania fare capolino e sapeva che da lì a poco sarebbe esploso come un vulcano.



Si diresse a passo deciso verso la macchinetta del caffè, unico vero refrigerio in quella giornata grigia.
Il caffè non domandava nulla, ti capiva e ti dava la carica di cui avevi bisogno.
Peccato che il suo piccolo momento fosse appena stato rovinato da una persona che aveva avuto la sua stessa idea.

"Salve Direttore!" Lo prese in giro l'Ammiraglio Kizaru sorridendogli in modo sarcastico.

"Borsalino" ringhiò più per cortesia che per saluto.

"Oggi è una bella giornata e-"

Distolse la sua attenzione nello stesso istante in cui l'altro cominciò a parlare.
Sperava di poter provocare un ictus istantaneo per frenare le chicchiere inutili del suddetto marine quando vide avvicinarsi una figura a lui conosciuta.

"Sakazuki, Borsalino, sempre a gironzolare eh" commentò Garp avvicinandosi mentre sgranocchiava dei biscotti.

"Signor Garp, cosa ci fa lei qui?" chiese con nonchalance Kizaru girandosi a guardare l'uomo e, non trovandolo per nulla invecchiato, strinse ancora di più gli occhi riducendoli a due fessure.
La leggenda vivente non si smentiva mai.

Garp stava per rispondere quando una mano lo afferrò per la nuca e lo scaraventò contro la macchinetta facendogli perdere i sensi.

"Sengoku" sibilò Sakazuki sospirando mentre il nuovo arrivato sbraitava all'ex marine privo di sensi qualcosa sul fatto di essere un ladro di biscotti.

"Oh Akainu, come va con la nuova nomina?" Chiese sorridendo gentilmente mentre il diretto interessato digrignava i denti.
"Benissimo, e lei come va con la sua vita da pensionato?"

L'aria stava cominciando a farsi pesante, come ogni volta che quei due si incontravano.

"Non mi pare il caso di litigare" provò a dire Borsalino venendo incenerito con uno sguardo dal nuovo e dal vecchio Grand'Ammiraglio.

"Kizaru, non dovevi andare in bagno?" sibilò Akainu.

"Ma veramente io-"

"VAI IN BAGNO!" urlarono entrambi.

"Subito!" Rispose sparendo in un fascio di luce e lasciando i due a fronteggiarsi davanti alla macchinetta.

"Sarò anche un pensionato come dici tu, ma rimango sempre un soldato con più esperienza di te, dovresti portarmi rispetto" proruppe Sengoku mentre la sua capra si sedeva sopra lo svenuto Garp.

"Oh certo" commentò inserendo la moneta nella macchina e digitando il pulsante giusto. "Ma io le porto rispetto, Sengoku-sama"

Prima che il marine potesse rispondere alle provocazioni non molto velate il profumo del caffè si diffuse e calmò leggermente gli animi infuocati dei due.
Sengoku prese il caffè che aveva pagato Akainu e si allontanò sorridendo e salutandolo con la mano.

Maledizione. Quanto lo odiava.

Infilò un'altra monetina e digitò nuovamente sentendo una vena sulla sua fronte pulsare pericolosamente. Evitò di pensare al motivo per cui Sengoku si trovasse lì e si concentrò su altro.
Finalmente poteva gustarsi un espresso senza zucchero in pace.
Sentì dei passi alle sue spalle e non si girò neanche.
Due soldati semplici si avvicinarono sprecandosi in inchini e scuse e trascinandosi dietro il corpo collassato di Garp che, pure nel sonno, sgranocchiava i biscotti di Sengoku.
Sbuffando rientrò in ufficio sbattendo ancora la porta dietro di sè pronto ad affrontare nuovamente le scartoffie in eccesso sulla sua scrivania.



 

Smoker si avvicinò alla macchinetta mentre dietro di lui Tashigi continuava a parlare della sua gatta Marilyn che a quanto pareva non mangiava da ieri.
Un grande notizia per il vice ammiraglio fatto di fumo, che proprio non vedeva l'ora di iniziare la giornata con notizie sulla gatta.
Stancamente digitò il codice per avere un macchiato caldo.

"Tashigi" la riprese quando la donna inciampò nei suoi stessi piedi e cadde in avanti di faccia.

"Oggi sono di pessimo umore" borbottò tra un sigaro e l'altro Smoker mentre mescolava il liquido marrone.

"Smoker-san! Ho iniziato a leggere un nuovo libro di poesie, vuole sentirne una?" domandò speranzosa rimettendosi in piedi.

"Ta-cchan, non vuole sentire le tue poesie, anzi, Hina è sicura che Smo-kun voglia altro da te" proruppe avvicinandosi una donna con lunghi capelli rosa, ammiccando all'uomo che le rispose sollevando gli occhi al cielo mentre la diretta interessata arrossiva e si spostava.

"Hina"

"Tieni, sono 1000 berry"

"Chi è?"

"Spandam parla troppo per i gusti di Hina"

"Avevo proprio voglia di fare male a qualcuno oggi" rispose intascandosi i soldi e scrocchiandosi il collo.

"Signorina Hina!"
Fullbody si avvicinò quasi correndo alla donna che notò subito la camicia oscena che indossava quel giorno il suo sottoposto.

"Ad Hina non piace la camicia"

"Se mi desse un aumento potrei comprarne alcune di suo gradimento! Potrei anche portare mio figlio Primo alle giostre!"

"Ma tu non hai figli" sussurrò Koby che aveva deciso di sospendere i bilanci per prendere un cappuccino, ovviamente nel momento sbagliato.

"Per ora!" Rispose sorridendo guardando con occhi sognanti la donna dai capelli rosa. "Ma quando lo avrò lo porterò alle giostre e gli farò sempre mangiare i gelati!"

"Togo!" Rispose Koby sistemandosi gli occhiali.
I due si allontanarono a discutere con un cappuccino per uno.
 

"Vedo che siete sempre al lavoro"

I tre marine si irrigidirono all'istante.
"Grand'Ammiraglio!"

Sengoku li fissava sorridendo amichevolmente.

Hina provò a fare dei segni a Smoker ma lui non la capì.

"Dato che siete tutti qui, ho una domanda da porvi" commentò tirando fuori dalla tasca un quadernino rosso.


Oh no, uno dei test di Sengoku. Ormai erano noti a tutti le sue domande e i suoi indovinelli impossibili, seguiti da una spiegazione incomprensibile su certi personaggi di regioni lontane. Chiunque intravedesse il suo testone rotondo se la dava a gambe.


Smoker si volatilizzò in una nuvola di fumo, preferendo sparire; le due donne invece si ritrovarono bloccate.



 

Akainu revisionò l'ultimo documento e si concesse uno sbuffo. Con quel casino non si riusciva a lavorare, e sembrava proprio che il chiacchiericcio provenisse dall'aula relax.
Si alzò ed uscì dallo studio e si trovò di fronte una scena paradossale.

"Hina-chan io so imitare il verso del gabbiano se serve!"

"Ta-cchan, Hina è convinta di aver risposto bene a Sengoku-san, non ora"

"Spandam non darà più fastidio. Ma perchè sono tornato qui?"

"Sengoku, ma la risposta è semplice! Le scale!"

"Signor Garp, lei è un cretino. Ora vi spiego. Nella lontana regione di Wu, c'era un uomo che..."




Akainu rimase a fissare la scena imbambolato.
"Lo sa Direttore, in questo caso Kuzan congelava tutti e la faceva finita" commentò Kizaru affiancandolo credendosi evidentemente un delegato sindacale che doveva placare i bollenti spiriti tra i suoi colleghi.
Si era scordato che l'argomento 'Aokiji' era tabù per il nuovo Grand'Ammiraglio, che ovviamente eruttò.

"Non nominarlo!"

Marineford esplose per la seconda volta.


 


Contemporaneamente Aokiji, in mezzo al mare e a bordo della sua bicicletta, starnutì.
Si fermò ed estrasse dal giaccone una fiaschetta con della grappa.
"Buona, devo tornare da questo Pino" disse ricominciando a pedalare e a canticchiare.

"OOOOh, piccola Katy, OOOh, piccola Katy~ ma chi è questa Katy?" domandò all'inseparabile pinguino.
"Dammi solo un minuto che ci penso" disse fermandosi ma dopo poco fece spallucce. "Ma chi sono io per fermare la musica? OOOh, piccola Katy, OOh piccola Katy!"















 

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Salve a tutti!
Ovviamente avrete capito che questa one-shot prende spunto dalla serie televisiva Camera Caffé e ad ognuno dei personaggi ho affibbiato un personaggio.
Se non li aveste capiti ve li scrivo qui sotto.

Akainu - il Direttore
Sengoku - Geller
Kizaru - Luca
Aokiji - Paolo
Smoker - Andrea
Hina - Ilaria
Fullbody - Olmo
Koby - Silvano
Tashigi - Patty
Garp fa Garp

Piccola idea venuta dopo una conversazione senza senso avvenuta ieri sera.
Grazie a tutti quelli che leggono, a presto,

Ace of Spades ☆

  
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