Nelle prime luci un uomo la spia. É immersa nell'agguato fresco e profumato della luna che si leva ancora vergine nel cielo.
Lui abita in cima a un palazzo. Lassù lo sguardo spazia fino a perdersi e dove si smarisce l'occhio si lascia anche il cuore.
Troppa terra si splanca davanti, mentre i sensi rinvigoriscono nella notte.
Perché condannare quello spettacolo a nascere ad ogni notte?
L'uomo la guarda: é lei a frugargli nel cuore, nel groviglio in cui giacciono infranti i suoi sogni.
Si muove leggiadra. Così grande e ancora così ingenua e pura.
La sua bocca non ha mai toccato sangue e i suoi occhi non conoscono luce.
Il corpo non conscerà passione se non la lotta.
Le sue carni brameranno la lussuria del sangue.
Le sue mani avranno come amanti le armi.
Il suo sorriso piegherà nazioni.
E il suo cuore sarà pietra.
E mentre si avvicina sente il suo odore.
Avevano fatto bene a scegliere una ragazza sola.
In mano all'Ordine sarebbe diventata grande.
La Stirpe continua e il Sangue scorre.
In ginocchio davanti a lui sfigurava.
Come una rosa appena recisa davanti a una che non può appassire.
Viva e bella, ma destinata a morte certa.
- Chi viene al mio cospetto?-
- Un essere non degno di parola.-
-Chi si alzerà all'alba per la Stirpe e per il Sangue?-
- Una vergine sacra agli dei-
- Chi vuole diventare questa vergine?-
- Una sorella dell'Ordine. Una sorella della notte. Una serva della Stirpe. Una figlia del Sangue.-
- Allora alzati, vergine. E corri verso l'alba di una nuova vita!-
Grida di giubilo sorgono dalla folla.
Alzando le mani al cielo l'Ordine si zitti.
-Sei sono giunte a noi questa notte. Sei verranno marchiate e sei inizieranno il loro cammino.-
La lastre di pietra fecero diventare fredda la pelle.
Le guardava e provava desiderio.
Sei nuove vergini. Un nuovo inizio.
Il rumore delle catene era musica nel vento che spirava dalle colline.
Legate supine le giovani aspettavano la vita.
La vita che era morte.
Perché in loro sarebbero vissute insieme vita e morte.
I sacerdoti aspettavano con lo stiletto in mano.
Dei corpi si intravedevano solo le forme infantili e il movimento regolare del petto.
Gli stiletti calarono contemporaneamente e urla confuse si mischiarono fra di loro.
Poi fu silenzio. Ancor più lacerante delle urla.
Non si sentivano più i cuori battere. I sacerdoti guardarono il loro Maestro bagnare col proprio sangue le labbra delle vittime.
E poi ritornarono. Una dopo l'altra. Con grida sovrumane movimenti bruschi e violenti cercavano di liberarsi dalle catene.
Nessuna era rimasta uccisa.
Tutto era andato per il meglio.
Scopri le zanne e la sua risata si unì all'ululato del vento.