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Autore: slanif    20/10/2015    3 recensioni
HanaRu
10 storie scritte di getto ascoltando 10 canzoni in risproduzione casuale.
Cosa ne sarà venuto fuori?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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— RULES
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata sia la tua drabble.
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.



 

*



 

HanaRu 10 Songs Challenge
di slanif



 

1. “Io Ci Sarò”, 883


Osservo la fede che splende al mio dito e ricordo quel giorno di quarant’anni fa, quando dicesti di sì.
Eravamo a Los Angeles, faceva un caldo boia nonostante fosse l’undici di ottobre e il sole spendeva alto nel cielo. C’erano mia madre, tuo padre e Yohei(1). Eravamo solo in cinque, ma mi sembrava di celebrare il nostro amore di fronte al Mondo.
Ed un po’, forse, è stato così, no, Kaede? Quel giorno ci promettemmo che per il resto della vita non solo ci saremmo amati e rispettati finché morti non ci avesse separato, ma anche che nonostante i litigi, le sfuriate, le incomprensioni e le infinite disquisizioni, ci saremmo sempre stati l’uno per l’altro.
Sempre.
Per sempre.
Perché quel giorno ti ho promesso che ci sarei sempre stato, e tu hai promesso a me che ci saresti sempre stato.
E dopo quarant’anni posso dire senza esitazione che abbiamo mantenuta la nostra promessa, con ancora tanti anni davanti a noi per continuare a mantenervi fede.

*****

 

2. “Fragile”, Fiorella Mannoia


Ho sempre pensato di essere una persona forte.
Sempre.
Eppure adesso, che sono qui, seduto sulla poltrona in fondo al letto ad osservarlo, vuoto e perfetto, come se nessuno ci avesse mai dormito, comprendo di non esserlo.
Il Mondo intero è diventato buio, mi inghiotte e mi mangia vivo, senza possibilità di riemergere.
In questa casa dove abbiamo promesso per la vita di amarci, tu te ne sei andato.
In questo letto, una mattina, improvvisamente non hai più riaperto gli occhi.
Hai sempre amato dormire, stupida volpe, ma ti sembrano scherzi da fare?
Più di ogni altra cosa sogno di vedere ancora i tuoi occhi blu, profondi come l’oceano, aprirsi ancora e osservarmi assonnati come hanno fatto per sessant’anni.
Come farò senza di te?
Non ho più te e sono fragile e non so come andare avanti.
Tu non ci sei più.
Che senso ha la mia vita? Che senso ha il Mondo se tu non ci sei? Non mi importa nemmeno di essere fragile, o di farmi vedere tale. Lo capisci, Kaede? Io, Hanamichi Sakuragi, quello che si proclamava invincibile nel basket pure quando non sapeva la differenza tra un tiro in sospensione e uno da tre punti, adesso piange incessantemente e non mangia e ha il suo fidato amico Yohei che non sa più che pesci pigliare; perché anche Yohei lo sa: senza di te non posso vivere.
Eri tu, la mia vita.
Che ci faccio ancora al Mondo se tu non ci sei?
Kaede...
Aspettami.

*****

 

3. “Oh Hey”, The Lumineers


Per anni sono rimasto solo, chiuso nella mia stanza, spesso a dormire e molto poco a pensare. Tutte le volte che lo facevo da bambino, mi veniva in mente che ero solo, perché mia madre è morta e mio padre è sempre stato oberato di lavoro e non ha mai avuto tempo per me. Quando lo facevo da adolescente, invece, pensavo solo a te. A te, con quei capelli assurdi e quella voce assordante, con quelle mani sempre infilate fastidiosamente in quei calzoncini bianchi, in quel posto dove sarebbe piaciuto un sacco a me infilarle; e a te che urlavi il tuo amore per quell’oca giuliva dell’Akagi.
Dio, quanto avrei voluto strozzarti...
Per non farlo davvero, perché poi avrei sofferto per la tua perdita, mi limitavo a tirarti pallonate in faccia. Come ti infuriavi! Adoravo quando mi venivi addosso, perché era un modo fantastico per avere la tua attenzione; perché mi sentivo stimolato e tirato fuori dal mio letargo.
Eri il mio fuoco, mi incendiavi, mi accendevi e mi facevi risplendere vicino a te.
Ed era in quei momenti, quando mi sentivo così vivo, che capivo di appartenerti.
E che tu, senza nemmeno saperlo, appartenevi già a me.
In quei momenti non mi sono sentito solo nemmeno per un attimo.

*****

 

4. “Wake Me Up”, Avicii ft. Aloe Blacc


Quando il signor Anzai mi disse che non era ancora il momento di volare in America per inseguire il mio sogno perché non ero pronto, ha bruciato più di quanto mi piaccia ammettere.
Mi sono chiesto se non ero sufficientemente bravo, se pensava non avessi un futuro.
Ma poi mi sono detto che non importava quello che diceva il signor Anzai, non del tutto. Potevo seguire il suo consiglio, perché sapevo che credeva in me; ma sapevo altrettanto che sono un ottimo giocatore, che avrei avuto un futuro roseo nel basket.
Sapevo, con assoluta certezza, che ci avrei provato comunque; che avrei sbattuto la testa contro la realtà e che mi sarei svegliato dal mio sogno solo una volta averlo realizzato. Che, correndo dietro a un pallone, avrei girato il Mondo e visto e fatto cose e che alla fine avrei ringraziato il signor Anzai.
Ed è andata così.
Quel consiglio odiato, alla fine l’ho amato. Quel consiglio di aspettare mi ha permesso di arrivare in America ancora più forte, ancora migliore, e mi ha dato la possibilità di trovare il vero me stesso, di sfidare i miei limiti, e di arrivare in America consapevole di chi sono e di quanto valgo.
Mi ha permesso di arrivare in America con la consapevolezza che voleva il signor Anzai: non importa quanto tu sia forte, è l’amore che ti salva.
Ed è stato proprio l’amore, Hanamichi, a insegnarmi la strada.
Perché a volte bisogna perdersi senza saperlo per trovare la strada... e attraversala insieme a qualcuno, passo dopo passo.

*****

 

5. “I Don’t Want To Miss A Thing”, Aerosmith


Dormi, Kaede.
Lo fai spessissimo, forse troppo! Più di una volta ti ho accusato di essere narcolettico, di farti curare da uno bravo; ma anche se non lo ammetterò mai, amo osservarti mentre dormi, perché non voglio perdermi niente di te. Il movimento impercettibile del tuo petto che si alza e si abbassa ad ogni respiro, il tremore delle palpebre, le labbra socchiuse, i capelli che cadono scomposti sul cuscino bianco creando un contrasto magnifico. La tua pelle lattea e perfetta che lentamente accarezzo, minuto dopo minuto, in tutte le notti che rimango a guardarti.
Dio, Kaede, se ti amo... ti amo così fottutamente tanto che a volte ho paura persino di addormentarmi, di chiudere gli occhi, per paura che al mio risveglio tu non ci sia più. Ti amo così tanto che spero sogni me, ogni notte, e che al mattino tu sia felice di svegliarti con me accanto.
Perché io lo sono. Schifosamente tanto.
E ti sorrido e tu mi sorridi appena e so.

*****

 

6. “You Raise Me Up”, Josh Groban


Sono sempre stato un tipo solitario. Non parlo mai con nessuno e odio gli scocciatori. Tuttavia ci sono giorni in cui non ce la faccio. Giorni in cui persino il mio silenzio è insopportabile.
E quindi vengo qui, al campetto da basket, e mi metto davanti al canestro, con la palla in mano, e guardo il cielo. Non gioco, non mi muovo, non faccio niente. Rimango immobile e ascolto la città che vive di notte.
Ascolto.
Aspetto.
In attesa forse per ore.
Fino a quando improvvisamente lo sento.
Un fruscio, lo scricchiolare di un paio di ruote sulla ghiaia. E poi il rumore dei freni e lo scalpitio dei piedi.
E tu arrivi.
Con i tuoi capelli rossi e la tuta nera da cui si intravede la t-shirt bianca, avanzi verso di me con le mani in tasca. Stranamente stai zitto.
Vieni solo vicino a me e fissi il cielo a tua volta.
E, sembra assurdo, ma mi basta questo per tornare a sentire. Per tornare ad ascoltare il silenzio. Per tornare a considerarlo amico. Perché tu, che non stai zitto né fermo un attimo, rimani in silenzio vicino a me. Perché sai che ho bisogno di tornare me stesso. Perché a volte persino il freddo Kaede Rukawa ha bisogno di qualcuno che lo guidi.
Perché io, stupido do’aho, ho bisogno di te.
Perché solo tu mi capisci e riesci a tirarmi su anche senza emettere un fiato. Solo tu vedi oltre quello che mostro al Mondo. Solo tu vedi realmente chi sono; arrivando al centro di me, nel mio io più profondo.
Solo tu sai chi sono realmente, persino più di me stesso.

*****

 

7. “Halo”, Beyoncé


Le tue braccia forti mi stringono e improvvisamente capisco di non avere più scampo.
Non importa i paletti che mi sono messo né i muri che ho innalzato per tenerti lontano: io ti amo.
Ci abbiamo già provato, ma non ha funzionato. Abbiamo litigato e sofferto e io ne sono uscito più devastato di quanto pensavo possibile potesse mai accadermi. E tu, anche se non me lo dici, so che ti sei sentito altrettanto un derelitto.
Ma tu, stupida testa rossa, sei sempre stato più impetuoso di me, più fastidiosamente sentimentale e stramaledettamente romantico; e infatti eccoti qui. A casa mia, sulla mia porta, a dirmi che sì, detesti quando me ne sto zitto e anche quando parlo perché quando lo faccio di solito ti faccio incazzare, che detesti che ti tengo lontano, che odi che sono fissato col basket e che passo un mucchio di tempo a dormire; ma, dici, non te ne frega, perché ti manco. Ti manca da morire stare con me, abbracciarmi e baciarmi, fare l’amore e tutte quelle altre miriadi di cose che facciamo insieme. E ti manca tutte quelle miliardi di cose che siamo insieme. E mi abbracci davvero e mi sussurri che mi ami e anche se ho sofferto e ho paura a mettere di nuovo tutto in discussione, so che ti amo. So che, per te, posso correre il rischio.
Ma non lo dico. Kaede Rukawa non ammetterà mai e poi mai di avere paura a voce alta, ma dicendoti: «Anch’io ti amo, do’aho.», affido a te la mia anima, la mia intera vita.
Sono nelle tue mani, do’aho, ti prego di salvarmi dal mio isolamento e di riportarmi alla vita.
Con te.

*****

 

8. “Ricordati Di Noi”, Valerio Scanu


Piove a dirotto e io sono in mezzo alla strada a correre. Lo faccio tutte le mattine, a prescindere da che tempo ci sia. E tutte le mattine passo qui, davanti a casa tua, Kaede.
Ormai non c’è più nessuno da anni, e anche se so che non tornerai mai, io comunque non riesco a dimenticare.
Non posso dimenticare le giornate a scuola, sdraiati in terrazzo a guardare il cielo nella pausa pranzo, con me che parlavo incessantemente e tu ad occhi chiusi che fingevi di dormire. E i baci. E i sorrisi accennati. E le sfide in campo. E gli abbracci. E i «Ti Amo.». E le notti intere svegli a fare l’amore. E le domeniche sul divano. E le cioccolate calde. E i tuoi piedi gelati in mezzo alle mie cosce. E i tuoi sguardi.
Dio, i tuoi occhi, Kaede... come posso dimenticarmeli?
Sono blu, neri e profondi come questo cielo che è sopra la mia testa adesso. Un cielo che tu hai sorvolato fino all’altra parte del Mondo, in un luogo dove io non sono riuscito ad arrivare.
Te lo ricordi, Kaede? Il sogno di andare in America insieme...
Ma io non ce l’ho fatta.
E tu sei partito comunque.
E anche se all’inizio ti ho odiato per questo, adesso che sono passati così tanti anni so che hai fatto bene e che mai e poi mai ti accuserò di aver inseguito il tuo sogno, quello per cui eri nato.
Però, altrettanto, mai e poi mai mi dimenticherò di te; perché sei stato l’amore della mia vita e non importa quanti cieli sorvolerai; tu ti ricorderai di me così come io mi ricorderò per sempre di te.
Lo so ogni volta che guardo il cielo e penso a te.
Lo so e basta.
Lo so.

*****

 

9. “A Thousand Years”, Christina Perri


Ti amo e ti amerò.
Ti ho amato anche quando ancora non lo sapevi.
Anche quando ancora non lo sapevo nemmeno io.
Ti ho amato schifosamente tanto e altrettanto sto facendo.
Ti amo immensamente, ogni giorno, da qui ai prossimi mille anni, perché tu sei tutto, per me.
Sei la mia vita.
Sei ogni cosa.
Tu racchiudi tutto.
Perché tu sei tutto, Kaede.
Tutto per me.

*****

 

10. “Burn”, Ellie Goulding


Sai perché mi sono innamorato di te, Hanamichi? Perché dentro di te ho visto il fuoco. Lo stesso che brucia dentro di me, ogni singolo giorno della mia vita. Lo stesso che porti nel colore dei capelli, nella fierezza dello sguardo, nella forza della corsa. Lo stesso che brucia incessante nel mio petto di tutto l’amore che ho per te.
E non importa quanto la vita ci metterà alla prova: noi continueremo a bruciare, a infiammare, ad amarci, a sorreggerci, a sfidare il Mondo.
Incandescenti luci del mattino, ingloberemo ogni cosa col nostro fuoco.
Perché tu, Hanamichi, sei così straordinariamente grande che continui a bruciare con me, di fianco a me, senza perdere nemmeno un colpo, senza abbassare mai la tua ardente fiamma.
Bruci.
Bruciamo.
Fino alla fine dei giorni.
Bruciamoci l’un l’altro, riempiendoci d’amore.



 

FINE


(1) Riferimento neanche troppo velato alla mia fan fiction “I Want”.

   
 
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