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Autore: _evans_    19/02/2009    3 recensioni
[...]He let them fall, his lips pressed hard tOgether, lOOking dOwn at the thick snOw hiding frOm his eyes the place where the last of Lily and James lay, bOnes nOw, surely, Or dust, nOt knOwing Or caring that their living sOn stOOd sO near, his heart still beating, alive because Of their sacrifice and clOse tO wishing, at this mOment, that he was sleeping under the snOw with them.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sera del 31 ottobre 1981

James e Lily Potter si trovavano nel salotto della loro casa a Godric’s Hollow. Guardavano il figlioletto Harry, di appena un anno, che si divertiva a giocare con la bacchetta del padre, ridendo beato.
James e Lily tentavano di condurre la loro vita nel modo più normale e felice possibile negli ultimi tempi, ma sapevano che su di loro incombeva un grande pericolo.
Sembrava una serata tranquilla, un po’ troppo fredda per essere in autunno.
Ma Lily, quella mattina, svegliandosi, aveva percepito un’atmosfera di pericolo…di morte. Ma non aveva osato parlarne a James. Si era convita che era solo un’impressione dovuta allo stress, che il loro segreto era al sicuro…ma comunque, per l’intera giornata non si era staccata dal figlio e dal marito, quasi temendo che glieli portassero via…di non poterli più rivedere…
D’improvviso sentirono un rumore. Accadde in un attimo, lo stesso pensiero attraversò la mente di James e Lily : Voldemort.
- Lily, prendi Harry e corri!E' lui! Vai! Scappa! Io lo intrattengo...- disse James.
- James…- tentò di replicare lei.
- Lily, va’, ci penso io-
Mentre Lily saliva al piano di sopra terrorizzata e preoccupata per il marito, il figlio e per la sua stessa vita, James rimase davanti all'ingresso, aspettando il Signore Oscuro. La porta si aprì, James vide una figura nera incappucciata, Colui Che Non Deve Essere Nominato, si fece coraggio, ma in quel momento si rese conto di non avere la bacchetta. Voldemort fu veloce: un lampo di luce verde e James cadde a terra, morto. I suoi ultimi deboli pensieri erano stati :
“ Lily…Harry…”.

Voldemort si diresse di sopra: rimaneva ancora una persona da uccidere, e più precisamente un bambino. Come promesso a Piton avrebbe provato a risparmiare la madre…ma sapeva che lei avrebbe fatto di tutto per salvare il figlio. E in quel caso non avrebbe avuto alcuna pietà.

Lily aveva deposto Harry nella culla e nel momento in cui sentì l’urlo e vide un bagliore di luce verde, non poté non lasciarsi scappare un gemito di dolore e una lacrima : James era morto, il suo amore se n’era andato per sempre e qualcosa dentro di lei si era spezzato.
Una metà del suo corpo e della sua anima l’avevano seguito ovunque si trovasse in quel momento.
La sua missione, ora, era difendere suo figlio, la sua ultima ragione di vita…
Non avrebbe mai permesso che gli venisse fatto del male.
Il suo cuore batteva forte, aveva paura, certo. Si mise davanti alla culla di Harry, pronta a proteggerlo, ed ecco che comparve Voldemort.
- No, Harry no, ti prego!- lo supplicò istintivamente aprendo le braccia per difendere il figlio. - Spostati, stupida...spostati – le disse con la sua voce gelida
- Harry no. Prendi me piuttosto, uccidi me, ma non Harry...-
– E' il mio ultimo avvertimento...-
-Non Harry! Ti prego...Per favore...lui no! Harry no! Per favore...farò qualunque cosa... –gemette la donna.
- Spostati...spostati, ragazza...- le ordinò ancora il Signore Oscuro. - No!- gridò Lily. - Avada Kedavra! – .
La maledizione la colpì in pieno. Anche lei rivolse il suo ultimo pensiero al figlio e alla sua sorte prima di spegnersi per sempre.
Ora avrebbe potuto raggiungere il marito.

***


31 gennaio di 36 anni dopo


Un uomo alto, con i capelli neri perennemente spettinati, due bellissimi occhi verdi simili a smeraldi dietro gli occhiali tondi e una cicatrice a forma di saetta, varcò la soglia del cancello con la moglie e una dei suoi tre figli. Camminarono per il sentiero finché l’uomo non trovò i due nomi, incisi su lapidi di marmo bianco, che cercava. Si fermò, e così anche la sua famiglia.
Harry Potter fissò le tombe dei suoi genitori per un istante interminabile, in cui gli occhi gli divennero lucidi e un sorriso triste gli comparve sul volto.
Fu la bambina di nove anni a rompere il silenzio :
- Come mai siamo venuti a trovare i nonni? -
- Oggi sarebbe stato il compleanno della nonna…- le rispose Harry, un misto di orgoglio e malinconia nella voce – Sai, erano due maghi straordinari, con un grande coraggio…- lasciò la frase in sospeso, non voleva piangere davanti a lei. Ma era troppo difficile. Riuscì solo ad aggiungere :
- Devi essere fiera di essere loro nipote, Lily –
- Lo sono , papà – lo rassicurò lei, avvicinandosi e abbracciandolo.
- Perché non andiamo a cercare un posto dove mangiare, Lily? Papà ci raggiungerà più tardi e poi andremo a trovare lo zio Ron e la zia Hermione- propose Ginny.
Aveva capito che il marito aveva bisogno di restare un po’ da solo.
- Okay – le rispose la figlia. Mosse qualche passo verso l’uscita con la madre al seguito, ma poi si voltò e si rivolse al padre – Papà, un giorno mi racconterai la loro storia? Quella di nonna Lily e nonno James?-
- Certo, Lily. Un giorno te la racconterò – le promise lui.
- Magari tra qualche anno…quando sarai più grande e frequenterai Hogwarts…- le disse la madre mentre la prendeva per mano e cominciavano a camminare – Allora sarai una Grifondoro, proprio come loro…come tutti in famiglia.-
Una volta che si furono allontanate, Harry si inginocchiò. Gli tornò in mente la sera di diciannove anni prima, quando era stato lì. Allora non aveva ancora sconfitto Voldemort.
In particolare ricordò il desiderio che l’aveva invaso: quello di giacere sotto la neve con loro. Lo stesso pensiero lo attraversò solo per un istante. Avrebbe dato qualsiasi cosa per passare anche un solo giorno con i suoi genitori, anche adesso che era cresciuto, diventato uomo e aveva messo su famiglia. Disse una preghiera accompagnata da un – Buon compleanno mamma – e depose un mazzo di fiori sulla sua tomba.
Per i cinquantasette anni che Lily non avrebbe mai compiuto e per il sacrificio d’amore suo e di suo padre, che gli aveva permesso di essere lì in quel momento.
Si alzò, lanciò un ultimo sguardo ai suoi genitori, pur sapendo che sarebbe tornato presto, e si accinse a raggiungere la moglie e la figlia, mentre un’ultima lacrima gli rigava il viso.



  
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