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Autore: Veronica_Rosazza    21/10/2015    2 recensioni
Non lasciare che la magia finisca: scopri momenti mai visti della storia di Harry Potter, con nuovi personaggi e nuove avventure!
Cassandra ha vissuto una vita quasi normale per dieci lunghi anni; ora, qualcosa sta per cambiare. Ecco il primo libro della mia serie!
'Tremante e con il respiro corto, Cassandra varcò la porta del Paiolo Magico, un locale buio e malandato, al cui interno si trovavano strane persone con indosso strani vestiti.'
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro, personaggio, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era arrivato il lunedì, il primo vero giorno di scuola ad Hogwarts. Cassandra sentiva come una fitta allo stomaco: non sapeva cosa aspettarsi dalle lezioni di trasfigurazione, di difesa contro le arti oscure, ne tanto meno da quelle di volo.
« Cosa avete alla prima ora? » chiese Eric a colazione.
Chloe estrasse di fretta l’orario dal paiolo e lesse: « Incantesimi! »
« Oh! Vi piacerà! Le lezioni sono tenute dal professor Flitwick, il direttore di Corvonero ».
Mentre tutti i ragazzi del primo anno si informavano su come si svolgessero le lezioni e mentre tutti i più grandi si dimostravano ben lieti di informarli, Cassandra si obbligava, come spesso le accadeva ultimamente, a prestare attenzione a ciò che le avveniva attorno. Non aveva proprio il tempo di pensare a Fred e George, le lezioni erano più importanti: avrebbe cercato di capire in cosa avesse mentito quando fosse riuscita ad abituarsi a tutte quelle stranezze.

Il professor Flitwick era di bassissima statura, dai capelli bianchi ed assomigliava parecchio ai goblin che Cassandra aveva visto per la prima volta alla Gringott. Come aveva promesso Eric, la sua lezione risultò piuttosto interessante, oltre che divertente: per far si che gli allievi lo vedessero, data la sua piccola statura, il professor Flitwick era costretto a sostare in piedi su una pila di libri e spesso accadeva che, per un motivo o per l’altro, cadesse giù, ruzzolando a terra e scatenando l’imbarazzata ilarità della classe.

Se la lezione di Incantesimi veniva svolta dai Tassofrasso insieme ai Corvonero, Pozioni era insieme ai Grifondoro, mentre quella di Trasfigurazione li vedeva affiancati a Serpeverde. I giorni passavano e la lezione che meno di tutte era piaciuta a Cassandra era stata senz’altro quella di volo. Madama Hooch era una donna dal volto squadrato e severo, con occhi gialli come quelli dei gatti e capelli corti e grigi. Aveva spiegato chiaramente come fare:
« Ponetevi alla sinistra della scopa, stendete la mano destra e dite, in modo deciso, “SU!” »
Alla fine, bene o male tutti quanti riuscirono a comandare alla scopa come aveva mostrato la professoressa; tutti tranne Cassandra. Diceva “SU”, nel modo più deciso che le riusciva; ma niente. E mentre Madama Hooch passava a spiegare come montare sulla propria scopa, lei era ancora lì, a tentare di convincere la scopa a rispondere ai propri ordini.

La lezione terminò due ore più tardi, e a Cassandra rimase la ferma convinzione che la scopa che la scuola le aveva fornito fosse rotta. O difettosa. In tutte le altre materie che fino ad allora aveva affrontato se l’era cavata discretamente: perfino a Difesa contro le arti oscure, lezioni tenute da una strana strega, molto alta e molto magra, con lunghi capelli rossi e abiti colorati, era riuscita a farsi notare: lo zio l’aveva costretta a leggere l’intero libro prima dell’inizio della scuola e così almeno aveva risposto alle domande che proponeva la professoressa Lynch.
« Dolohov! Ancora non siamo riuscite a montare su quella scopa? »
« No, professoressa ». Era ormai stanca, nervosa, scoraggiata e molto arrabbiata; se lo zio l’avesse vista probabilmente l’avrebbe punita in chissà quale modo originale.
« Beh, ora devo andare alle preselezioni delle squadre di quidditch » disse secca Madama Hooch; vedendo però il volto imbronciato e allo stesso tempo determinato di Cassandra, aggiunse: « Non posso permettere che tu te ne vada senza aver imparato a maneggiare quel manico di scopa! Hai ancora lezione per oggi? »
Cassandra rispose con un cenno negativo del capo. « Perfetto! Allora verrai con me. Vediamo cosa possiamo fare. Non ho mai visto un’alunna più negata di te per il volo! » disse Madama Hooch, facendosi strada dal prato in cui si erano esercitati fino ad allora al campo da quidditch, comunque molto lontano.
Il campo da quidditch era ovale, ricoperto di soffice erba verde brillante. A ciascuna delle estremità dell’ovale si trovavano tre lunghissimi pali, sormontati da altrettanti anelli. Ancora più alti spalti si sviluppavano lungo il tutto il perimetro del campo e possenti torrette erano decorate con i colori delle case.
Madama Hooch ordinò a Cassandra di continuare ad esercitarsi a lato del campo, cercando di occupare meno spazio possibile, e si diresse verso gli spogliatoi. Tornò qualche minuto dopo seguita da una trentina tra ragazzi e ragazze, che indossavano divise di tutte e quattro le case.
« Benvenuti alle preselezioni delle squadre di quidditch di quest’anno! » disse Madama Hooch con il suo tono deciso. « Quello che faremo ora sarà dividervi per casa e valutare chi di voi abbia i requisiti minimi per questo sport. Significa quantomeno essere in grado di rimanere in sella alle vostre scope e dimostrare di averne la padronanza. Cominciamo! »
I membri di ciascuna casa si sistemarono in quattro diversi gruppi e cominciarono a sfoggiare le loro capacità alla guida del manico di scopa. Cassandra si sentiva terribilmente imbarazzata: loro erano così bravi! Facevano in aria acrobazie di ogni genere, sulle loro scope; lei, invece, era a malapena riuscita a far muovere la sua.
Delle risatine provenivano dalle sue spalle: si voltò e vide Fred e George mentre la prendevano in giro insieme ad altri membri della casa di Grifondoro; Ron aveva detto che avrebbero partecipato. Perché la stavano deridendo? Per quale motivo si comportavano così? Erano stati così gentili, fino a qualche giorno prima!
E senza rendersene conto, si ritrovò con la scopa in mano. Ci era riuscita. Il manico di scopa le aveva obbedito!
« Oh! Bene! Era ora di riuscirci, mia cara! » disse Madama Hooch, volandole affianco. « Ora devi montare a cavalcioni, così, e darti una leggera spinta verso l’alto. Leggera! Mi raccomando ».
Ma non successe niente.
« Non così tanto leggera » sbuffo la professoressa. « Pucey! Non mi pare di aver autorizzato nessuno a tirar fuori i bolidi! » gridò sfrecciando verso il gruppetto di Serpeverde.
A cavalcioni della sua scopa, cassandra non riuscì proprio a decollare. Le preselezioni finirono che lei ancora non si era staccata da terra. Alcuni ragazzi erano stati bocciati e non sarebbero diventati membri della squadra della loro casa. Ma Fred e George passarono e la notizia sembrò esaltarli parecchio.
Volarono in tute le direzioni, divertendosi a sfrecciare all’impazzata l’uno verso l’altro per poi schivarsi all’ultimo istante, sfiorandosi appena; volavano a testa in giù e si cimentavano in spettacolari avvitamenti.
Mentre Madama Hooch si diresse a fermare un rissa scoppiata tra alcuni Tassofrasso ed alcuni Serpeverde, i gemelli si avvicinarono volando a Cassandra e, sospesi ad alcuni metri da terra, stavano ad osservarla.
« Tutto bene, Dolohov? » chiese Fred.
« Non riesci a volare? » continuò George.
« Dovresti chiedere aiuto! »
« Già! Magari a qualcuno più bravo di te! »
« Dubito che qualcuno accetterebbe, Georgie »
« Hai ragione Freddie; sembra un caso disperato »
« Ci sarebbe bisogno di qualcuno davvero bravo! E con tanto tempo a disposizione! » esclamò Fred, facendo un rapido giro sulla testa di Cassandra, facendo ridere gli altri, Grifondoro e Corvonero, che stavano lì attorno.
« Qualcuno come te, signor Weasley! » intervenne Madama Hooch, che nel frattempo era riuscita a fermare la rissa e a togliere 20 punti a Serpeverde e Tassofrasso. Scese dalla scopa e si avvicinò al gruppetto. « Vista la tua propensione ad impartire lezioni e al volo, affido a te il compito di far diventare la signorina Dolohov una campionessa di Quidditch »
A nulla servirono le proteste mosse da Fred, appoggiato da George. Madama Hooch fu irremovibile: due volte a settimana Fred avrebbe dovuto concedere a Cassandra lezioni di volo, fino a che non si fosse portata almeno alla pari con i compagni. Per quanto possa sembrare strano, i gemelli non erano certo gli unici a cui l’idea non andasse giù: la loro ostentata ostilità cominciava davvero ad infastidire Cassandra.
« Accompagnala a ritirare il suo manico di scopa, signor Weasley. E non ho intenzione di sentire lamentele di sorta » concluse la professoressa.
Continuando a borbottare e a sbuffare tra sé e sé, Fred si avviò, seguito da Cassandra, lungo il sentiero che portava al castello. A peggiorare il suo umore intervennero i compagni di Grifondoro, George compreso, che approfittarono della punizione impartita al ragazzo per lasciare nelle sue mani tutte le scope e correre direttamente in Sala Grande per la cena, senza passare dalla rimessa.
Portare tutte quelle scope non era certo un compito facile e quando gliene cadeva una, Cassandra pensava a raccoglierla, ma neanche un “grazie” le fu rivolto.
« Si può sapere cosa succede? »
« Di che stai parlando…? »
« Per quale motivo ce l’avete con me? »
« Ci hai mentito… » disse Fred in un sussurro che si sentì appena.
« Non vi ho mentito! » rispose lei forte; « su cosa? » vedendo che lui non sembrava deciso a rispondere alla sua domanda, ma piuttosto si dimostrava sempre più irritato, Cassandra continuò: « Pensavo fossimo amici! Perlomeno che andassimo d’accordo! »
« Oh certo! » disse Fred fermandosi e voltandosi verso di lei; « d’accordissimo! È un peccato che tuo padre sia un mangiamorte! ». Aprì la porta della rimessa che avevano raggiunto nel frattempo e lasciò cadere le scope. « Chiudi, quando hai finito », disse andandosene e lasciando Cassandra da sola.
Un mangiamorte, pensò lei guardandolo mentre si allontanava e si dirigeva verso l’entrata del castello. Cos’è un mangiamorte? Le brontolava lo stomaco. Non poteva proprio saltare la cena; e in più non sapeva come trovare quelle informazioni. Certo, avrebbe potuto chiedere a Eric o a qualche altro studente più grande, ma dal tono con cui l’aveva detto non sembrava un argomento leggero da trattare. Avrebbe potuto andare in biblioteca, ma visto quanto era grossa avrebbe impiegato troppo tempo per trovare qualcosa. Decise infine di concedersi una serata tranquilla: andò a cena e subito dopo tornò alla sala comune con le compagne, sempre, però, tenendo bene a mente quel nome, qualunque cosa fosse. Mangiamorte.
 
Il giorno dopo seguì la lezione di trasfigurazione della professoressa McGonagall, seguita da una lunga pausa che si protraeva fino all’ora di pranzo. Era il momento giusto; sarebbe andata in biblioteca. Avrebbe passato anche il tempo del pranzo lì dentro, se fosse stato necessario. Voleva a tutti i costi capire perché i gemelli la odiassero.
Entrata in biblioteca la trovò esattamente come l’ultima volta che vi era entrata, qualche settimana prima. Enorme. Piena zeppa di libri. Tantissimi scaffali in cui cercare. L’impresa sembrava impossibile. Eppure sembravano tutti così sicuri, gli altri studenti; procedevano decisi attraverso i corridoi formati dagli scaffali e non sembravano avere alcun problema a trovare ciò che stavano cercando.
Cassandra decise di fermare una ragazza di Corvonero che le era appena passata davanti.
« Devi parlare con il quadro di Atritonia, laggiù. Chiedi a lei » le disse.
Cassandra si avvicino al quadro che le era stato indicato, appeso di fianco all’entrata. Raffigurava una bellissima donna, con il capo ornato da una coroncina d’alloro e vestita di un lungo abito bianco.
« Hai bisogno, bambina? » le chiese la donna nel quadro, gentilmente.
« Stavo cercando informazioni sui… ». Non si ricordava più il nome. Atritonia la guardava con sguardo interrogativo ma paziente. Cassandra però proprio non ricordava. Erano i… « mangia.. morte... » disse infine indecisa.
« Certo. Devi andare nello scaffale 5K, sulla storia del secolo. Dovrebbe esserci una sezione dedicata all’argomento » disse cordiale. « Segui la luce! » disse, aprendo le mani. Una sferetta di luce bianca uscì dal quadro e si diresse verso destra, per girare poi a sinistra, in un corridoio di scaffali. Cassandra, dopo aver ringraziato Atritonia, la seguì, fino a che non svanì, entrando dentro alcuni libri, terminato il suo compito.
Davanti a Cassandra si trovavano decide di volumi con i titoli e le copertine più disparate: Cronache del Periodo Oscuro di Ozmond Parker, Le verità non dette su Voi-Sapete-Chi di Rita Skeeter, Come tutto nacque di Sinton Fanon, In ricordo di Bredele Galhad, e molti altri. Cassandra decise i sfogliare, per cominciare Cronache del Periodo Oscuro: il fatto che ci fosse la parola “cronache” nel titolo le dava l’idea di qualcosa di fedele alla realtà. Ed aveva ragione: Ozmond Parker, era scritto sul retro del volume, era un giornalista per la Gazzetta del profeta, molto attivo negli anni Settanta. A quanto pareva, il volume che teneva tra le mani, altro non era che una raccolta degli articoli scritti e pubblicati dallo stesso Parker durante quello che veniva chiamato “il Periodo Oscuro”.
Estrapolando notizie a caso, Cassandra lesse:
 

Martedì 9 marzo 1971
CORPI RITROVATI A LONDRA. SI RICERCA IL COLPEVOLE. Ieri sera, lunedì 8 marzo, nella loro casa a Londra, sono stati ritrovati i corpi carbonizzati di Anita e Charles Richards, stimati membri del ministero e…

Passò oltre. Non c’era traccia di quello che stava cercando.
 

Sabato 23 ottobre 1971
CONTINUA LA STRAGE. ANCORA IGNOTI GLI ASSASSINI. Le autorità del Ministero informano che sono probabilmente più persone i responsabili degli atroci assassinii che si sono consumati negli ultimi mesi e che non accennano a diminuire…

Nulla. Avanti.
 

Giovedì 18 maggio 1972
OMICIDI RIVENDICATI DA LORD VOLDEMORT. È questo il nome di colui che nei giorni passati ha rivendicato gli omicidi che negli ultimi due anni hanno sconvolto e terrorizzato il mondo magico e babbano. La notizia giunge fresca dal Ministero della magia: ancora non si sa molto su chi sia Lord Voldemort o per quale motivo compia questi assassinii. Ciò che è certo, è che non agisce da solo. «I ritrovamenti delle vittime degli ultimi mesi ci danno motivo di pensare», dichiara il ministro della magia, Mikal Flowr, «che gli omicidi siano stati compiuti da persone diverse. Ancora non è chiaro se ci sia un movente. È nota, tuttavia, la modalità: l’anatema che uccide è stato utilizzato, ogni volta.» conclude.
Non sapendo chi sia Lord Voldemort, ne quello che cerchi, non ci resta che sperare in una cessazione di queste attività. Il Ministero fa sapere che molto presto verranno presi provvedimenti.

Ozmond Parker
 

Ancora niente. Avanti veloce.
 

Giovedì 15 febbraio 1973
IL MARCHIO NERO APPARE ANCORA. Abbiamo imparato a temere il suo nome e ora torna a colpire, la ventiduesima volta dall’inizio di quest’anno. Ormai tutti temono di tornare a casa, temono di trovare il marchio nero, il Suo marchio, sulle loro case…

 
Mercoledì 24 luglio 1974
CROUCH: SI’ ALLE MALEDIZIONI SENZA PEDONO. Il Ministero, dicono gli scettici, non sa più “che pesci pigliare” contro i mangiamorte

Ferma!

 Da lunedì venturo sarà infatti possibile per gli auror al servizio del Ministero avvalersi dell’anatema che uccide, secondo le disposizioni del capo del Dipartimento di Applicazione delle Leggi magiche, Bartemius Crouch. «Se non puoi batterli…» ha intitolato il suo articolo di ieri la collega Rita Skeeter: scelta azzardata, rispondo io. Titolo volto ad accaparrarsi un pubblico interessato più al gossip che al vero giornalismo, temo. Senza contare l’estrema serietà degli accadimenti: l’utilizzo della più spietata tra le maledizioni senza perdono potrà fermare la continua ascesa di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e dei suoi “scagnozzi”, i mangiamorte? Solo il tempo e le informazioni che il Ministero vorrà passarci sottobanco ce lo diranno.

Ozmond Parker

Lunedì 27 luglio1974
CROUCH TOGLIE LE BRIGLIE AGLI AUROR. VIA LIBERE ALLE MALEDIZIONI SENZA PERDONO. Proprio così. Il capo del Dipartimento di "Applicazione delle Leggi magiche", Bartemius Crouch ha autorizzato gli auror del Ministero all’utilizzo delle maledizioni senza perdono. Alcuni colleghi lo ritengono un modo per arginare l’incapacità del Ministero, altri di noi sono grati del provvedimento e …
 

Venerdì 21 novembre 1975
AUROR CATTURANO MANGIAMORTE. I numerosi auror che il Ministero impiega per dare la caccia ai temibili mangiamorte danno finalmente i loro frutti. Shea Millan è stata catturata ieri sera, dopo una lunga battaglia in cui molti de “nostri” sono rimasti feriti. Purtroppo, si è tolta la vita poco dopo: le sue ultime parole, secondo quanto riportato da alcune fonti, sarebbero state “Deludere il Signore Oscuro equivale a morire!”. Appaiono ormai più che chiare le intenzioni di questi maghi e streghe al servizio di Voi-Sapete-Chi: anche il suo nome ci terrorizza. Noi tutti confidiamo nella buona riuscita delle missioni intraprese del Ministero e dal gruppo di Abuls P. W. B. Silente, noto per aver già sconfitto un potentissimo e temibile mago oscuro, Gellert Grindelwald, nel 1945. Temo che non ci resti altro che sperare. Sperare.

Ozmond Parker

Nulla di specifico. Sarà meglio procedere più in fretta, pensò Cassandra, sfogliando le pagine del volume.
 

Edizione speciale. Domenica 1 novembre 1981
VOI-SAPETE-CHI SE N’E’ ANDATO! Tragiche morti accompagnano questo felice giorno. Colui-che-non-deve-essere-nominato finalmente non sarà più nei nostri incubi! Un caro prezzo, però, è stato pagato per questa liberazione: due stimati membri della comunità magica, James e Lily Potter hanno perso la vita. Il loro unico figlio, Harry, è riuscito a sopravvivere: sembra essere proprio suo il merito di questa disfatta da parte della più grossa minaccia che il mondo magico ed il mondo babbano abbiano mai vissuto. L’interrogativo rimane: come può un bambino così piccolo essere riuscito dove altri, più grandi, più forti, hanno miseramente fallito? Ora, poco importa. Le nostre speranze si sono avverate. Siamo liberi!

Ozmond Parker

 
Mercoledì 4 novembre 1981
I PRIMI PROCESSI AI MANGIAMORTE. Dopo la strage compiuta da Sirius Black avvenuta qualche giorno fa, hanno inizio i primi processi ai seguaci di Voi-sapete-chi. Mulciber e Rowle verranno processati oggi pomeriggio, mentre domani sarà il turno di Karkaroff, Dolohov e Macnair…

Dolohov e Macnair.

I sospettati di essere fedeli servitori di Voi-Sapete-Chi (la gioia c’è ma la paura rimane) sono moltissimi: alcuni di loro provengono dalle più antiche e rinomate famiglie magiche, come il giovane Black. Altri di loro sono padri e madri di famiglia: come possono maghi e streghe spingersi a tanto per la purezza della razza? Distruggere intere famiglie, altre madri e altri padri, figli e figlie, come potrebbero essere i loro, per seguire un ideale? Sappiamo purtroppo che la follia di questi individui non si ferma a questo. Va ben oltre.

Ozmond Parker

 
Era scioccata. Il nome di suo padre, il SUO nome, compariva in quegli articoli. E da lì, si faceva sempre più frequente.
Cosa poteva significare? Suo padre era un mangiamorte. Da quel che aveva letto e da quel poco che aveva capito, suo padre era una assassino. Un assassino ed un mostro.
« Eri qui! » esclamò una voce alle sue spalle. « Le tue amiche ti cercavano. Non hai lezione? » Era Eric. Teneva in mano un volumetto verde, dalle pagine tutte ingiallite e stropicciate.
« Che ore sono? » chiese Cassandra un po’ stordita. Quando si sentì rispondere che erano le 14:25 non poté far a meno di scattare in piedi constatando che, alla fine, aveva sul serio saltato il pranzo. Cronache del Periodo Oscuro di Ozmond Parker tornò al suo posto da solo e lei corse fuori dalla biblioteca e giù nei sotterranei, in ritardo per la lezione di pozioni del pomeriggio.
   
 
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