Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: ChibiNekoChan    22/10/2015    5 recensioni
[Crossover AU - Canons: Detective Conan, Kaito Kid, Lupin III, Catherine]
A tokyo è il panico dopo le diverse morti senza spiegazione di uomini tutti della stessa spanna di età (dai 30 ai 50 anni) ritrovati senza vita nel loro letto.
Ad approfittare dello scalpore di queste morti sono Kaito Kid e Lupin, che, pensando che avrebbero distratto l'attenzione dal furto, pianificano di rubare lo stesso misterioso oggetto nello stesso giorno.
Tutte le migliori polizie e detective sono chiamati ad aiutare, ed il nostro Conan non sarà da meno.
Nel frattempo, Vincent continua ad avere degli strani incubi e non sa come spiegarseli, finché un giorno qualcosa cambia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La casa era piccola e disordinata, un misero televisore a tubo catodico riempiva il silenzio, fra una perdita di segnale e l’altra.
- Risale a oggi l’ultima morte che si è verificata nei pressi di Tokyo, e le caratteristiche delle misteriose departenze e dei deceduti sembrano essere sempre le stesse: uomini di una spanna di età che va dai trenta ai cinquanta anni, morti nel proprio letto, si ipotizza nel sonno. Nessun segno di colluttazione e nessuna traccia di droghe o alcol nel corpo. Tutte le morti rimangono tutt’ora avvolte nel mistero e--
Un uomo in boxer coi capelli afro, seduto sul suo letto disfatto, sospirò. Le parole della speaker del telegiornale cominciarono ad ovattarsi nelle sue orecchie ed erano ormai indistinguibili, l’uomo era perso nei suoi pensieri. Osservava il televisore ad intermittenza ma ognuna di quelle morti di cui parlavano in TV gli appariva stranamente familiare.
Squillava nella sua testa una risata acuta e femminile, e vaghe immagini di lunghe scalinate, chiese e tanti grossi cubi che era costretto a scalare nei suoi sogni. Gli apparivano davanti agli occhi senza che lui ne avesse il controllo, ma le ricordava chiaramente.
Provenivano dai sogni che aveva cominciato ad avere quella settimana, e che ogni mattina lo facevano svegliare esausto ed in un bagno di sudore.
- Si registrano un totale di ben venti morti, tutti avvenuti negli ultimi sette giorni, ma non--
Il televisore emise un suono statico per qualche istante ma il segnale non c’entrava, Vincent alzò gli occhi. L’immagine era cambiata radicalmente, in TV stava un ragazzo giovane vestito elegante e tutto di bianco, con tanto di mantello, tuba e monocolo. Egli si schiarì la voce.
- Salve! Scusate per la forzata interruzione! - Salutò, seduto a gambe incrociate su una poltrona in un luogo non ben specificabile ma con pareti e pavimento bianchi - Per chi non mi conosce, il mio nome è Kaito Kid! So che sono solito annunciare i miei furti per mezzi meno eclatanti, ma questa è una formale eccezione! Prestate bene attenzione. - Batté le mani ed al suo fianco apparve un grafico che diceva “Ruberò il Tesoro Dei Sogni di ogni ladro!” e con il tipico simboletto stilizzato di Kaito Kid al centro, che faceva una linguaccia - Questo San Valentino, come potete leggere, avverrà il mio prossimo colpo! Vediamo se riuscite a fermarmi! - Sorrise.
Vincent ascoltava con vago interesse, passandosi la mano sulla guancia.
- Bye by--
Un altro suono statico. Dopodiché le immagini in TV cambiarono ancora, ed al posto del ragazzo vi si trovava ora un uomo, anch’esso vestito in modo moderatamente elegante, con la giacca rossa, camicia blu e cravatta gialla. Si sistemò il polsino della camicia e sorrise.
Vincent riconobbe quel viso.
- Il mio nome è Lupin III, e sfido ufficialmente Kaito Kid. Ci si vede a San Valentino. Bye bye~
E la trasmissione si interruppe bruscamente con Lupin che salutava con la mano, con un sorriso di sfida in volto. La ragazza che presentava il TG riapparve sullo schermo. Stava scambiando uno sguardo confuso col suo co-presentatore, facendo spallucce.
- Uuh… ci scusiamo per questa... inaspettata interruzione… - Improvvisò il co-presentatore, sfogliando i fogli delle notizie e guizzando gli occhi ogni tanto al gobbo, che suggerisce cosa dire, per capire come continuare. Purtroppo, era andato in corto circuito. Lui balbettava, la presentatrice lo osservava perplessa.
Vincent spense la tv e si prese la testa fra le mani, immergendosi nuovamente nei suoi pensieri. Era da tanto che non vedeva Lupin, suo fratello, e riaverlo davanti agli occhi così all’improvviso lo aveva scosso. Strinse leggermente la presa. Si chiedeva se fosse il caso di ricontattarlo dopo tutto quel tempo, temeva per la vita di entrambi. Gli mancava.
 

Il sole entrava prepotente dalle finestre, bloccato solo dalla grossa scritta nera in kanji “Studio Investigativo Kogoro Mouri”. Il suddetto spense il televisore emettendo un verso di fastidio.
- Tsk, questi ladri di oggi non hanno niente di meglio da fare che sfidarsi fra loro, e poi a me rimane il lavoraccio di capire cosa pianificano di rubare. Che faticaccia essere un detective.
Conan lo guardò con un espressione infastidita che sembrava dire “Non dirlo a me”, alzando gli occhi al cielo, poi tornò a riflettere su ciò che aveva appena visto svolgersi. Si scrutava le mani con disinteresse, non prestando attenzione, seduto sul divano.
Ran stava con le braccia appoggiata sullo schienale dello stesso divano, dietro Conan - Dai papà, non essere così pessimista, vedrai che non sarà così male. E poi almeno con questi casi puoi guadagnare qualcosina.
- Mphf. - Si lamentò lui, prendendo poi un sorso dalla sua lattina di birra.
Il telefono dell’agenzia squillò, e lui, ancora con la lattina nella mano destra, rispose, tenendo la cornetta impugnata goffamente nella mano sinistra.
- Pronto, agenzia investigativa Kogoro, in cosa posso esserle utile?
Qualcuno, nel frattempo, suonò alla porta.
Kogoro portò il telefono all’altezza del collo per tenerlo con la spalla e liberarsi la mano, con la quale fece un gesto infastidito come per dire “rispondete voi”. Conan si diresse verso la porta.


La TV aveva appena finito l’intermissione, Lupin la spense.
Sostava in un appartamento modesto in un palazzo malmesso, gli unici mobili in quella stanza erano un letto sfatto e con lo scheletro in legno, un piccolo televisore a tubo catodico poggiato su un tavolinetto in legno storto e malridotto ed un divano in finta pelle, su cui lui stava seduto.
- Wow, sto davvero bene in TV! Dovrei farlo più spesso. Tu che ne pensi Jigen? Come sono andato secondo te? - Ridacchiò.
L’altro uomo, che si trovava dietro il divano, aspirò dalla sua sigaretta che stringeva fra le dita con avidità.
Gettò il fumo dalla bocca - Non lo so Lupin, a me non pare una buona idea mettersi contro un altro ladro di quel calibro. Sei sicuro?
Lupin tossì e agitò la mano per cacciare via la coltre di fumo - Non preoccuparti - tossì nuovamente - So cosa sto facendo, - si girò a guardare Jigen, appoggiando il braccio sullo schienale del divano - E poi ci sei sempre tu a tenermi le spalle coperte, non è così? - Sorrise.
Jigen lasciò cadere a terra la sigaretta e la spense col piede con un colpo secco.
- Già… è così. - Disse in uno sbuffo di fumo.
 

Kaito Kid lanciò una lattina di Coca Cola contro lo schermo del suo televisore, ringhiando - Impossibile! - Sbatté i pugni contro le sue gambe.
Fece una serie di respiri per tranquillizzarsi. Ticchettò ritmicamente le dita sui braccioli della sedia di legno dove era stravaccato.
Infine si calmò.
Sbuffò - Beh, se è la guerra che vuole… - sorrise - la guerra avrà.


Conan aprì la porta. Si trovò davanti un uomo sulla trentina con l’afro. Il bambino assunse uno sguardo pensieroso e diffidente.
Scrutò l’uomo dal basso verso l’alto, per poi fermarsi al viso.
Lui lo guardò di rimbalzo, perplesso e quasi impaurito.
- Posso? - La sua voce era insicura, ma si sforzava di essere decisa.
“Questa voce…” pensò Conan “mi è familiare…”.
Vincent sembrò spazientirsi, sporse la testa per vedere dentro - Cercavo il famoso detective Kogoro il dormiente, c’è? - Batteva il piede nervosamente.
Il bambino sgranò gli occhi “Lupin! Questa voce è… identica a quella di Lupin. Ma lui non ci assomiglia molto… tranne che per la sua posizione… mani in tasca e gambe arcuate… che siano parenti?” riflettè.
Dall’interno della stanza si sentì un telefono venir posato con forza e la voce di Kogoro urlare - Conan, c’è qualcuno lì? Lascialo entrare! Non vedi che sei in mezzo, moccioso?
Il bambino sembrò come risvegliato da una trance, si spostò esitante ed in modo impacciato, lasciando passare l’uomo.


 

Angolo autrice -
Innanzitutto, a te che sei arrivato fino a qui: grazie!
Spero che così tanti canon non ti abbiano confuso un po'.
Come avete potuto capire questo AU ha qualche differenza rispetto
ai canon dei lavori di Fiction (gli anime e il videogioco) di cui è composto.

I personaggi non sono propriamente definibili OOC,
li ho soltanto resi più... profondi e tormentati, diciamo.
Spero che vi sia piaciuto finora, più in avanti diverrà sempre più seria!
Ah, per precisare, in questo AU Vincent ricorda i sogni che fa,
come si può notare, inoltre Vincent e Lupin sono fratelli.
E c'è giusto un pizzico di LupinxJigen accennata.
Comunque...
Grazie ancora per aver letto!
Se ti è piaciuto, una recensione è sempre gradita.
Al prossimo capitolo: "Sogni"!

Edit: Appena ho notato di aver confuso il nome "Vincent" con "Victor"
ho fatto un facepalm assurdo. Chiedo venia!
Probabilmente capiterà di nuovo in futuro, mi scuso in anticipo.
In ogni caso, adesso ho corretto. Grazie della pazienza.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: ChibiNekoChan