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Autore: umavez    22/10/2015    3 recensioni
« Sasuke ha bisogno dei suoi spazi. » dice Naruto convinto.
« Sasuke ha bisogno dei suoi tempi. » puntualizza Kakashi. Naruto annuisce ma in realtà è rimasto della sua idea.
Sakura li guarda e pensa che se quei due sono alcune delle migliori risorse del mondo ninja, allora è ovvio che stavano per perdere la guerra.

La prima volta che le tocca la fronte in quel modo, riesce a vederlo solo come un allontanamento. Sono così giovani, sono così pieni di speranze e prospettive che tutti gli anni passati a rincorrersi – che nella sua testa suona meglio di corrergli dietro – non sembrano poi così importanti. Si chiede però se dovrà ancora corrergli dietro a lungo quando in realtà credeva di essere già arrivata.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Team 7 | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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No need to rush:

Di gesto in gesto

 

 

 

 

 

 

 

« Sasuke ha bisogno dei suoi spazi. » dice Naruto convinto.

« Sasuke ha bisogno dei suoi tempi. » puntualizza Kakashi. Naruto annuisce ma in realtà è rimasto della sua idea.

Sakura li guarda e pensa che se quei due sono alcune delle migliori risorse del mondo ninja, allora è ovvio che stavano per perdere la guerra.

Si alza e quando passa alle loro spalle da loro due schiaffi sulla nuca.

« Ehi! » si lamenta Naruto, voltandosi.

Sakura scuote la testa, divertita.

« Quanto siete scemi. Sasuke ha bisogno dei suoi gesti. »

 

 

 

 

Sakura crede di essere scesa a patti con la sua fronte solamente grazie a lui, e del resto l’evidenza non sembra darle torto. È grande, sì. Non mostruosamente grande, come ha bisogno di ripetersi di tanto in tanto davanti allo specchio, ma giusto il necessario per non essere un’angusta, piccola fronte schiacciata tra attaccatura dei capelli e sopracciglia. Ed è contenta che il punto in cui tutto il suo chakra è concentrato la metta in risalto. Ed è contenta che Sasuke lo abbia colto quasi come un invito.

 

 

 

°°°

 

 

 

La prima volta che le tocca la fronte in quel modo, riesce a vederlo solo come un allontanamento. Sono così giovani, sono così pieni di speranze e prospettive che tutti gli anni passati a rincorrersi – che nella sua testa suona meglio di corrergli dietro – non sembrano poi così importanti. Si chiede però  se dovrà ancora corrergli dietro a lungo quando in realtà credeva di essere già arrivata.

Abbozza e riesce a non seguirlo quando lo vede andar via dal villaggio. La fronte le scotta. Quello è il primo contatto che ha con Sasuke da troppo tempo.

 

 

 

°°°

 

 

 

Naruto un giorno le spiega che, da quel che ha capito, – mentre Sasuke farfugliava nel sonno, a quanto le dice -  che quello era il gesto con cui Itachi era solito approcciarsi a Sasuke. Allora, si dice Sakura speranzosa, deve essere per forza qualcosa di dolce.

 

 

 

°°°

 

 

 

La tranquillità inizia ad abbandonarla quando Sasuke torna e le confessa, non senza qualche esitazione, che era il modo in cui suo fratello rimandava i loro impegni e lo rifiutava. Stanno seduti da qualche parte, le sembra su un prato ma non ne è sicura, la terra sembra mancarle sotto i piedi e sotto i palmi delle mani. Gioca con un filo d’erba per non dare a vedere la frustrazione. Sasuke sembrerebbe intenzionato a continuare a raccontare, quindi mette da parte il prurito che le infastidisce la fronte e smette di giocare con il filo d’erba e si volta verso di lui. Gli sorride e gli dici “Dimmi di più”. Sasuke abbandona la testa all’indietro e chiude gli occhi. I capelli gli stanno crescendo a dismisura, ma lui non sembra intenzionato a tagliarseli.
« Itachi era solito farlo per frenare il mio entusiasmo. » dice, in modo quasi atono, se lei non avesse imparato a riconoscere le inflessioni della sua voce.
« Era solito farlo quando oltrepassavo il limite. »

Si chiede se sia una cosa bella o una cosa brutta, e se il limite che lei sta cercando di oltrepassare sia davvero invalicabile.  

 

 

 

°°°

 

 

 

Sasuke bussa alla sua porta e nota che ha in mano il pacco del pranzo del giorno prima.
« Te lo sei dimenticato. » dice porgendoglielo. Gli da un’occhiata furtiva e vede che lo ha anche lavato e avvolto di nuovo nel fazzoletto. Vorrebbe lasciarglielo e dirgli che può tenerlo, che se davvero non c’è altro modo per lei di far parte della sua vita, allora vale la pena iniziare a disseminare oggetti che possano farlo pensare a lei il più spesso possibile, almeno per non essere dimenticata in un angolo.
« Sei sbadata. » aggiunge poco dopo quando la vede girarsi tra le mani il contenitore.

È costretta ad alzare gli occhi solamente quando le sue due dita le alzano la fronte quel che basta per tornare ad avere un contatto visivo.

« Molto sbadata. » ribadisce, stavolta divertito.

Sakura capisce che se se ne fosse accorta, se avesse intravisto il braccio alzarsi e le sue dita avvicinarsi, forse non avrebbe apprezzato quel gesto tanto quanto lo apprezza in quel momento. Lui fa ricadere il braccio lungo il fianco e lei si premura di non distogliere lo sguardo se Sasuke ha davvero fatto tutto quello solo per guardarla negli occhi.

« Grazie. »

Lui fa un’alzata di spalle.

« Scusami, che maleducata. Non ti ho nemmeno invitato ad entrare. Vieni. »

Apre di più la porta e fa un passo di lato. Lui entra compostamente e in silenzio.

Sakura ripensa un attimo al rapporto di Sasuke con Itachi e si rende conto che quel gesto, forse, è solo il modo di Sasuke di invitarsi da solo nelle vite altrui. Un gesto per dimostrare affetto a qualcuno che crede di non meritarsi. L’unico modo per lasciare un segno perché non si sente capace di fare di meglio.

 

 

 

°°°

 

 

 

Non c’è una vera e propria tomba per Itachi. Lei sa a malapena qualcosa delle circostanze in cui è morto, Sasuke ne parla mal volentieri. Sa che si sono detti addio in modo degno, però. Ma Sakura se lo immagina seduto su un masso, se proprio deve immaginarselo, in un posto rialzato, che scruta Sasuke da dietro il cappello e lascia che il vento porti al suo naso odori e intrusi pericolosi. Si volta a guardare il masso accanto a quello dove è seduta lei stessa, sospira pesantemente e torna a osservare il paesaggio.

« Non vorrei fossimo destinati alla stessa sorte, io e te. » dice ad alta voce, sorridendo un poco al vuoto che la circonda.

« A dover amare Sasuke da lontano. »

Si gira verso il masso. Nessuna risposta, come era prevedibile. Poco dopo però è il suo naso a sentire un odore diverso.

« Sakura. »

Lei si volta. Lo aveva percepito, ma il cuore le batte talmente forte e le guance sono così bollenti che Sasuke sta probabilmente pensando di averla presa alla sprovvista. Che pessima ninja deve sembrare ai suoi occhi.

« Sas’ke-kun. Ciao. »

Le si siede accanto, non troppo vicino. Giusto a distanza di braccio, nota Sakura.

« Stavo cercando un posto tranquillo per riflettere. »

Gli dice senza che lui glielo debba chiedere. Sakura ha imparato ad anticipare i suoi bisogni, anche quelli più impensati, come quello di parlarle senza doversi esporre troppo.

« Hai riflettuto? » le chiede.

Sakura distende le gambe e lascia che i polpacci penzolino nel vuoto. Vorrebbe dirgli di sì, ma la verità è che Itachi non l’ha aiutata un gran che, e lui, con la sua sola presenza, le impedisce di riflettere. Sono ancora così giovani, sono ancora così pieni di speranze. Ma se adesso lui dovesse rifilarle ancora quel gesto, non crede che ce la farebbe a nascondere la delusione.

Sakura gli guarda le mani. Lui lo nota. Ovvio che lo nota, si dice.

Lui le muove, e sa che lo fa per vedere se gli sta effettivamente guardando le mani o se si è solamente fissata su un punto a caso. Vorrebbe non essere così prevedibile, ma quando le sposta il suo sguardo le segue. Appena sa di essere stata scoperta inizia a chiedersi quale delle due mani lo farà. Se quella fasciata o la sua.

Lo fa la sua.

Le sue dita si poggiano sulla sua fronte e rimangono lì per qualche secondo, medio e indice così vicini da toccare quasi lo stesso identico lembo di pelle. Sakura chiude gli occhi e respira profondamente, e solo in quel momento le viene alla mente che sono sempre le dita di Sasuke a fare quel gesto. Sempre quelle vere, sempre quelle che possono riconoscere il calore della pelle e la morbidezza. Quando riapre gli occhi lui non la sta guardando. Osserva le sue dita che indugiano sempre nello stesso punto. Poi il medio si allontana e l’indice rimane incollato lì, e inizia a scivolare sul ponte del naso, fino alla punta. Infine si stacca anche lui.

La guarda come se con quel gesto avesse svelato il più arcano dei segreti.

Sakura si rende conto in quell’attimo che più che averla allontanata, Sasuke si è sempre premurato di averla sempre a portata di braccio, e mai più lontana di un solo centimetro. Che più di rifilarle quel gesto, glielo dedica ogni santa volta. Deglutisce a fatica e non riesce a trattenere le lacrime, nonostante lui la guardi perplesso.

Annuisce con soddisfazione mentre riguadagna un po’ di autocontrollo.

« Sì, sì ho riflettuto. »

 

 

 

°°°

 

 

 

Lui è di nuovo lontano, e nonostante le promesse non l’ha portata con sé. Non starà via a lungo, glielo ha assicurato. Eppure la sua fronte è tornata a sembrarle enorme, e tutto il chakra accumulato un inutile spreco di tempo. Intanto Naruto continua a rassicurarla sul fatto che Sasuke prova qualcosa per lei, ma che semplicemente non sa come esprimersi. Sakura scuote la testa in disapprovazione. Non che Sasuke non provi nulla per lei, ma Naruto sbaglia a pensare che Sasuke non sappia come esprimersi. Lo sa benissimo, lo fa già da tempo.

Si tocca la fronte e guarda quel punto nero sparire al di fuori del villaggio.

 

 

 

°°°

 

 

 

È diventato più costante, e sa che deve approfittarne e goderne finché può, perché di tanto in tanto lui guarda alle porte del villaggio con aria interrogativa, chiedendosi se magari c’è ancora qualcosa che non ha ben capito del mondo, e se valga la pena scoprirla.

Sakura sa che potrebbe essere lei stessa il grande mistero da svelare per Sasuke Uchiha, se solo lui riuscisse ad avvicinarsi di un passo in più.

Ma lui ha bisogno dei suoi gesti, ci è finalmente arrivata dopo mesi. E non può togliergli la calma che le sue dita sulla propria fronte gli danno. Ma realizza che inizia ad averne bisogno anche lei dei propri gesti. E non sempre coincidono con quelli di Sasuke.

 

 

 

°°°

 

 

 

Lui sa che lo sta guardando e lei non ha intenzione di nasconderglielo. Sasuke guarda la sua tazza fumante di tè e non oppone resistenza. Sa che tra poco ha appuntamento con Naruto, e questo significherà vederli entrambi il giorno dopo con qualche ematoma mal nascosto dalle maglie e qualche taglio qua e là. Sakura spera davvero che non si faccia male al braccio, più per egoismo che per altro.

Lui finisce il tè in un sorso e poi se ne esce con un “Devo andare ora”. Si alza, e lei invece rimane lì a guardarlo riporre la sedia  sotto al tavolo. Le sorride a malapena e le dita toccano di nuovo la sua fronte, e prima di allontanarsi del tutto, scostano anche una ciocca di capelli spostata troppo bruscamente dal vento. Lui fa per girarsi e andar via ma gli blocca il polso prima che possa muovere anche solo un passo.

Si alza anche lei e sono stretti in quello che potrebbe essere mezzo metro quadrato, ma non le importa calcolare davvero quanto poco spazio hanno a disposizione e quanto invece ancora li separa, l’unica cosa che le interessa è vedere Sasuke da vicino e avere la possibilità di iniziare le sue tradizioni, con la speranza che lui possa condividerle un giorno.

« Buona giornata, allora. »

Lo tiene ancora stretto per il polso perché in fondo ha paura che lui possa non capire.

Si alza sulle ponte e gli sfiora le labbra con le proprie, tiene chiusi gli occhi perché preferisce non sapere cosa gli sta passando per la mente in quel momento, e gli occhi di Sasuke sono davvero troppo facili da interpretare quando presi alla sprovvista. Si stacca di un millimetro e poi tende di nuovo le labbra in avanti. Si scontrano con le sue, sonoramente. Lascia il polso e torna con i piedi per terra. Osa guardarlo solamente quando si siede nuovamente, abbastanza lontana da non riuscire più a decifrare l’espressione di lui. È sicura che, nonostante si sia persa il momento di sbigottimento, se tutto andrà per il verso giusto, Sasuke stesso un giorno avrà voglia di raccontarle cosa ha provato durante il loro primo bacio.

« Ognuno ha bisogno dei suoi gesti. » gli spiega.

 

 

 

°°°

 

 

 

 Lo vede che è in attesa, e stranamente non riesce a nasconderlo. Ha le mani in tasca ed è poggiato ad un albero, e potrebbe anche sembrare disinvolto. “Da quando in qua batti il piede a quel modo?” vorrebbe dirgli, quasi come rimprovero, ma lui si risentirebbe e metterebbe su una pantomima infinita che oramai non inganna quasi più nessuno se non lui stesso, e non è il caso di distruggere i progressi fatti in tutti quei mesi.

« Sas’ke? » chiede, dubbiosa. Lui si stacca dall’albero e fa qualche passo nella sua direzione e questa volta si ferma ad un paio di metri di distanza. Un po’ troppo lontano per le capacità di un braccio, si dice.

Quindi eccolo qui, pensa, il momento in cui Sasuke si rende conto di aver concesso troppo spazio al mondo esterno e sente di nuovo il bisogno di tenerla costantemente a distanza. Magari quel giorno aveva osato troppo, magari avrebbe dovuto aspettare che Sasuke introducesse nuovi gesti piuttosto che proporli lei stessa. Vorrebbe mettere su una pantomima anche lei adesso, ma non ce la fa. Le mani iniziano a sudarle e poggia le buste della spesa per terra, struscia i palmi l’uno contro l’altro e poi li passa velocemente sulle cosce.

« Ammetto che mi aspettavo di vederti qualche giorno fa, dopo l’incontro con Naruto. » abbozza un sorriso e riprende le buste della spesa, « Si è presentato con qualche brutto taglio. »

Sasuke rimane in silenzio e si limita a scostare la maglia che ha addosso in punti strategici, rivelando anche lui qualche ematoma ormai tendente al verdognolo e qualche taglio malamente rimarginato. Se ne sta lì davanti con le sue ammaccature e a Sakura sembra quasi che le stia dicendo che non ha bisogno di lei per guarire, e tantomeno Naruto. Naruto lo fa solo – ancora – per farla sentire partecipe.

Stringe le labbra per non scoppiare a piangere e sa che lui non le chiederà nulla, perché lascia quel compito a lei di solito. Non si sente abbastanza fiduciosa quella sera per osare tanto, ma tanto vale provarci se quella deve essere l’ultima volta che Sasuke glielo concede.

La sta esaminando, è palese. Lui osserva ogni suo gesto ed ogni sua mossa e appena lei lo raggiunge il suo piede comincia di nuovo a battere per terra per il nervosismo.

« Hai bisogno di essere curato? »

Lui fa di no con la testa.

« Va bene. » si sforza di dire, gli occhi lucidi che promettono lacrime, « Buonanotte allora. »

Si alza di nuovo sulle punte dei piedi e gli scocca un bacio sulle labbra, perché se non potrà mai più indugiarci vuole almeno che sia rumoroso, per ricordarne almeno il suono se non la consistenza. Quando fa per girarsi lui le blocca un polso.

Hanno meno di mezzo metro quadrato a disposizione stavolta, le buste della spesa toccano sia le sue gambe che quelle di Sasuke e nonostante senta la punta del cartone del latte conficcata nel ginocchio il disagio più grande viene dallo sguardo interrogativo di lui.

“Sono l’ultima cosa che ti rimane da scoprire del mondo.” Vorrebbe dirgli.

« Perché lo fai? » le chiede, mentre il pollice della mano destra – ancora una volta la sua – passa lentamente sul labbro inferiore di Sakura. Potrebbe anche dirglielo il perché, se non fosse già ovvio da anni.

« E tu perché lo fai? » chiede invece, mentre con il pollice gli tocca la fronte e la tempia per far poi scivolare via la mano sull’orecchio e la mandibola, fino a farla riposare sulla curva tra collo e spalla.

Lui emette un suono strano, un suono di ovvietà, come se stesse cercando di soffocare una risata. Le bacia la fronte pochi secondi dopo senza aver proferito parola. Forse anche la sua risposta è ovvia, si dice Sakura.

Quando lascia cadere le buste della spesa per terra e bacia Sasuke con foga, mentre lui le circonda la schiena con le braccia, realizza che probabilmente le loro risposte sono entrambe molto ovvie semplicemente perché sono identiche.

 

 

 

°°°

 

 

 

Quando Sasuke arriva lei si alza sulle punte e a malapena poggia le mani sulle sue spalle. Gli dedica un paio di baci fugaci perché sa che Naruto e Kakashi li stanno guardando e non è davvero il caso di scambiarsi i loro gesti così, in pubblico. Sasuke gliene dà un terzo non richiesto, quando ormai è già tornata con i piedi per terra, almeno letteralmente. Sorride e lascia che lui le tocchi la fronte. Le sue dita non hanno mai avuto un tocco così delicato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua, è successo. Ho pubblicato un altro scempio!

Non c’è molto da dire, a parte che non me la immaginavo così e che non mi soddisfa molto. Credo che la riscriverò, e vedrò di metterla in maniera diversa e magari, chissà, la pubblicherò di nuovo. Per ora però sta qui, e se vorrete darle un’occhiata e farmi sapere cosa ne pensate ne sarò molto felice. Ho messo spoiler per sicurezza perché ho perso davvero ogni contatto con il mondo esterno e non so davvero a che punto sia arrivato il fumetto in Italia, se è già stato tutto pubblicato e se si è in attesa dei capitoli finali, e questa storia si svolge tra il 699 e il 700, quindi non si sa mai!

A presto!

umavez

 

P.s.
L’unica cosa di cui mi scuso è il titolo, ammetto che non ci ho messo l’impegno necessario e sto iniziando ad essere a corto di buone idee (per non parlare della fic in generale, che probabilmente è tutto un visto e rivisto, ma vabbè.). Solitamente non amo i titoli in inglese per quanto io ami l’inglese, e inoltre sembra una brutta copia di Di anno in anno – del resto il concetto è quello, a piccoli passi.  

P.p.s
Ah! Ultima cosa! Un ringraziamento a Miyu92, perché mi ha dato buone notizie e almeno non ho smesso di scrivere questa scemata! Una piccola dedica :) 

  
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