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Autore: __Lily    22/10/2015    2 recensioni
Quando si risvegliò il suo corpo era avvolto dal fuoco, ma lui non lo sentiva, Spettro stava ululando, dolore, disperazione ecco cosa diceva il suo amato Metalupo. 
Ma lui era figlio del Drago e il fuoco non può uccidere un Drago.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eddard Stark, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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« Tu sei uno Stark. Puoi non avere il mio nome, ma hai il mio sangue »
« Mia madre è viva? Sa di me? Dove sono, dove sto andando? Le importa? »
« La prossima volta che ci vedremo, parleremo di tua madre »
Queste erano le ultime parole che suo padre, Eddard Stark lord di Grande Inverno gli aveva rivolto poco prima che le loro strade si dividessero, Ned si sarebbe diretto ad Approdo del Re, lui, Jon Snow, il bastardo di Grande Inverno sarebbe andato alla Barriera assieme a suo zio, per prestare giuramento e servire come Guardiano della Notte.
Incredibile come quei ricordi fossero così vividi in quei suoi ultimi istanti di vita, ebbene si, stava morendo, i suoi confratelli lo avevano tradito e pugnalato, ma adesso non pensava ad altro se non alla voce di suo padre che gli ripeteva:
« Tu sei uno Stark »
Jon sapeva di non esserlo, lui non era uno Stark, era solo un bastardo, figlio di un’avventura di Eddard con una donna di cui mai aveva voluto rivelare l’identità, si era sempre chiesto perché, ma suo padre era rimasto in silenzio, lo guardava con aria afflitta quando gli porgeva la domanda poi cambiava discorso, non aveva mia detto nulla nemmeno a sua moglie, lady Catelyn, per quanto avesse insistito suo marito aveva taciuto.
Ricordò il suo giuramento, quello che lo aveva consacrato alla Barriera, a difendere tutti i regni senza distinzioni. 

« Udite le mie parole, siate testimoni del mio giuramento. Cala la notte, e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte. Per questa notte e per tutte le notti a venire »

Jon le aveva pronunciate assieme a Sam ai piedi di un’albero diga, lui credeva negli Dei antichi del nord, così aveva giurato come suo zio prima di lui aveva fatto.
Ma adesso tutto ciò apparteneva al passato, mentre giaceva sulla neve fredda scivolò in uno stato di incoscienza mentre la macchia di sangue andava allargandosi in quel bianco candido, in quella notte scura.
Non era più alla Barriera, non era sdraiato sulla neve fredda, non c’era proprio la neve dove si trovava, c’era il sole a splendere in cielo, non conosceva quel luogo non c’era mai stato, era vissuto solo nella sua fantasia e nei racconti di maestro Luwin e nelle storie che la vecchia Nan gli raccontava quando era piccolo, raccontava sempre storie a tutti.
Vide suo padre ma era più giovane, doveva avere quasi vent’anni di meno, la spada in mano e vestito da guerra, assieme a lui alcuni cavalieri di cui Jon non conosceva i nomi.
Era sporco di sangue, ma continuava a combattere senza sosta, davanti a lui una torre alta e immensa, Jon capì di quale torre si trattava all’istante: la Torre della Gioia, era lì che la sorella di suo padre, Lyanna Stark era morta. 
Il giovane principe Targaryen l’aveva rapita così Robert Baratheon aveva dato inizio ad una rivolta che aveva portato alla morte di Rhaegar Targaryen e di quasi tutta la sua stirpe, ad eccezione di due suoi fratelli, Viserys e Daenerys.
Robert l’amava, era la sua promessa sposa o almeno questo era ciò che Jon aveva sempre sentito raccontare da tutti, inclusa la vecchia Nan.
Eddard corse verso la torre assieme ad un gruppetto di uomini, lì però vi erano altri tre cavalieri ed iniziò un nuovo e terribile scontro dal quale solo Stark e Howland Reed il suo alfiere sopravvivono allo scontro.
Ed ecco Lyanna in quella stanza, una stanza piena di sangue e di rose blu, le rose che lei tanto amava e che le ricordavano il suo Grande Inverno, Jon non capisce, troppo sangue in quella stanza.  
« Lyanna! » grida Ned, correndo verso la sorella, gettando la spada a terra e chinandosi su di lei, le prende la mano debole e pallida e la guarda mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime.
« Ned » la sua voce debole poco più di un sussurro. 
E’ vero, assomiglia ad Arya, pensa Jon in quel momento, ha i capelli scuri e gli occhi grigi, proprio come la sua sorellina.
« Sorella mia » le sue mani vanno alla ricerca di qualcosa, vorrebbe aiutarla ma non può. 
Jon fa un passo verso di lui, « Padre » dice, ma Ned non lo sente, è solo un ricordo dopo tutto, un misero ricordo nel quale è capitato senza capirne la ragione.
Jon sente un lamento, il pianto di un neonato risuona per tutta la stanza, Lyanna muove una mano verso di lui, una carezza debole per tentare di calmarlo, funziona il bambino smette di piangere, Ned alza lo sguardo su di lui.
« Proteggilo Ned, non ha nessun altro che te » dice lei, stringendo la mano del suo lord.
« Perché?! » urla Ned in lacrime, una domanda rivolta a delle entità superiori che gli stanno portando via anche lei, Lyanna. 
Ned prende il bambino in braccio, Jon si avvicina e vede che ha i capelli scuri e gli occhi altrettanto scuri, come uno Stark di Grande Inverno.
« Promettimelo, promettimelo Ned, giurami che avari sempre cura di lui » dice lei, accarezzando i capelli del bambino, mentre le lacrime le rigano il volto. 
Era sola, nessuno l’aveva aiutata a dare alla luce suo figlio.
« Lyanna, ti prego, non andartene »
« Promettimi che un giorno saprà la verità Ned, quando sarà pronto gli parlerai di me e di suo padre »
Quelle parole sembrano riscuotere Ned.
« Lo troverò e giuro che gli strapperò il cuore dal petto, che gli Estranei se lo portino via, Rhaegar Targaryen »
« Ned » Lyanna stringe la mano di suo fratello con tutta la forza che ha « Rhaegar non ha colpe, mi ha amata come mai nessuno prima aveva fatto, nemmeno Robert e io l’ho amato e non mi pento di quanto è accaduto, ricordo ancora il giorno in cui posò la corona di fiori blu su di me » disse con aria sognante.
« Non chiedermi di perdonarlo, non dopo tutto quello che ha fatto! »
« Mi ha amata e mi ha dato un figlio, un figlio di cui non potrò mai occuparmi, dovrai farlo tu e dovrai proteggerlo »
Era sempre più debole, ogni parola era sempre meno udibile.
« Lo farò » rispose lui.
« Non dovranno mai sapere che è figlio di Rhaegar Targaryen o la sua vita finirebbe ancora prima di iniziare, sarà uno Stark, Ned, o uno Snow, qualunque cosa deciderai, purché gli salvi la vita. Promettimelo Ned »
Lyanna Stark chiuse gli occhi e lasciò la presa dalla mano di Eddard Stark.
Fu allora che Jon capì, capì chi fosse sua madre, capì il perché di tanto silenzio, di tante menzogne, capì il perché di essere uno Snow, l’essere un bastardo gli aveva salvato la vita e quella vita lui la doveva ad Eddard Stark, suo padre e al coraggio di Lyanna, la lady di Grande Inverno.
Quando si risvegliò il suo corpo era avvolto dal fuoco, ma lui non lo sentiva, Spettro stava ululando, dolore, disperazione ecco cosa diceva il suo amato Metalupo.
Ma lui era figlio del Drago e il fuoco non può uccidere un Drago. 

  
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