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Autore: ABlueBox    22/10/2015    1 recensioni
E se Deathmask avesse avuto un figlio... come sarebbero andate le cose.
E se le origini del saint del cancro fossero più oscure di quanto non si pensasse?
Nell'oscurità qualcuno ha già iniziato da tempo a muoversi e, la pace al Santuario verrà nuovamente rotta.
NB. Tutti i gold saint sono tornati alla vita dopo la guerra contro Hades, compreso Shion.
Genere: Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Gold Saints, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei innanzi tutto dire una cosa: so che probabilmente, nel testo ci sarà una discordanza di tempi verbali, ma è una mia scelta stilistica.

Seconda cosa: non sono molto sicura di riuscire ad aggiornare periodicamente, diciamo che è sempre stata la mia grande pecca. Quindi a volte pubblicherò quasi subito, altre ci vorrà più tempo, a volte forse un paio di mesi. (Ma hei! Vado a scuola! Devo studiare!)

Terza cosa: mi scuso per eventuali errori nella scrittura, ma scrivo sempre di sera tardi, e non ho mai voglia di ricontrollare il testo.






Anni fa…

Non lo avresti mai creduto possibile. Anzi, non ci avresti mai pensato.
Tu che sei come la morte, che ovunque vai regna paura e desolazione… dare alla luce una vita.
Lo tieni con una sola mano, da quant’è piccolo.
Forse un po’ troppo piccolo.
Lo hai avvolto con il mantello bianco della tua armatura, per non fargli prendere troppo freddo. Dalla stoffa gli si può vedere solo il volto.
Gli occhi sono aperti, così grandi e rossi.
Rossi: come il sangue delle tue vittime, come il sangue che ti –vi- circonda.
Rossi come i tuoi occhi.
E forse è proprio questo quello che ti ha fatto boccheggiare appena lo hai visto.
Una creaturina così piccola, ancora così innocente, che ha i tuoi stessi occhi. Occhi che come i suoi sanno mascherare bene i sentimenti, fino a farli sembrare quasi… disumani.
Dalla testolina spuntano dei ciuffetti neri di capelli, come quelli della donna che lo ha messo al mondo, o così almeno credi.

In fondo quando eri arrivato in quel ospedale –se così si può chiamare- avevi trovato tutto raso al suolo, anche se in fondo, scommettersi che molte delle cose erano già così, prima del tuo arrivo.
I medici e le infermiere, e anche quei pochi pazienti che erano nell’edificio, li hai trovati tutti morti, in modi orribili, che anche tu sei rimasto sconvolto.
Tu che ghigni davanti alla morte.
Avevi seguito quel piccolo cosmo che ti aveva spinto ad andare fino a lì, quello cha già percepivi da qualche tempo, in modo quasi impercettibile.
Eri entrato in una stanza, come le altre, dove c’erano anche lì delle vittime.
Un medico, un’infermiera e una donna.
L’uomo e la donna giù per terra era tagliati a metà, come se qualcuno lì avesse attraversati con la lama per tagliare la pizza.
La donna sdraiata sul letto, praticamente squarta, degna opera di Jack The Ripper. Lo spettacolo così raccapricciante, da non poterlo nemmeno descrivere.
E quasi ringrazi gli dei quando percepisci un’altra quel cosmo.
Ti avvicini al “corpo” della donna sul letto. Era in cinta, stava partorendo quando l’hanno uccisa.
Ma dove il ventre della donna doveva essere massacrato, per uccidere quello che vi era custodito, una luce azzurra avvolge quella piccola creatura.
Con le mani che ti tremano, perché sì, tu Deathmask di Cancer, il saint più malvagio in tutta la storia del santuario… stai tremando.
Tremi davanti a quella cosa così piccola e indifesa, ma non debole. Perché se fosse stata debole sarebbe morta già da tempo.
Tremi perché hai paura. Paura di non farcelo, in fondo sei poco più di un ragazzo.
Tremi davanti a quel bambino –finalmente lo ammetti- che senti tuo. Tuo figlio.
Nato da una delle tante notti passate a divertirti, neanche ti ricordi il volto della madre di quel piccino e, anche se tu cercassi di guardarlo, non lo riconosceresti.

Appena prendi in braccio il piccolo, ti rendi conto che stava piangendo, che tremava, e che è così piccolo da starti in poco più di una mano.
Allora lo copri, e lo tieni tra le braccia e, il bambino ti fissa con quei occhi che condivide con te, smettendo di piangere.
E allora prendi una decisione: da quel momento in avanti avresti lottato solo per lui.





Spazio autrice

Salve, mi presento.
Sono ABlueBox, anche se a volte mi firmo come “Neko-chan”.
E’ la prima volta che pubblico su questo fandom. Pubblico perché sto scrivendo altre fanfiction, sempre su Saint Seiya.
Quando faccio una presentazione mi piace delineare, per quanto lo si può fare da uno schermo, chi sono.
Inizio col dire che sono un’artista e frequento il liceo artistico. Il mio sogno è diventare regista, pubblicare dei libri e, magari anche dei miei fumetti.
Ma qui siamo nel settore Saint Seiya e, riguardo questo fandom posso dirvi: ho scoperto “ufficiosamente” I cavalieri dello Zodiaco a giugno di quest’anno.
Tra i miei saint prediletti ci sono Shun e Mur, ma ho gusti molto discordati, quindi amo Deathmask e Aphrodite. Per non parlare dei personaggi di The Lost Canvas, dire che li adoro è un eufemismo.
Personalmente parlando, sono più una fa della mitologia greco/romana classica, tenendomi rigidamente ai miti, ma capisco i motivi per cui il maestro Kurumada ha dovuto un modificarla un bel po’.

Spero di non avervi annoiato e, che il prologo della mia storia vi sia piaciuto.

ABlueBox
   
 
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