Pagine bianche.

 

Che poi noi siamo come pagine bianche; tutti pensano siano vuote, ancora pulite e innocenti, con storie bianche o inesistenti, che si mischiano con l'odore di carta vecchia e ingiallita.  Vuoti. Puliti. Innocenti. Bianchi. Inesistenti. Vecchi. Ingialliti. Questo è quello che sembriamo? Il mio cuore potrebbe cedere, nel vivere ancora una volta il ricordo di vederti tristemente fingere di amare una donna che ti ha donato dei figli; nel vederti sorridere appena, davanti alle telecamere di questo mondo, così ipocrita e falso. Oh, ma loro non sanno in che modo abbiamo dipinto quelle pagine in tutti questi anni. Apparentemente bianche agli occhi di chi non ha mai saputo amare. Guardando queste pagine, riesco a vedere colori, sfumature, ricordi, pensieri, odori. Vedo te, in ogni pagina, prendere forma, colore, sfumatura, ricordo, pensiero e odore.

Riesco a vedere la tua sagoma distesa su un letto bianco e freddo d'ospedale, quasi privo di vita, per non dire completamente. Ti sto tenendo la mano, sussurrandoti all'orecchio le mie paure.

« Non lasciarmi, Taylor ».

Mi piace sfogliare le pagine dei miei ricordi. Questo, sicuramente, è uno dei più terrificanti e allo stesso tempo meraviglioso. 

« D...Dave...». 

Non dimenticherò mai la tua voce, distrutta, sussurrare il mio nome come se fossi l'unica cosa di cui avessi bisogno in quel momento. Nelle pagine vedo la mia figura, voltarsi, lentamente, come quando arriva l'inverno all'improvviso. Inizia a piovere, dentro e fuori. Dalle mie guance, calde lacrime tendono al pavimento, bianco e freddo, come il mio triste cuore, fino ad allora. La mia pelle è umida. Il mio cuore sta pompando. Il sangue scorre velocemente nelle arterie. 

Tu sei vivo. 


Chiudo il libro che giace dentro la mia testa. Lo apro all'improvviso, non curandomi di quale ricordo scegliere. Inevitabilmente, il ricordo più bello che potessi colorare. Portarti finalmente a casa dall'ospedale. Tonalità calde riempiono le pagine, calde come i nostri cuori nell'averci vicini come non mai. Sento ancora l'odore di chiuso del tuo appartamento, la polvere che si alza nell'atmosfera e il cigolio di quel vecchio divano. E poi, come dimenticare, il momento in cui capisti di amarmi.

« Mentre ero in coma, non facevo altro che vedere te che ti prendevi cura di me » - sussurrasti appena - « E proprio in quel momento ho realizzato ». 

Poggiai un dito sulle tue labbra.

 « Non devi dire niente »

 Le tue mani combaciarono con le mie come se fossero state create solo per me. I nostri respiri erano una cosa sola. Riuscivo a sentire il tuo calore invadere i miei sensi.

« Dave... » - occhi verdi si fondono con i miei. Sfumature. Ricordi. - « Ti amo ». 


Non scorderò mai quel giorno. Lo passammo a far l'amore, a prometterci e riprometterci che tutto ciò non sarebbe mai cambiato o svanito.
Ma ormai, sono troppo vecchio per amare, per sperare e tu ormai sei troppo distante da me. Questa volta mi hai lasciato davvero, vecchio mio, e adesso guardandomi allo specchio, vedo i segni della vecchiaia che mi hanno marcato, e vedo ancora te nei miei occhi, come quando eravamo giovani e passavamo ore a guardarci nello specchio dell'anima, come se tutto dovesse finire da un momento all'altro.










{ SPAZIO AUTRICE.
Bene. Non ho mai scritto una Fanfic così corta in vita mia, ma ahimè, avevo voglia di buttare giù qualcosa di breve ma intenso :') 
Per quanto riguarda le altre FanFiction in sospeso, vi chiedo enormemente SCUSA se non aggiorno da secoli, spero al più presto di trovare tempo e ispirazione per continuarle:3
PS. Alla mia cara Juls , compagna di stronzate in stile Grohlkins & Co. spero tanto che questa Fic ti abbia colpito RAIT IN DA PHILS