Fanfic su artisti musicali > David Bowie
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Autore: ilcanticodeidrogati    23/10/2015    2 recensioni
"You don't realize how human he was.
Bless you, Lewis."
Ciao Lou, ciao amico.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[28 ottobre 2012]
E’ domenica mattina. Sunday Morning, se vogliamo essere pignoli. Anzi, è proprio Sunday Morning, sento una radio qui vicina che la sta mandando. In effetti mi sembra azzeccata dopo la notizia che ci hanno dato. Non volevo crederci, mi sembrava così impossibile che se ne fosse andato.
"David, mi hanno portato questi vinili, so che non è il momento più adatto, ma.."
interrompo bruscamente Iman.
"Dammeli." dico secco, senza nemmeno guardarla. Deve capire come mi sento in questo momento.
Capisce e li poggia accanto a me, per poi andarsene silenziosamente.
Lou Reed non era perfetto, ma d'altronde, chi lo è? Però credetemi, voi non avete idea di quanto fosse umano, soprattutto in un particolare punto della sua vita. Quando aveva perso tutto, e gli rimaneva l'eroina, le canzoni e il dolore. Quando si ritrovava nei bordelli con le puttane, intento a dare sfogo a quello che raccontava, Venus In Furs, Sister Ray, violenza oltre ogni limite. Perchè a voi potrebbe sembrare un violento, esattamente. Quante se ne sono dette su di lui. Ebbene, ve lo dico io,  era violento e quello che vi pare, ma quando doveva dire qualcosa alla sua band, a noi suoi collaboratori, lo diceva e basta. Era un grande frontman, lo diceva anche John Cale. Parlava pochissimo, di rado. Ma vedete, un leader non ha bisogno di parlare tanto. Ha bisogno di parlare ogni tanto, e quando lo fa, quello che dice è cassazione. Ecco, Lou era esattamente questa persona. Per qualcuno era il violento porco maniaco del bondage, del sadomaso. Forse era anche questo, ma in una minima parte. E comunque sia, era un genio, e non lo dico perchè lo conoscevo. E' un dato di fatto, questo è quello che ho da dire.
Prendo uno dei vinili, lo metto sul giradischi, in breve, Perfect Day si espande nell’aria. Quel pianoforte, quelle note, la voce..la SUA voce. Quella voce che è morta silenziosamente qualche ora fa, e io non c'ero. Quella voce che mi ha scaldato nei momenti più bui della mia vita. Quella voce che sapeva piangere, ridere, urlare. La voce che ci ha illuminato, tutti, chi più chi meno.
Ciao Lou, non sarai mai dimenticato.

Oh it's such a perfect day, I'm glad I spent it with you,
Oh such a perfect day,
you just keep me hanging on,
you just keep me hanging on.



Sì, lo so, sono drammatica in questi giorni, ma avevo un sacco di storielle rintanate nei meandri più oscuri delle mie cartelle di Word e insomma, capitemi, è anche uno sfogo. Tra qualche giorno sarà l'anniversaio di morte di Lou Reed, ed ho pensato a questa cosetta (di norma l'avrei pubblicata quel giorno, ma ho degli impegni, quindi..) dove lo descrivo in maniera diversa da come si tende a rappresentarlo, cosa secondo me sbagliatissima...sopportatemi, vi prego. Alla prossima :]
   
 
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