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Autore: Invader_from_Hell    07/03/2005    3 recensioni
Sentieri interrotti che ricuci col mito immancabile e sforzato
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In fondo, che sei mai

In fondo, che sei mai?

 

Colline, treni, neve.

Tutto è silenzio, eccetto gli schizzi di sangue

Dal mio cuore offuscata melodia ventricolare

Ti cerca sotto ardori rincuorati, usati, dimenticati

Fino a farti esplodere nei mille colori dell’inverno

Lungo inverno che mai più lunghi ce ne furono sulla Terra.

Apre di spalle il mio sudore strade mai pensate

Colline abbandonate, sentieri che intravedo a tarda notte

Passa e soffiando mormora parole che non ricordo

Parole che sento spirando dolcemente sul fare del giorno

E che non ricordo, impedito da una soffice reticenza che oggi vola.

Dice il cuore mormorando soffici calori tra atrio e ventricolo

“ Fuggi amore, oltre il colle, ché la neve si scioglierà

Primavera arriva tra mille singulti di gelo ed apprensione

Non è questo compito di mille risposte congelate”

Ti giri e le trovi sulla neve, perché in fondo sono sempre contese

Tra gelo, giorno e notte avanzi titubante e il piede poggia su strade mai pensate.

Lo sapevi, lo sapevi, lo sapevi. Esistevano. Esistevano.

Esistevano come categorie di scelte mai comprese

Abbracci di catene infine rivelate, di cerchi soltanto disegnati

Spezzoni di anima abilmente rivisti e reinterpretati

Sentieri interrotti che ricuci col mito immancabile e sforzato

Di una trentina di colli imbiancati e con sapienza sgualciti

Sono anni che segui questi miti, immancabili ardori

Sepolti, lo sai, sotto coltri impenetrabili d’amore.

Esiste una strada, la vedi dal finestrino

Giace come un bimbo ritrovato in fasce e un po’ sperduto

Sui gradini di una chiesa dove sua madre ha abbracciato la morte di un ricordo.

Scendi giù dal treno, ferma la carrozza, uccidi i controllori, violenta questa notte

Perché non hai paura, scendi sulla strada, tocca il freddo ferro

Assaggia quelle ghiaia che procede sull’asfalto del tuo cuore

Mughetto impavido sotto coltri di catrame, non morire dissanguato

C’è linfa in questa notte, c’è strada dietro il bosco

Ferma questo treno, uccidi questa strada, massacra quell’idea

Seguirai la spavalda compagnia del tranello questa notte

Rimorsi sono dolci marmellate di lacrime schiantate contro un finestrino

Guarda sotto il vento, c’è un calore che arriva inaspettato

Lo senti? Sale nell’aria e pare proprio sussurrare

“ Cercami sul fondo della strada, cercami negli occhi del bambino

che assaggia dal sangue del destino, mordimi se chiedi di aprire il finestrino

gioco in casa se chiedi di fermare questo treno in una notte di neve

non abbraccio venti da ogni direzione

se attaccato rifuggo ogni violenza e mi caccio su, sui monti”

accarezza l’asfalto del furore, ti dilania questa notte

uno strano nuovo ardore, che sembra nuovo nato

ma non ti ha mai abbandonato, riconosci il suo candore?

Neanche a dirlo, uomo che mai sei? Che non conosci

Ventoso fervore / accompagna nella notte, languente un dolore

Cercami sotto ogni pietra, Amore.

 

  
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