Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: papayasorridente    23/10/2015    3 recensioni
Tommy è la principessa del regno di BBC, ma viene rapito dal malvagio stregone Moffat e rinchiuso in una torre. Nell'impresa di sconfiggere l'angst portato dallo stregone verrà aiutato da un alieno con due cuori, un sociopatico iperattivo e il suo coinquilino, un angelo sfigato e Elle, il cavaliere delle margherite.
Dedié a Elle
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta un regno molto speciale chiamato BBC dove tutti i suoi abitanti erano felici e vivevano gioiosi nell’atmosfera di fluff perenne. Il re di questo paese si chiamava Arthur e amministrava giustamente il regno grazie all'aiuto del suo fidato compagno e mago Merlin. I due si amavano molto e desideravano avere  un figlio, ma ben sapevano che non era possibile. Un giorno decisero di fare visita al grande drago John Hurt, supplicandolo di donare loro un bambino. Allora il drago, impietosito dalla loro cucciolositá, fabbricò una coroncina di margherite con i suoi artigli e disse loro di appoggiarla su una cucurbita prima di andare a dormire e che il mattino dopo avrebbero trovato ciò che desideravano sotto la coroncina. Così fecero e con sommo gaudio trovarono un bambino con i capelli rossicci e gli occhioni azzurri che li guardavano spaesati e lo chiamarono Thomas William, conosciuto da tutti come Tommy, la bella principessa. I sovrani erano felici e il regno gioiva per la beltá della principessa, tanto che organizzarono una festa per il suo primo compleanno. Dimenticarono peró di invitare lo stregone Steven Moffat, che, offeso dal mancato invito, con una potente magia chiamata angst imprigionò i sovrani in un sonno incantato e rapì Tommy, prendendo così il controllo del regno di BBC. Il regno diventò un luogo di dolore, in cui accadevano sovente incidenti, in particolare suicidi dal tetto del St Bart's Hospital. Il malvagio stregone rinchiuse Tommy in una torre altissima dove nessuna coroncina di fiori poteva arrivare e Tommy non poteva utilizzare il suo potere: infatti il bambino possedeva la magia delle coroncine di fiori, incanto che produceva il fluff che poteva sconfiggere l'angst che portava Moffat. Il bimbo cresceva senza mai uscire dalla torre ed era quindi, poiché non aveva altro da fare, entrato nel fandom e intervallava la stesura di fanfiction a numerose tazze di thé. Infatti Moffat era costretto a portare a Tommy numerosi infusi e miscele Twinings e Whittard, che lo distraevano dalla voglia di esplorare il mondo esterno.
Ogni anno Tommy chiedeva a Moffat, che considerava suo padre, di andare a vedere i fiorellini scintillanti che brillavano nel cielo ad ogni suo compleanno. Infatti gli abitanti di BBC organizzavano in gran segreto, ogni 9 febbraio, una commemorazione per Tommy la principessa, lanciando nel cielo lanterne cinesi a forma di fiori, sperando che un giorno tornasse a casa.
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Quella mattina Tommy stava lucidando tutte le sue tazzine da thé e si accingeva a pettinare la sua bambola preferita, quella di Loki, principe di Asgard a cui era stato ingiustamente negato il trono a favore di quella piaga vivente con sembianze scimmiesche che era suo fratello Thor. Mentre accarezzava il capelli neri della bambola, comparve nella sua stanza in cima alla torre, una cabina blu del telefono, comunemente chiamata Tardis. Malauguratamente Tommy non aveva la minima idea di cosa fosse un telefono, (quindi figuriamoci un Tardis) e quando dalla scatola blu uscì Barty Crouch Jr con in mano un cacciavite, fu colto dal panico e con lo scettro del potere di Loki colpì l'individuo in testa. Rimase a fissarlo poi decise di legarlo alla sedia e attendere il suo risveglio con lo scettro in mano. Nella sua testa si affollavano mille domande: Chi era quello strano uomo così simile al tipo altamente inquietante del quarto film di Harry Potter? Cos'era quella grossa scatola blu che... Per la barba di Merlino, gli aveva rotto la teiera preferita con le foglioline! Prese un lungo respiro per sopprimere l'istinto omicida verso il tizio legato alla sua sedia, e in quel momento Barty Jr rinvenne e Tommy gli puntò subito contro lo scettro.
"Chi sei tu e come hai fatto a trovarmi?" Disse minaccioso. Barty contraffatto assunse un'espressione confusa prima di puntare lo sguardo su Tommy ed esordire:
"Salve, o abitante di un paese remoto al di fuori dalle canoniche carte geografiche del genere umano con uno scettro del tutto alternative universe rispetto ai tuoi abiti. Mi faresti il piacere di liberarmi?" Dal momento che il ragazzo lo osservava minacciosamente, aggiunse con un sorriso incerto: "Allons-y?".
 "Sai che quello che hai appena detto significa 'andiamoci' e non ha nessun collegamento con il discorso che hai appena fatto?" Ribatté Tommy con aria saccente e molto fiero del suo francese, poi ripeté: "Chi sei tu e come hai fatto a trovarmi?" Barty si schiarì la voce e disse:
"Io non so chi tu sia e nemmeno come io abbia fatto a trovarti, ma una piccola cosa posso dire: ciao! Io sono Ten, un alieno con due cuori che viaggia nello spazio e nel tempo all'interno di una cabina blu del telefono. E tu sei... ?". "Thomas William Hiddleston, miglior scrittore di merthur su Efp e Ao3. Puoi avere il mio autografo se è per questo che sei giunto qui." Ten rimase allibito per qualche istante poi con l'espressione della migliore fangirl saltellò sulla sedia (notevole movimento dato che era legato stile Flynn Ryder in Rapunzel) e tentò di battere le mani: " Per tutte le ship non canon, tu sei Lokithedragonlord28!" Esordì con un gridolino. Poi schiarendosi la voce, le disse:
"Ehmm, monsieur Tommy mi farebbe il favore di sciogliere le corde che mi legano? Non mi trovo a mio agio." Dato che Ten l'aveva riconosciuto sotto lo pseudonimo di cui andava molto fiero, slegò il dottore. Quest'ultimo, una volta libero, si inchinò ed esclamò:
"My lord, sono qui per realizzare il tuo destino: devi sapere che il grande drago John Hurt (prezzemolino supremo della BBC) mi ha incaricato di condurti avanti nel tempo e liberarti da questa torre. Poi ha fatto un discorso criptico su destini e facce della stessa medaglia, ma sai, lo dice un po' a tutti. Pronto a partire?" Tommy spalancò gli occhioni blu e guardò spaesato il Dottore: "Per dove?". "Verso l'infinto e olt-" la risposta venne tagliata dall'espressione scettica di Tommy.
"Ehmm, ehm. UK, London, 221B Baker Street."
 
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John era disteso sul divano, ringraziando Sherlock di averglielo lasciato per fare la doccia e poteva quindi rilassarsi, conoscendo l’abitudine del coinquilino a prendersi un’immensa cura dei propri capelli, che poi spettinava ad arte per rendere la figura di uomo singolare più credibile, ma John SAPEVA. Ticchettava con le dita sulla tastiera del laptop, indeciso tra “immaginifico” e “strabiliante” (bocciò il primo; l’unica volta in cui aveva sentito quel termine era stato in Moulin Rouge in una battuta di Toulouse, e paragonare il genio di Sherlock ad un nano ubriaco francese era molto antibritannico, perché ugh, francesi), quando un tonfo lo fece sobbalzare sul posto, ricordandogli quella volta in cui lui e Sherlock avevano trovato l’elefante…
Un attimo. Per il santissimo cielo plumbeo di Londra! “Sherlooooock! C’è un altro elefante!”
Gridò mentre si alzava dal divano e si dirigeva verso la cucina e la fonte di quel fracasso. Sherlock (incredibilmente vestito di tutto punto) lo raggiunse un secondo dopo, trovando John intento a fissare una cabina blu del telefono, dalla quale stavano uscendo barcollanti due strani individui, uno con una discutibile sanità mentale, considerato il ghigno sul suo volto, e l’altro con stampata in faccia l’espressione della fan girl più accanita. Sherlock si riprese dal momento (breve, molto breve) di stupore e fece un cenno del capo ai due ospiti:
“Benvenuti, anche se avreste potuto bussare o almeno chiedere alla signora Hudson. Tu devi essere Ten, l’ultimo Timelord e tu Tommy, the pretty princess. John, per favore, prepara il thé per i nostri ospiti, darjeeling per il Dottore e il classico della colazione per Thomas.”
John guardò i due, poi la cabina blu, poi Sherlock, poi sospirò. Il suo percorso fino alla credenza (miracolosamente intatta dopo l’atterraggio) fu bloccato dal gridolino acuto di quello chiamato Tommy da Sherlock,
“Awww! Johnlock!”
e dallo sguardo soddisfatto del suo compagno di viaggio, vedendo la reazione del primo.
John decise di non indagare oltre, lasciando  a Sherlock il compito di trattare con la gente strana. Quando tornò in salotto con il thé, vide i tre immersi nella spiegazione (assolutamente LOGICA, secondo il coinquilino) delle funzioni del tardis e dei viaggi nello spazio e nel tempo del Dottore.
“Quindi non è possibile costruire un tardis?”
“Ovvio che no, i tardis vengono allevati.” ‘Matrix’, pensò John, poi si schiarì la voce e chiese ai due:
“Non vorrei sembrare scortese, ma potreste gentilmente spiegarci che ci fate qui?”
“Siamo qui per aiutare il presente Tommy a scoprire il suo potere, l’unica risorsa che può riportare il fluff BBC, sconfiggendo il malvagio Moffat! Siamo arrivati nel mondo attuale per rintracciare colui che può aiutarci a scoprire come sbloccare la sua magia: un angelo di nome Castiel!”
   
 
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