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Autore: _hell_inside_    23/10/2015    0 recensioni
1565, un poeta e un'anima tormentata. Il loro incontro e il loro amore impossibile. Impossibile per Laani, sposatasi per una sfortunata combinazione con uno dei nobili più sanguinari e subdoli di tutta la Finlandia. Ma al cuore non si può comandare. E se lei credeva la sua vita finita, l'incontro con il Poeta di Kite le da speranza. La fa vivere, amare e sognare, fino al momento in cui ogni favola finisce e lascia il posto alla dura realtà. Perchè questa non è la favola in cui i buoni trionfano, questa è la realtà, dove sono i potenti a vincere. Dove l'amore puro non ha la sua vittoria e viene condannato. Viene ucciso, come i cuori innamorati dei due amanti.
"Non c'è nulla di nobile nel morire per fede, per una nazione, per ideologia. Per un'altra persona, si" Tuomas Holopainen
Genere: Drammatico, Fluff, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Anno del signore 1566, 6 dicembre
 
La folla si era radunata nella piazza già da ore. Centinaia di occhi scrutavano il palco in mezzo ad essa, per iniziare a ricoprire di insulti il colpevole di turno, o meglio, la vittima dei sotterfugi del conte Mikko Latvala.
Il primo a salire sul patibolo, fu il giudice, sempre al servizio del suo “signore”, seguito a ruota da due boia che trascinavano una ragazza che mostrava sul corpo i segni delle servizie dei carcerieri e che probabilmente sarebbe morta congelata, visto che il fisico magro e malaticcio era coperto solo da un vestito leggero, reso ormai straccio. Vestito che le fasciava fin troppo il ventre prominente di una donna incinta. La folla fu percorsa da un brivido. In tanti avevano riconosciuto in lei Laani Hietala, moglie del conte.
Dopo di loro, salì il pastore e, infine, il boia e il condannato a morte. Questo ben pochi lo riconobbero, ma quei pochi, erano i suoi amici più fidati, consci del fatto che non avrebbero mai potuto salvarlo. L’uomo venne trascinato al ceppo e fatto inginocchiare, con i polsi legati alle assi sottostanti. In ogni caso, non sarebbe potuto scappare.
-A morte!- la prima esclamazione si levò dai popolani, e il conte pensò che quello sarebbe stato proprio un bello spettacolo.
-Uccidetelo!- oh, sì. Si sarebbe divertito parecchio.
-Laani Hietala, riconoscete in lui l’uomo che vi ha rapita al vostro legittimo marito e violata?- chiese il giudice. Per tutta risposta, la ragazza tenne chiusi gli occhi e serrò le labbra.
Se l’era scelta testarda, pensò Mikko Letvala
-Ve lo ripeto, Laani Hietala, riconoscete in Tuomas Holopainen l’uomo che vi ha rapita e violata? Rispondete- ripetè il giudice. Laani aprì gli occhi di colpo, svelando uno sguardo di ghiaccio. Uno sguardo lucido e umido per tutte le lacrime che aveva e avrebbe versato.
-S… sì- balbettò mentre una piccola goccia le bagnava il viso, forse una sua lacrima, o forse una lacrima del cielo che aveva iniziato a piangere con lei.
“Perdonami, amore mio. Posso giurarti che lo faccio solo per far vedere al figlio che porto in grembo la luce” pensò Laani, mentre lui le rivolgeva uno sguardo impaurito e alla ricerca di pietà.
-Puttana! Sgualdrina!- queste erano le grida delle donne che si alzavano e istituivano il loro tribunale.
-Sono obbligato a chiedervelo, Laani: voi eravate consenziente?- continuò il giudice mentre la piazza tratteneva il respiro.
-No- rispose, serrando gli occhi per evitare di vedere lo sguardo che l’uomo le stava rivolgendo.
-Per il potere a me conferito da Dio e dalla legge, Tuomas Holopainen, io vi dichiaro colpevole e vi condanno a morte tramite decapitazione. Avete diritto alle ultime parole- sentenziò il giudice.
-Vivi, Laani. Vivi per noi due, e ricordati che ti amerò sempre. Ti amo, piccola-
-Ti amo anche io- mormorò la ragazza, perché solo lui la sentisse e aprendo gli occhi, per incontrarli con l’uomo che aveva appena condannato, per l’ultimo istante, richiudendoli subito dopo.
-Mostro! Figlio del Demonio! Uccidetelo!-
Laani lasciò che le lacrime le scivolassero sulle guance, quando sentì l’accetta abbattersi e il sangue schizzarle sul vestito e sul corpo. Nessuno seppe da dove le venne la forza, ma riuscì a liberarsi e scappare via. Via… via… 
   
 
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