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Autore: GaiaFalba    24/10/2015    2 recensioni
Alba Rico Navarro una dolce e timida ragazza che deve iniziare una nuova vita lontano dall'amata Spagna per dirigersi a Buenos Aires.
Ovviamente è molto triste eppure una sorpresa del padre e del fratello Ramon le faranno cambiare idea completamente. Le sue grandi passioni diventeranno possibili anche grazie all'aiuto dei suoi nuovi amici e così inizia una nuova vita.
[dal testo]
Lei ride ma ha un sorriso freddo
"Che c'è ?" Domando accarezzandole la guancia
"Scusa, ma io non posso non pensare a quante volte con chissà quante altre ragazze avrai fatto questa mossa: portarle nel parco uscito da un dipinto, fare battute stupide, il chiosco del gelato,il bacio" io rido a mia volta mentre lei spalanca gli occhi
"Sai hai ragione" butto il bastoncino nel secchio "chissà quante ragazze, quante ragazze avrò baciato, quante ragazze avrò fatto ridere" mi fermo, noto il suo sguardo ferito
"Sai qual è la vera cosa" mi avvicino nuovamente " che nessuna di loro aveva fatto ridere me, nessuna di loro era bella come te, nessuna di loro era Te" un altro bacio, più casto e dolce, solo le nostre labbra che si scontrano. Mi stacco con dispiacere, ormai la sua bocca è diventata droga.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Nota: salve, la storia, l’ho corretta e alcune cose sono state modificate.
Vi Auguro buona lettura.

18.Settembre.

Non ho chiuso occhio tutta la notte, continuo a guardarmi intorno: la carta da parati lilla e il soffitto inclinato bianco panna, giro la testa, eccola la mia parete preferita che non rivedrò mai più sopra c'è un quadro di sughero pieno di foto mie con i miei amici, le mie passioni e tutto ciò che riguarda il mio passato. Continuo a pensare che tra appena 2 ore non rivedrò più questo paesaggio che mi ha accompagnato da quando sono nata.
Alle 11 abbiamo l'aereo così mi decido: mi alzo, mi lavo e mi vesto.
Prima affronto questa situazione, prima potrò pensare a me stessa.
Mi infilo le pantofole rosa con i cuori viola un po' consumate e mi avvicino alla porta, mi affaccio piano piano e corro per tutto il corridoio facendo meno rumore possibile.
“Ramon!" Busso alla porta ma non ricevo risposta, mannaggia a lui e il suo maledetto sonno pesante.
Apro lentamente la porta "Ramon!" Salto sopra il letto
"Alba, ma che cavolo!" mi dice emettendo un gridolino di dolore
"Non ho dormito tutta la notte e ho paura. Mi mancherà Madrid" Ramon mi guarda dolce alza il busto e mi abbraccia
“non devi avere paura Albita, ci sarà sempre il tuo fratellone a controllarti"
lo fissò per un istante
“Quindi io mi dovrei fidare!?” mi faccio scappare una risata "tu mi hai sempre detto che sono una ragazza prevedibile"
In effetti è quello che sono, se non fosse per il mio maledetto carattere io ora potrei arrivare molto più in alto.
"Si è vero, ma ho sempre detto anche che sei unica" mi fissa intensamente come se stesse cercando di scrutarmi nell'anima per provare a capirmi, ma come può?
È sempre stato il ragazzo della porta accanto pieno di vita che si fa amici ovunque.
"Ramon voglio cambiare! In Argentina non voglio essere la solita ragazza chiusa e prevedibile” Accento l’ultima parola.
“sono stanca di essere il tu sei Alba la sorella di Ramon!" Mio fratello mi guarda dolce.
“Ehi leoncino, calmati" mi sposta i capelli dietro le orecchie
“pensa che saremo ospiti in una casa enorme" il mio sguardo diventa interrogativo... Ospiti?!
"Ah, mamma non te l'ha detto? Un amico di papà ha messo a disposizione la sua casa così vivremo con loro" mi risponde entusiasta
"li conosco?"
"sì Alba, ti ricordi il mio amico Nacho?" mi dice
"emh, a malapena" gli rispondo ancora stranita
"ecco andremo da lui" gli faccio un sorriso un po' tirato.
Posso affrontare questa cosa in due modi: o scappo oppure divento una persona più estroversa.
"Ragazzi già svegli?" apre la porta dolcemente mia madre
"Si mamma pronti per assorbire tutto di questa giornata!" Rispondo allegra stupendo anche me stessa
"vado a preparare gli ultimi scatoloni, una doccia e poi faccio colazione" scappo dentro camera mia, tolgo le foto e inscatolo le ultime cose. Metabolizziamo il tutto: nuova casa,nuovo paese, nuovi coinquilini,nuovi amici... Nuova vita.


Stiamo all'aeroporto , c’è veramente troppa gente che va e che viene, e tutti spingono!
Sono un po' triste, passeranno 9 mesi se non di più prima di rivedere la mia amata Spagna e la sua meravigliosa capitale.
"Amore di papà vieni qui" mi chiama ridicolmente mio padre
"tieni" mi guarda tenero e poi mi passa una brochure di una scuola musicale "cosa vuol dire" dico mentre il mio cuore accelera sempre di più
"ti piace? Ti ha iscritta tuo fratello, è dove vuole andare lui" i miei occhi si stanno inumidendo e il cuore batte all'impazzata, mi appendo al collo di mio padre
"Grazie grazie grazie!" mi giro di scatto
"Rammy grazie grazie, io ti amo lo sai, ti amo tanto!" gli salto sulle spalle e lo abbraccio, poi c'è mia madre che invece fa un video.
Da quando le hanno regalato l'iPhone 6 è diventata tutta tecnologica


Non ho toccato ancora cibo, non ho fame la felicità mi ha saziato.
Mi sto godendo il paesaggio: è bellissimo volare.
Appoggio la mia testa sul finestrino per ammirare meglio il cielo, con il fiato creo un alone gigante e mi diverto come una bambina di due anni a disegnarci con le dita gli omini stecchino; ho vicino mia madre e mio fratello entrambi stanno dormendo con la bocca aperta e il cuscino dell'Ikea che di solito usano i cinesi.
Li osservo compiaciuta, non posso chiedere famiglia migliore, anche se litigo moltissime volte con ognuno di loro non posso immaginare la mia vita senza i miei genitori e quel pazzo di Ramon.
Riprendo in mano per l'ennesima volta il depliant dello studio sembra, un sogno e la cosa più bella è che sta diventando realtà.

Siamo arrivati, dovrebbero essere le 23 ma per via del fuso orario sono ancora le sei e mezza, questo non mi impedirà comunque di dormire
"Ragazzi un attimo" ci chiama mio padre "ci verrà a prendere un auto nera e grande quindi usciamo dall'aeroporto e aguzziamo la vista".
Ecco che l'ansia mi assale ancora: chi li ha mai visti questi?
Chi li conosce? Giusto Ramon poteva avere amici in Argentina ancora prima di trasferirci.
"Eccola, eccola" urla entusiasta mia madre mentre la macchina si avvicina a noi e lo sportello si apre, da lì esce prima un uomo alto, abbastanza robusto e pieno di vita che va ad abbracciare mio padre.
Invece dall'altra parte esce un ragazzo: sempre alto e robusto, con i capelli scompigliati che va da mio fratello.
"Ramon da quanto tempo" si abbracciano
"tu devi essere Alba" mi guarda e sorride
"piacere Nacho Gambandè" mi tende la mano.
"Alba Rico Navarro" ci guardiamo un istante
“comunque perdonate mio fratello, ma sapete com'è fatto"
"Sta con una delle sue tante ragazze?" chiede mio fratello ridendoci sopra
"non so che dirti, è sempre stato un donnaiolo ma si sta placando. Ah, chi lo capisce quello: sarà l'età" ridono, io non ci trovo niente di divertente ma non conosco questo tipo, devo evitare qualsiasi pregiudizio.
"Andiamo sarete stanchi"
Saliamo in macchina e mente ci avviamo verso la casa, che da quel che ho capito dovrebbe essere molto grande, mi appoggio al finestrino e metto le cuffiette.
"Alba, Alba!" Nacho mi chiama ma, non dandogli risposta, mio fratello mi sfila direttamente le cuffie dall'orecchio.
"Ehi!" gli do un pizzicotto
“Ti stavo chiamando io" mi dice il ragazzo seduto davanti a me
"questa macchina ha il Bluetooth non c'è bisogno delle cuffiette" lo guardo: l’dea di condividere la mia musica non mi fa impazzire, Argentina, nuova me "ok, lo attivo allora" appena preso il segnale con la macchina parte la canzone quien pone limite al deseo cuando se quiere trionfar. No importa nada lo que quiero es cantar y bailar.
Inizio a canticchiare il ritornello
la diferencia esta a qui dentro en mi circuito mental soy un estrella destinada a brillar
Nacho mette pausa alla musica
“questa canzone non l'ho mai sentita" mi guarda
Esito un secondo “Emh, l’ho scritta io, ecco”
lui si gira "Sei seria?! Ma sei bravissima ed hai una voce niente male"
sorrido “grazie” rispondo timidamente
"Mio fratello frequenta una scuola molto prestigiosa di ballo e canto ci dovresti andare" Ramon mi strappa dalle mani la brochure e la passa a Nacho
“E’ proprio questa, di sicuro ti prenderanno” prenderanno? Sono troppo stanca per capire cosa intende.
"alza la tua voce voglio sentirti" riaccende la musica mentre mia madre prende furtivamente il cellulare e riprende anche questa scena.


Tra l'attesa della macchina e io che devo fare un concerto per Nacho il tempo è volato e improvvisamente non ho più sonno.
Scendiamo dall'auto e ci ritroviamo davanti una casa enorme, mi ci potrei perdere dentro.
E’ begie con le finestre e il tetto marrone ciliegia, c'è un giardinetto molto carino e fiorito con una porta due ante.
Suono il campanello e mi apre una donna molto bella: capelli corti e mori, occhi nocciola.
"Ciao, Alba sei tu? " mi guarda contenta mentre io cerco di capire chi sia questa donna
"Come sei cresciuta! Non ci posso credere" mi abbraccia forte mentre nella mia testa faccio la lista di tutte le persone che conosco per ritrovarla
"non ti ricordi di me, vero?"
Io la guardo ancora di più senza spiccicare parola
"io sono Angela un'amica di famiglia nonché la tua madrina" ora sì che mi ricordo
“Lela " gli salto letteralmente in braccio
"Te lo avevo detto, lo sapevo che si sarebbe ricordata" dice mia madre.
"Facundo" urla Angela, dalle scale scende un ragazzo non troppo alto con un corpo: cavolo è bello, è riccio con due occhi simili a quelli della madre.
Lui si ferma davanti a me, mi guarda e ammicca un sorrisetto imbarazzato.
“ciao” lo saluto, lui si riprende
"vieni ti accompagno in stanza” mentre seguo l'argentino sento mio fratello dire a Nacho
"Alba ha fatto un'altra conquista" entrambi ridono io ormai non ci faccio più caso.
La apro: non ci posso credere, le mura lilla, il soffitto bianco panna, il letto a una piazza e mezza e sopra un quadro di sughero. E’ veramente spaziosa, disfo le valige che sono tipo 300, tiro fuori lo scatolone con le foto e mi avvicino al quadro dove c'è appeso un foglio
ora che sei arrivata in Argentina inizierai nuove avventure e avrai tante altre foto e foglietti da attaccare qui sopra: un bacione Lela e mamma
faccio un sospiro, prendo il volantino dello studio On Beat e lo attacco al centro. Domani sarà una giornata intensa devo riposare: mi faccio una doccia e vado a letto buona notte Buenos Aires.
Domani inizia tutto.

   
 
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