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Autore: _Kurama_    25/10/2015    6 recensioni
Salve gente, premetto che sono nuova nel fandom di Detective Conan, ma mi sono immediatamente innamorata della coppia Shiho&Shinichi, e di un'altra che sarà una sorpresa, a meno che non l'abbiate già capito xp
Ci saranno momenti comici ed altri leggermente più tristi e malinconici, e non mancheranno alcuni What if...(E se...)
Spero di riuscire a rendere bene le varie situazioni e i vari personaggi durante la scrittura.
Mi piacerebbe se mi deste la vostra opinione o anche qualche piccolo consiglio per migliorare, sia la tecnica sia con i vari contesti e le situazioni...
Dal primo capitolo:
“Non sono tenuta a risponderti”
“Ah no?”
“No.”
“Sei impertinente”
“E tu sei invadente, e anche molto”
“Bisognerebbe rispondere alle domande che ci vengono poste.”
“Non è cortese scontentare la richiesta di una signorina.”
“Non è cortese mandare al diavolo chi si interessa di noi”
“Per quale motivo mi fissavi?”
“Perché mi piace”
Lei inarcò un sopracciglio, scettica
“ Ah sì?”
Sorrise.
“Sì”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Yukiko Kudo, Yusaku Kudo | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  Berretto...

                                 # fa davvero freddo!



 
“Oh se solo sapessi che tipo era!”
“Mh…”
“Dico davvero tesoro, avresti dovuto conoscerlo ti sarebbe realmente piaciuto, è carino, dolce, simpatico, intelligente e soprattutto non è uno psicopatico.” Dichiarò con espressione trasognante una ragazza dai lunghi capelli scuri mentre l’altra fingeva di ascoltarla mentre lavorava ininterrottamente al computer.
“Perché un giorno di questi non vieni con me sarò molto felice di presentartelo, e lui sarà sicuramente molto felice di conoscerti!” fece con una faccia maliziosa la corvina, ma l’altra non accennava ad una risposta.
“Tesoro mi ascolti?”


“Ehy Honey, mi senti?”
Vuoto totale.
La corvina iniziò ad innervosirsi facendo scontrare più volte i suoi tacchi a spillo con il liscio pavimento, e sempre più frequentemente.
“Sorellina?”
Niente. In pratica navigava da sola circondata dall’indifferenza di sua sorella minore. Decise di fare l’ultimo estremo tentativo.
“Shiho Miyano!” le urlò in un orecchio in modo così forte da far invidia ad una delle scimmie dello zoo.
“Akemi! Si può sapere che diavolo vuoi?”
“Un po’ della tua attenzione, se permetti, sto cercando di fare un discorso!”
“Li conosco i tuoi discorsi Akemi, e quindi ti dico fin da subito che no! Non ho la minima intenzione di uscire con un ragazzo, sto bene così come sto.”
Shiho le rispose incrociando le braccia al petto, la petulanza di sua sorella l’avrebbe ben presto sfinita.
“Ah quindi preferisci accontentarti di star chiusa qui dentro tutta la giornata facendo sesso violento e occasionale con un tipo che si infila nel tuo letto dopo aver ammazzato qualcuno?”  Akemi la guardo con aria di sfida.
Shiho assottigliò lo sguardo fino a ridurre le pupille a due fessure, odiava il modo in cui sua sorella criticava il suo stile di vita, le sue conoscenze e sì, anche il modo in cui faceva sesso! Era adulta e vaccinata, che diritto aveva sua sorella di criticare il suo modo di vivere la sua vita, lei non sapeva tutto quello che aveva subito dopo la morte dei loro genitori, cosa le avevano fatto, aveva sempre preferito tenerlo nascosto, per non farla sentire in colpa o peggio ancora di farla soggiogare dalla vendetta.


“Hai mai pensato che forse il motivo per il quale lo faccio è perché mi piace?” bugiarda lo fai perché non vuoi restare sola.
“Shiho, hai mai provato a vivere davvero la tua età, ci hai anche solo provato dannazione!?”
Shiho si morse un labbro, no, non ci aveva mai provato, e che senso avrebbe avuto? Avrebbero rifiutato le sue richieste ancor prima che le ponesse quindi perché avrebbe dovuto farlo? Per sentirsi rifiutata, sottomessa, incatenata, senza un vero scopo? Sarebbe stato masochismo vero e proprio.
“Shiho rispondimi, ti prego!” Akemi la guardava con sguardo implorante, affinché potesse ricevere una risposta
Fu a quel punto che la porta del laboratorio si aprì con uno scatto, in un attimo due uomini fecero capolino nel laboratorio, uno aveva lunghi capelli platinati e occhi di ghiaccio, era vestito di nero e stringeva una sigaretta tra le dita che prendeva a torturare con le labbra di quando in quando, l’altro invece era un giovane sui trent’anni, gli occhi verde chiaro, i lunghi capelli castani e sulla testa un berretto scuro.
“Rye, queste sono invece le sorelle Miyano, credo che avrai riconosciuto la cara Akemi, è una nostra abile cecchino e ladra, mentre lei è la nostra migliore scienziata, Sherry.” Guardò Shiho con un ghigno strafottente
“Care sorelline, lui è Dai Moroboshi, sarà un nostro nuovo alleato, detto questo si voltò e fece per uscire “divertitevi” ghignò
Akemi sorrise con calore al nuovo arrivato “Ciao Dai, è davvero bello rivederti”
“Anche per me” sembrò voler ricambiare il sorriso.
“Vieni ti porto a fare un giro, e tu- sentenziò guardando Shiho- la prossima volta non te la caverai così stanne certa.” Quando i due uscirono, Shiho poté sospirare, almeno per quella volta l’aveva scampata.
 
 
 
Camminavano lentamente, senza guardarsi negli occhi, ognuno perso nei propri pensieri.
“Allora, quella è la tua sorellina?” stranamente a rompere il silenzio fu Dai
“Sì, anche se non sono molto sicura che si fidi davvero di me.” Pronunciò tristemente Akemi
“Cosa te lo fa credere?”
“Non mi parla di quello che prova, di quello che sente, perde il suo tempo in chiusa in quel laboratorio e l’unica persona che frequenta a parte me è Gin, rifiutandosi di conoscere qualcun altro per il terrore di soffrire, ho perso il conto di quante volte io abbia cercato di tirarla fuori da quel guscio…”
Dai non disse nulla preferendo ascoltare
“Ho l’impressione che non si fidi a parlare con me, o che non si senta troppo a suo agio, forse perché ha paura di quello che potrei dirle o che potrei fare per lei…”
“Per quale motivo non glielo racconti?” Akemi sorrise.
“Non avrebbe senso.”
Restarono in  silenzio per un po’ fin quando la corvina non iniziò a sfregarsi le mani per il freddo.
“Accidenti, se continuo ad uscire senza qualcosa in più per coprirmi finirò per ammalarmi.” Borbottò tra sé e sé
D’un tratto qualcosa di caldo si poggiò sulla sua testa, guardò accanto a sé e vide che Dai, stava tornando nella direzione opposta lasciandola sola con quel berretto.

Akemi chiuse gli occhi, sorrise, era davvero caldo.
 
  
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