Come il nuovo Consiglio dei Maghi giunse alla conclusione che la sola cosa da fare contro i maghi di Fairy Tail era mandarli dallo psicologo…

Era.                                               
Consiglio dei Maghi.
Sala del Consiglio Magico.
Una discussione sta dilaniando i presenti.
Poche ora prima è giunta loro notizia che ben cinque denunce, in un solo giorno, avevano colpito Fairy Tail, la loro principale spina nel fianco.
Natsu Dragneel era stato portato in cella, per aver incendiato il porto di una città.
Gray Fullbuster era costretto agli arresti domiciliari per atti osceni in luogo pubblico (si era mostrato nudo nella Piazza Centrale di Magnolia).
Erza Scarlett era stata sorpresa a lottare con un demone, con solo degli straccetti addosso. Il loro scontro aveva coinvolto un intero villaggio. L’esercito mandato ad arrestarla si è perso nel nulla.
Gazille Redfox aveva divorato un’opera d’arte in acciaio di fama mondiale, per poi ricevere una multa di 500.000 jewels, non l’aveva presa bene.
Lucy Heartphilia, invece, aveva fatto l’enorme errore di evocare accidentalmente Taorus e Loki nelle terme femminili. I due hanno attentato all’innocenza delle povere clienti del luogo. In tribunale continuava a professare la propria innocenza.
“Insomma!” intervenne Jhaknown, nuovo membro eminente del Consiglio “Non possiamo tollerare oltre comportamenti simili!”
“Resta però il fatto che non possiamo sbatterli in cella così di punto in bianco…primo perché ci prenderebbero a calci in culo e secondo perché sono stati loro a salvare i Giochi della Magia!” gli fece notare il nuovo e giovanissimo membro, un mago bambino di nome Kyles.
“Non abbiamo alternative, quella gilda è piena di pazzi! Esibizionisti, piromani, stalker e sadici…non possiamo andare oltre!”
“Prescrivergli una buona cura a base di sedute psichiatriche no?” intervenne Kyles, piacevolmente divertito dalla situazione.
Il silenzio cadde nell’aula, mentre gli sguardi dei presenti si spostavano su di lui.
 
Makarov scuoteva triste il capo.
Quando quella mattina gli era giunto l’ennesimo messaggio dal Consiglio, si era preparato al peggio. Aveva respirato profondamente, fatto i suoi esercizi ginnici mattutini e rivolto un paio di preghiere a tutti gli dei che conosceva. Eppure, quando aveva letto che il Consiglio aveva imposto delle sedute psichiatriche per i membri di Fairy Tail, si era preso comunque un infarto.
Qualcosa gli diceva che i suoi piccoli nakama non l’avrebbero presa affatto bene…
Mira osservava la lettera, cupa.
“Master…” disse infine.
“Lo so…nessuno accetterà mai di fare una cosa simile con Luvia, o Gray, o Erza…i loro problemi sono troppo grandi, incurabili…” rispose l’altro, rassegnato.
“Potrei farlo io!”
Gli occhi del povero vecchietto ormai con un piede nella fossa si illuminarono di vita nuova: “Davvero?”
“Ho studiato qualcosa di Psicologia…non vedo dove sia il problema. E poi così si sentirebbero più a loro agio”
Il povero master si mise a ballare tutto contento sul bancone del bar, mentre l’altra, già calata nella parte, si appuntava di prendere un appuntamento anche per lui.
La notizia si diffuse quel pomeriggio stesso.
“Cosa, cosa, cosa? Il consiglio ci ha scambiati forse per dei malati mentali?” fa Natsu, che a causa dell’ultimo scontro ha tutti i vestiti ancora bruciacchiati.
“Io dico che si sono bevuti il cervello, chi di noi avrebbe bisogno di una cosa simile?” chiede Gray, comparendo completamente nudo di fronte a tutti con Luvia saldamente aggrappata e adorante alla sua gamba.
“Tu di sicuro, deficiente!” Erza gli tira un calcio ben mirato tra le gambe, e quello crolla a terra uggiolando.
“Tranquilli, ci penserò io a visitarvi!” Mira compare alle loro spalle, vestitino da crocerossina superosceno e siringone in mano. Decisamente, si è calata TROPPO nella parte.
Gazille sbianca, portandosi istintivamente una mano sul sedere. Quella cosa sembra dannatamente pericolosa.
Loki la guarda male: “E se non volessimo venire?”
Non l’avesse mai detto, attivato il suo potere, Mira inizia a inseguirlo fuori di sé, fermamente decisa a trascinarlo a forza nel suo studio. Makarov osserva la scena demoralizzato, forse anche lei avrebbe bisogno di un paio di sedute…