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Autore: Darth Ploly    26/10/2015    1 recensioni
Una Ponyville corrotta e marcia. Uno spietato killer a piede libero. Una puledra che cerca di portare giustizia nella sua città.
Tra indagini, sentimenti e una buona dose di citazioni, le cupe avventure di una detective che muove i suoi passi in una Ponyville più pericolosa e oscura di Gotham City.
Ho deciso di affidare il ruolo da protagonista a uno dei background pony di Friendship is Magic, ma compariranno comunque le Mane 6, altri pony che tutti conoscete e anche alcuni personaggi inediti.
Questa è la mia prima storia, spero sappia prendervi per mano e trascinarvi in un mondo folle e magnifico.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una giovane unicorno dal bel manto verde è seduta sul divano nel mio salone. La sua criniera è disordinata, le sue zampe tremano e i suoi occhi sono rossi: la ragazza deve aver pianto fino a poco prima. Resto a osservarla dall’ingresso, lei non sembra essersi accorta della mia presenza.
“Chi è, Derpy?”
“È venuta all’alba, dice di aver bisogno di aiuto, di essere nei guai. Si chiama Lyra Heartstrings”
Ricordo questo nome: è quello della pony che una settimana fa trovò il corpo della povera Candy Liddell. Se è qui, può essere solo per un motivo. Entro in salone e mi preparo al peggio: “Signorina Heartstrings? Sono la detective Octavia, mi dispiace di averla fatta attendere”
“Oh, per Celestia, meno male che è qui! Quando la sua assistente mi ha detto che non c’era mi sono agitata tantissimo. Non sapevo cosa fare, dove andare, a chi rivolgermi …”. La ragazza è decisamente scioccata, e il fatto che non abbia pensato alla polizia aumenta la mia preoccupazione. Cerco di farla rilassare: “Non si preoccupi signorina, adesso sono qui. Ci siamo solo io e lei, e le assicuro che farò di tutto per aiutarla. Ma adesso respiri e mi dica cosa le è successo”
L’unicorno fa quanto le viene detto, il tremito delle sue zampe diminuisce e, dopo circa un minuto, inizia a raccontare: “Fin da piccola ho sempre amato gli uccelli, dagli usignoli ai rapaci. Per questo a casa ne allevo un gran numero, mentre altri li aiuto quando sono in difficoltà. Non è un lavoro, è soltanto un hobby: curo gli uccellini feriti, aiuto i miei amici a prendersi cura dei loro, cose di questo genere. Per di più, io abito in una piccola villetta al di fuori di Ponyville, vicino alla zona del lago: quale ambiente migliore per loro? Ogni notte li lascio in delle apposite gabbiette in giardino per farli riposare al fresco e tenerli a bada, e così ho fatto anche ieri prima di andare a dormire. Oggi però, quando ancora il sole non era sorto, ho sentito del gran caos provenire dall’esterno. Mi sono svegliata e sono andata a controllare e … oh, per Celestia!” esclama, mentre trattiene un conato di vomito. Derpy si precipita ad aiutarla mentre io attendo che si riprenda. Poco dopo continua il racconto: “Sono uscita e, legato ad una sedia, c’era il cadavere di un grifone! Il corpo era coperto di tagli, come se fosse stato accoltellato più e più volte, e inoltre era bagnato fradicio. Attorno a lui correvano i miei uccellini, tutti bagnati e con le ali legate. Ero terrorizzata, non sapevo cosa fare. Per giunta ho avuto paura che, se la polizia mi avesse trovato lì, sarei stata indagata anche per gli altri ponycidi, dato che ho trovato anche la seconda vittima. La prego, detective Octavia, lei deve aiutarmi!”. L’unicorno scoppia di nuovo in lacrime. Sarei quasi tentata di fare lo stesso: Twilight aveva ragione. L’assassino è tornato, il suo modus operandi è cambiato di nuovo e stavolta non solo ha lasciato il corpo in un luogo frequentato, l’ha addirittura lasciato a casa di qualcuno. Certo, sarebbe così se non considerassi Lyra come sospettata. Ho bisogno di più informazioni: “Ha notato qualcosa di strano in casa? La porta di ingresso era aperta?”
“No, era chiusa come l’avevo lasciata la sera prima” risponde prontamente asciugandosi gli occhi “A casa era tutto normale”
“Per caso ha qualche vicino che potrebbe aver visto qualcosa nel suo giardino ieri notte?”
“Ho alcuni amici che abitano in zona, ma dalle loro case non è possibile vedere la mia”
Come pensavo: la ragazza non ha un alibi. E, a dire la verità, la sua storia è strana. L’idea dell’assassino che lega tutti gli uccelli è bizzarra, ma posso accettarla se considero quello a cui ci ha abituati. Quel che non mi torna è come abbia fatto Lyra a non sentirlo mentre realizzava il suo folle disegno: davvero gli uccellini non hanno fatto rumore mentre venivano legati? Non posso crederci. E dubito che la ragazza abbia il sonno pesante, dato che prima dell’alba si è svegliata senza problemi. Che abbia davvero a che fare con questa storia? Ma allora perché inscenare questa farsa? Mi manca un tassello, ma non lo troverò qui: devo andare a indagare sul posto.
“Mi ascolti attentamente, signorina Heartstrings: io …”
Toc toc toc!
“Octavia, se ci sei apri immediatamente!” La voce di Dash risuona con forza da fuori casa “Abbiamo un morto in una casa e la proprietaria non si trova da nessuna parte. Ti prego, dimmi che è con te”
Qualche passante deve aver visto il cadavere nel giardino di Lyra. Diamine, che sfortuna!
“Derpy, apri al commissario”
“No! La prego detective, non lo faccia! Se mi trovano qui …” il suo muso è contratto dalla paura, i suoi occhi implorano sostegno.
“Mi ascolti: il commissario Rainbow Dash è una mia cara amica. Le spiegherò la sua situazione e metterò una buona parola per lei, sono convinta che mi darà ascolto. Dovranno portarla in centrale per delle domande, ma lei stia tranquilla e si limiti a dir loro quel che ha raccontato a me. È tutto chiaro?” La giovane annuisce ma la sua espressione tradisce la sua confusione. Nel frattempo Dash entra in salone con Fluttershy. Dietro di loro, Derpy attende con altri due agenti.
“Lei è Lyra Heartstrings?” esordisce risoluta Dash. La giovane non risponde, i suoi occhi spenti sono fissi a terra.
“Sì, è lei. Immagino che i due bellimbusti là fuori debbano portarla in commissariato”
“Potrebbe essere implicata nel caso”
“Esatto Dash: potrebbe” sussurro a denti stretti, dopodiché mi rivolgo ai due agenti: “Fin quando non troverete prove o indizi, questa unicorno è una mia clientre, una giovane che mi ha chiesto aiuto. Se dovesse succederle qualcosa, ve la farò pagare!”
“Octavia!” Dash è stupefatta, ma sembra che la mia minaccia abbia avuto l’effetto sperato: i due agenti si scambiano un’occhiata preoccupata e si fanno da parte per lasciar passare Lyra. Non la sfiorano nemmeno. La giovane mi rivolge un ultimo sguardo inquieta, poi esce definitivamente. La porta sta per chiudersi, ma Dash la ferma con uno zoccolo. Sembra volermi rimproverare, ma poi ci ripensa: sa che non servirebbe a nulla. Si limita a dirmi, sbuffando: “Prendi quel che ti occorre per un’indagine, tra cinque minuti ci muoviamo. Ti aspetto giù. Vieni, Fluttershy”
Restiamo così solo io e Derpy, immobili, immerse nella quiete rimasta dopo il passaggio di questa tragica tempesta.
“La aiuterai, vero? Quella Lyra” mi domanda Derpy, gli occhi fissi sulla porta, come se aspettasse l’arrivo di altri pony.
“Farò il possibile, ma la sua posizione è difficile”
“Tu non le credi però. Non del tutto” Si gira verso di me e … me ne rendo conto solo adesso: il suo sguardo è lo stesso di quella sera. La sua espressione attenta, vigile, il mio essere paralizzata, incapace di compiere qualsiasi azione, è tutto come quella sera. Lei intanto continua: “Quell’unicorno è innocente. Non chiedermi come lo so, perché non ne ho idea. È solo che l’ho guardata e mi è sembrata sincera. Ti prego, Octavia: credimi”
Le credo.
In questo momento le crederei anche se mi dicesse che Lyra è una alicorno.

Raggiungo la casa dell’unicorno con Dash e Fluttershy. Il cadavere è proprio come mi è stato descritto, perfino gli uccellini hanno ancora le ali legate: è probabile che i primi agenti arrivati li abbiano lasciati così per mostrarli a Dash. Il commissario è effettivamente confusa di fronte a un tale spettacolo, ma quella che mi stupisce di più è la timida Fluttershy: è infuriata, ha un’espressione minacciosa, sembra stia per esplodere.
“Calmati soldato!” esclama Dash “Conosco la tua passione per gli animali, ma questi non sembrano essere feriti. Non farti annebbiare la mente, abbiamo un caso da risolvere” La pegaso paglierina respira profondamente e cerca di mantenere il controllo. Ci avviciniamo a un pony della scientifica intento a esaminare il corpo.
“Allora? Avete scoperto qualcosa?” Il tono di Dash è deciso e risoluto. Il pony si volta e inizia a spiegare: “Sì, ci sono novità. Il grifone, come potete vedere, è morto per le numerose coltellate ricevute. Questi colpi però sono stati particolari: sembra che l’assassino abbia voluto simulare dei graffi. Non ci sono affondi diretti al cuore o ad altri organi vitali, bensì numerosi tagli non letali attuati prima della recisione finale alla carotide. Da questo abbiamo constatato che l’assassinio non è stato compiuto qui. Colpi del genere infatti possono provocare schizzi di sangue involontari o, in questo caso, caduta delle piume tagliate, ma il giardinetto non presenta tracce del genere. Il nostro amico ha ucciso la sua vittima chissà dove, poi lo ha portato qui, legato alla sedia e infine ha inscenato questo spettacolino con gli uccelli. Francamente, non ho idea di cosa voglia dire”
“Credi che il killer avrebbe potuto fare tutto ciò senza svegliare la proprietaria dell’abitazione?”
“Lo escludo, commissario. Vede, non stiamo parlando solo di pettirossi o altri uccelli piccoli: la ragazza ha tre rapaci! Non sarò un esperto ornitologo, ma le posso assicurare che urlano parecchio”
La versione di Lyra si fa sempre meno credibile, ma non posso stare qui senza fare nulla: “E se fosse stata sedata?”
“È un’ipotesi, ma irrealizzabile. Le finestre erano tutte chiuse, nessuno può essere entrato. La porta era aperta, ma non abbiamo trovato segni di forzature”
“E non ne troverete” sospiro tristemente “L’ha aperta Lyra stamattina e l’ha lasciata così quando è venuta da me”
Non posso arrendermi così. Coraggio, Octavia! Pensa a qualcosa!
“Dash, io faccio un controllo all’interno della casa! So che sembra assurdo, ma voglio essere sicura che Lyra non sia stata sedata. Dopo essersene andata, ha lasciato la porta aperta. Se il killer avesse fatto qualcosa ieri notte, oggi avrebbe potuto cancellare le sue tracce in tutta calma. Tu fai pure quello che vuoi, ma Lyra mi ha chiesto aiuto ed è mio dovere controllare ogni angolo di questa casa!” Mi volto prima di ricevere una risposta ma, mentre sto entrando nell’abitazione, la sento imprecare mentre mi raggiunge con Fluttershy.

Casa di Lyra è ampia e spaziosa, ma soprattutto è molto luminosa. L’arredamento, le stanze, la disposizione delle finestre aiutano a trasmettere una sensazione di calore che ti si aggrappa al cuore. Non è proprio il mio genere, ma ammetto che deve essere bello vivere qui, al di fuori dei confini di Ponyville. Mi dirigo immediatamente verso la camera da letto e inizio a dare un’occhiata in giro. Dash mi osserva pensierosa dal corridoio.
“Si può sapere cosa stai cercando, Octavia? I miei agenti hanno già fatto una prima perquisizione senza trovare nulla”
“Allora forse sarò io a trovare qualcosa” rispondo senza distrarmi “Tu vuoi darmi uno zoccolo o preferisci stare ferma lì a guardarmi?”
Alla fine decide di entrare e inizia a cercare qualche indizio sulla scrivania, posta di fronte all’ingresso, al lato sinistro della stanza, vicino a un grande armadio. Al lato destro si trova il letto, ancora sfatto da questa mattina, piacevolmente illuminato dai raggi del sole che entrano da una finestra alla parete a lato. Vicino alla testa del letto vi è un piccolo comodino, mentre dall’altro lato, in un angolo, è posta una meravigliosa lira su un ripiano apposito, con molti spartiti impilati al suo fianco.
Per quindici minuti mando avanti la mia incessante ricerca, per quindici minuti Dash scosta annoiata oggetti e quaderni maledicendo la mia testardaggine. Fluttershy invece rimane per un po’ a osservare il lato destro della stanza, il settore di cui mi sto occupando io. Inizialmente credo sia interessata al mio metodo di lavoro, ma poi mi accorgo che i suoi occhi passano ripetutamente dalla finestra al letto, più e più volte. Decido di non farci troppo caso, ma dopo qualche minuto si muove verso la finestra e inizia a osservare l’esterno: si vede il giardino dove sono stati trovati cadaveree uccellini.
“Preferiresti andare ad aiutare la scientifica là fuori, Fluttershy? Credo che possiamo cavarcela anche io e Dash da sole qui” le dico, attirando l’attenzione di Dash che solo ora si accorge di quel che sta succedendo.
“No, detective Octavia, tutt’altro” mi risponde, poi si rivolge al suo capo “Commissario, credo di aver trovato qualcosa”
Spalanco gli occhi per la sorpresa mentre Dash, altrettanto stupefatta, si avvicina alla finestra: “Ehm … cosa avresti trovato, scusa?”
“Sul vetro della finestra è presente un piccolo forellino. Intorno non ci sono crepe, ed è troppo piccolo e preciso per essere un danno accidentale. Controlli pure lei”
Passano quattro minuti prima che Dash si giri verso di me e mi dica, incredula: “È … è vero, Octavia. È un foro impercettibile, ma c’è”
Rimango senza parole. Io e Dash abbiamo controllato in ogni angolo della stanza senza trovare nulla, mentre lei …
“Come diamine hai fatto?” le domando.
“Cercavamo un modo che permettesse al killer di sedare qualcuno senza entrare in casa. La finestra era chiusa, ma era anche l’unico punto da cui avrebbe potuto colpire. Non posso averne la certezza, ma credo ci fosse un solo modo per sedare la Heartstrings ieri notte. Adesso le faccio vedere! Immaginate che la Heartstrings sia stesa a dormire” Detto questo, la pegaso esce dalla stanza e arriva in giardino. Dopo essersi posta di fronte alla finestra, dà un’occhiata all’interno, come se studiasse l’ambiente, per poi iniziare a soffiare davanti al foro. Dopo aver dato la dimostrazione, ci raggiunge dentro.
“Pensi che abbia fatto entrare del gas?” chiede Dash pensierosa.
“È inverosimile, Dashie” rispondo prima di Fluttershy “Anche supponendo che il killer abbia usato la magia per far entrare il gas, mi risulta che tutti i narcotici abbiano un odore particolarmente dolciastro”
“Esattamente” mi fa eco la pegaso paglierina “Ci sono state insegnate alla scuola di polizia le caratteristiche principali di tutti i gas soporiferi maggiori, e tutti hanno un odore particolarmente forte. Se la Heartstrings avesse avuto il sonno pesante avrebbe potuto non accorgersene, ma …”
“Ma abbiamo appurato che non ce l’ha! Tanti anni di lavoro con gli uccellini l’hanno abituata a svegliarsi per ogni minimo problema”
“Corretto, detective! Senza contare che gli animali sono particolarmente sensibili alla magia: se avessero avvertito un pericolo di questo genere, avrebbero iniziato a fare rumore”
“Frena un attimo, Fluttershy!” esclama Dash “Ma allora come …”
“Una cerbottana! È l’unica possibilità a cui riesco a pensare, commissario”
Una cerbottana? Impossibile!
“Perdonami Fluttershy, ma non ho mai visto un dardo tanto piccolo”
“Nemmeno io, detective, per questo non ci metterei lo zoccolo sul fuoco. Il nostro pony dovrebbe essere un cecchino formidabile, per giunta. Ma il foro punta perfettamente alla testa del letto, all’altezza dove si sarebbe trovato il collo della Heartstrings. Il dardo probabilmente presentava una quantità di sedativo tale da durare per qualche ora, e potrebbe essere stato recuperato questa mattina quando la porta è rimasta aperta. Commissario, credo che dovremmo controllare anche il sangue della Heartstrings. La presenza del composto potrebbe essere dovuto a un ingerimento da parte della ragazza stessa ma, in aggiunta al dardo o a qualsiasi altro indizio, potrebbe discolparla definitivamente”
Pondero in silenzio la teoria di Fluttershy. È un’idea assurda: il nostro killer è passato da “fantasma” a “fantasma-cecchino più letale di Equestria” nell’arco di una settimana! Eppure è l’unica pista che abbiamo, ed è anche l’unico modo per difendere Lyra: devo rischiare.
“Dashie, credo che tu ti sia trovata una partner eccezionale”
“Oh, puoi dirlo forte!” ribadisce la pegaso dalla criniera arcobaleno dando una pacca sulla spalla a Fluttershy che, come se si fosse improvvisamente ricordata la sua vera natura, arrossisce terribilmente sussurrando parole di ringraziamento.           
   
 
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