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Autore: Oceano2_0    26/10/2015    0 recensioni
Gioia, Matteo, un gatto fifone e una ricerca di francese...cosa potrà mai succedere in fondo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Matteo è ragazzo come tanti, questo Gioia lo sa bene: capelli castani tirati perennemente su in un ciuffo che sembra sfidare la gravità, carnagione abbronzata che solo lei sa cosa darebbe per averla e non assomigliare alla versione femminile di Edward Cullen e un carattere di merda; ormai non conta più le volte in cui ha pensato di alzarsi dalla sedia e picchiarlo col libro di francese, che almeno servirebbe a qualcosa quel maledetto libro. A dire il vero ucciderebbe anche solo perché smettesse di cantare quelle orrende canzoni heavy metal che proprio non riesce a riprodurre in modo decente o perché si alzasse dal suo letto e smettesse di divorare tutte le sue scorte di cioccolato; insomma, nella sua mente il verbo uccidere è spesso accostato a Matteo.
Come mai lo sopporta? Ah già, ha una cotta per lui e sono amici da quando il pannolino era ancora l’indumento all’ultima moda, sarebbe così orribile se eliminasse nel modo più doloroso possibile quell’essere? Sono queste le domande che Gioia si pone guardando male Matteo, ma almeno ha una buona per fissarlo.
-Perché non vieni qui a farmi compagnia?- esclama maliziosamente il ragazzo e lei sa che sta scherzando, che non la vede proprio in quel modo, ma il suo cuore ha comunque mancato un paio di battiti; dovrebbero essere illegali certe cose, andando avanti così rischia di morire d’infarto prima del diploma!
-Perché la ricerca di francese, spiegami poi perché abbiamo scelto proprio francese, non si fa da sola!- adora fare l’acida con lui, i loro botta e risposta sono così appassionanti che se fosse una spettatrice starebbe incollata alla scena con un popcorn maxi in una mano e un altro nell’altra.
-Sempre così- si lamenta –mai sentito parlare del copia incolla da Wikipedia?- -Ma così non servirebbe a niente!- puntualizza seccata, perché lo sa anche lui che la vera ragione è che i suoi le hanno staccato internet e che è un tasto dolente. Matteo ridacchia mentre le lancia una cartaccia del cioccolato, in fondo la ricerca mica avrà intenzione di farla sul serio no? Ma non si aspetta di certo che la ragazza, esasperata e con una luce un po’ folle negli occhi, gli si lanci contro con un cuscino in mano e una solenne cuscinata già avviata a metà, né che subito dopo scappi correndo in cucina. Matteo deve lanciarsi all’inseguimento, l’orgoglio ferito chiede sangue e anche il gatto scappa percependo vendetta, ma proprio non riesce a mantenere l’espressione arrabbiata quando la vede dall’altro capo del tavolo della cucina, pronta e con aria battagliera, a quello stupido gioco dell’inseguimento senza fine che da piccoli tanto facevano. Ma ora non sono più bambini e dopo pochissimo l’ha già presa e fatta sedere sul tavolo, i volti distanti pochi centimetri e le labbra di lei dischiuse mentre respira per l’affanno di un esercizio fisico che non compie da anni. Matteo non è stupido, al contrario di quello che dice Gioia, sa che la sua amica è carina e sa che prova qualcosa per lui, ma non sa come comportarsi, non può perdere l’amica di una vita, ma neanche illuderla che tra di loro potrà mai esserci più di un semplice bacio, perché lui in queste cose non è proprio bravo e, a dire il vero, un rapporto duraturo lo spaventa anche. Però è così bella in questo momento, bella davvero…
-Sei bellissima Gioia- sussurra quasi sovrappensiero e il cuore della ragazza sta facendo i salti mortali per non fermarsi del tutto, perché, in questo momento, si sente come se Belen Rodriguez le facesse un baffo. E bella lo è veramente agli occhi di lui: i capelli biondi scompigliati, la maglietta che si è alzata e lascia scoperto l’addome, le mani che tamburellano nervosamente sul legno e gli occhi che sorridono, sembrano proprio sorridere, brillanti di una luce propria che illumina anche Matteo.
Non sa neanche perché lo fa, ma si sporge in avanti e anche Matteo per riflesso si avvicina e le sfiora delicatamente le labbra, un breve contatto insicuro e dolce, che presto assume sicurezza e passionalità; Gioia gli getta le braccia al collo e si stringe a lui come se fosse la sua ancora, che poi sa anche nuotare meglio di lui in realtà, e Matteo non riesce a fermarsi, le mani sui fianchi di lei che la accarezzano piano e il cervello completamente scollegato.
Questo è solo l’inizio di una storia destinata a durare, non si sa per quanto, si sa solo che Gioia l’ha minacciato di atroci dolori se continua ad insistere che loro figlio si dovrà chiamare Laerte…ah già, dimenticavo…questa è anche la storia di come una povera ricerca di francese venne abbandonata e due alunni (a caso, ovviamente…) presero 1.
 
   
 
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