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Autore: neoeli91    27/10/2015    1 recensioni
Conobbi Alice durante uno scambio scolastico avvenuto tra la scuola di mia sorella a Seoul e la sua scuola in Italia, precisamente a Venezia.
Ci affezionammo subito l’una all’altra e così diventammo amiche inseparabile, ma ahimè lei dovette ritornare a casa ed io dovetti riavere indietro quella peste di mia sorella. Ora, vi starete chiedendo, come facevate a comunicare se venivate da due stati così lontani?
Ebbene, io, Choi Aerin mi impegnai a fondo per riuscire a parlare abbastanza decentemente l’italiano. Lo migliorai molto con l’aiuto di Alice e lei migliorò il suo coreano grazie a me.
Attualmente condividiamo lo stesso appartamento ad Hongdae, un quartiere di Seoul, cercando, insieme, di realizzare i nostri sogni.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: P.O/Pyo Jihoon, Park Kyung, Un po' tutti, Zico/Woo Jiho
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV ALICE
Li vedevo tutti lì, che mi sorridevano. Belli anche senza trucco, sorridenti come in qualsiasi loro live. Erano loro, i miei Block B.
<< Unnie, scema >> dissi con il volto rigato dalle lacrime abbracciandola.
<< Scema? Già me lo merito >> disse ridacchiando accarezzandomi la schiena <>
Già, ero venuta per truccare e pettinare qualcuno, ma loro? Ci sarei riuscita? Ero nervosa, troppo nervosa, deglutivo a fatica.
Quando prese la parola Zico, il leader, non sapevo come comportarmi.
<< Aerin ci ha parlato molto di te, effettivamente parla solo di te! >> sorrise avvicinandosi << Ci dispiace non averti tenuto all’oscuro, ma il nostro manager ci ha proibito di farlo, quasi non voleva nemmeno che io conoscessi Aerin. Comunque ci affidiamo a te! >> disse. Anche gli altri annuirono.
Presi coraggio e cercai di essere il più professionale possibile quando, poco dopo, entrò anche il manager.
<< Signor Zico, come devo farle i capelli? >> chiesi cercando di non balbettare.
<< Chiamami JiHo >> sorrise lui.
<< Ecco, questo è il diario della loro Stylist, ci sono anche gli appunti per trucco e parrucco >> intervenne il manager così lessi velocemente la scheda del Leader e dopo essermi fatta una idea iniziai a lavorare.
Sentivo gli occhi puntati su di me, ma, stavo per realizzare un mio sogno e quindi non avrei deluso nessuno. Aerin aveva fiducia in me così come tutto il gruppo. Ben presto finii Zico e passai agli altri. P.O era l’ultimo e quando arrivai a lui mi sentii più nervosa che mai.
<< Ciao >> disse lui un po' impacciato.
<< Ciao >> balbettai io.
Era il momento fatidico: avrei finalmente toccato il ragazzo che ogni volta mi veniva in soccorso con la sua voce e le sue parole, avrei dato il meglio di me, per ringraziarlo in minima parte per quello che faceva per me, anche se lui non lo sapeva.
Quei capelli soffici e scuri, profumavano. Allora era questo il suo profumo. Sovrappensiero lo pettinai come sempre me lo ero immaginato, non pensai agli appunti e me ne ricordai solo in ritardo.
<< Scusa! >> balbettai << Ero sovrappensiero. >>
Avevo combinato un pasticcio, ma mio Dio, così era davvero bello.
<< Non preoccuparti >> disse lui sorridente << Questo tagli mi piace un sacco, sto bene vero? >>
Anche il manager intervenne soddisfatto, ma ciò che pensavo era solamente al suo viso, alle sue labbra a cuore che disegnavano un dolcissimo sorriso, ai suoi occhi stretti e sorridenti, ai suoi lineamenti delicati che tanto amavo.
Ora dovevo solo truccarlo.
Presi il primer e quando le mie dite sfiorarono la sua guancia, sentii uno strano calore in tutto il corpo: erano soffici come me le ero immaginate, lisce ed incredibilmente calde.
Era più fantastico di quello che mi immaginavo. Lui era il mio angelo custode, nulla poteva meglio definirlo.
L’imbarazzo iniziale fu grande, ma poi m’imposi un autocontrollo e così, in breve tempo finii anche con lui.
<< Ragazzi, siamo bellissimi! >> intervenne Kyung << Sei brava Alice! >> disse sorridendomi.
<< Grazie, però è merito della materia prima! >> sorrisi.
Alla fine, tra di loro si respirava un’aria di complicità che ti faceva passare l’imbarazzo e piano, piano mi sciolsi anche io.
Poco dopo però loro dovettero andare ed io ed Aerin rimanemmo nel loro camerino in attesa del loro ritorno.
<< Da quanto va avanti questa storia? >>  chiesi ad Aerin, non potevo fargliela passare liscia, mi aveva tenuto all’oscuro di tutto! Anche se sinceramente non ero davvero arrabbiata, più che altro volevo farla sentire in colpa!
<< Da quando vidi la prima volta JiHo >> disse lei abbassando lo sguardo.
Quando sapeva di essere in torto era accondiscendente e sembrava un cagnolino bastonato.
<< E non me lo hai detto solamente perché il manager e JiHo ti hanno detto di non farlo? Non ti fidi della tua migliore amica?! >>
<< Io mi fido di te! >> disse, si era messa a piangere, << Non sai quante volte avrei voluto dirtelo, ma pensavo che così facendo avrei perso l’amicizia di JiHo! >>
Singhiozzava come una bambina, non volevo arrivare a quel punto, stavo scherzando!
<< Scusa! >> dissi io abbracciandola << Non ti stavo dando davvero la colpa! So che sei una ragazza che mantiene la parola quindi non me la sono presa, alla fine questo è stato il regalo di Natale più bello che abbia avuto! >>
Finalmente Aerin si rilassò ed iniziò a raccontarmi tutto. Non mi accorsi così del ritorno dei ragazzi.
<< Eccoci finalmente! >> disse Kyung.
<< Andato tutto bene? >> chiese Aerin porgendogli una bevanda.
<< Sì grazie >> rispose lui sorridendo iniziando a raccontargli tutto. Sbaglio o fra loro c’era una certa atmosfera? Notai JiHo guardarli con una strana luce negli occhi: sembrava quasi gelosia.
<< Come stai adesso? >> chiese un titubante P.O.
<< Meglio grazie >> dissi.
<< Chiamami Ji Hoon >> continuò all’improvviso << D’ora in poi ci vedremo spesso >> sembrava molto imbarazzato e io non capivo.
<< Signorina Alice, lei ora lavora per un famoso Hair-stylist vero? L’ho già contattato ed è disposto a concederti un part-time per farti lavorare anche con noi. Sarà al corrente di quello che è successo stamattina giusto? Abbiamo riscontrato dalle BBc un parere positivo riguardo capelli e trucco e quindi con i dirigenti abbiamo deciso di assumerti. Questa ragazza ha fatto almeno una cosa positiva portandoci te. >>
Ero esterrefatta dalla proposta mentre i ragazzi ed Aerin esultavano per me. Però noto un certo astio verso Aerin. Il manager la odia?
<< Accetto >> risposi felice << Se al mio capo sta bene io non ho problema! >>
Ero davvero al settimo cielo, dovevo dirlo anche a DongYul.
<< É meglio se andiamo >> disse improvvisamente Aerin << Mamma probabilmente vorrà almeno scartare i regali tutti insieme. >>
<< Scusami se ti ho tolto alla tua famiglia >> disse JiHo abbracciandola << Non fa nulla >> sorrise lei << Passate un buon Natale >> disse dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Notai in quel momento Kyung: li guardava abbattuto, in un misto di sofferenza e felicità.
Forse il rapporto che lega Kyung, Aerin e JiHo non è sereno come mi aspettavo.  Dovrò indagare.
 
POV DONGYUL
Ero felice, finalmente avrei passato qualche giorno con Alice, solo io e lei.
Arrivò a pomeriggio inoltrato, scartammo i regali e dopo esserci guardati un film mangiando qualcosa, andammo a letto.
Sotto le lenzuola eravamo complici, completi, e quella sera trovai l’alchimia perfetta con lei.
<< Ho trovato un altro lavoro >> mi disse Alice abbracciata a me mentre mi accendevo una sigaretta.
<< Ah si? Dove? >>
<< Alla Seven Seasons >> mi disse esaltata <<  Sono diventata la Hair-stylist dei Block B! >>
M’irrigidii. Ancora quelli; cosa volevano dalla nostra vita. È colpa di quella ragazza testarda. Alice è mia, non l’ha ancora capito? E quello che faccio con Alice a lei non deve interessare. E poi c’è quello spilungone: chi si crede di essere? Mi ha guardato con disprezzo l’ultima volta che l’ho visto. Forse Alice si è confidata con Aerin su l’ultima volta che gli ho messo le mani addosso. Ma non è colpa mia, lei mi ha provocato: Alice deve capire che è solo mia.
Buttai via la sigaretta e presi Alice per i polsi, mettendomi sopra di lei.
<< Che fai? Sono stanca >>
<< Il tuo corpo dice il contrario >> iniziai stuzzicandola << Ora capirai che sei solo mia. >>
Ricominciammo a fare l’amore e a nulla valsero le sue proteste: con le buone o le cattive maniere doveva capire che io dovevo essere l’unico per lei.


Rieccomi e scusate l'attesa! Dovevo postarlo sabato ma il lavoro mi ha preso in ostaggio e non ho avuto tempo... Comunque, vi auguro buona lettura!
   
 
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