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Autore: damaigraine    27/10/2015    1 recensioni
questo è un breve racconto in cui ho voluto descrivere uno dei momenti più dolci e nello stesso tempo più tralasciati del film "Il ritorno del re", ovvero la scena in cui Faramir ed Éowyn si vedono per la prima volta alle Case di Guarigione; le poche ma suggestive immagini offerte dalla versione estesa del film mi hanno ispirato questa libera interpretazione, dove i due personaggi ripensano separatamente agli effetti del loro incontro, ignari delle conseguenze che quello sguardo fatale porterà nella loro vita e nel loro futuro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eowyn, Faramir
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Éowyn aveva faticato a prendere sonno, quella notte; il pensiero di quella figura nascosta tra le colonne non l'aveva abbandonata neanche per un secondo. Qualcosa l'aveva destata e l'aveva condotta alla finestra: fuori, era notte fonda, e non si udiva alcun rumore...alzando lo sguardo, si era accorta che qualcuno la osservava; un uomo alto, dal portamento nobile, ma ciò che aveva catturato la sua attenzione erano stati gli occhi! Nonostante il buio, Éowyn non aveva potuto fare a meno di notarli: non poteva indovinarne il colore, ma essi emettevano una luce paragonabile soltanto a quella di due pietre preziose. L'uomo era rimasto a sua volta immobile, intento a fissarla; anche lui doveva essere ospite alle Case di Guarigione, perchè aveva una vistosa fasciatura sul petto. Probabilmente, si trattava di un cavaliere ferito in battaglia...un uomo di alto rango, Éowyn lo aveva avvertito dal portamento regale; soltanto l'indomani, una volta raggiunta dal Custode, aveva chiesto informazioni sul suo conto. Il vecchio guaritore aveva risposto senza esitazione: "Certamente, mia Signora, voi state parlando di Sire Faramir, il nuovo Sovrintendente della Città! Sì, anch'egli è affidato alle nostre cure, dopo essere stato gravemente ferito..." E così, la principessa era venuta a conoscenza dei motivi per cui Faramir era stato costretto a marciare su Osgiliath: il Custode non aveva tralasciato alcun dettaglio, rivelando in tal modo un profondo sentimento di stima ed affetto nei confronti del giovane Sire di Gondor. Éowyn provò un forte smarrimento, all'udire i particolari della vicenda di Denethor e del suo folle tentativo di immolare se stesso ed il proprio figlio sul rogo...si chiese come potesse un padre nutrire un odio così profondo nei confronti di un membro della sua stessa stirpe; e nello stesso tempo, sentì nascere un vivo sentimento di stima per Faramir, per il suo gesto generoso, per il coraggio che aveva dimostrato. Eppure, ripensando all'incontro di quella notte, si sentiva a disagio: l'uomo aveva continuato a guardarla con un'intensità che nemmeno lei era riuscita a comprendere; nessuno dei due si era rivolto all'altro, perfino adesso non ricordava chi dei due avesse abbassato per primo lo sguardo! Ciò che ricordava alla perfezione era la luce trasmessa dai suoi occhi: uno sguardo che rivelava perspicacia, tenerezza, ma velato altresì da una nota malinconica. Ed ora che ne conosceva la ragione, Éowyn sentiva di non essere del tutto sola...avrebbe desiderato la morte in battaglia, essere ricordata per aver compiuto grandi gesta...suo zio era morto, e lei stessa aveva assistito al suo trapasso; non immaginava cosa sarebbe accaduto di lei, ora che le sorti della guerra non erano ancora decise. E tuttavia, una parte di se stessa aveva subito un altro tipo di contraccolpo, nel momento in cui si era affacciata alla finestra. Gli occhi del Sire di Gondor le avevano provocato una sensazione mai provata fino ad ora, nemmeno quando aveva conosciuto Aragorn...e se, in tutta coscienza, si era convinta che ciò che aveva provato per lui non era vero amore; se lei, abituata a vivere in mezzo ad uomini di valore, non era in grado di dare una risposta alle domande che ora le si accavallavano nella testa; allora, cosa significava quel vorticare di farfalle nello stomaco? Quell'improvviso rossore salito sulle sue guance? Quell'impeto che aveva suscitato l'aumentare repentino del battito del suo cuore? E tutto questo, nell'attimo esatto in cui aveva incrociato lo sguardo con Faramir di Gondor! Com'era possibile che un perfetto sconosciuto, incontrato per caso, fosse riuscito a suscitare in lei un simile turbamento? Prima o poi, Èowyn lo avrebbe rivisto, gli si sarebbe avvicinata...non sarebbe mancata l'occasione di potergli finalmente parlare, ed a quel punto, forse, la giovane donna avrebbe conosciuto la risposta a tutte le sue domande. Nel frattempo, continuava a pensare a Faramir ed al suo meraviglioso sguardo; mentre il suo cuore, lentamente, parve alleggerirsi come liberato dall'oscurità. Éowyn ancora non poteva saperlo, ma il Destino le aveva finalmente fatto incontrare la fonte della sua Guarigione, quella completa, totale, che in poco tempo avrebbe convertito in gioia ed in Amore assoluto tutto il dolore subito a causa della guerra...ciò che l'avrebbe portata a desiderare, più di qualsiasi altra cosa al mondo, di vivere e sorridere. Accanto all'uomo artefice della sua rinascita.

   
 
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