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Autore: Lady_Pendragon    27/10/2015    0 recensioni
Ammettere che senza di /loro/ era difficile scrivere qualcosa era più che complesso, soprattutto se in loro si includeva /lui/ : Frank.
Forse era proprio per quello che da mesi non riusciva più a combinare nulla di buono.
La sua assenza si faceva sentire, così come un fantasma attaccato dietro la schiena.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gerard Way
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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▬m i s s i n g

Quella mattina si era alzato dal letto con tutti i buoni propositi di questo pianeta, e di più.
Dopo che ogni giorno pareva esser sempre lo stesso da quando era ormai solo a combattere contro tutti i suoi fantasmi ed i suoi nemici, si era deciso, e avrebbe reagito.
Nonostante la sveglia fosse comunque un trauma per le sue orecchie, Gerard si obbligò ad aprire gli occhi e dopo essersi passato più volte le mani sul viso, mise un piede fuori dal letto.
Il tempo stava decisamente cambiando, l'autunno era ormai arrivato e con esso anche l'aria fredda del mattino.
Ma essa non era mai bastata a svegliarlo, solo una cosa aveva quel potere assoluto: Il caffè.
Il ragazzo, con i capelli ancora arruffati e il pigiama addosso, si trascinò così in cucina, armeggiando con una lentezza da bradipo con la macchina del caffè, e quando essa /finalmente/ ebbe sfornato quella bevanda tanto desiderata, non fu più così tanto lento nel berla.
La tazza venne svuotata così velocemente da quel liquido scuro e colmo di caffeina, e il suo sapore amaro colmò la bocca e le labbra di lui.
Bene, ora poteva ritenersi - quasi - sveglio, e pronto a produrre qualcosa, dopo mesi di silenzio.

Tornò così nella sua camera, dove il letto giaceva ancora sfatto, che pareva quasi il campo di battaglia di qualche lotta estrema.
Si sedette alla propria scrivania, invasa da innumerevoli disegni e su cui il disordine regnava sovrano, e prese un foglio bianco.
Lo poggiò dinnanzi a sé, e dopo aver impugnato una penna nera, lo fissò.
Cercò più e più volte delle parole da scrivere, in modo da colmare quel bianco fin troppo candido e casto per una mente come la sua.
Sentiva il /bisogno/ di sporcarlo con un testo che sarebbe poi divenuto una canzone, ma la verità era che da solo non ci riusciva.
Guardò ancora una volta quel foglio troppo perfetto per restare ancora sulla propria scrivania, e in pochi istanti si ritrovò a scaraventare a terra ogni cosa.
Disegni, colori, acquarelli, tempere, matite, tutto cadde rovinosamente sul pavimento, emettendo una pioggia di rumori che insieme crearono il caos che regnava in lui.

Ammettere che senza di /loro/ era difficile scrivere qualcosa era più che complesso, soprattutto se in loro si includeva /lui/ : Frank.
Forse era proprio per quello che da mesi non riusciva più a combinare nulla di buono.
La sua assenza si faceva sentire, così come un fantasma attaccato dietro la schiena.
Lo sentiva, lo percepiva, ma il suo orgoglio era più forte, e ammettere chiaramente che ciò che li aveva separati fu uno sbaglio era qualcosa di inconcepibile.
Così, la via più facile - ma non la meno dolorosa - era distruggere mezza stanza, e con essa ogni cosa che ancora abitava dentro quella cassa toracica, restando in quell'assordante silenzio composto da pensieri che non sarebbero mai evoluti in parole.
Tutto sarebbe rimasto lì, chiuso in quelle quattro mura, uniche spettatrici di quello sfogo pari quasi ad una tempesta.

Quando finalmente le mani di Gerard si bloccarono, il danno era fatto.
Ogni cosa era caduta rovinosamente a terra, macchiando il pavimento e rovinando ogni disegno fatto in precedenza.
I colori si erano uniti, diventando un miscuglio scuro e opaco, alla vista simile al veleno.
Ma cosa più comica che altro, il foglio dapprima bianco e immacolato come la luna, si era sporcato di un nero indelebile, così come il suo cuore.
 


Salve! Che dire, ascolto i Chem da una vita e non ho mai avuto il coraggio di scrivere qualcosa su di loro, nonostante Gerard sia stato uno dei miei primi fake.
Siate clementi, è la prima volta che trovo il coraggio di pubblicare qualcosa su di lui.
Ho semplicemente cercato di immaginare come potessero essere state le prime volte /da solo/ e non più in compagnia.
Quel piccolo accenno a Frank può far capire da solo quanto io li abbia amati insieme, e quanto mi manchi vederli insieme.
Mi mancano i My Chem, punto, non aggiungo altro.
Alla prossima, 

Lenore. 
   
 
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