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Autore: Alexiel Mihawk    28/10/2015    1 recensioni
«Scusa e tu chi saresti?» domandò la ragazza «Il nuovo istruttore? Perché dai tuoi abiti direi che sei una recluta tanto quanto lo sono io».
«Senti qui, che senso ha imparare a sparare alle cose quando posso prenderle a pugni?».

Il primo incontro tra Garp, Sengoku e Tsuru.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Garp, Sengoku, Tsuru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Alexiel Mihawk | alexiel_hamona
Titolo: A greeting and a meeting team
Fandom: One Piece
Personaggi: Tsuru, Garp, Sengoku
Genere: slice of life
Warning: Missing moment
Parole: 690
Prompt: «Scusa e tu chi saresti?»
Note: scritta settimana scorsa per la XX Notte Bianca di Mari di Challenge su Livejournal.
 
 
A greeting and a meeting team
 
 
Si era legata con cura quasi maniacale i capelli scuri in una coda di cavallo, sì qualche ciocca le cadeva ancora davanti al viso, ma non ci poteva poi fare molto, tutta colpa di sua sorella e delle sue doti di persuasione: “Fatti la frangia” aveva detto, “Starai benissimo” aveva detto, quello che però non aveva menzionato era quanto le avrebbe dato fastidio una volta cresciuta.
Sbuffò, scostandosi un ciuffo da davanti agli occhi, e prese la mira sentendo sotto le mani il calore del legno del fucile; adorava quelle esercitazioni e non solo perché era la migliore, ma perché sentiva di stare facendo qualcosa di utile, qualcosa che avrebbe contribuito a fare di lei una buona marine.
«Secondo me comunque sprechi tempo» disse una voce, proprio in quel momento, interrompendo il flusso dei suoi pensieri e anche la sua concentrazione.
«Prego?» domandò la ragazza sollevando lo sguardo sullo sconosciuto che aveva parlato.
Di fianco a lei, con l’aria di chi la sa lunga, stavano in piedi due giovani che dimostravano all’incirca la sua età; il loro abbigliamento, più trasandato di quanto non fosse richiesto dal regolamento, li identificava come reclute, e lei si domandò su quali base due individui dall’aspetto così poco raccomandabile avessero deciso di entrare in marina.
«Ho detto che secondo me stai facendo una cosa inutile» continuò il più alto due, scoppiando in una risata divertita.
«Scusa e tu chi saresti?» domandò la ragazza «Il nuovo istruttore? Perché dai tuoi abiti direi che sei una recluta tanto quanto lo sono io».
«Senti qui, che senso ha imparare a sparare alle cose quando posso prenderle a pugni?».
«Si chiama attacco a distanza, intimidazione, tattica militare, addestramento, scegli tu» rispose la ragazza tirandosi in piedi e passandosi il fucile dietro le spalle, quindi si girò verso il secondo sconosciuto, fissando il suo sguardo minaccioso e la sua insolita capigliatura afro «Per favore, prenditi il tuo amico e lasciatemi in pace».
«No, dai! Mi stavo divertendo! Tipo, se potessi che ne so, lanciare roba più grossa imparerei a prendere la mira pure io!»
«Portarlo via dici? Lo hai visto? Fa esclusivamente quello che vuole lui, ti sembra sano di mente?» domandò il giovane «Diglielo Garp che sei un cerebroleso!»
«Sono narcolettico, non cerebroleso. Sengoku sei proprio uno stronzo!»
La ragazza scoppiò a ridere, a metà tra il divertito e il rassegnato, consapevole che difficilmente l’avrebbero lasciata in pace quel giorno.
«Se ci tieni proprio a tirare oggetti almeno tira cose che facciano male» suggerì, guardandosi intorno con aria seria.
«Tipo questo?» domandò Garp sollevando un palo di legno che teneva fermo un bersaglio.
«Ti prego, posa quella roba, nemmeno riusciresti a tirarla dritta» sbottò il suo amico, digrignando leggermente i denti.
«Sì, ci vorrebbe qualcosa di più aerodinamico, magari tondeggiante, qualcosa che possa seguire una linea retta, ecco».
Il giovane si guardò in giro ancora qualche secondo, quindi parve illuminarsi e dopo aver fatto loro cenno di aspettare si allontanò brevemente, tornando con le mani nascoste dietro alla schiena.
«Ottimo consiglio!» disse rivolgendosi alla ragazza «Credo di avere trovato la cosa perfetta!»
Non fecero nemmeno in tempo a domandargli cosa avesse trovato che la sua mano saettò da dietro la schiena, seguendo un arco perfetto: la palla di cannone lasciò la sua mano con precisione studiata, andando a schiantarsi contro il muro delle esercitazioni e distruggendone una parte.
«Siamo fregati» mormorò Sengoku, sconsolato, udendo le grida di irritazione dell’Istruttore capo che si avvicinava.
«Oh, oh» fu il sagace commento di Garp, mentre la ragazza si passava mani sul viso con aria disperata «Meglio andarsene».
Afferrò con una mano il polso dell’amico e con l’altra quello della giovane recluta appena incontrata e prese a correre verso i dormitori, ridendo a crepapelle.
«Ottimo consiglio davvero, eh, complimenti» sibilò Sengoku, lanciando un’occhiataccia alla recluta che correva al loro fianco.
«Come se fossi stata io a venire a disturbarvi!»
«Ehi tu» la interruppe Garp «Io l’ho trovato davvero un bel consiglio, grazie».
«Oh, lasciamo perdere. E non mi chiamo “Ehi tu”!»
«Ah, e come ti chiami?» chiese ancora il giovane, senza fermarsi.
«Tsuru, mi chiamo Tsuru. E stavo decisamente meglio prima di conoscervi».






   
 
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