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Autore: reblion_shadows    28/10/2015    7 recensioni
Questa storia è ambientata ai nostri tempi, dove un ragazzo di nome Alessio e una ragazza di nome Roberta si incontrano, forse il fato, forse la casualità.
Si incontrano ad un corso di chitarra, dove entrambi erano iscritti.
Roberta doveva assistere alla lezione di chitarra di Alessio, ella ammirava il modo con cui lui metteva tanta precisione in poche note. Prestava attenzione alle sue dita veloci, le sue braccia forti, la sua espressione corrucciata mentre
cercava la melodia giusta.
Alessio, tecnica perfetta e suono corposo, non riusciva però, a dare tanta passione quanta ne dava Roberta, il maestro a volte lo faceva restare ad assistere alla lezione della ragazza, lui provava, riprovava, ma quella ragazza riusciva a batterlo sempre, come se fosse avanti di un gradino rispetto a lui.
Alessio, un ragazzo perfetto, imperturbabile, che otteneva ogni cosa chiedesse, si sentì scombussolato da Roberta, una ragazza semplice ma bellissima.
Due ragazzi, due vite completamente differenti.
Uno strumento, che li accomuna.
Un amore, tanto forte da rompere le barriere del suono.
Una storia, uguale ma diversa dalle altre.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Soul's Melody.





Scesi dalla macchina, trascinando fuori anche la chitarra che possedevo dalla lontana prima media.
Entrai nell'istituto imponente, era un conservatorio che offriva anche dei corsi a pagamento di qualsiasi strumento.
Scelsi chitarra, avevo iniziato a suonarla alle medie, dato che la mia scuola dava l'opportunità di imparare uno stumento gratis.
Mi è sempre piaciuta la chitarra, è versatile, puoi suonare ogni tipo di genere. E poi la stringi al petto, il tuo cuore è a stretto contatto con essa.
Salii le scale, ero 10 minuti in anticipo, avevo il battito cardiaco a mille, era da tanto che non suonavo.
Sentivo suonare, forse era il maestro che si teneva impegnato.
La porta era aperta, feci un respiro profondo prima di entrare.
Il maestro non era solo, c'era un ragazzo, ancora girato di spalle, aveva i capelli scuri, castani.
Sibilai un buongiorno imbarazzato.
"Tu devi essere Roberta, la nuova allieva." sorrise l'uomo.
Il ragazzo che poco tempo prima stava facendo i fatti suoi di colpo si girò, rivelando il suo magnifico viso.
Il mio cuore che già stava impazzendo, esplose.
Una miriade di emozioni mi attraversarono la mente.
Viso corrucciato, ancora concentrato sulla composizione che stava suonando, due occhi scuri come la pece, labbra strette in una linea, ma piene. Rimasi qualche secondo prima di accorgermi che mi aveva intrappolata, lì, in quelle iridi profonde.
Mi ripresi, non so precisamente dopo quanto tempo.
"Si, sono io" sorrisi rossa in viso.
"Vieni a sederti, ti presento Alessio, è con me da cinque anni." indicò Alessio.
Lentamente posai su un banco la chitarra ancora rinchiusa nell'involucro che la proteggeva.
Acciuffai una sedia e mi misi in mezzo a loro due.
Alessio aveva affianco un leggio, con degli spartiti appoggiati distrattamente sopra.
"Sei in anticipo, vero?" mi sorrise il maestro.
"Ehm.. si." dissi piano.
"Va bene - si rivolse verso il ragazzo - dov'eravamo rimasti?" sorrise raggiante.
Aveva qualche genere di paralisi facciale?
"Mh, rigo ventiquattro prof." indicò sicuro Alessio.
Tre parole, una voce bellissima.
Come velluto accarezzava le mie orecchie.
Oh, andiamo! Smettila Roberta!
Il ragazzo cominciò a suonare una melodia dolce, ma decisa.
Mi lasciai trasportare da quelle note.
Aveva una mano perfettamente simmetrica e una tecnica incredibile.
Non sbagliava una nota.
Osservavo attenta in che modo il suo viso cambiava da una battuta all'altra.
Ero rapita.
La sua lezione finì, purtroppo, troppo velocemente.
Toccava a me, ero in ansia.
Mi alzai lentamente ed andai a recuperare la chitarra.
La afferrai e tolsi la custodia.
Presi inoltre il poggiapiede, e mi andai a sedere, sistemando tutto.
"A che livello sei Roberta?" chiese il maestro.
Gli feci vedere il libro che usavo alle medie, e lui sorrise soddisfatto.
"Vuoi farmi sentire qualcosa?" mi guardò serio.
"Ci provo."
E cominciai a sognare ancora.




-



Sdraiata sul letto, ripensai alla giornata appena conclusa.
Il prossimo appuntamento lo avevo venerdì prossimo.
Il professore mi aveva dato da studiare due pezzi, ero felice di poter ricominciare a suonare.
Ma la mia mente ricordò quel ragazzo, Alessio.
Mi sembrava di averlo già visto, ma non ne ero sicura.
Probabilmente era nella mia stessa scuola, ma non avevo fatto caso a lui.
Mi addormentai dopo poco tempo, ma subito sentii il mio telefono squillare incessante.
Mi alzai furiosa, odiavo quando mi svegliavano di soprassalto.
Presi il telefono in mano e vidi una chiamata persa di Sabrina, la mia migliore amica.
La richiamai velocemente, preoccupata per lei, nonostante fossero le ventidue.
"ROBERTA!" tuonò impazzita Sabrina.
"Dimmi, dimmi." dissi con la voce impastata dal sonno.
"Tra poco ti vengo a prendere, dicono che in centro stia succedendo un casino!" esclamò.
"Sei pazza? Io fino a qualche minuto fa dormivo!" brontolai.
"Muoviti che tra mezz'ora sono lì, fatti bella baby!" annunciò e chiuse la chiamata.
Sbruffai esausta e scelsi cosa mettere, dei pantaloni neri attillati e una blusa nera con degli inserti in pizzo.
Corsi in bagno e mi lavai il viso, i denti e mi truccai con un filo di mascara e eyeliner.
Decisi di passare un velo di burrocacao rosso per dare vita alle mie labbra e lasciai i capelli sciolti, lisci.
Ai piedi avevo delle zeppe nere, per slanciare la figura.
Avevo appena finito, quando Sabrina suonò al campanello.
Scesi le scale di fretta, infilando il telefono e una banconota da venti nella borsa, salutai mia madre e uscii dalla porta di casa.
"Cosa c'è di tanto eccitante in centro?" chiesi alla mia migliore amica.
"Una band, è la prima volta che suonano in città, però sono insieme da molto tempo. Dicono che il cantante oltre che a suonare la chitarra elettrica, suoni anche quella classica, il pianoforte e la batteria. Ed inoltre è un figo pazzesco!" disse tutto d'un fiato, facendomi ripensare ad Alessio.
No.. non è lui, quante possibilità ci sono che sia lui?
Meno di zero
.
Sospirai al solo pensiero di rivederlo, ma non ci sperai tanto.
Montammo sul motorino e sfrecciammo per le strade affollate.
Riuscivo già a sentire delle note confuse che galleggiavano nell'aria.
Arrivate, Sabrina parcheggiò il motorino e ci incamminammo per il centro.
Potevo vedere le luci del palco illuminare quattro ragazzi.
Vidi un volantino a terra, con il nome della band e la foto dei componenti.
Lo raccolsi e lessi il nome, 'Soul's Melody', scorrendo con lo sguardo notai la foto del gruppo.
Al centro c'era.. cazzo.
Alessio.

Un senso di panico mi pervase, era proprio sul palco.
Guardai Sabrina, che mi aspettava impaziente.
Notò qualcosa nel mio sguardo.
"Che succede?" mi tolse il volantino dalle mani.
Lo esaminò.
"Ah! Ho capito, sei rimasta colpita da quanto è figo il cantante!" mi derise.
"Non esattamente, cioè si, però - presi fiato - viene a chitarra con me.." dissi nervosa.
Spalancò gli occhi e mi afferrò le spalle.
"Tu, mia cara, hai un culo da paura!" urlò facendo girare alcuni genitori indignati.
"Adesso ti porto sotto quel palco e farò di tutto per farti notare." mi fece l'occhiolinò.
"Cos- no! Che dici, no, no!" gridai in preda al panico.
Mi trascinò fino in prima fila, urlando eccitata e ballando come quasi tutto il pubblico adorante.
Mi feci piccola piccola, cercando di nascondermi, continuando però a fissare Alessio.
Durò un secondo, il suo sguardo incatenò il mio e mi sembrò di sentire una piccola pausa nel cantare del ragazzo.
Ma subito tutto tornò normale, lui dissolse lo sguardo, ma io stavo andando letteralmente a fuoco.
Dovevo ammettere che fossero molto bravi, la voce di Alessio riempiva l'aria e la trasformava in velluto puro.
Mi allontanai per prendere una birra per me e Sabrina.
Probabilmente non ci misi poco, dato che la band fece il primo break.
Velocemente tornai da Sabrina, che stava conversando amabilmente con un componente del gruppo.
Sabrina era un tipo molto estroso ed estroverso. I suoi capelli biondi le incorniciavano il viso e i suoi occhi grigi erano ferro sciolto.
Ci conosciamo da quando eravamo piccole e nulla poteva dividerci.
Le porsi la birra e lei mi presentò il ragazzo.
Gabriele.
"Piacere, Roberta." sorrisi e gli porsi la mano.
"Piacere mio, Roberta." ammiccò baciandomi la mano.
Non era male, capelli scuri ed occhi chiari, davvero chiari.
"Volete venire a bere qualcosa prima della fine del break? Vi presento il resto del gruppo." ci sorrise.
Io e Sabrina ci guardammo ed annuimmo.
Gabriele ci portò nel Chassè, il bar più famoso in città.
La band sedeva nel privè, Sabrina mi diede una gomitata sul braccio.
C'era Alessio, che sorseggiava un bicchiere di spumante.
Guardai la mia birra, una Corona.
La posai su un tavolo a caso mentre ci dirigevamo da loro.
Finalmente arrivammo al loro tavolo.
Alessio era  seduto su una delle poltroncine bianche.
Sotto la luce soffusa viola del locale, era ancora più bello.
Gabriele ci presentò e Sabrina prese subito confidenza.
Io guardavo la mia migliore amica parlare con Gabriele.
Ad un certo punto sentii un tocco leggero sul mio braccio.
Mi girai di scatto e mi pentii subito.
Avevo Alessio a neanche tre millimetri.
"Hey, sei la nuova arrivata nel corso?" mi chiese troppo vicino.
"Ah, ehm, si certo." annaspai. Perchè faceva così caldo in quel locale?
Un uomo annunciò che tra pochi minuti i Soul's Melody dovevano tornare sul palco.
"Che ne dici di rimanere dopo il concerto?" bisigliò nel mio orecchio.
"Non so.. dovrei vedere.." dissi insicura.
Come faceva a rendermi così in soggezione? Di solito mi comportavo apertamente e sicura di me.
"Allora ti aspetto." mi fece l'occhiolino e si alzò insieme a tutta la band.
Cosa mi stava facendo quel ragazzo?



 
NOTE AUTRICE
Ciao! Mi presento, sono Rebecca e questa è la mia nuova storia.
Questa trama ha per me un valore molto importante, e spero che a voi lettori del genere romantico piaccia.
Vi chiedo, non obbligatoriamente, di lasciare una piccola recensione per vedere se la storia vi piace.
Detto questo, vi mando un grande bacio.
-reblon
  
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