La mia vita è sempre stata un casino. Un casino totale, ve lo giuro. Mai da sola, zero privacy, giornalisti ovunque. Sempre circondata da gente, ma alla fine sempre sola.

Non è facile essere la figlia di mio padre. Il biondo tenebroso dei Guns 'n Roses. Il bel William Bruce Rose alias Axl Rose alias mio padre. L'uomo dalla voce graffiante ed acuta. Quello schizzoide che negli anni '80 aveva riempito stadi in tutto il mondo, saltellando di qui e di la come un piccolo tornado dai capelli biondi.

È pesante il fardello da portare sulle spalle, se sei sua figlia e fai il suo stesso mestiere.

Nessuno crederà nella tua bravura, quanto nella facile raccomandazione di mio padre. Nessuno ti guarderà capendo i tuoi sforzi, perché è più facile pensare che tutto quello che ho guadagnato sia solo merito del cognome che porto e del mio DNA.

Mio padre non mi ha mai aiutata. Ha sempre pensato che ce l'avrei fatta da sola e che valevo troppo per fare la figura della raccomandata.

Spesso pur di evitare favoritismi, evitavo di dire il mio cognome, ma essendo costantemente sotto i riflettori e sui giornali come mio padre, era difficile far finta di essere qualcun altro visto che tutti mi conoscevano.

Mi voltai e vidi entrare in casa mio padre, con le buste della spesa. Sì diciamo che i soldi non ci mancano ma papà preferisce comportarsi da persona normale nonostante spesso si sia trovato a dover combattere con orde di fotografi per poter raggiungere il cancello di casa.

Pensare che l'ometto sprint che ho davanti agli occhi, è l'uomo che ha scritto quelle canzoni meravigliose che, ovviamente, canto e conosco a memoria, mi sbalordisce sempre. Infatti a volte preferisco non pensarci, per evitare di uccidere ancora di più la mia autostima.

Pensare che proprio quel nanetto biondo è l'artefice di canzoni importanti per me e per altri miliardi di persone nel mondo. Beh.. mi fa davvero strano.

È sempre stato molto strano ed estroso. Ma io gli voglio bene così. Nonostante i soprusi e le violenze che ha subito, per me è sempre stato un padre modello. È un uomo simpatico. E con molta fantasia. Beh, per forza. Peccato che quando mi registrò all'anagrafe la sua creatività prese il sopravvento ed ora mi ritrovo questo nome al quanto ridicolo. Un nome che a volte mi vergogno di avere. Rose Rose. Già che può esserci di peggio?!

Il mio nome, precisamente, sarebbe Rose Erin Rose. Erin come la ex di mio padre. Probabilmente è per questo che mia madre ci ha lasciati. Beh, non la biasimo. Ma papà è così ragiona di pancia. Anzi, a volte credo che non ragioni proprio. E mia madre non è mai stata una gran simpaticona da come la descrive mio padre.

Già mia madre. No, non la conosco so solo che il suo nome è Stephanie Seymour. Da lei ho preso solo gli occhi verdi, per il resto sono tutta papà. Bionda, faccino d'angelo e matta come un cavallo imbizzarrito.

Forse è per questo che ho fatto carriera e forse è per questo che non ho mai trovato una persona che riuscisse a starmi accanto.

Mai, fino all'anno scorso. Si chiama Tom e sì anche lui è famoso e tutto è cominciato per un autografo del buon vecchio zio Slash e una collaborazione non proprio gradita.

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Ciao bellissime farfalle, è la vostra Sommerfugl che vi parla. Lo so sono stata via parecchio tempo e so anche che avrei una certa storiella ben avviata da finire, ma oggi, dopo aver trovato un vecchio cd dei Guns 'n Roses è tornata l'ispirazione per una nuovissima storia. Spero di piaccia. Chi conosce i Guns sa che il titolo della FF è una combo di due della canzoni più famose dei Guns. Vi lascio alla lettura spero che la storia vi piaccia e spero che lascerete qualche recensioncina. Grazie a tutte, un grosso bacio.