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Autore: StormyPhoenix    28/10/2015    5 recensioni
Piccolo sfogo mentale nel tentativo di liberarsi di un fardello che talvolta torna a far sentire il suo peso.
Avrei voluto sputarti in faccia tremila parole, tremila cose. [...] ancora mi porto dentro questo fardello che talvolta riemerge, e in qualche modo volevo scaricarlo perché non ce la faccio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo sfogo scritto di getto, a proposito di cose del mio passato che talvolta tornano a far sentire il proprio peso e anche a far male.
Buona lettura.






Ogni tanto, anche se non dovrei, rivango nel passato e nei ricordi... ed è lì che tu rispunti. 
Con quell'aria alquanto strafottente che hai sempre avuto, con quella bocca poco incline al sorriso, con la tua bassa statura e i tuoi chili di troppo.
Ci siamo conosciuti per caso, per una conoscenza comune, la scintilla è scattata per caso, e così siamo diventati una coppia. Io ti ho amato, anche se non eri il ragazzo più bello della Terra. Poi l'idillio ha iniziato ad incrinarsi, anche se io ero cieca e non lo vedevo, ed è caduto tutto in pezzi. E il mio tentativo di ricostruire tutto è stato solo vano, tempo sprecato.
No, non mi manchi affatto. Non mi manca il tuo chiodo fisso del sesso, non mi manca il tuo farmi ingelosire parlando delle grazie di altre ragazze, non mi manca il tuo ignorarmi. Non mi mancano nemmeno le cose belle che ci sono state perché, francamente, da un certo punto in poi ho iniziato a chiedermi se quelle cose fossero state vere e sincere oppure no.
L'unica cosa che rimpiango è che non ho potuto parlarti di persona in quello che sarebbe dovuto essere la nostra ultima conversazione che è invece avvenuta con il tramite di due PC perché sei stato codardo.
Avrei voluto sputarti in faccia tremila parole, tremila cose. 
Avrei voluto rinfacciarti quanto ti ho amato e cosa me ne è venuto (ben poco), quanto mi hanno ferito molti tuoi atteggiamenti, quanto mi sono umiliata e ho acconsentito a determinate cose solo per amor tuo per essere poi trattata come uno straccio per il pavimento, quanto il tuo ignorarmi alla fine mi abbia spinta fra le braccia di un altro cercando ciò che tu non mi davi e mi abbia creato sensi di colpa terribili, quanto mi facevi sentire poco felice stando con te, quanto il tuo atteggiamento riguardo al sesso mi avesse ormai provocato un blocco e una paura che chissà per quanti anni mi sarei portata dietro e chissà quante altre relazioni mi avrebbe rovinato, e tu invece volevi tenermi legata a te fingendo di addossarti tutte le colpe, promettendo cambiamenti che non ci sono mai stati, dichiarandomi amore che non so se è davvero mai esistito.
E dopo aver scaricato tutto il mio grande fardello di quasi due anni avrei ovviamente concluso che la nostra relazione era diventata più simile ad un accanimento terapeutico ed era l'ora di staccare la spina al malato terminale... sì, perché era finita, non c'era nemmeno più quel sentimento dei primi tempi a legarci abbastanza da non far finire la nostra storia. Non c'era nemmeno più fiducia, c'erano solo rancore e diffidenza, e una relazione non può andare avanti su questi pilastri.
Purtroppo non è stato così e io ancora mi porto dentro questo fardello che talvolta riemerge, e in qualche modo volevo scaricarlo perché non ce la faccio.
Ma, a voler vedere le cose dal lato positivo, ti devo ringraziare.
Devo ringraziarti perché mi hai fatto capire cos'è che NON cerco in un uomo, cosa NON voglio essere, e così facendo mi hai praticamente offerto su un piatto d'argento la possibilità di essere felice. Con un altro.
Un altro che mentre tu eri assente e non ti curavi di me si prendeva cura di me e delle mie ferite pur con il cuore spezzato perché mi amava già e io non ancora, senza chiedere nulla in cambio, un altro che mi ha dato modo di capire che è l'unico uomo con cui voglio passare il resto della mia vita.
Si dice che ciò che trascuri diventa di un altro e che chi è cagione del proprio male deve piangere su se stesso, e così è.
Addio.
  
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