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Autore: kphantomhive    29/10/2015    1 recensioni
Zoro e Nami chiusi dentro la stiva per sbaglio...cosa accadrà?
(Metto rating giallo per sicurezza)
Zoro x Nami
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Zoro! Tu vieni con me e porti tutte queste casse nella stiva!"
"Ma perché non lo chiedi al cuocastro? In fondo sono cose sue."
"Non farmi arrabbiare! Sanji sta portando le altre provviste."
"Umph", sbuffó Zoro rassegnato e abituato ad essere il facchino della rossa.

Era una bella giornata soleggiata, e la Thousand Sunny era finalmente approdata su una nuova isola, giusto il tempo di fare scorta di cibo e di medicinali per il viaggio. Dopo aver acquistato tutto il necessario, e senza essere incappati in una delle solite "avventure" che piacciono tanto a Rufy, tutti i membri della ciurma fanno ritorno sulla nave, pronti per salpare verso una nuova isola.

"Queste casse sono pesantissime! Ma cosa diavolo c'è dentro?"
"Te l'ho già detto, sono le nostre provviste...e adesso seguimi."
Nami, che camminava davanti a Zoro, si fermó di fronte alla grande botola di legno che indicava l'ingresso della stiva, chinandosi poi verso di essa per aprirla e entrarci per posarvi all'interno le pesanti casse portate dallo spadaccino.

La sera prima…
"Ehilà fratelli! C'è un suuuuper problema con la porta della stiva! Ho provato ad aggiustarla ma non ho gli attrezzi giusti. Nel frattempo mi raccomando: se entrate nella stiva non chiudete la botola dall'interno altrimenti non si apre più!"

*CLICK*

Non fece in tempo a ricordare l'intera raccomandazione di Franky, che Nami sentì Zoro chiudersi alle spalle la botola della stiva.

"NOOO! Che cosa hai fatto! Adesso non si aprirà più!", disse la navigatrice in preda al panico, fiondandosi verso la botola per cercare di aprirla con scarsi risultati.
"Come facevi a sapere che non dovevamo chiuderla?"
"Ce lo ha detto Franky ieri dopo cena! Buzzurro che non sei altro, sicuramenti stavi dormendo come al tuo solito!"
"Ehi! Non è colpa mia se non l'ho sentito! E poi se lo sapevi, perché non sei scesa per ultima per far attenzione alla porta?!"
"Ma credevo lo sapessi! Spadaccino da quattro soldi..."
"Non osare offendermi strega!"
"Non osare TU offendermi buzzurro senza cervello!"
"Adesso taglio questa diavolo di porta e così la facciamo finita!"
"NO! Non puoi tagliuzzare la nostra nave...Franky si arrabbierebbe molto!"
"E quindi cosa dovremmo fare?"
"Aspettare che qualcuno venga ad aprirci", rispose Nami ormai rassegnata alla situazione.

Certo, non che le dispiacesse rimanere rinchiusa lì con Zoro, ma aveva troppe carte da sistemare e mappe da disegnare, e inoltre, con quel buzzurro cieco di fronte ai suoi numerosi tentativi di attirare la sua attenzione, ormai Nami ci aveva quasi perso la speranza di combinare qualcosa con Zoro.
La navigatrice proprio non capiva se fosse veramente tonto da non accorgersi dei continui sguardi che gli rivolgeva, o delle piccole carezze che trovava il coraggio di fargli quando erano del tutto ubriachi, oppure dei completi nuovi che sfoggiava ultimamente cercando nei suoi occhi un segno di approvazione, di piacere, di qualsiasi cosa. 
L'altra possibilità, più difficile da accettare per Nami, era quella del suo rifiuto.
Zoro potrebbe essersi accorto di tutte le sue attenzioni, ma potrebbe non essere interessato a lei. Del resto, da quei suoi occhi, anzi, da quel suo occhio scuro e impenetrabile, è  impossibile per lei carpire i suoi sentimenti a riguardo, e questa era la cosa che le dava più fastidio. 
Però non poteva fare a meno di perdersi nel suo sguardo ogni volta che lo guardava, sia che fosse arrabbiato, serio, burbero, sia che fosse contento, felice, determinato. 
Eh si...si era proprio invaghita di Zoro.

Mentre chiariva dentro di se i suoi sentimenti, Nami osservava lo spadaccino sonnecchiare di fronte a lei. Dopo essersi arresi alla situazione, difatti, Zoro si appoggiò contro una delle pareti della stiva, facendosi scivolare verso il basso, per schiacciare uno dei suoi soliti pisolini. Dal canto suo, anche Nami decise di sedersi a terra, appoggiandosi proprio di fronte alla parete a cui stava appoggiato lo spadaccino, per poterlo osservare liberamente e bearsi della sua presenza.
Si, perché a Nami bastava solo averlo accanto per poter essere su di giri e sentire il cuore palpitare come se avesse un infarto.

Quando Zoro chiuse gli occhi, per sua sfortuna, non riuscì a prendere sonno come al suo solito, perché la situazione lo turbava, ma soprattutto Nami lo turbava. L'essere chiuso lì con lei lo metteva in agitazione, soprattutto perché ciò faceva affiorare alla sua mente tutti i pensieri su di lei che in quei giorni lo avevano tormentato.
Si, perché solo un cieco non si sarebbe accorto che la bella navigatrice ultimamente non faceva altro che cercarlo con gli occhi e attirare la sua attenzione. 
Inizialmente Zoro fu molto sorpreso, ma in seguito si può dire che divenne piacevolmente sorpreso, e questo lo fece riflettere. Sentiva che non poteva fare spazio nel suo cuore a qualcosa di diverso dalla determinazione che lo guidava nel perseguire il suo sogno. Nonostante fosse attratto e curioso di sapere come potrebbe finire tra lui e la rossa, Zoro decise di ascoltare il cervello e di far prevalere la sua razionalità, che fino a quel momento lo aveva guidato verso il sentiero più giusto.
Ma come poteva dare ascolto al cervello se stava rinchiuso dentro quella stanza con Nami proprio di fronte a lui.

"Zoro perché non  mi insegni a maneggiare le spade?"
"Uhm cosa?", replicò lo spadaccino riaprendo immediatamente gli occhi dopo aver udito la navigatrice pronunciare parola.
"Ma si, vorrei che mi insegnassi ad usare una spada. Qui dentro mi sto annoiando e non c'è nulla da fare, almeno mi insegni qualcosa di utile per la mia autodifesa."
"Le spade non sono cose per le mocciose", rispose Zoro con il suo solito ghigno sulle labbra, stranamente divertito dalla richiesta di Nami.
"Uffa, sei il solito buzzurro", gonfiò le guance la navigatrice assumendo una finta espressione corrucciata. Decise quindi di alzarsi da terra e si diresse verso le provviste, cercando qualcosa da mettere sotto i denti per passare il tempo.
Zoro seguì con lo sguardo la bella navigatrice muoversi sinuosa verso le grandi casse di frutta, intenta a cercare evidentemente qualcosa da mangiare.
In effetti, anche a lui era venuto un certo un languorino.

Dopo aver trovato dei grappoli d'uva davvero invitanti, Nami si avvicinò a Zoro, prendendo posto accanto a lui appoggiata al muro.

"Ti piace?", chiese la navigatrice porgendogli un chicco d'uva.
"Uh...non lo so...non ho mai assaggiato questo frutto", rispose lo spadaccino sviando lo sguardo da quegli occhi nocciola così profondi e troppo vicini.
"Davvero? Non ci credo! Devi assaggiarla assolutamente. Non sai cosa ti perdi".
Zoro osservò con sguardo circospetto quel chicco d'uva che la navigatrice portò alle labbra per mangiarlo ed assaporarlo.
Dal canto suo, Nami notò la diffidenza dello spadaccino dal suo sguardo, pertanto, con un gesto del tutto inaspettato, staccò un chicco d'uva dal piccolo grappolo, e con le sue dita affusolate, glielo porse direttamente imboccandolo.

Il tempo sembrava scorrere lentamente, quei secondi in cui le sottili dita di Nami sfiorarono le labbra di Zoro, parevano durare un'eternità. 
Zoro schiuse leggermente le labbra per permettere alle dita di lei di poggiarvi il frutto al suo interno, e, una volta imboccato, la mano della navigatrice rimase attaccata al volto dello spadaccino, a mo di carezza, come se non volesse più staccarsi da lui.
Bastò un attimo a Zoro a far crollare tutte le certezze e le convinzioni che si era creato nella sua mente, bastò un unico sguardo di Nami a fargli perdere quel briciolo di lucidità che lo faceva desistere dall'idea di lasciarsi andare.
Le loro labbra si incontrarono come fossero due calamite. Tutta la tensione e i sentimenti repressi in quei giorni, trovarono sfogo in quel bacio passionale.
La lingua dello spadaccino non tardò a chiedere l'accesso alla bocca di Nami, le cui labbra si dischiusero prontamente, dando il via alla danza sfrenata delle loro lingue.
Le mani di Zoro strinsero a se la bella navigatrice, che si sistemò sulle gambe di lui, avvitando le proprie gambe intorno al suo corpo.
Diedero libero sfogo a tutti i loro istinti, accarezzandosi e stringendosi forte, e per Nami tutta quella situazione era come vivere un sogno. Non poteva crederci che lei era lì, tra le gambe di Zoro, e che lui le lambiva la pelle del collo, baciandolo e mordicchiandolo, mostrandole una passione che non si aspettava assolutamente.
Lo strinse forte a se, sperando che quel momento non finisse mai. 
"Ah...Zorooh", gemette Nami al contatto delle labbra dello spadaccino su un punto particolarmente sensibile del suo collo.
Per lui, la voce di lei che invocava il suo nome, non fece altro che accrescere la sua eccitazione e la sua voglia di averla per se.

"Chopper aiutami a portare queste casse giù"

Entrambi si fermarono all'improvviso come se si fossero fulminati. Si guardarono negli occhi, ancora abbracciati e stretti l'uno all'altra, e avvertirono in panico crescere quando sentirono che le voci di Sanji e Chopper che si avvicinavano sempre più verso di loro.

"Cazzo".

Entrambi si alzarono in piedi cercando di ricomporsi nella maniera migliore possibile, sistemandosi i vestiti e i capelli spettinati dalle carezze di entrambi.

*Click*

"Era ora che qualcuno venisse ad aprirci!", disse la navigatrice con tono abbastanza alto e seccato.
"E tu cosa ci facevi quì mia dea?"
"Sono rimasta chiusa dentro perché quel buzzurro ha chiuso la porta nonostante Franky ci avesse avvertito che era rotta."
"Brutto Marimo! Come hai osato intrappolare qui la mia Nami swaaan! Adesso te la faccio pagare!"
"Vieni pure cuocastro da quattro soldi. Non ho paura di te!"
"No Sanji!", li interruppe Nami, "Non c'é alcun bisogno di scatenare una rissa, l'importante é che sei venuto a liberarci."
"Si hai ragione mia adorata. Adesso vieni che ti preparo qualcosa da mangiare che sicuramente ti sarai annoiata e affamata chiusa lì sotto con quel marimo"
"Oh si grazie Sanji. Andiamo", replicó Nami.

Mentre i due si allontanavano, Nami si giró di spalle verso lo spadaccino, lanciandogli un occhiolino accompagnato da uno sguardo che lasciava intendere che avrebbero continuato dopo quello che avevano cominciato nella stiva.
Dal canto suo, Zoro le rispose col suo solito ghigno, guardandola carico di eccitazione negli occhi.

"Dannata mocciosa", pensò Zoro, una volta che la rossa si allontanò.
 
 
Grazie per aver letto questa fanfiction. Come al solito spero vi sia piaciuta :)
  
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